1- Il primo incontro (Kamina)
Non dimenticherò mai quel giorno: faceva freddo, tanto freddo.
Papà mi aveva chiesto di andare a prendere l'acqua alla fontana, ed io avevo obbedito, correndo forte per riscaldarmi. Ho cercato di sbrigarmi, sul serio, ma mentre stavo finendo ho sentito delle voci, come se ci fosse una festa.
Io non ero mai stato invitato ad una festa, figuriamoci un battesimo. Non avevo la più pallida idea di cosa stesse succedendo. Ma una cosa, nella mia testolina di bambino infreddolito, era chiara: dovunque fossero quelle persone tanto allegre, faceva caldo.
Più caldo che a casa mia, più caldo che lì fuori.
Quindi sono andato a dare un'occhiata, e ho visto tanta gente tutta insieme, a ridere, a parlare. Persone importanti, di prestigio. E in mezzo a tutti, tu.
Un bambino piccolissimo, appena nato. Non piangevi, no: i tuoi enormi occhi scuri scrutavano curiosi tutta la stanza. E poi si sono fermati su di me.
Me.
Subito dopo un uomo grasso e pelato mi ha spinto via, gridandomi di tornare a casa, ma a me non importava.
Perché il freddo non lo sentivo più.