Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




Tearful pillow





Perché deve succedere tutto questo?
Perché non posso tornare a casa, dai miei fratelli e dai miei amici?
Perché devo stare così lontana da te?
No, non ce la faccio. Fingere ogni giorno di stare bene davanti ai miei falsi amici e non parlare mai con nessuno della malinconia e della disperazione che realmente provo; credere di essere sempre stata parte di Edoras e della gilda di Fairy Tail; convincere perfino me stessa di essere una persona che non sono.
Un dolore straziante, una nostalgia perenne, una solitudine incolmabile chiuse nella morsa di una ferita lacerante infertami nel petto a mia insaputa.
Non so per quanto ancora riuscirò a tenere questa maschera d'ipocrisia e apparente gioia.
Ma come posso dimenticare?
Le giornate trascorse in compagnia dei miei veri amici, all'insegna della felicità e della spensieratezza, le missioni svolte con l'aiuto del mio virile Elf-niichan e le ingenti competenze della mia dolce Mira-nee; i pomeriggi passati a riflettere sulla misteriosità del futuro nella nostra piccola capannina, con te.
Il mio migliore amico.
Colui che mi ha fatto comprendere il vero significato della parola amicizia, regalandomi uno di quei rapporti rari e unici che perdurano nel tempo e nello spazio, fino all'infinito delle ere a venire.
Il mio primo amore.
Perché il nostro rapporto speciale alla fine si è tramutato in questo: un'intesa reciproca ed un pensiero comune, una sola anima legata a due corpi distinti tramite il leggero filo rosso del destino.
Ma qualcuno sopra di noi, qualcuno al di là delle nostre capacità d'intendere e di volere, ha deciso di rendere quel piccolo filo ancor più sottile, separandoci per un'ultima volta.
Per quanto ingiusta possa essere questa scelta suprema, ora siamo lontani e divisi, ognuno nel suo corpo e chiuso nel suo pensiero. La nostra magia, la nostra intesa così forte e apparentemente indistruttibile: tutto spazzato via da un solo incantesimo.
Possano maledirti, Anima; possano maledirti per tutto il male che mi hai fatto, per tutto il dolore che mi hai procurato, racchiuso nelle lacrime che ora stanno bagnando il mio cuscino, in questa notte su Edoras senza luna e senza stelle. L'ennesima da oltre due anni.
I singhiozzi strozzati, i pensieri vietati, le parole non dette, la vana speranza di poterti un giorno rivedere: tutto vincolato in un tacito patto stretto tra me e il mio cuscino, un segreto sigillato in un silenzioso pianto di dolore e disperazione, lontano dalla pietà di Mirajane e nascosto dietro la mia maschera di subdola felicità.
Perché le cose devono andare così?
Perché non riesco ad abituarmi alla vita di Edoras?
Perché sento costantemente un profondo ed incolmabile senso di vuoto vicino a me, dentro di me?
Tutti i momenti passati insieme, tutte le situazioni che abbiamo affrontato sostenendoci l'un l'altra: cancellati, rimossi dalla storia del mondo, indelebili solo nei ricordi insistenti che cercano costantemente di avere una loro, dolorosa parte.
Dolore.
Da quando sono qui non provo altro che un senso d'immutata tristezza e di abbandono dal mondo.
Malinconia.
Il ricordo di te, dei tuoi buffi capelli rosa, dei tuoi profondi occhi neri, vivaci e fin troppo espressivi; la rimembranza del tuo spirito combattivo e della tua anima perennemente allegra e talvolta impacciata, custodita in un cuore grande all'interno del tuo corpo così perfetto.
Dovrei fare un favore a me stessa, svuotando la mente ed eliminando qualsiasi indizio possa ricondurmi a te.
Eppure io non ci riesco.
Fingere che il Natsu di qui sia come il mio, il vero, per me è impossibile. Sarete anche identici fisicamente, ma la differenza tra voi è troppo grande per poter essere ignorata.
Allora preferisco essere masochista pur di permettere a me stessa di conservare un legame con la tua persona: altra soluzione non c'è se non attaccarsi disperatamente agli strazianti ricordi che ancora perdurano nella mia mente consumata dal rimorso.
"Quando saremo grandi...
E come tanti, il ricordo di quella frase bussa alla porta della mia instabile memoria. La mia stessa voce è un coltello affilato, le mie parole un veleno per la sopravvivenza della poca lucidità rimastami.
...potrei essere tua moglie?"
Non riuscirai mai a mantenere quella promessa, Natsu. Ma di questo, non te ne faccio una colpa.
La colpa di tutto ciò può essere imposta unicamente all'essere supremo, da molti chiamato Dio. O semplicemente destino. O nel mio caso, Anima.
Possano maledirti, Anima; possano maledirti per avermi fatto inghiottire da quest'abisso di tristezza che hai scavato. Possano maledirti per avermi fatto conoscere la vera realtà del dolore e della sofferenza, concretizzatisi in piccole lacrime amare che ogni giorno racchiudono la mia solitudine e per sempre la terranno segreta nella federa di un cuscino di Edoras.





Angolo dell'autrice:

Good evening, my dears! ^w^
Questa volta ho ben poco da aggiungere riguardo questa fanfiction, perciò userò il piccolo spazio delle "note dell'autrice" per dire una semplice verità: questa storia è stata scritta quasi interamente da AgelessIce, in quanto è solo merito suo se ora sono qui a presentarvi l'ennesima NaLi. È stata lei a darmi l'illuminazione divina e la giusta iniezione di autostima per buttare giù questa deprimente one-shot. Tutto questo è solo merito suo ed io la ringrazio per questo.
Oltre alla mia mogliah, ringrazio infinitamente tutti voi che avete deciso di cliccare e leggere "Tearful pillow ".
Thanks everybody :)
See you next time!
karikeehl