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Autore: FedeVampire    26/09/2012    4 recensioni
Dal testo:
"Ed era la pura verità, l’amava con tutto se stesso, e anche se c’erano molte note stonate nella loro relazione, ma il bello era proprio capire come intonarle."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera :) Sabato c'è stato l'evento della ISF a Lafayette a cui Ian ha partecipato e contemporaneamente si è svolto a Las Vegas L'I heart music festival 2012 alla quale ha partecipato Nina.
La mia mente bacata ha "partorito" a causa dell'astinenza di nuove foto Nian questa short.

One more fight

 

Nina entrò nella stanza con circospezione guardandosi attorno, sapeva che l’avrebbe incontrato prima o poi, in fondo era il suo fidanzato, condividevano la stessa camera era ovvio che l’avrebbe visto prima di sera.

-Nina sei tu?- chiese una voce dal bagno e la ragazza si maledette per aver sbattuto troppo forte la porta d’entrata.

-Sì, amore sono qui- disse entrando in bagno e trovando Ian intento a radersi.

Dopo avergli sorriso dallo specchio si guardò i piedi impacciata, doveva dirglielo, ma non sapeva come.

-Ti ho preparato la valigia sul letto, non portarti troppa roba, in fondo si tratta solo di un paio di giorni- esclamò lui facendo un cenno alla stanza vicina.

-Oh a proposito…- sussurrò incerta Nina sapendo di non poter più evitare il discorso.

Ian la guardò con sospetto attraverso lo specchio.

-Le ragazze mi hanno invitata all’evento dell’I heart Music Festival e a quanto pare contano su di me per la presentazione di Taylor Swift o qualcosa del genere, perciò non posso accompagnarti al tuo evento per la ISF, mi spiace- disse tutto d’un fiato sperando che il ragazzo non si arrabbiasse e che la capisse.

-Quindi non mi accompagni?- chiese apatico Ian riponendo la lametta nel lavandino.

-Ehm no, è una cosa imprevista e mi spiace dire di no alle ragazze è molto che non stiamo insieme- cercò di giustificarsi capendo che questa volta non gliela avrebbe data vinta.

-Di la verità, non vuoi venire con me!- esclamò Ian.

-No, non è vero è solo che…-

-Solo cosa?! Lo sapevi da settimane- la interruppe lanciando l’asciugamano con il quale si era asciugato il viso pochi minuti prima.

La ragazza abbassò lo sguardo non avendo nulla d’aggiungere, quello che stava dicendo Ian era vero, o al meno in parte.

Le piaceva sostenere il suo uomo e guardarlo con orgoglio mentre ritirava qualche premio o riconoscimento, ma sapeva che a questi eventi sarebbe stata sola in un angolo per tutto il tempo: non conosceva quasi nessuno e Ian, giustamente, doveva accogliere e salutare un sacco di persone, senza tener conto del fatto che avrebbe dovuto tenere un discorso, presentare un video e intrattenere centinaia di persone.

Perciò, quando Candice e Katerina avevano fatto irruzione nel suo camerino saltellando come bambine, non aveva potuto fare altro che accettare dato la proposta più allettante che le sue amiche le offrivano.

-Senti fa un po’ come vuoi,vai pure al tuo stupido festival- esclamò Ian dopo attimi di silenzio tornandosene in bagno, probabilmente per una doccia.

Nina, data la tensione in quella stanza, decise di uscire a prendere una boccata d’aria e magari sfogarsi con qualcuno, e chi se non il suo migliore amico?

-Nina che ci fai qui? Non hai dei bagagli da preparare?- chiese un Paul un po’ perplesso aprendo la porta della sua stanza.

-Sì, ma io e Ian abbiamo litigato e avevo bisogno di parlarne con qualcuno- rispose Nina affranta.

Il ragazzo nel sentire le parole Ian e litigato si fece più serio e fece entrare l’amica nella sua stanza.

Non capitava spesso che i due litigassero, o per lo meno non sul serio, e la cosa lo preoccupava.

Nina non appena si sedette sul letto ancora sfatto iniziò a raccontare quel che era successo senza tralasciare nulla e, inevitabilmente, delle lacrime le scesero incontrollate sulle guancie.

-Non capisco perché si arrabbia tanto, come ti ho già detto a questi eventi finiamo per stare insieme 10 minuti o poco più- concluse la ragazza asciugandosi malamente il viso bagnato con la manica della felpa troppo grande per lei.

-Ma il punto non è quello- disse Paul pazientemente.

-Ian vuole il tuo appoggio anche se sa che finirai per annoiarti, vuole semplicemente che tu sia lì a sostenerlo perché lo ami- aggiunse alzando le spalle come se fosse la cosa più ovvia al mondo.

Nina chinò la testa sapendo di essere in torto e si pentii di essersi fatta persuadere dalle amiche quella mattina barattando un futile festival con l’evento che era così importante per la persona più importante della sua vita.

-Io devo andare- disse la ragazza alzandosi con un grande senso di colpa.

-Già dovresti- esclamò Paul sorridendo sapendo le intenzioni dell’amica.

Dopo un breve abbraccio, Nina si precipitò nella sua stanza che trovò vuota.

-Ian?- urlò in preda al panico.

Sentendo il silenzio rimbombare nelle pareti corse alla reception sperando che In avesse semplicemente cambiato stanza come ripicca, una volta, mesi prima, era successo.

-Salve signorina Dobrev, qualcosa non va?- chiese la giovane dietro al bancone con un sorriso, più volte Nina si era domandata se sorridesse di sua spontanea volontà o semplicemente perché le era stato imposto di farlo.

-Ho bisogno di sapere se ha visto il Sig. Somerhalder o se ha cambiato stanza- disse col fiatone per l’ansia e per il fatto che si era fatta due piani di scale correndo.

-Il Sig. Somerhalder ha lasciato l’albergo circa 20 minuti fa- rispose perplessa la ragazza osservando lo schermo pensando di aver commesso un errore, ma dubito che la bellezza di Ian Somerhalder possa essere confusa o scambiata.

Affranta ringraziò tornando nella stanza diventata improvvisamente vuota.

Inutile dire che provò a chiamarlo per tutta la sera con scarsi risultati, era ovvio che non volesse rivolgerle la parola.

-Ciao Ian sono Nina, è tutta la sera che provo a chiamarti, ma evidentemente non ti va di rispondermi e ti capisco, sono stata una stupida e mi dispiace tanto. Per favore richiamami, ti amo-

Alle tante si era decisa a lasciare un messaggio che avrebbe di certo ricevuto prima di addormentarsi dalla parte del letto del suo fidanzato.

Ian ascoltò per la terza volta quel messaggio pieno di dispiacere e si sentiva un vero stronzo per aver ignorato le 17 chiamate da parte di Nina, ma non aveva voglia di sentirla in quel momento era troppo deluso, ma ovviamente non poteva darlo a vedere.

Sapeva quanto Nina si sentisse a disagio agli eventi organizzati dalla ISF, ma non potava fare a meno di desiderare la sua presenza pronta ad incoraggiarlo e a sostenerlo.

Lui per lei l’avrebbe fatto.

Ignorò anche la chiamata di Paul che sicuramente era stato avvisato, aveva voglia di starsene per i fatti suoi, di ripetersi per la milionesima volta il discorso da fare l’indomani e di riguardarsi il video che i soci della fondazione avevano creato per l’occasione.

E alla fine addormentarsi con la musica nelle orecchie a scacciare i suoi pensieri.

 

***

-Nina, non sei obbligata davvero!- disse per la centesima volta Candice cercando di convincere l’amica a partire per Lafayette invece che per Las Vegas.

-No Candy, voglio venire con voi! L’ho chiamato mille volte tra ieri sera e questa mattina, gli ho perfino lasciato un messaggio, ma nulla nemmeno una risposta- esclamò esasperata la ragazza che aveva i nervi a mille.

-Va bene allora partiamo- disse Katerina imbarcando il proprio bagaglio e sperando che la situazione sarebbe migliorata, sapeva quanto poteva essere irascibile e testarda l’amica.

In poche ore arrivarono nella città che tutti i single al mondo sognano e che alcune coppie “particolari” sceglievano per sposarsi.

Nina ritirò il proprio vestito e sospirò di sollievo nel costatare che era a maniche lunghe in modo che non patisse freddo.

Accese l’IPad troppo stanca per pensare di sistemare i propri bagagli e notò che l’evento di Ian era già iniziato e , ovviamente, il suo fidanzato era già alle prese con un cane senza casa.

Osservò i vari video e foto già online soffermandosi sull’ultimo proposto.

-Vorrei ringraziare tutti i soci che fanno parte della ISF, le meravigliose persone che donando i loro soldi rendono tutto questo possibile, i miei fans che mi sostengono, la mia famiglia che mi è sempre accanto e, ovviamente, Julie Plec che è così paziente da lasciarmi del tempo per dedicarmi a questi meravigliosi progetti- esclama urlando leggermente dal microfono per farsi sentire e Nina costretta ad abbassare il volume a causa degli schiamazzi delle ragazze che lo stanno riprendendo.

-Vuoi ringraziare qualcun altro? Qualcuno di molto speciale?- chiese maliziosa una donna sul palco assieme al giovane.

E Nina perse qualche battito sapendo che si riferisse a lei.

-No, no ho finito- rispose Ian lasciando la ragazza con l’amaro in bocca e costringendola a spegnere il video per evitare di scoppiare a piangere.

Nel frattempo Ian scese dal palco stringendo la mano a molte persone importanti delle quali non si ricordava il nome, sapeva di aver tirato un colpo basso avendo detto quelle parole, non avendola ringraziata, come faceva sempre, ma era la rabbia ad agire.

Pochi minuti prima aveva letto su Twitter che Nina era arrivata a Las Vegas e non aveva potuto fare altro che starci male perché alla fine non aveva scelto lui.

L’evento era ormai arrivato alla fine e la ISF aveva finto, oltre che un riconoscimento, 100.000 $ da impiegare nei progetti futuri.

Dopo essersi spiacevolmente trattenuto con alcuni giornalisti in futili interviste in cui ripeteva sempre le stesse cose, tornò al suo albergo e provò un senso di vuoto nel vedere la camera perfettamente in ordine, senza le cose di Nina lasciate alla rinfusa qua e là la stanza sembrava estremamente vuota e triste.

Si fece una doccia che durò più a lungo del solito e si sentì in colpa per aver sprecato tutta quell’acqua.

Ordinò qualcosa in camera per la cena, era troppo stanco e spossato dal viaggio per potersi rivestire e scendere nel salone e accese la televisione che trasmetteva la diretta dell’I heart music festival e ci impiegò meno di un minuto ad individuare la sua Nina in mezzo a tanti vips sul red carpet.

Era bella da mozzare il fiato e sorrise nel notare che il suo vestito aveva le maniche lunghe, era molto freddolosa e in molte occasioni le aveva ceduto la sua giacca vedendola infreddolita.

Nonostante la stanchezza seguì tutto l’evento seguendo attentamente la presentazione della sua fidanzata e si sentii un po’ stupido per la discussione della giornata precedente.

Si addormentò con il proposito di chiamarla la mattina seguente per scusarsi e per dirle che l’amava.

Nina salì sulla limousine seguita dalle amiche che stavano ancora sghignazzando per una battuta che la ragazza ancora non aveva capito, fece una smorfia togliendosi le scarpe col tacco e beandosi di quella sensazione piacevole.

Controllò lo schermo del cellulare. Niente. Ian non l’aveva richiamata e questo le provocava un senso di enorme tristezza.

-Nina, Kat va in un locale con il suo fidanzato vieni con noi?- chiese Candice allegra.

-No, se non vi offendete torno in albergo, sono un po’ stanca- replicò tristemente la ragazza.

-Oh, vengo con te allora- commentò Candice carezzando il braccio dell’amica capendo il suo stato d’animo.

-No Candy, vai pure e divertiti- provò a convincerla sperando, in realtà, di avere un po’ di compagnia.

-No, tranquilla tanto farei da terzo incomodo se andassi- disse l’amica sorridendo e sperando che Katerina non accennasse al fatto che c’erano anche i suoi amici, non se la sentiva di lasciare Nina da sola.

Arrivarono davanti all’albergo e dopo aver salutato affettuosamente Katerina e raccomandato scherzosamente di fare la brava entrarono.

-Ian?- chiese cauta Candice entrando in ascensore.

Nina scosse semplicemente il capo e sentii gli occhi pizzicare, non riuscendo a trattenere le lacrime di amarezza si lasciò andare a un pianto liberatorio per troppo tempo trattenuto.

-Ehi- sussurrò l’amica abbracciandola e carezzandole la schiena.

-Andrà tutto bene vedrai, che ne dici di venire a dormire nella mia stanza?- le chiese sorridendo teneramente.

Nina annuì ricambiando il sorriso, felice di avere un’amica così.

Entrarono in stanza e si buttarono sul letto senza curarsi del fatto che indossassero ancora i vestiti.

Nina si sfogò con Candice che paziente le asciugava le lacrime e cercava di darle i consigli più giusti e alla fine si addormentò.

 

***

Ian stava ancora dormendo quando il cellulare iniziò a squillare, qualsiasi altra persona avrebbe lasciato perdere probabilmente non sentendo nemmeno la suoneria, ma Ian aveva il sonno leggero e bastava poco per svegliarlo.

-Pronto?- rispose con voce roca maledicendosi per non aver spento il telefono la sera prima.

-Ciao Ian sono Candice- disse una voce squillante e trafelata dall’altro capo del telefono.

-Ciao Candy, dimmi- rispose preoccupato svegliandomi immediatamente del tutto, non era mai capitato che lo chiamasse a meno che fosse un’emergenza.

-Senti non è che puoi venire a Las Vegas? Sono preoccupata per Nina- disse la ragazza emettendo un sospiro.

-Che è successo? Si è sentita male?- chiese iniziando a buttare alla rinfusa i vestiti nella valigia lasciata aperta.

-No, sta bene fisicamente, ma ha pianto tutta notte, sono preoccupata, so che avete litigato, ma non voglio che stia qui sola- ripose l’amica quasi supplicandolo e nel sentire le parole “pianto tutta notte” immediatamente dimenticò il rancore.

-Arrivo appena posso- disse semplicemente salutandola prima di riattaccare.

Si diede una sistemata veloce e dopo essersi assicurato di non aver dimenticato nulla si fiondò sul primo taxi diretto in aeroporto.

Fortunatamente aveva trovato un volo diretto a Las Vegas e aveva sfruttato il fatto di chiamarsi Ian Somerhalder per persuadere l’hostess ad aspettarlo per qualche minuto.

Non gli piaceva approfittare della sua fama e infatti non lo faceva quasi mai, ma quella era un’occasione di estrema necessità.

-Nina sei qui?- chiese Candice entrando nella sua stanza.

-Sì- rispose tirando su col naso.

-Eri uscita per una telefonata e ho approfittato per fare una doccia, così sono tornata in camera- aggiunse.

-Ok tu vestiti con calma, partiamo questo pomeriggio- la informò l’amica.

-E perché? Avevamo l’aereo questa mattina- disse confusa la ragazza.

-Ehm hanno cancellato il volo- rispose Candice chiudendosi la porta alle spalle, era stata molto vaga e non era di certo un comportamento da Candice.

Nina illuminò nuovamente lo schermo del suo cellulare, aveva riprovato a chiamare Ian qualche minuto fa, ma aveva ancora il telefono spento.

Per evitare di pensare al loro litigio iniziò a riporre i proprio vestiti nella valigia e gli accessori nelle varie borse.

Sentì la porta aprirsi senza preavviso e alzò gli occhi al cielo.

-Candy che c’è ancora?- chiese esasperata, ma non realmente infastidita.

Si voltò e il respiro si fermò mentre il suo cuore prese a battere più forte.

Ian. Era lì, di fronte a lei.

La stava fissando sbalordito, doveva avere un aspetto terribile a causa del pianto.

-Ian- sussurrò sorpresa lasciando che le lacrime le bagnassero le guancie.

Poi si catapultò frale sue braccia singhiozzando e inspirando bruscamente il suo profumo.

-Ehi- sussurrò il ragazzo decisamente dispiaciuto.

-Mi dispiace tanto, non volevo ferirti, ma vedi ho provato a chiamarti e mi ha ignorata e poi non mi hai ringraziata nel discorso e ho dato fuori di matto- iniziò Nina a dire frasi senza senso tra i singhiozzi.

-Va tutto bene, scusami anche tu, sono stato un vero stronzo- disse Ian coccollandola e conducendola al letto.

Rimasero per interminabili minuti così, semplicemente abbracciati a sfiorarsi mentre i cuori battevano all’impazzata.

-Eri bellissima ieri sera- sussurrò il ragazzo.

-Hai seguito il festival?- chiese la ragazza sorridendo.

-Fino all’ultimo minuto, non mi sarei mai perso la tua presentazione- rispose orgoglioso Ian.

-Anche io ho guardato l’evento, o meglio i vari video che postavano, sono molto orgogliosa di te amore mio- disse con estrema dolcezza.

-Ti prego non litighiamo più- aggiunse.

-Stando lontano da te ho capito quanto ti amo- disse Ian.

-Ed è veramente più di quanto il mio cuore possa sopportare- aggiunse stringendo a se la sua fidanzata.

Ed era la pura verità, l’amava con tutto se stesso, e anche se c’erano molte note stonate nella loro relazione, ma il bello era proprio capire come intonarle.

 Spero che recensiate nonostante sia una one-short, ho bisgono dei vostri consigli e commenti per andare avanti :)

Baci

Fede

 

  
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