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Autore: OperationFailed    26/09/2012    4 recensioni
Inizia in sordina con un sorriso ammaliante nella bocca, con un sapore di ciliegia che ti fa rosse le labbra. Ti seduce, con lentezza ti porta a letto e poi ti lascia nel grembo una tenera ospite chiamata dipendenza. Fedele e incredibilmente femmina, come tutte le cose che uccidono.
Non necessariamente riferita alle ultime notizie riguardo a BJ, ma comunque affine a quella situazione e alle sensazioni che si provano quando ci si accorge di non avere più il controllo della propria vita. O di non averlo mai avuto.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti monta dentro, ti striscia nel sangue. Si mischia ad un riff di chitarra che hai rubato quando eri ragazzo. Rubare è peccato, forse questa è la tua punizione.

Sai che non dovresti ma è la cosa migliore che ti possa permettere. Perché sei uno scarto, letteralmente, solo che si sono dimenticati di buttarti via insieme alla placenta e al muco e a tutto il resto.

 

Più bevi e più hai sete, che razza di scherzo è? Non è un problema, fino a quando hai bottiglie piene intorno.

 

Inizia in sordina, poi si evolve in un acuto vibrante e una scala in discesa di note che precipitano. Cerchi di arrampicarti, di emergere, ma tieni in mano solo una manciata di immagini. E’ per quei flash irrisori che ti conci così, ed è sempre per quelli che cerchi di non soccombere. Ma l’inizio è qualcosa di molto diverso.

 

Ti permea il cervello e le labbra la lingua la bocca tutta, è un bacio dalla mollezza assassina.

 

Speri di farti male. Speri di dimenticare.

Non ti fai mai male abbastanza

 non dimentichi mai nulla.

 

Le cose sembrano solo più elastiche, una colla che ti occlude i viso portandoti ad un passo dal soffocamento. Ad un passo, perché soffocare davvero è un lusso che non puoi concederti. Non puoi permetterti l’uscita d’emergenza. Così resti inerme, con un cervello che strepita chiuso in un corpo anestetizzato. Sparpagliato malamente su una sedia, in attesa di qualcuno che ti raccolga e ti deponga a terra, come un crisantemo sulla tomba.

 

Inizia in sordina con un sorriso ammaliante nella bocca, con un sapore di ciliegia che ti fa rosse le labbra. Ti seduce, con lentezza ti porta a letto e poi ti lascia nel grembo una tenera ospite chiamata dipendenza. Fedele e incredibilmente femmina, come tutte le cose che uccidono. Non ti abbandona mai, è in ogni tuo bruciore di stomaco, in ogni tremito delle pupille. Potrebbe sembrare amichevole, affettuosa, ma poi il suo tepore ti stordisce e ti ricorda tutti i motivi per i quali avresti voluto dimenticare. E’ una maledettissima primadonna che si diverte a torturarti, fermandosi appena prima che tu possa godere di quella sofferenza.

 

E’ l’infinita ultima volta di un’infinita ultima serie, che potrà finire solo con un omicidio.

1)Tu e la tua morte, ma sei troppo codardo per farlo.

2)Tu e il rehab, ma sei troppo ingenuo per farlo.

Sarà in ogni caso l’esacerbazione di una parte di te. Morirai, in un certo senso, ma non abbastanza.

 

E continuerai a vagare tra le correnti dei temuti te stesso, incapace di reagire, fino al momento in cui ci faranno il favore di mettere una croce sulla casellina vuota della tua vuota e triste vita.

   
 
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