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Autore: Cecilia    11/04/2007    1 recensioni
Sempre una storia che ha come protegonista l'intreccio tra Charlie, Don e Amita, ma questa volta affrontato in maniera completamente nuova. Una ragazza strana identica ad Amita, un viaggio a Roma, un segreto sepolto dal tempo ne saranno i tre ingredienti fondamentali! Leggete e recensite please! ^_^
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doppia identità … doppia vita

Doppia identità … doppia vita

Era mattina presto e due ragazze praticamente identiche nell’aspetto si stavano svegliando ognuna per iniziare la propria giornata ben diversa l’una dall’altra.

Erano due ragazze che nonostante avessero lo stesso aspetto non avevano alcun tipo di parentela né si conoscevano minimamente.

Amita si voltò e si accoccolò ancora più strettamente al suo ragazzo.

Navi si voltò e come le capitava tutte le mattine, l’uomo accanto a lei era sempre diverso.

Amita controvoglia si alzò e incominciò a vestirsi pronta per dirigersi in Università.

Navi si alzò, si vestì velocemente, prese tutti i soldi dal portafoglio del malcapitato e uscì di soppiatto.

Appena Amita però fu pronta, il cellulare di Charlie suonò e quest’ultimo si svegliò rispondendo.

“Pronto?”

“Ciao Charlie, puoi venire all’FBI?”

“Di cosa hai bisogno?”

“Devo parlare con Amita!”

Charlie si voltò verso la ragazza.

“Perché?”

“Non te ne posso parlare adesso! Vi aspetto!”

E senza aggiungere altro Don chiuse la chiamata.

“Era Don?”

Chiese Amita.

“Sì vuole vederci e più precisamente vuole parlare con te!”

Le disse preoccupato.

Amita e Charlie appena arrivarono alla sede dell’FBI furono accolti con sguardi di ghiaccio tutti rivolti alla ragazza.

“Cosa è successo?”

Chiese preoccupato Charlie.

“Dobbiamo parlare con Amita!”

“Ok!”

Disse lei senza capire mentre Don le fece segno di seguirla.

“Megan mi vuoi dire cosa sta succedendo?”

“Charlie non posso …”

“Megan …”

“Stiamo investigando su un giro di prostituzione e riciclaggio di denaro sporco e …”

“E Amita cosa c’entra con questo?”

“Vorremmo capirlo anche noi!”

Appena entrarono nella sala interrogatorio Amita e Don si sedettero l’uno di fronte all’altra, mentre Megan, David e Charlie assistevano al di là del vetro.

“Grazie per essere venuta …”

“Figurati, ma vorrei capirne il motivo!”

“Devo porti della domande!”

“Dimmi!”

“C’è mai stato qualcosa che ci hai tenuto nascosto?”

“No, qualcosa di che genere?”

“Doppia identità … doppia vita?”

“Don no! Ti sembro il tipo? Non capisco queste domande!”

Don si alzò e inserì un video che mostrava Amita vestita in vestiti succinti che prendeva dei soldi da un politico facoltoso.

“Oh mio Dio, ma è identica a me!”

“O sei tu?”

“Don ti prego non pensarlo minimamente quella non sono io!”

“Dobbiamo verificarlo. fino ad allora mi dispiace ma devo trattenerti …”

Don fu costretto a fare ciò e mentre chiese a Megan di rimanere in sede con Amita e Charlie, lui uscì con David per verificare se la donna del video fosse veramente qualcun’altra.

Si diressero nel posto più logico: la zone più malfamata e ricca di prostituzione di Los Angeles.

Appena arrivarono sarebbero stati subito abbordati se non fosse stato che erano dell’FBI.

“Avete visto questa donna?”

Chiesero i due continuamente a tutte le donne che però non gli diedero risposta, fino a quando una voce alle loro spalle attirò la loro attenzione.

“Cercate me?”

Improvvisamente videro di fronte a loro la copia perfetta di Amita se non fosse stato per il fatto che non era Amita. Indossava dei mini short neri, una maglietta a maniche lunghe rotte sui lati nera e un cinturino sulla vita scoperta. I capelli erano lunghi, lisci e neri, mentre il trucco era molto forte con tracce di kajal molto spesso. Le labbra poi erano carnose e color rame.

“Chi sei?”

“Navi, chi mi cerca?”

Disse lei sensualmente avvicinandosi all’uomo.

“Sembra che qui tutte abbiamo paura di te?”

Disse David mentre lei però continuava a guardare solamente Don.

“Già … questa è giurisdizione mia, tutte fanno capo a me!”

Disse lei sprezzante.

“Devi seguirci …”

“Assomiglio a qualcuno che conosci vero?”

Chiese lei guardandolo negli occhi a pochi centimetri da lui.

“Ti dobbiamo fare delle domande …”

“E io se avrò voglia risponderò …”

“Non sei nella posizione di decidere …”

“Ne sei sicuro?”

Improvvisamente tutte le prostitute del quartiere tirarono fuori le loro pistole puntandole contro i due uomini.

“Voglio che le mie ragazze si possano difendere …”

Entrambi erano molto stupiti da quella situazione.

“Cosa vuoi?”

“Uhm vediamo …”

La donna appoggiò una mano sul petto dell’uomo e avvicinandosi a lui gli sfiorò le labbra, era un tocco leggero, ma molto eccitante.

“Forse avrai le tue risposte …”

Gli disse tra le labbra e poi senza aggiungere altro si allontanò, mentre tutte depositavano le loro armi lasciandoli andare.

Appena tornarono alla sede dell’FBI la prima cosa che fece Don fu proprio dirigersi da Amita che nel frattempo era stata trattenuta.

“Perdonami, ma dovevo assicurarmene …”

Disse solamente mentre le si avvicinava e le toglieva le manette.

La ragazza si massaggiò i polsi per poi voltarsi verso l’uomo e guardarlo negli occhi.

“Sai ci sono rimasta un po’ male …”

Disse delusa con un filo di voce.

“E’ la prassi, dovevo accertarmi di …”

“Non mi devi nessuna spiegazione Don, solo che mi fa un po’ male il pensiero che tu abbia dubitato di me …”

Disse lei guardandolo profondamente., mentre a lui venne istintivo il gesto di prenderle il mento tra le mani.

“Se puoi perdonami …”

Gli disse lui dolcemente, ma proprio in quel momento arrivò Charlie e loro riuscirono ad uscire da quella situazione un secondo prima che lui entrasse.

“E’ tutto apposto, non preoccuparti! Ovviamente non sono io colei che cercano!”

Disse la ragazza con un debole sorriso mentre si dirigeva verso il proprio fidanzato.

“Io non avevo dubbi fin dall’inizio, quindi possiamo andare?”

“Certo! Scusatemi entrambi ancora per l’equivoco!”

Il fratello gli fece un accenno e uscì dall’ufficio mano nella mano con la sua ragazza che prima di abbassare lo sguardo guardò in un attimo sfuggente di nuovo quell’uomo che poco prima l’aveva trattata in modo così “strano”.

Quella sera Don appena uscito dall’ufficio girò parecchio in macchina prima di dirigersi a casa. Sapeva cosa c’era nella sua mente che da tempo lo tormentava, ma cercava disperatamente di non pensarci … di non permettere mai che ciò uscisse e proprio nel giorno che si stava per concludersi ciò era stato vicino ad accadere.

Quasi poi come se il destino lo avesse fatto apposta nel suo vagare senza meta passò vicino proprio al famoso quartiere “Sin” di Los Angeles.

Per una frazione di secondo il suo cervello incominciò a parlare, quella parte di lui razionale che però solo per quella notte decise di spegnere e di non seguire.

Si addentrò in una strada e accostandosi al marciapiede osservò fuori dal finestrino cercando una persona in particolare.

Improvvisamente la vide e lì fermò la sua macchina.

Navi che stava parlando con alcune delle sue ragazze, appena vide una macchina accostarsi gli si avvicinò immediatamente. I suoi capelli corvini erano perfettamente stirati lisci, indossava una paio di short neri e degli stivali dello stesso colore con il tacco a spillo, mentre sopra portava un reggiseno semplice con sopra una bella maglia lunga con il collo sfasato e trasparente in pizzo il tutto sempre nero.

La ragazza si avvicinò alla macchina con passo sicuro, ma appena si abbassò sul finestrino rimase colpita da chi vide.

“Ah sei tu …”

Disse vedendolo.

“I clienti non si trattano tutti allo stesso modo?”

Chiese lui osservandola, lasciandola molto stupita dalla sua affermazione.

“Perché vorresti dirmi che tu l’agente tutto impettito e professionale si considera un mio cliente?”

Chiese lei beffarda.

“Non lo so, tu mi vuoi considerare così?”

Lei sorrise e dopo aver fatto un cenno alle sue ragazze salì sulla macchina.

“Fregami e sei un uomo morto …”

Le disse la ragazza guardandolo altezzosa.

Appena arrivarono a casa, non ci furono parola, ma solo fatti. Subito Navi si ritrovò contro la porta d’entrata appena chiusa mentre Don la baciava avidamente. Ovviamente la ragazza non perse tempo e gli tolse la camicia mentre per lei non ci volle molto a rimanere in completo intimo.

In un continuo gioco di baci e di carezze fugaci i due si ritrovarono in camera da letto. Lui si sedette sulla sponda del letto mentre lei compiaciuta gli stava di fronte.

Lui l’attirò a sé e ben presto si ritrovarono l’uno dentro l’altra.

I loro sospiri riempirono la stanza quando poco dopo, sempre a cavalcioni sopra di lui lo guardò.

“Devo ammetterlo mi ha stupito …”

Ma lui non le rispose la spostò da una parte e si alzò dal letto rivestendosi, appena fatto si diresse in cucina e si preparò un caffé.

Presto anche Navi si alzò, dirigendosi alla porta d’entrata.

“Credo che ora risponderò alle tue domande, ma non credo che tu l’abbia fatto solo per l’onere della causa … comunque sia ci vediamo domani, ah prima che dimenticavo non preoccuparti per il prezzo mi sono già presa quello che mi spetta!”

La ragazza beffarda uscì dall’appartamento, mentre l’uomo pensava a che cosa aveva fatto e perché lo aveva fatto. In realtà la risposta alla seconda domanda già l’aveva, ma preferiva ignorarla.

   
 
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