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Autore: _Crizia_    30/09/2012    0 recensioni
< Mi dirigo verso la porta lentamente, come se in fondo né il mio inconscio né il mio cuore volessero separarsi da quei tempi spensierati che sto per lasciarmi alle spalle, anche se non sarà proprio così, poiché potrò far visita al mio passato tutte le volte che vorrò, ce l'ho a due rampe di scale dalla mia camera! > Breve storia di un momento della vita di un'adolescente.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8 ANNI DI VITA DENTRO 4 SCATOLONI
 

 
8/07/2011
Ciao a tutti! Per quanto possa interessare io sono C***** L******** studentessa di 14 anni compiuti lo scorso 25 maggio.
Ho da poco concluso l'esame di terza media superandolo con un ottimo 10.
Fino la scorsa notte ero molto eccitata e felice perché consapevole di un nuovo inizio che si chiama LICEO SCIENTIFICO di J***, ma tutto ad un tratto, in una frazione di secondo, la fredda e dura realtà mi è piombata a dosso travolgendomi. Ho capito che per poter iniziare una nuova avventura bisognava mettere prima la parola FINE a quella che stavo vivendo.
Non sono più riuscita a trattenermi dal piangere. Tutta la positività che avevo dentro se ne è andata lasciando spazio alla negatività, alla disperazione e alle immagini dei momenti spensierati che ho vissuto in questi 8 anni che si infrangono nella mia mente, convinta che purtroppo rimarranno solo ricordi vaghi e offuscati nella mia memoria.
Ma penso altrettanto fermamente che ciò succederà solo se lo vorrò, perché se non lo voglio devo soltanto lottare contro la labilità della memoria: con la forza di volontà e la tenacia si può raggiungere qualsiasi risultato e obbiettivo, qualunque esso sia.
In quella notte piena di pensieri ho rivisto scene importanti della mia vita.
Durante la gita di quest'anno, quando io, Silvia e Ilenia attendevamo che sorgesse il sole per non avere più paura di alcuni ragazzi che avevano messo gli occhi su alcune ragazze di Serra.
Quella sera sentivamo molti rumori, io ho addirittura pensato di prendere il bicchiere in bagno per ascoltare attraverso il muro i loro discorsi, ad Ilenia è venuta la "brillante" idea di telefonare a Lorenzo per raccontargli tutto e avere un po' di sicurezza.
Poi ho pensato a Cristina, a tutte le volte che da piccole giocavamo insieme; a quelle notti trascorse a parlare , a raccontarci segreti fino alle una del mattino; ai pomeriggi passati in piscina; alle lunghe telefonate che spesso le facevo e a mille altri momenti che ora non ricordo.
Mi sono ricordata anche di Manuela, di tutte le volte che mi chiedeva consigli sui suoi litigi con Deborah e Rebeca, di quando mi aiutò a fare un passo importante,di certi momenti in cui riusciva a mettermi in imbarazzo davanti ad una persona a fin di bene e a tutte le volte che mi telefonava senza un preciso motivo ma solo per sentirmi: in quei momenti capivo il vero significato della parola amicizia.
Piano piano riaffiorarono le immagini dei volti delle persone che avevo conosciuto frequentando la scuola elementare e media.
Molti compagni di scuola se ne erano andati altri ne erano arrivati, ma la cosa più sbalorditiva di tutte era il fatto che provenivano da diverse parti del mondo e per loro fortuna erano riusciti ad inserirsi benissimo nonostante la difficoltà della lingua: sono dei modelli da ammirare.
Le maestre e i professori che negli anni si sono passati il testimone per farci da guide nella nostra crescita affinché avessimo la più corretta istruzione.
Le mie preferite sono e rimarranno la maestra G**** Niviana della scuola primaria e la professoressa A********* Silvana, gli anni trascorsi con loro sono stati i migliori e penso che coincidano con la massima apertura della mia mente allo studio.
Quando mi trovavo con loro ero spinta da qualcosa che mi faceva impegnare fino allo stremo perché volevo renderle contente, orgogliose e fiere di me: una ragazza che impegnava tutta se stessa per vedere ogni giorno un sorriso di compiacimento sulle loro labbra.
Ho rivissuto i momenti divertenti e scherzosi passati con i miei amici durante le feste di compleanno e le gite organizzate verso fine anno dalla scuola: attimi sicuramente indimenticabili, almeno per me.
Infine, lasciandomi trasportare dai miei sentimenti, ho ripensato a lui.
Alessandro è stato il primo ragazzo che mi ha fatto arrossire quando lo pensavo, il primo che ha messo a dura prova il mio autocontrollo delle emozioni, il primo che, probabilmente, mi ha fatto veramente battere forte il cuore, il primo che mi ha fatto provare gelosia.
Ho rivisto tutti gli attimi più significativi trascorsi in sua compagnia e ai loro finali ( conclusioni dei momenti trascorsi insieme) che avrei voluto fossero diversi da come sono stati in realtà.
So bene che il passato non si può cambiare perché ormai scritto, ma il futuro lascia spazio alla nostra fantasia e immaginazione, il presente ci fa vivere emozionandoci con le sorprese che ci riserva dietro gli angoli nascosti dell'imprevedibilità.
Il giorno in cui siamo diventati amici.
La serata a casa di Deborah per un suo compleanno, quando dopo cena ci siamo messi a parlare delle nostre infanzie al pallore della luna d'ottobre, ma siamo stati interrotti da dei brusii...
Al mio compleanno quando mi regalò una collanina a forma di fiocco.
Al ritorno dalla gita di Roma, quando seduti vicini sul pullman abbiamo parlato finché Manuela non ci ha interrotti aprendo nuovi orizzonti sulla nostra conversazione, in cui alla fine si è intromessa.
Alla cena della fine della seconda media, quando in una notte, sempre di luna piena, lui con delicatezza e dolcezza, che non avrei mai immaginato potesse possedere, ha tolto i fiori degli olivi che si erano impigliati nei miei capelli gonfi e ricci.
Il resto della notte è trascorsa sotto le stelle, su delle sdraio intorno alla piscina dell'agriturismo con alcuni suoi amici un po' inopportuni a mio parere.
E tanti altri piccoli momenti fatti di brevi conversazioni, rapidi gesti, espressioni.
In particolare tutte quelle volte a scuola in cui ripassavamo insieme le materie all'ultimo momento, le occasioni durante le quali provava a superarmi, a essere più bravo di me, ma falliva dovendo riconoscere che nella classe colei che brillava nell'intelletto ero io.
Ho sempre pensato, almeno sperato, che questo fosse un punto a mio favore per farmi piacere, ma lui da quel meraviglioso giorno mi ha sempre considerato un'amica, la più brava a cui chiedere tutto, la sua "segretaria" sempre disponibile, a qualsiasi ora in qualsiasi giorno: buffo!
Intanto le salate lacrime che accompagnavano questi dolci ricordi stavano finendo di inzuppare il mio cuscino e Morfeo ormai sopraggiunto mi stava conducendo nel regno dei sogni e io speravo tanto che fossero d'oro.
 
 
9/07/2011 
Purtroppo al mio risveglio ho sentito le scie delle mie salate lacrime asciutte sul viso; quella mattina avrei dovuto mettere a posto tutti i libri delle medie nei scatoloni che mamma mi aveva portato .
Alzandomi di mala voglia inizia una delle mie solite giornate estive: svegliare mio fratello, preparare la colazione, guardare un po' di tv, sparecchiare il tavolo dalle tazze, rifare il mio letto, aiutare mio fratello con i compiti,apparecchiare e preparare il pranzo.
Quel giorno la mansione di aiutare mio fratello con i compiti era stata sostituita da mettere in ordine tutti i libri e i quaderni, in giro per la mia camera, della scuola media e quei pochi che ancora tenevo della scuola elementare.
Appena ho preso in mano il primo ammasso di pagine evidenziate, appuntate, stropicciate, usurate e tutte quante rigorosamente stipulate nei più oscuri meandri della mia mente, di cui probabilmente nemmeno io stessa ne conosco l'esistenza, sono stata travolta dal ricordo della notte passata come le onde del mare in tempesta travolgono tutto quello che trovano sulla loro traiettoria: non sono riuscita a trattenere un'esule lacrima sfuggita al mio controllo
Mentre accetto con un infinita triste amarezza la precedente notte mi appresto a ordinare libri seguiti da quaderni, all' interno degli scatoloni secondo l' anno in cui li ho utilizzati.
Ho sfogliato il meraviglioso quaderno di poesia della quarta e quinta elementare, mi sono compiaciuta con me stessa per gli ottimi disegni fatti e per gli eccellenti voti nella recitazione.
Poi è stato il turno del quaderno di storia-geografia di quest'anno, inutile dire che ho riguardato anche i libri di queste materie ricordando gli appunti presi, i giorni prima dell'esame trascorsi a ripassare con Silvia e Cristina e le nozioni che ho dovuto esporre il giorno in cui tutto si è apprestato a finire.
Ho dato un'occhiata al libro di letteratura, di antologia, di scienze, al quaderno di suddetta materia con tutti i riassunti ordinati quasi in modo maniacale.
Tuttavia al termine di quel giorno non riuscivo ancora a separarmi da quei ricordi tanto che ho appoggiato gli scatoloni al muro della camera anziché portarli in soffitta.
 
 
UN GIORNO IMPRECISATO DI AGOSTO 
L'estate che ci si sta presentando è forse una delle più calde e afose che abbia mai visto.
Tornando ai miei ricordi e alle mie consapevolezze ora come ora ho solo voglia di rinnegare tutto ciò che in quella notte io possa aver pensato.
Perché sono stata così cretina, stupida, deficiente da pensare di non poter vivere due splendide avventure parallele?
In questo momento immaginatevi me che mi picchio in fronte con qualsiasi cosa mi capiti sotto tiro e vi consiglio di godervi in pieno le risate che ho scaturito perché ora che ho recuperato la ragione non farò mai più certe gaff!!! Scordatevele totalmente!!!
Parlando seriamente, non l'ho so nemmeno io il perché e questo è grave poiché non sono solita rimanere senza parole o a bocca chiusa, ormai l'avrete capito che sono una così detta "SECCHIONA".
È pazzesco come l'amicizia riesca a colmare certi vuoti, ne sono rimasta sinceramente colpita.
Il calore che ti sa dare chi dice di poterti conoscere fino in fondo non si può descrivere è troppo immenso per poterlo definire!
Il senso di appartenenza ad un gruppo che supera le difficoltà della vita rimanendo unito e fedele all'ideale di condividere gioie e dispiaceri è favoloso; è un'altra famiglia, ma la senti più vicina a te perché hai la consapevolezza che prima o poi tutti i suoi membri proveranno ciò che prova qualcuno in certi momenti.
Fantasticare insieme, divertirsi insieme, scherzare insieme, piangere insieme, confidarsi più o meno apertamente con gli altri: in un gruppo " fare tutto insieme " è d'obbligo.
C' è chi probabilmente non è d'accordo con me per via delle famose " pecore nere " e concordo assolutamente in pieno col dire che si farebbe volentieri a meno di loro, ma purtroppo servono per mantenere un equilibrio: se tutti fossimo sempre felici a cosa servirebbero gli amici che ci consolano nel momento del bisogno?
E sono stati proprio loro, compagni e amiche, a farmi ricredere sulla decisione che pensavo di prendere.
Quasi sicuramente la ragione principale che mi ha portato a questa lieta conclusione è stata la nuova profonda e sincera amicizia che ho instaurato con Silvia e Ilenia.
Penso di poter dire che in un unico anno ho vissuto con loro tutto quello che ho vissuto con Cristina in ben 5 anni: ora mi sento molto più legata a loro ma questo non toglie che abbia rotto i ponti con Crì!
Nel nostro trio posso dire che io sono la perenne sognatrice che cerca rassicurazione, Silvia la mia "guida" alla realtà, la coraggiosa e l'altruista, Ilenia quella scherzosa, forte di carattere e anche lei molto valorosa.
A questo punto posso veramente capire il detto "Chi trova un amico trova un tesoro!", niente è più prezioso, niente, in un'età come la mia, ha più valore dell'amicizia, è qualcosa di unico, particolare , quasi diverso.
Tuttavia non servono molte parole per comprendere l'amicizia quanto la realtà che essa ci fa vivere.
Compreso tutto ciò ho preso tutto il coraggio che mi sarebbe servito e finalmente, per la gioia di mia madre che non ne poteva più di vedere quel "coso" vicino al battiscopa della mia camera, mi sono decisa: ho portato i due scatoloni che avevo riempito in soffitta.
Certo, mentre facevo le scale con quell'enorme peso fra le braccia ho ripensato alla tristezza di molte settimane prima, ma ora sono consapevole che grazie al supporto degli amici si può superare tutto e poi non sto più nella pelle: voglio proprio conoscere i nuovi compagni di scuola e ovviamente spero di trovare nuove amiche e chissà, magari, anche un nuovo ragazzo su cui fantasticare, ma soprattutto voglio creare nuovi fantastici ricordi di questo periodo dell'adolescenza che mi preparo ad affrontare!
Posati a terra i due scatolini mi guardo attorno: quell'atmosfera ferma, densa di polvere, fissa nel tempo, il disordine che lascia mio fratello quando viene quassù, la stabilità dei frammenti di vita della nostra famiglia che una volta impacchettati lasciamo qui.
La nostra soffitta è un po' come uno scrigno che racchiude il passato della nostra vita, un album fotografico di ricordi, un cofanetto di oggetti preziosi.
Non riesco a trattenermi, do una veloce occhiata alle copertine sgualcite dal tempo dei miei libri e quaderni delle elementari: ci sono così tanti bei ricordi che vorrei rivivere ad occhi aperti, ma questo non è il momento giusto, infatti è già da un po' che sento mia madre chiamarmi per aiutarla con la preparazione del pranzo.
Mi dirigo verso la porta lentamente, come se in fondo né il mio inconscio né il mio cuore volessero separarsi da quei tempi spensierati che sto per lasciarmi alle spalle, anche se non sarà proprio così, poiché potrò far visita al mio passato tutte le volte che vorrò, ce l'ho a due rampe di scale dalla mia camera!
Sono sullo stipite della porta, do le spalle alla soffitta, mi giro, guardo gli scatoloni che ho riposto con tanta cura e attenzione in un angolo, mi volto nuovamente verso le scale, chiudo la porta alle mie spalle, scendo la scale con un nuovo e solare sorriso in viso, consapevole di ciò che dopo tanto tempo sono riuscita a fare e di quello che nel frattempo ho imparato durante questa estate non ancora finita.
Mentre sto avanzando verso l'inizio di un nuovo capitolo della mia vita e continuo quello che per fortuna no ho concluso, mi viene da pensare:
  

Note dell'autrice
Ho inserito gli asterischi per mantenere la mia privacy e quella delle persone della mia storia abbastanza autobiografica.
Vorrei chiedere se non sarà troppo di disturbo, se quelli che leggeranno mi facessero sapere cosa ne pensano almeno dal punto di vista dei vari elementi della storia ( grammatica, sintassi, equilibrio scene e in particolare delle descrizioni)
Grazie!
_Crizia_
 

 
 
 
  
   
 
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