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Autore: Kimmy_90    13/04/2007    7 recensioni
Philosophi, Custodes: guerrieri e sapienti, condottieri cresciuti ed istruiti, usati, stressati, tirati oltre ogni limite. Bambini sottratti ai genitori per divenire macchine da guerra: Utopia o Distopia?
E se il tutto, che a stento si regge in piedi, crollasse a dispetto dell'uno?
E se l'uno fosse dalla parte del tutto?
Dove trovi la ragione, dal sempre fu o dal nuovo che porta terrore come solo questo sa fare?
E se la routine della guerra divenisse l'isto di una catastrofe?
Siamo in un altro mondo, signori, e qui non v'è magia alcuna: soltanto geni...
Geni e Demoni.
[Storia in revisione] [Revisionata sino al capitolo 10]
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Cristallo di sale' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Agli interessati: questa storia sta venendo completamente riscritta e riadattata come originale, dal titolo I bambini di Shi'ran.



[Prima pubblicazione: 13 04 2007]
[Ultima revisione: 26 09 2010]




Prefazione






E' difficile entrare nel Ludus.

Questo Mondo è il Nostro Mondo.
E il Nostro Mondo è diviso in Regiones.
Ogni Regio possiede un proprio governo indipendente dagli altri: quella in cui noi viviamo è la Ignis Regio, la regione del fuoco.
Capitale della Ignis Regio è Folii Pagus, una megalopoli che si estende per centinaia e centinaia di chilometri, al suo centro. Il suo governo è formato dai Philosophi: una ventina di loro costituiscono il Summus Globus, la cui maggiore autorità è l'Ignis Umbra - un Philosophus da loro eletto ab vitam.

A dire il vero, noi cittadini comuni non sappiamo granché del nostro governo, non abbiamo mai avuto la volontà di saperne di più, poiché non ci ha mai guidato verso sciagure o disgrazie.
E ci è stato insegnato a fidarci.
A fidarci di loro: dei Philosophi.

E così noi ci fidiamo.

Eppure ci sono alcuni di noi che sanno, sono su un gradino più in alto: sono i Custodes, le guide dei combattenti, i Bellatores, ovvero la maggior parte di noi, gente comune, gente normale. Gli altri sono mercanti, o contadini: persone di poco conto, che portano avanti la Regio - ed il governo non manca mai di ricordarlo a noi tutti.
I Custodes sono l'anello che collega i normodotati ai Philosophi.

E' molto difficile entrare nel Ludus.

Quando un bambino dell'Ignis Regio nasce, viene sottoposto ad una visita medica, che se lo conferma di costituzione non debole lo iscrive all'esame del Ludus: si terrà sei anni dopo.
Per coloro che sono stati considerati deboli da neonati c'è una seconda visita, a quattro anni, mai che si siano irrobustiti con lo scorrere del tempo.
Per chi non entra al Ludus, quelle saranno le uniche visite a cui si sottoporrà mai.
I bambini vivono i primi sei anni di vita con i genitori, che sono tenuti ad educarli alla disciplina, alla matematica basilare ed allo scrivere; e, soprattutto, sono tenuti a non far parola ai figli del Ludus.
Nel primo mese dell'anno in cui compieranno sei anni, i piccoli vengono letteralmente strappati alla famiglia: è quello il primo trauma che un bambino del Ludus deve saper superare. Se reagisce male viene immediatamente restituito ai genitori, ma se si comporta senza reazioni esagerate o esagitate, senza dimostrare particolare debolezza psicologica, viene portato all'esame di ammissione.
Questo esame consiste in vari test di intelligenza e memoria, prove fisiche e molte visite mediche: il tutto sotto stress psicologico.
Fra i bambini di tutta la Regio, ogni anno, ne vengono scelti mille, che iniziano gli studi nel Ludus: gli altri, assieme a coloro che non sono nemmeno giunti a sostenere l'esame d'ammissione, vengono mandati alle Scholae - istituti minori per la formazione dei Bellatores, degli artigiani e dei contadini.

«Studiate, imparate, capite, date! Fate il massimo che potete, impegnatevi, tenete alto l'onore dell'Ignis Regio, non datevi un momento di tregua se volete continuare gli studi! Potete restare od andare via, in qualsiasi momento: la scelta è vostra.»
Queste sono le parole con cui i bambini del Ludus vengono iniziati alla loro educazione.

Il Ludus è una struttura fuori dal mondo.
Coloro che la frequentano non sanno nulla. Non sanno perché sono stati scelti, come sono stati scelti, e verso dove stanno andando. Vivono tutto il periodo d'apprendimento chiusi là dentro: e sebbene molti si domandino cosa vi sia fuori, la cultura che li ha forgiati fa sì che, anziché fuggire, attendino.

Poichè fuggire è il disonore massimo, per uno studente del Ludus.

V'è un'unica classe per ogni anno: gli insegnanti del Ludus, detti Magistri, mutano di semestre in semestre e sono tenuti a dare minima confidenza agli studenti. I Magistri stessi sono sotto la sorveglianza dell'Ignis Umbra in persona.
Ogni semestre si svolge un esame, unica prova per saggiare le abilità dell'allievo: si tratta di test che spaziano su qualsiasi argomento trattato, dalla matematica alla sopravvivenza estrema, dalle arti marziali alla fisica, compresa educazione alimentare, logica, musica e svariate altre discipline. L'esame può durare dieci minuti come tutto un giorno: gli studenti non lo sanno.
All'inizio di ogni esame viene consegnato loro un campanello: una volta conclusasi la prova, lo devono appoggiare in una piccola conca, ed attendere. Hanno due ore di tempo affinché il campanello cada nel vuoto: se dopo queste due ore il campanello è ancora nella sua conca, significa che sono stati bocciati. Da quel giorno devono presentarsi alle lezioni della loro 'nuova' classe.

La bocciatura è la peggior cosa che possa accadere, ed anche la più frequente: solo nel primo anno i mille bambini scelti vengono dimezzati. Chi viene bocciato deve cucire il campanello al colletto del copriveste, cosicché tutti, al suo passaggio, sappiano che non è stato in grado di superare l'esame.
Massimo è il disdegno per i bocciati: per questo la maggior parte di loro abbandona il Ludus: come viene ribadito ai bambini sin dal loro primo giorno di studio, nessuno, assolutamente nessuno, è obbligato a rimanere.
Alcuni non mollano, restano e persistono, dovendo subire molto. Alcuni soggetti giungono addirittura al suicidio.
Se però i bocciati vengono discriminati in ogni modo, coloro che si distinguono in bravura non hanno modo di saperlo. Chi eccelle non lo sa, dato che il giudizio è solo positivo o negativo.
Inoltre i test sono studiati appositamente per non strafare.
Per superare un esame non è necessario completare almeno metà test correttamente.
Anzitutto bisogna svolgerne più del 65%: è infatti strutturato di modo che non possa essere concluso interamente, sicché il tempo dato agli allievi è sempre minore, e di molto, di quello che necessiterebbe per essere completato. Svolgerne questa porzione ovviamente non implica la promozione: di questo minimo 65%, bisogna aver risposto correttamente ai due terzi delle domande.
Ma c'è un'altra clausola: se si fornisce risposta a più del 90% delle domande, allora per avere successo bisogna averne fatte almeno i sei settimi giuste.
Questo, per insegnare a far solo ciò che serve, poiché è meglio fare poco e bene che molto e molto male.
E se un soggetto riesce a superare questa seconda condizione, ecco: quello è l'unico caso in cui uno studente può essere palesato migliore degli altri, poiché lo è, e di molto.

Queste regole valgono per il primo ciclo di studi, che comprende i primi sei anni di permanenza al Ludus.
Il sesto anno è distaccato dagli altri cinque e in questo periodo gli studenti iniziano a studiare materie e a seguire esercitazioni delle quali sono obbligati a non far parola con nessuno che frequenti un anno inferiore.
Anche questa è parte dell'istruzione del Ludus.

Il secondo ciclo dura orientativamente tre anni, e gli studenti - che alla fine del primo ciclo ammontano sui trecento scarsi - vengono divisi nelle due sezioni principali: studiosi - futuri Philosophi - e combattenti - i Custodes. La divisione è comunque minima, dato che è inaccettabile che uno scenziato non conosca l'arte della guerra, così come un guerriero non sia una persona di cultura. I Custodes vengono rapidamente smistati nell'esercito, mentre i Philosophi vengono trattati a seconda della specializzazione.

Questa è la vita del Ludus.
E in realtà, questo mondo è assai più complesso di quanto non sia dato pensare.
   
 
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