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Autore: _FamigliaVargas_    01/10/2012    0 recensioni
“Vorrei diventare un ponte di pietra e resistere cinquecento anni di vento.
Cinquecento anni di sole e cinquecento anni di pioggia.
Mi accontenterei di sapere che la mia amata passa su quel ponte...”
...
Storia incentrata totalmente su Thailandia e Vietnam, ispirata dal mio film preferito:
La Congiura della Pietra nera.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ponte

Due giovani ragazzi erano in meditazione, seduti sotto al salice piangente del loro giardino, proprio davanti al ponte di pietra che attraversava l'intero lago.
Il primo ragazzo aveva il capo completamente rasato ed indossava il trichīvara color zafferano, simbolo del suo stato di candidato novizio tra i monaci buddisti.
Era seduto con le gambe incrociate nella postura vajra, incrociate una sull'altra.
Teneva la mano destra appoggiata sulla sinistra, con i palmi rivolti verso l'alto e la punta dei pollici che si toccava.
La schiena era dritta ma non troppo tesa, in modo da permettere all'energia di fluire liberamente all'interno del suo corpo.
La testa era leggermente inclinata verso il basso e gli occhi mezzi aperti, in modo che lo sguardo cadesse a terra, evitando così ogni possibile distrazione mentale.
La sua respirazione era calma e profonda, simbolo della sua completa concentrazione in quello che stava facendo.
Mentre il secondo ragazzo...bhe, più che meditare dormiva.
Rispetto al ragazzo in vera meditazione era un po' più alto e robusto.
Aveva dei folti e scompigliati capelli neri con degli occhiali leggermente di traverso sul viso.
Indossava uno sarong di color arancione scuro, sopra a dei pantaloni in seta arancione un po' più chiaro, ai piedi portava dei sandali in bambù e se ne stava mezzo appoggiato al tronco del salice.
Il ragazzo in meditazione riaprì gli occhi, girandosi un poco verso suo “fratello”, scuotendo il capo sconsolato.

Sapevo che sarebbe successo.”

Borbottò tra sé, sorridendo un poco.
Si rialzò da terra, spolverandosi leggermente il trichīvara, per poi avvicinarsi piano a lui.
Chiedendo perdono a Budda, prese la guancia leggermente paffuta di suo fratello tra il pollice e l'indice della mano sinistra, cominciando a tirargliela malamente.
Non voleva usare le “maniere forti”, era contro il suo principio morale, ma questo era l'unico modo per svegliare quel pigrone.

Annan, hai dormito anche troppo.”

Cominciò a tirare più forte.
Il malcapitato mugugnò infastidito, aprendo gli occhi a causa del leggero dolore.

Ah, mi dispiace tanto Aadesh, mi sono addormentato ancora?”

Aadesh tolse la mano, annuendo.

Si Annan, ti sei addormentato ancora.”

Annan si massaggiò la parte lesa, scusandosi ancora profondamente.

Mi dispiace, la prossima volta non mi addormenterò più, lo prometto!”

Aadesh, scosse un poco la testa, sorridendo.
Allungò la mano, aiutando il “fratello” ad alzarsi.

Dici sempre così, ormai sia io che il Budda ci siamo abituati.”

Annan arrossì un poco, per poi mettersi a ridere, seguito da Aadesh.

Annan! Aadesh!”

Una voce richiamò i due giovani.
Si girarono contemporaneamente e sul ponte di pietra videro il loro “fratello” maggiore, Yao, seguito da una ragazza sconosciuta ad entrambi.
Yao si avvicinò a loro sorridendo, nascondendo le mani nelle lunghe maniche del suo hanfu rosso, un abito tradizionale cinese.

Ragazzi, questa è...”
Việt Nam, il mio nome è Bien Sen Truc Le Thuy, preferirei essere chiamata solo Bien.”

La ragazza s'inchino leggermente, il suo sguardo diffidente puntato su entrambi i ragazzi.
Aadesh replicò l'inchino, presentandosi.

Jaisā, sorella Bien, io sono Pö e mi chiamo Aadesh.”

Annan rimase incantato ad osservare la giovane, prima di ricevere un colpo di gomito da parte di Aadesh.

Chèn, io sono Ratcha Anachak Thai, mi chiamo Annan.”

S'inchinò anche lui, continuando però ad osservare la ragazza.
Aveva un fisico minuto e non era molto alta.
Indossava un Ao Dai lungo, il tipico vestito tradizionale vietnamita, di un bel colore verde chiaro.
I capelli marroni e lunghi le ricadevano fluenti sulla la schiena, ondeggiando leggermente nel vento.
Ma la cosa che lo immobilizzò furono i suoi occhi.
Occhi dorati che sembravano bruciare come il fuoco.
Bien lo squadrò malamente, chiedendosi cosa volesse da lei quel tipo, mentre Annan viaggiava già per lidi idilliaci, che si fosse innamorato a prima vista di lei?!
Impossibile, stava per percorrere la via del Budda, non poteva innamorarsi...
Aadesh li osservò sorridendo, la finestra delle opportunità era appena stata aperta.
Anche Yao li osservò, sorridendo saputo.

Io ed Aadesh andiamo a recuperare gli altri, sono sicuro che MeiMei sarà felice di avere una “sorella”, andiamo Aadesh...aru...”

I due presero la via sul ponte di pietra, parlottando allegramente sui due ragazzi alle loro spalle.

E così...sei V-Việt Nam, Bien giusto?”

La ragazza annuì soltanto, osservando Annan come se fosse stupido, cosa che credeva.

Sai...anche il mio nome è legato all'acqua! Io sono un ruscello, mentre tu sei il mare, non è curioso?”

Annan sorrise gioviale, credendo veramente nelle sue parole.
Bien lo guardò scettica, non sembrava stupido, lo era davvero.

Bhe, intanto che aspettiamo gli altri ti mostro la casa.”

Annan, continuando a sorridere, accompagnò Bien in giro per la casa.
Al ritorno degli altri, come aveva predetto Yao, Meiying, detta MeiMei, fu davvero felice di poter avere finalmente una sorella ed anche il resto della famiglia l'accolse calorosamente.
Passarono tre mesi e Bien si ambientò molto bene tra loro.
Aveva già stretto un forte legame con MeiMei e Yao.
Litigava molto spesso con Gansukh, Yong Soo e Hong, ma si divertiva un mondo con loro.
Le piaceva molto parlare sia con Aadesh che con Kiku, erano dei bravi ascoltatori e sapevano sempre dare degli ottimi consigli.
Ma con Annan...un disastro totale.
Annan era sempre gentile e disponibile, fin troppo gentile e disponibile.
Bien non capiva davvero questa sua disponibilità esagerata, la trovava quasi irritante.
Un giorno decise di affinare la sua arte nella spada e cominciò ad allenarsi...con un remo in legno...proprio davanti al ponte di pietra.
Era molto brava e veloce nei movimenti, peccato che i capelli la intralciassero.

Maledetti.”

Sbuffò contrariata, scostandosi i capelli dal viso.
Alle sue spalle apparve Annan, non la stava seguendo, davvero, doveva soltanto passare da lì.
La osservò per qualche secondo, per poi sorriderle e porgerle un nastro di seta rosso.

Tieni, legati i capelli, così non ti saranno più d'intralcio.”

Bien prese il nastro, senza nemmeno ringraziarlo, per poi legarsi frettolosamente i capelli in una coda di cavallo.
Riprese ad allenarsi, facendo finta di non notare Annan seduto sotto al salice.

Sei davvero molto brava!”

La interruppe all'improvviso Annan.

Ma quattro delle tue tecniche hanno delle lacune...ti dispiace se mi unisco a te?”

Bieno lo guardò alterata, annuendo soltanto.
Annan raccolse un ramo abbastanza dritto nelle vicinanze, raggiungendo poi Bien.

Grazie...ora...si agile nella debolezza.”

Senza neanche darle il tempo di prepararsi, Annan scatto verso Bien, impugnando il ramo come fosse una vera spada.
Bien recuperò la posizione di difesa, broccando a fatica l'attacco di Annan.
Quest'ultimo si piego sulle ginocchia, cercando di colpire Bien sul fianco che dovette arretrare, cedendo terreno prezioso all'avversario.

Distingui luce e tenebra.”

Annan, sempre restando piegato, affondo in avanti il ramo.
Bien dovette saltare per evitarlo e cercò di colpire Annan, ma riuscì soltanto a sfiorargli leggermente il collo, mentre lui le sfiorò appena il braccio.
Annan si mosse velocemente, provando a colpirle ancora il fianco, ma stavolta Bien non si fece trovare impreparata e dopo aver parato il colpo provò il contrattacco, ma Annan riuscì comunque ad evitarlo, abbassandosi e girandole attorno.
I due si ritrovarono faccia a faccia ancora una volta, con le posizioni invertite.
Stavolta fu Bien ad attaccare per prima, Annan si difese egregiamente, dando poi un colpo al remo di Bien e riuscendo a colpirla leggermente alla spalla.
I due arretrarono contemporaneamente, fermandosi a riprendere fiato per qualche secondo.
Bien assunse subito la posa d'attacco, mentre Annan assunse una posa appresa dall'arte marziale.

Trova la luce nell'oscurità.”

Con il ramo bloccò l'attacco di Bien, mentre con il braccio riuscì a colpirla, destabilizzandola.
I due cominciarono a scambiarsi affondi con le due armi improvvisate, fino a quando Annan riusci quasi colpire Bien che dovette piegarsi sulle ginocchia per evitare il colpo.

Sii forte nella resa.”

Ricominciarono a combattere con più ardore di prima, affondi, parate, non si risparmiavano niente, fino a quando Annan non la colpì alla spalla.

Queste quattro tecniche sicuramente ti aiuteranno a migliorare.”

Annan s'inchinò verso di lei, sorridendole.
Anche Bien s'inchinò ad Annan, sorridendo a sua volta.
Da quel giorno cominciarono ad allenarsi insieme ed il loro legame crebbe, diventando mano a mano sempre più forte.
Ma...
Annan si sedette sconsolato sotto al salice, appoggiandosi contro la sua corteccia, mentre osservava Bien e MeiMei ridere e passeggiare sul ponte di pietra.
Aadesh lo raggiunse, sedendosi composto al suo fianco.

L'acqua...l'elemento che scorre, elemento del cambiamento.
L'acqua c'insegna l'accettazione, che le emozioni ed i pensieri scorrano, come l'acqua.
Perché li puoi contenere, ma prima o poi traboccheranno come essa.
Non c'è modo di controllarli, perché tutti insieme hanno la forza di un fiume in piena.
L'unico modo di salvarsi è quello di incanalare quelli positivi e lasciar defluire quelli negativi.
Devi accettare i tuoi sentimenti e percorrere la tua strada.”

Annan scosse freneticamente il capo, in totale disaccordo con le parole del “fratello”.

Non posso, tra tre giorni prenderò la via del Budda, come te, non mi è concesso.”

Aadesh lo guardò per qualche istante, in silenzio, per poi fargli una semplice domanda.

Quanto la ami?”

Annan guardò Bien, mentre rispondeva sorridendo alla domanda.

Vorrei diventare un ponte di pietra e resistere cinquecento anni di vento.
Cinquecento anni di sole e cinquecento anni di pioggia.
Mi accontenterei di sapere che la mia amata passa su quel ponte...”

Aadesh lo guardò contrariato, colpendolo sul braccio.

Vai da lei! Il cuore in pena per il passato è inaccessibile, il cuore in pena per il presente è inaccessibile, il cuore in pena per il futuro è inaccessibile.
Il futuro diventa presente ed il presente non vissuto diventa passato.
Il cuore che confonde i tre momenti si chiude ed un cuore chiuso non ti dice cosa perseguire.
Vai da lei! Percorri la via che ti è stata prefissata!”

Aadesh sorrise, aggiungendo la frase che sicuramente avrebbe convinto Annan.

Lasciatelo dire Fratello Annan, saresti un pessimo monaco, sicuramente il Budda ti preferisce accanto a lei.”

Annan sorrise più sereno e felice, alzandosi di scatto dal terreno, dirigendosi verso Bien ora sola.
Si fermò un attimo, girandosi verso Aadesh.

K̄hxbkhuṇ!”

S'inchinò profondamente, correndo da Bien.
Aadesh li osservò da lontano.
Sorridendo davanti al rossore di entrambi, a quel timido sorriso ed alle loro mani intrecciate insieme.

Ottimo lavoro Aadesh.”
La ringrazio...Budda.”

 

 

-.-.-.-.-.-.-.-.
Note:
Bho, non so se considerare questa fic una AU oppure no, comunque ecco il mio primo esperimento con gli asiatici.
Tra quelli conosciuti io prendo quelli che conosco di meno, sono un genio del male.
Non so se sono OOC o meno, comunque ho messo l'avvertimento, non si sa mai.
La fic s'ispira al mio film preferito Made in Cina, “La Congiura della Pietra Nera” , con quella bellissima donna che stimo tantissimo, Michelle Yeoh.
Non posso davvero spiegare a parole quanto sia bello quel film.
La teoria dell'acqua e delle emozioni è presa da “Avatar: La leggenda di Aang”, io ho visto sia il cartone che il film e mi sono piaciuti entrambi.

Traduzione dei nomi usati:

Thailandia:
Annan, ruscello.

Vietnam:
Bien, mare, oceano.
Sen, fior di loto, fiore nazionale del Vietnam.
Truc, bambù, pianta nazionale del Vietnam.
Le Thuy, lacrime di acqua, cioè pioggia, è usato per le bambine nate nella stagione dei monsoni o comunque in un momento in cui piove molto, io l'ho usato come cognome perché richiamava comunque l'acqua.

Ho scoperto una cosa interessantissima su un sito internet:

La maggior parte dei vietnamiti ha tre nomi.
Le persone dell’alta società arrivano ad averne anche cinque, mentre i contadini talvolta ne hanno uno solo... ”
 

Tibet:
Aadesh, messaggero.

Hong Kong:
Hong, cigno selvatico.

Taiwan:
Meiying/MeiMei, bel fiore.

Mongolia:
Gansukh, ascia d’acciaio.

Bon, spero che la fic vi sia piaciuta.
Grazie a tutti per essere arrivati fino a qui.

   
 
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