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Autore: Momos    01/10/2012    3 recensioni
-Ciao- qualcuno le disse. Si voltò velocemente e vide un uomo che correva al suo fianco.
-Ciao- rispose lei continuando a correre. Non si era accorta di lui.
-Piacere, Shannon- le disse. Si voltò e si mise ad osservarlo attentamente. Stentava a credere ai suoi occhi. Non doveva farsi vedere agitata, tantomeno euforica. Così smise di guardarlo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ciao- una voce stava disturbando i suoi pensieri ma si voltò comunque, poteva essere un amico. Vide un uomo che correva al suo fianco sfoderando un meraviglioso sorriso.
-Ciao- rispose lei continuando a correre. Era talmente un bel ragazzo che si meravigliò di non averlo notato prima, fece spallucce e ignorò l’accaduto.
-Piacere, Shannon- le disse lui affiancandola. Con un gesto rapido si sfilò gli occhiali da sole e abbassò il cappuccio della felpa giusto il tempo di far incrociare i loro sguardi. La ragazza stentava a credere ai suoi occhi. Non doveva farsi vedere agitata, tantomeno euforica. L’uomo tornò ad indossare i suoi occhiali da sole scuri e si coprì il capo con il cappuccio.
-Chiara- disse lei. Il battito cardiaco sembrava non voler decelerare. “Uscirà fuori dal petto!” Pensò lei trattenendo un risolino.
-Mi piace il tuo nome! Di dove sei?- le chiese ancora. A lei il suo nome non piaceva per niente. Non le era mai piaciuto.
-Sono italiana ma vivo qui da due anni- rispose senza fermarsi. “Calmati, potresti morire se continui così!” si ripeté da sola.
-Ah, e come mai non ti ho mai vista correre qui?- chiese ancora lui
-come mai tutte queste domande?- chiese lei fermandosi. Lui sorrise.
-Non volevo disturbarti- rispose -solo che vengo a correre qui da tantissimi anni e mi sarei accorto di te- continuò lui infilando le mani nelle tasche. La ragazza abbassò lo sguardo e ricominciò a correre per evitare che la vedesse rossa in viso. “Si sarebbe accorto di me! Ok, stai galoppando con la fantasia, placati!” Respirò profondamente e quando lo vide arrivare al suo fianco aggiunse -di solito vengo a correre la mattina presto-
-Capisco- disse alla fine lui. Forse si aspettava che dicesse qualcosa, che gli mostrasse stupore nel averlo conosciuto, ma la ragazza non aggiunse nulla. Nessuno dei due parlò più finchè Shannon deviò il percorso per tornare a casa.
-Bè è stato un piacere conoscerti Chiara- le disse -spero di rivederti uno di questo giorni-  
“Dio, il mio nome sembra quasi una dolce melodia detto da lui”
-Se il destino vorrà- rispose lei voltandosi e correndo via. A stento riusciva a credere a quello che le era successo. Chissà per quale strana magia era riuscita a rimanere così calma di fronte a lui, non era la reazione che si aspettava da se stessa.
Tornò a casa e appena fatta la doccia si mise sul letto abbracciando un cuscino foderato in lino rosso. Afferrò il suo ipod e si lasciò cullare dalle note di Oblivion. Senza accorgersene chiuse gli occhi e si addormentò. Quando il cellulare iniziò a emettere una fastidiosa canzoncina che aveva impostato come sveglia si alzò di scatto. Dimenticava completamente i suoi impegni durante il corso della giornata così aveva deciso di impostare una sveglia per ogni cosa da fare. Si stropicciò gli occhi e si alzò dal letto. Ancora insonnolita si infilò i pantaloni con le protezioni, una canottiera nera e afferrò la sua pesantissima giacca dall'attaccapanni. Scese giù in giardino e l'aria fresca della notte la aiutò a svegliarsi.
-Ciao piccola mia- disse accarezzando la sua moto. Una Ducati Superbike 848 evo, nero lucido con dettagli in rosso. Lei era la sua più grande passione, la sua coperta di Linus. Si infilò la giacca, il casco e montò in sella. Attraversò la città facendosi accarezzare dal vento, fino ad arrivare in un quartiere in cui le strade erano sempre vuote di notte e di giorno. Allenarsi su strade cittadine non è legale e neanche molto sicuro ma era l'unico modo per poter riprendersi dopo la lunga pausa. Erano passate le quattro di notte quando si sentiva solo il rombo della sua moto risuonare nelle strade. Si fermò vicino a una villa eccessivamente grande per i suoi gusti, si tolse il casco e lasciò che il vento le accarezzasse il viso e le arruffasse i capelli che aveva sciolto, lasciando cadere sulla schiena le punte color rosso fiammante.
-Cosa ci fai qui?!- una voce familiare risuonò alla sue spalle. Voltandosi non vide nessuno. -Qui su- disse ancora. La ragazza alzò lo sguardo e sorrise facendo un timido saluto con la mano -Aspetta che scendo giù- continuò lui senza aspettare una sua risposta. Appena la figura di Shannon sparì la ragazza si sistemò i capelli e prese un bel respiro.
-Ciao, di nuovo- le disse lui accarezzandole un braccio per farla voltare.
-Ciao- rispose la ragazza accennando timidamente un sorriso
-Insomma..cosa ci fai qui?- le chiese di nuovo lui
-Mi sto allenando, più o meno- rispose lei distogliendo lo sguardo. Sostenere uno sguardo di Shannon era davvero un’impresa ardua, quegli occhi ti perforavano l’anima.
-Per cosa, taglio e cucito?- rise lui.
-Ah ah ah! Davvero molto simpatico, peccato però che io sia una motociclista. Certo sono talmente tanto brava che potrei cucire mentre guido ma..ancora non ho provato- risero insieme mentre le terminava la frase. Shannon la guardò dalla testa ai piedi e poi indicò le scarpe
-Non ho mai visto un motociclista correre con quelle ai piedi! Saresti la prima motociclista a cucire su una ducati indossando Vans- poi  si avvicinò e sfiorò la moto con delicatezza -Davvero bella- disse girandole intorno. 
-Lo so! Lei è la mia bambina- rispose fiera la ragazza
-E come mai ti alleni qui?- chiese lui tornando a puntare il suo sguardo sulla ragazza.
-Certo che fai un sacco di domande lo sai?!- gli rispose. -Mi alleno qui perchè non ci passa mai nessuno. Non ho trovato altri posti-
-In effetti hai ragione- disse guardandosi intorno. -Qui ci abitano per lo più persone famose, sono sempre fuori a fare baldoria- gli disse lui ridendo.
-Ehh, queste star! E tu..come mai non sei fuori?-
-Non avevo voglia di fare baldoria- rise lui.  
Calò il silenzio tra loro, uno di quelli imbarazzanti che non sai mai come colmare. Shannon spezzò il silenzio.
-Comunque...non volevo disturbarti. Ti lascio continuare-
-Spero di rivederti uno di questi giorni- rise lei imitandolo. Lui si voltò
-Se il destino vorrà- rispose come aveva fatto lei ore prima.
-A quanto pare ha voluto- Chiara fece l’occhiolino e si infilò il casco. 
   
 
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