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Autore: AriiiC_    08/10/2012    5 recensioni
"La radio suona Sting ma si prepara a cambiare canzone mentre la macchina corre.
Veloce, veloce.
E ancora più veloce.
Senza una meta precisa. O forse sì: qualunque posto dove sia Jane.
Ha bisogno di Teresa. Lei lo sa."

Non so come mi sia venuto in mente di scrivere questa OS. Solo ho sentito una frase in un episodio, e ci ho lavorato su.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'Only then we can save each other.'
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'Io devo andare:

Jane ha bisogno di me.

Dovrete cavarvela da soli.'

[cit. Teresa Lisbon]

 

 Jane ha bisogno. Niente di più vero.
 Niente di più vero.
 Ma non di ciò che tutti potrebbero pensare: non di un'autorità per risolvere il caso, non di una squadra con delle pistole per catturare il colpevole, non dello stipendio per comprarsi da mangiare.
 No.
 Jane ha bisogno di un cuore.
 Bisogno di qualcuno che gli voglia bene.
 Bisogno di un sostituto.
 Bisogno di lei.
 Più di quanto abbia bisogno di uccidere John il Rosso. E' paradossale, ma lo sa. E' grazie a lui che l'ha conosciuta: gli occhi chiari, la frangetta scura. Il distintivo, la giacca e la cravatta. In realtà, starebbe molto meglio senza.
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 Jane lo sa, che un po' di trucco e un vestitino colorato farebbero miracoli anche su Lisbon. Lo sa perchè, in fondo, anche lui è stato a contatto col mondo delle donne, anche se per poco tempo. Troppo poco, anche per i suoi gusti.
 
 Teresa corre in macchina, convinta che il caso sarà risolto. Un'altra volta.
 A volte si stupisce della monotonia con cui la sua vita vada avanti: lavoro, casa, scena del crimine e ancora lavoro. L'unico strappo alla regola è quando va a casa dei sospettati. Per interrogarli. Per parlarci. Anche se, in realtà, non è mai lei a parlare davvero con loro: quello è Jane. Riesce a fare miracoli guardando i bottoni della giacca, o le rughe della fronte, o le unghie. Riesce a percepire la tensione dal tono di voce. Così, come viene. E lei ama tutto ciò. Ama il suo "potere", per quanto faccia finta di detestarlo. Lo ama perchè gli dipinge uno splendido sorriso in volto. Perchè gli fa dire che ha bisogno.
 
 Il tempo passa. L'orologio lo fa presente con ogni ticchettio. Ogni secondo, ogni singolo istante lo separa da lei. Sembrano interminabili, in effetti.
 Come quando la guarda.
 Quando lo fa il tempo sembra fermarsi e smettere di scorrere tranquillo, come se non avesse niente da perdere.
 E così lui, seduto in questo bar a sorseggiare la sua tazza di tèh.
 Senza zucchero, ovviamente. Lo zucchero è dolce. Il dolce fa male. Tranne quando si tratta di Lisbon.
 In quel caso, è un dolce diverso: mascherato dall'amaro della divisa e dal piccante del suo caratterino pungente.
 Un po' un mix letale.
 
 La radio suona Sting ma si prepara a cambiare canzone mentre la macchina corre.
 Veloce, veloce.
 E ancora più veloce.
 Senza una meta precisa. O forse sì: qualunque posto dove sia Jane.
 Ha bisogno di Teresa. Lei lo sa.
 Ma come può non capire che è un qualcosa di reciproco? Anche lei, da quando ha incontrato quel ghigno, non ha più dato importanza a nessun altro. Erano solo ombre del sorriso di Patrick. Ops. In realtà non lo chiama mai per nome. Forse questo la intimorisce. E' fatta così: quando non chiama qualcosa per nome, inizia ad averne paura.
 Ma deve davvero aver paura di lui?
 
 Il rombo di quel motore è inconfondibile.
 Ha sentito quel 4x4 sgommare talmente tante volte che ormai lo riconoscerebbe tra mille.
 Non sa se l'ha chiamata perchè davvero conosce il colpevole, o aveva solo voglia di offrirle un caffè. Con tanto zucchero, come piace a lei. Tanto bianco sotto il nero dell'espresso che lascia il tipico amaro in bocca.
 Amaro, come il fatto che, sotto sotto, la vuole, ma non può averla.
 
 Scende rapida, chiude lo sportello alle sue spalle e lo guarda.
 Per un secondo, non un attimo di più, si perde in lui che non la considera. Poi si volta, e le fa un cenno con la mano come suo solito. L'ha catturata, di nuovo.
 Cammina risoluta verso la sedia, pronta a fargli la solita strigliata per non aver cercato il colpevole ma esser rimasto lì a guardare il nulla e sorseggiare qualcosa di caldo. Perchè, semplicemente, non si gode l'occasione?
 
 Jane vede Teresa.
 Teresa anche.
 Ma lui non può: sarebbe solo un sostituto della moglie che un serial killer ha ucciso.
 E lei neppure: niente storie sul lavoro.
 Così se ne vanno vicini, senza sapere dell'amore che ognuno prova per l'altra.
 Pronti a risolvere ancora un altro caso.
 
 
 
 My (little) spacee:
 Amo The Mentalist, ed ecco la mia prima OS in questo fandom.
 Spero non sia un totale disastro D:
 E spero anche di sentire i vostri pareri a riguardo!
 A presto!
 Bascio♥
 Ariii, Jared, Shannon, Tomo e Marshall (i miei 4 perversi neuroni♥)
  
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