Fumetti/Cartoni americani > James Bond Junior
Ricorda la storia  |      
Autore: telesette    09/10/2012    1 recensioni
[James Bond Junior]
Oramai erano già quasi le sette.
Tracy stava ancora per inveire l'ennesima volta contro Bond, promettendosi di fulminarlo non appena gli fosse capitato a tiro, quando qualcuno gli apparve improvvisamente da dietro le spalle per coprirgli gli occhi con le mani...
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

James Bond Junior (James Bond Jr.) è una serie televisiva a cartoni animati, prodotta da Metro Goldwyn Mayer, andata in onda in televisione per la prima volta tra il 1991 e il 1992.
È ispirata dalla nota serie di romanzi e film sull'agente segreto "James Bond - alias 007", che nel cartone animato risulta essere suo zio; sono infatti presenti personaggi (soprattutto nemici) della saga di Ian Fleming. La trama ovviamente risulta essere molto "alleggerita", soprattutto per via dell'atmosfera scolastica del giovane protagonista ( cliché utilizzato tuttora ). Eppure James Bond Junior, pur non avendo pretese rispetto al James Bond originale, riesce ad intrattenere e divertire con freschezza, spontaneità, azione... e romanticismo, proprio come il suo zietto.

Clicca qui per vedere la sigla italiana:
James Bond Junior

Missione Impossibile
"La Festa di Tracy"

Tracy stava battendo con stizza il piede sul pavimento da almeno due minuti buoni.
Ike era impegnato nei suoi esperimenti di chimica, James invece comodamente sdraiato sul suo letto con le braccia dietro la testa, ed entrambi non parevano nemmeno rendersi conto della sua presenza. Ormai stufa di aspettare, la ragazza si portò al centro della stanza e fece in modo di richiamare la loro attenzione.

- E' possibile, Dottor Horace, chiederle di interrompere il suo esperimento per un minuto?

Ike non rispose, lo sguardo fisso e concentrato sull'oggetto delle sue analisi.

- E lei, signor "Brutto Addormentato" Bond, potrebbe uscire dal suo letargo e degnarmi cortesemente di uno sguardo?
- Mhm - fece James, aprendo un occhio. - Ciao Tracy...
- "Ciao Tracy" - ripeté lei sarcastica. - Le faccio presente, signor Bond, che sono entrata in questa camera almeno due minuti fa!
- Davvero? Ah, interessante - disse lui con uno sbadiglio. - Scusami, ma sono un po' stan... Zzz!

Vedendolo ripiombare nuovamente nel mondo dei sogni, Tracy non riuscì a trattenere un gridolino soffocato di collera. In quella Ike si voltò verso di lei, aggiustandosi gli occhiali sul volto, e le rivolse uno sguardo carico di rimprovero.

- La vogliamo finire con tutta questa confusione? - esclamò seccato. - Le particelle di Antimonya Magnum Sucùrcela sono sensibili alle vibrazioni, se volete fare chiasso andate da un'altra parte!
- Tranquillo - mormorò Tracy, ormai al limite della pazienza. - Lasciando perdere il fatto che oggi è solo il mio compleanno, ero venuta qui per invitarvi tutti e due alla mia festa di stasera... Ma non importa, vedo che avete entrambi cose molto più "intellettuali" da fare!

Ciò detto, Tracy attraversò la stanza e uscì fuori sbattendo la porta.
Il distillato di Ike, a causa dello scossone, ebbe una reazione piuttosto violenta e... esplosiva.
Il botto fu così forte che perfino James si svegliò di soprassalto.

- Ike - esclamò. - Che cosa succede, è andato a fuoco il dormitorio?
- Non proprio - fece Ike rassegnato, la faccia annerita dal fumo, lasciando cadere sul tavolo i resti dell'esperimento fallito. - A quanto pare, l'Antimonya Magnum non resiste alle sollecitazioni emotive di Tracy Milbanks...
- Una scoperta scientifica sensazionale - commentò James, sfregandosi la guancia con l'indice con evidente sarcasmo.

Ma dopo essersi resi conto della data segnata sul calendario, e del comprensibile risentimento della loro amica, entrambi si vergognarono profondamente.

- Dovremmo chiederle scusa - osservò Ike, togliendosi le tracce di fumo col fazzoletto.
- Concordo!
- Appena avrò finito di pulire qui, andrò a comprarle un regalo... E tu, James?
- Beh, tenendo conto di come sarà arrabbiata, forse mi converrà starle alla larga per tutto il prossimo mese!
- Ma se non ti fai vedere alla sua festa, se la legherà al dito per molto di più - osservò subito Ike.
- Anche questo è vero - ammise James. - Beh, allora credo che mi convenga andare a scegliere il regalo più costoso con cui presentarmi e chiederle di fare pace!

Mentre James stava uscendo dalla stanza, Ike gli disse di aspettare un momento.
Dal cassetto della scrivania, l'amico cervellone tirò fuori il set di orologi speciali che James conosceva molto bene ormai: tutti apparecchi fantastici, dotati di apparecchiature incredibili e sofisticate, e in grado di fare praticamente di tutto... eccetto segnare l'ora.

- Sei sicuro che me ne occorra uno, Ike? - domandò James perplesso. - In fondo devo solo andare prima al negozio e poi a casa di Tracy...
- E sarà proprio quando arriverai da Tracy che ne avrai bisogno, sempre ammesso che tu voglia sopravvivere alle sue ire!
- Beh, ecco ripensandoci, credo che tu abbia perfettamente ragione!

Dando una breve occhiata ai dispositivi di Ike, James ne prese in mano uno dalle sembianze di un normale analogico da polso. Come tutti gli altri disposti lì accanto, anche quello sembrava niente di più che un semplice orologio: la manopola di carica, un cinturino sobrio di colore scuro, e i numeri perfettamente segnati sul quadrante... Tuttavia il funzionamento effettivo era un tantino diverso.

- Questo qui come funziona?
- E' un meccanismo a fissione elettromagnetica - spiegò Ike. - Premendo il bottone che serve ad illuminare il quadrante, si aziona un dispositivo che "fissa" gli elettroni presenti nel suo raggio di azione, generando un solido fascio elettromagnetico; a seconda di come viene orientato, puoi ottenere una corda per arrampicarti o una rete capace di intrappolare anche un bisonte di duecento chili...
- Beh, Tracy è solo un pochino più leggera - scherzò James.
- Vuoi dare un'occhiata anche a qualcos'altro?
- No, meglio di no, altrimenti rischio di trovare il negozio chiuso... Ci vediamo dopo alla festa, ciao Ike!

***

Dando completamente fondo alle sue finanze, James riuscì a procurarsi un costosissimo impianto stereo HI-FI.
Al solo pensiero del pacco di cambiali che aveva dovuto firmare, la mano gli doleva ancora. L'unica consolazione era che almeno quell'antipatico di Trevor non avrebbe potuto  definirlo un regalo da "morto di fame", come era solito rinfacciargli sempre. Mentre caricava in macchina il regalo impacchettato, James si chinò ad aggiustare meglio il fiocco sulla confezione e il bigliettino d'auguri.
Così facendo evitò per un soffio un pugno della potenza distruttiva di almeno ottocento libbre.
Ma quando sollevò il capo, sgranando gli occhi per la sorpresa, si ritrovò faccia a faccia con una sua vecchia conoscenza.

- Fauci - esclamò incredulo.

Il gigantesco energumeno dalla mandibola d'acciaio sollevò entrambi i pugni con fare minaccioso.
L'ultima volta che James aveva avuto a che fare con lui, lo aveva costretto a condividere la "vasca da bagno" con uno squalo-tigre di otto metri, nell'acquario sperimentale di Brugendorf.
Nulla da stupirsi dunque, se il caro vecchio Fauci ne fosse uscito fuori alquanto di cattivo umore.

- Finalmente eccoti qui, dannato moscerino - esclamò furibondo. - Questa volta pareggiamo i conti, te lo garantisco!
- Ma Fauci, vecchio mio, che sorpresa... Come vanno le cose in famiglia? Tutti bene, spero...
- Stanno tutti benissimo, loro - rispose l'altro, avvicinandosi lentamente e scrocchiandosi le nocche. - Sei tu quello che starà male, tra poco!

James si scansò di lato, appena in tempo per evitare il suo pugno per la seconda volta, e il braccio di Fauci rimase profondamente conficcato tra le lamiere della macchina. Ruggendo con rabbia, l'energumeno riuscì a sventrare quasi tutta la carrozzeria, per liberare l'arto intrappolato. James rabbrividì, pensando al conto che gli avrebbe presentato poi il carrozziere... ammesso che fosse vissuto abbastanza da portargli la vettura a riparare.

***

Frattanto a casa di Tracy la festa era già cominciata da un po'.
Gli invitati erano giunti quasi tutti: Gordon, Phoebe, Ike, perfino quell'antipaticissimo di Trevor.
Ike riuscì a farsi perdonare abbastanza facilmente da Tracy, offrendosi tra l'altro di aiutarla nella prossima verifica di scienze, ma quello che ancora indispettiva la ragazza era il fatto che James non fosse neanche venuto assieme a lui per scusarsi.

- Ha detto che sarebbe arrivato più tardi - spiegò Ike. - Voleva passare a comprarti un bel regalo, prima della chiusura dei negozi...
- Tzk, figuriamoci - sentenziò Trevor alle sue spalle. - Conoscendo i suoi gusti da "morto di fame", sicuramente sarà andato a razzolare nella spazzatura!
- Piantala, Trevor - tagliò corto Tracy. - In ogni caso, se James non viene qui entro stasera, non gli rivolgerò mai più la parola... Lo giuro, dovesse morire!

***

- Fa... Fauci, non fare così dai... Che ne dici di parlarne un momento?
- Preferisco azzannarti prima - rispose l'altro, sferrando violenti pugni a vuoto.

James era sufficientemente agile nello schivare i colpi, anche se l'energumeno lo aveva colto alquanto alla sprovvista. Non potendo riflettere con lucidità, poteva solo sperare di stancarlo e cogliere il momento buono per filarsela... Purtroppo una delle caratteristiche di Fauci era proprio la sua straordinaria resistenza.
Il bestione fece partire un potentissimo gancio destro che James riuscì a schivare, abbassandosi d'istinto sulle ginocchia, ma l'uppercutseguente fischiò vicinissimo alla sua faccia. Per evitare anche quel colpo, il giovane dovette tuffarsi all'indietro e, puntandosi con le mani al terreno, si tirò via con un agile colpo di reni.
Fauci cercò di seguire con lo sguardo i suoi movimenti ma, scivolando in mezzo alle sue gambe, James riuscì a passargli sotto come se niente fosse.

- Accidenti a te - ruggì Fauci. - Vuoi startene fermo una buona volta ?!?
- Veramente avrei un po' di fretta - rispose James, pensando a quale accoglienza gli avrebbe riservato Tracy.
- Non preoccuparti - sorrise Fauci cinicamente. - Ti ammazzerò molto velocemente, se la smetti di saltellare di qua e di là!
- Molto gentile - fece James sarcastico. - Ma preferisco rimandare, senza rancore ovviamente...
- UUUAAARRRGGGHHH !!!

Con un violentissimo pugno al suolo, Fauci fece letteralmente a pezzi un'intera sezione dell'asfalto. Sotto lo sguardo attonito di Bond, tremante al pensiero di dover sostenere l'assalto di quella montagna di muscoli, costui brandì la lastra stradale come una specie di mazza, facendola roteare vorticosamente nel tentativo di staccargli la testa dal collo.

- Eh no, accidenti - esclamò James. - Così non vale!

***

- E' inutile che lo difendi, Ike - esclamò Tracy. - Può anche essere andato fino in Cina, per comprarmi un regalo, non m'interessa... Non voglio un regalo, voglio le sue scuse!
- Ma dispiace anche a lui, te lo assicuro - gemette l'amico cervellone. - E' rimasto sveglio tutta la notte ad aiutarmi con gli esperimenti, non voleva offenderti...
- Beh, comunque non doveva comportarsi così ugualmente - ribatté lei irremovibile. - Dimenticarsi del mio compleanno e far finta che non esisto... Come minimo dovrà strisciare in ginocchio, se vuole il mio perdono!

Ike sospirò.

- Accidenti a te, James - mormorò tra sé. - Dove diavolo ti sei cacciato?

***

Ancora una volta James evitò l'ennesimo attacco di Fauci, e il pezzo di asfalto si sbriciolò tra le mani di quest'ultimo. Non poteva più perdere tempo con lui, doveva cercare di liberarsene in qualche modo.

- Insomma, Fauci - brontolò. - Non vuoi proprio capire che non ho tempo di giocare con te?
- Te lo dò io il gioco!
- Ma sei davvero ostinato... Aspetta un momento, discutiamone, ragioniamo e... ops!

Incespicando malamente sulla caviglia, James perse l'equilibrio e si ritrovò sotto la sagoma imponente di Fauci che gli chiudeva ogni possibile via di fuga. Prima che gli fosse possibile divincolarsi, il bestione lo sollevò da terra con entrambe le mani e gli schiaffò il suo alito pestilenziale in faccia. James vide lo scintillìo sinistro sui suoi denti metallici ed ebbe un lieve sussulto.

- Questa volta ti mangio la testa e tengo il resto per ricordo - esclamò Fauci, puntando i suoi freddi occhi neri in quelli del ragazzo. - Qualche ultimo desiderio da esprimere?
- Ecco... Uno solo, per la verità: mi sapresti dire che ore sono?
- Perché, vuoi forse documentare l'ora della tua morte? - fece l'altro perplesso, abbassando lo sguardo al proprio orologio. - Comunque dovrebbero essere circa le diciannove meno un quarto!
- Grazie mille - fece James sollevando il polso e premendo il bottone del suo orologio. - Fatti una dormitina ora, sarai stanco!
- EHI, MA COSA...

Come James ebbe azionato il dispositivo di Ike, la fitta rete di cavi elettromagnetici si attorcigliò attorno al corpo massiccio di Fauci. Per quanto forte e robusto, data la particolare natura di quelle corde, gli era impossibile spezzarle. James si ritrovò dunque libero e, respirando di sollievo, si accinse a balzare in macchina per correre a casa di Tracy.
Incapace di muoversi e di liberarsi da quella trappola, Fauci inciampò e cadde riverso in avanti sulla strada come un sacco di patate, ruggendo e divincolandosi in tutti i modi.

- Ciao Fauci - gridò James, tirandogli contro una monetina da mezzo dollaro. - Se dovesse passare il controllore del parcheggio, digli che il permesso di sostare lì stanotte te lo offro io... Alla prossima!
- MALEDETTOOO !!!

***

Oramai erano già quasi le sette.
Tracy stava ancora per inveire l'ennesima volta contro Bond, promettendosi di fulminarlo non appena gli fosse capitato a tiro, quandoqualcuno gli apparve improvvisamente da dietro le spalle per coprirle gli occhi con le mani.

- Bond? - domandò subito Tracy.
- Indovinato - fece l'altro in risposta, abbassando le mani perché si voltasse a guardarlo.

Colta alla sprovvista, a Tracy mancò la voglia di prenderlo a schiaffi.
Tuttavia non intendeva certo passare sopra il suo atteggiamento di prima e, guardandolo di traverso, si rivolse a lui con tono tutt'altro che conciliante.

- Si può sapere dove sei stato finora?
- Scusami tanto - rispose lui, passandosi una mano sulla nuca. - Sai, il traffico...
- Non hai proprio niente da dire, signor James Bond Junior ?!?

James sorrise e le schioccò un leggero bacio affettuoso sulla guancia, facendola arrossire e spiazzandola completamente.

- Buon Compleanno, Tracy - sussurrò, mettendole tra le mani il regalo che le aveva comprato. - E scusami ancora per come mi sono comportato, ti prometto che non succederà più!
- Mhm - fece lei poco convinta. - Ci devo credere?
- Beh, questo dipende da te - osservò lui. - Comunque, sei sempre la migliore!

 

FINE

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > James Bond Junior / Vai alla pagina dell'autore: telesette