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Autore: SoleStelle    10/10/2012    0 recensioni
Raccolta di missing moment delle tre long "Fine dell'incubo.. inizio della favola." , "La mia realtà.." e "Felice.. a tutti i costi!".
Ogni capitolo è leggibile separatamente dagli altri..volendo è leggibile separatamente anche dalle long (ma in questo caso ve lo sconsiglio)..
A differenza di quello che faccio solitamente non posso citare testualmente il testo poiché citerei solamente un capitolo ma posso dirvi che qui troverete tutto quello che accade a Sara e Riccardo.
Cercherò di incentrarmi solo su di loro, tagliando fuori tutto il resto..
Ci saranno missing felici e altri meno, così come il rating di ognuno cambierà, ma essendo presente un capitolo tendente al "red" ho dovuto impostarle un colore che fosse una media.
La trama che posso descrivervi è quella di due persone innamorate che, con alti e bassi, cercano di vivere la loro storia d'amore..ma il modo e il risultato cambierà di capitolo in capitolo..
Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Incubo..favola..realtà.'
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Missing Moment della long "La mia realtà..".
Incastonabile nel capitolo 22.
Ho voluto sperimentare, su richiesta di alcune fan della storia, un missing red e spero di essere riuscita a esaudire i loro desideri.. nonostante questo rating non sia, propriamente, nel mio stile.





Entrammo in casa senza fare rumore e, mentre lui chiuse la porta di casa, io mi tolsi le scarpe, tirando un sospiro di sollievo per il contatto con il pavimento fresco.
“Sei stanca?” chiese. Annuii.
“Sono a pezzi.” risposi, mentre la sua mano iniziò a massaggiarmi il collo. Lo guardai sorridendogli e si avvicinò, baciandomi.
“Andiamo a letto, forza.” disse, prendendomi in braccio, mentre io mi accoccolai su di lui. Mi appoggiò al centro del letto e mi voltai, sdraiandomi a pancia in giù, senza avere nemmeno la forza di mettermi il pigiama. Lo vidi guardarmi e mi nascosi sotto al cuscino.
“No..” biascicai, rispondendo a quello che aveva pensato.
“Si.” disse, severo.
“Ma sono stanca.” protestai.
“Non mi interessa, non dormi vestita.” disse, categorico. Sentii il mio pigiama sulla mia schiena e lo spostai senza metterlo.
“Dormi.”. Mi lamentai, inutilmente.
Mi tirò via il cuscino da sopra la testa e mi rimise davanti il pigiama.
“Infilalo” ordinò. Sbuffai.
Mi rigirai e slacciai la zip laterale del vestito poi, puntandomi sulle gambe, lo sfilai senza alzarmi. Lo lanciai in terra e presi la maglia del pigiama, infilandola. Lanciai sul pavimento il pantalone, troppo stanca per infilarlo, e mi risdraiai, questa volta a pancia in su.
Inarcai leggermente la schiena e infilai le mani sotto alla maglia, sganciai il gancino del reggiseno e, senza alzarmi, tolsi le bretelle, facendole passare per le maniche della maglia. Lo tirai via, lanciandolo sul pavimento, e mi rigirai a pancia in giù.
Lo guardai, nella penombra, mentre si spogliò, e quando si voltò per raggiungermi nel letto lo vidi fissarmi.
Si avvicinò, piano, e io accesi la piccola abatjour sul comodino per capire cosa gli stesse prendendo.
Lo guardai in viso e vidi i suoi occhi quasi brillanti. Riconobbi quello sguardo e, istintivamente, scesi con lo sguardo sui suoi boxer. Risi, ritrovandomi completamente sveglia. Mi avvicinai al bordo del letto, facendogli segno di avvicinarsi, e lui obbedì. Mi inginocchiai sul materasso e, quando mi fu davanti, gli legai le braccia al collo, baciandolo. Indietreggiai, senza lasciarlo, e fu costretto a seguirmi.
“Ho l’impressione che il mio completo ti piaccia.” dissi, senza smettere di baciarlo. Mugugnò, in segno di assenso, e mi fece cadere con la schiena sul letto.
Me lo ritrovai sopra, nel giro di pochi secondi.
Spostai le mani dal suo collo alla sua vita e iniziai a passare l’indice sul suo fianco, facendolo sospirare.
“Ti sembra il caso di giocare?” chiese, in un sussurro.
“Mi piace giocare..” risposi, provocandolo.
Feci scivolare l’indice da un fianco all’altro, affiancando l’orlo dei boxer, e lo sentii irrigidirsi quando la mia mano sfiorò ‘accidentalmente’ la sua erezione. Sorrisi. Si, lo stavo facendo impazzire..
Lo spinsi, facendolo sdraiare sul letto, e mi misi a cavalcioni su di lui. Le nostre intimità si sfiorarono, separate solamente da due leggeri veli di stoffa e lo vidi chiudere gli occhi.
Le sue mani volarono sul mio sedere, stringendolo.
Mi morsi il labro inferiore e iniziai a passare le mani sui suoi addominali scolpiti. Lo vidi rilassarsi appena per quell’allontanamento dai boxer e mossi il bacino premendolo bene contro di lui.
Ansimò.
“Mi farai impazzire.” sussurrò.
“Magari è quello che voglio.”. Lo provocai, mentre riscesi con le mani sul suo bacino.
Passai ai suoi fianchi e da li alle mie cosce. Risalii su di me, arrivando ai fianchi, e agguantai l’orlo della maglietta poi risalii, ancora, togliendola.
La lanciai dietro alla sua testa, preoccupandomi di sfiorargli il viso e ostruirgli la visuale momentaneamente.
Rimasi sopra di lui con solo il piccolo tanga di pizzo nero.
Mossi ancora il bacino e, mentre la sua testa si inarcò all’indietro, sentii la sua erezione rispondere al mio stimolo.
Mugugnò, forse per il dolore, e decisi di liberarlo da quella costrizione. Presi le sue mani e gliele portai sul cuscino, poi afferrai l’orlo dei boxer e glieli feci scivolare via. Lo sentii tirare un sospiro di sollievo e lo guardai soddisfatta. Mi rimisi sopra di lui, a cavalcioni, e iniziai a stuzzicargli l’erezione con piccole carezze.
Continuai per un po’, poi portai una mano affianco al suo viso e mi chinai, facendo aderire i nostri corpi, mentre con l’altra mano risalii fino al suo collo. Lo baciai mentre le sue mani passarono dal mio sedere ai miei fianchi e mi alzarono senza difficoltà.
Mi appoggiai, maggiormente, col petto, a lui, timorosa di cadere, mentre mi sfilò l’ultimo pezzo di stoffa rimasto a dividerci.
Mi morse leggermente il collo mentre mi rimetteva giù e poi mi spinse di lato, facendoci girare. Mi ritrovai con la schiena appoggiata al letto mentre lui mi stava di fronte.
Mi baciò il ginocchio, piegato, mentre mi afferrò la caviglia corrispondente e mi distese la gamba. Continuò a baciarmi, salendo sulla coscia, passando sul fianco e si spostò, infine, sulla pancia. Risalì sull’addome e arrivò al petto. Liberò i miei fianchi dalle sue mani, che fece risalire fino ai seni, e li chiuse in una leggera morsa mentre la sua bocca passò sul mio collo. Mi baciò il mento e poi si impadronì delle labbra.
Liberò il mio seno e riportò le mani sulle mie ginocchia, mi piegò leggermente le gambe e si posizionò bene su di me.
Boccheggiai, incapace di trattenermi, quando lo sentii spingere, piano, contro la mia intimità e fui percorsa dai brividi quando entrò.
Spinse, lentamente, il suo bacino contro il mio e smise di baciarmi per guardarmi. Gli avvinghiai i fianchi con le gambe e portai una mano sulla sua schiena, mentre con l’altra strinsi il lenzuolo.
Iniziò a muoversi, lentamente, dentro di me e non riuscii a trattenere qualche gemito. Le sue mani ripresero a vagare sul mio corpo mentre le sue spinte si fecero man mano più veloci.
Entrò ed uscì da me, come mille altre volte aveva fatto, eppure il piacere che provai era molto più intenso.. che fosse perché si divertiva ad aumentare e diminuire la velocità facendomi, letteralmente, impazzire?!
Urlai di piacere quando decise di aumentare, drasticamente, il ritmo e fu costretto a mettermi una mano sulla bocca per farmi stare zitta.
Gli strinsi la schiena, graffiandolo, ancora più eccitata quando iniziò a gemere anche lui, e non riuscii a resistere ancora per molto. Allargai maggiormente le gambe, attirandolo a me, e mossi il bacino insieme a lui.
Ci fermammo in contemporanea, gemendo e boccheggiando di piacere, stravolti ma appagati. Rimase fermo, sopra e dentro di me fino a quando, entrambi, non riprendemmo a respirare a ritmo regolare.
Gli accarezzai la schiena e la testa, mentre lui si divertì a lasciare delle piccole scie di baci che andavano dal mio collo alla mia spalla.
Mugugnai contrariata quando, finalmente calmo, usci e si sdraiò affianco a me, abbracciandomi.
Mi appoggiai al suo petto e glielo baciai, infischiandomene del sudore.
Mi sdraiai sopra di lui e lo baciai a stampo, poi lo guardai felice.
“Ti amo.” dissi, guardandolo negli occhi.
“Ti amo.” rispose, coccolandomi.
“Dimostramelo.” dissi, provocandolo. Mi guardò curioso e leggermente confuso. “Rimani qui.”.
“Non posso, lo sai che mi fermerei volentieri, ma non posso proprio.” disse. Afferrai il lenzuolo e ci coprii entrambi, poi lo strinsi forte.
“Ti prego..” sussurrai, col viso nascosto nell’incavo del suo collo. Mi abbracciò, rimanendo zitto qualche secondo, poi mi baciò la guancia.
“Rimango.” disse. Rafforzai la presa, felice e timorosa, poi lo baciai. Le sue mani presero a vagare sulla mia schiena e mi ritrovai nuovamente appoggiata al letto, con lui sopra e dentro di me.
Beh, quello era senz’altro un ottimo modo per impiegare la nottata.
Avremmo dormito poi al mattino seguente, poco importava saltare i corsi, in quel momento la nostra priorità eravamo noi stessi.




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Note dell’Autrice:
Non seguo un ordine per i rating, quindi non aspettatevi un'ascesa perchè scrivo in base alle richieste e a quello che mi frulla in mente..
   
 
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