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Autore: Il_Genio_del_Male    10/10/2012    6 recensioni
Lo scontro finale, gli ultimi pensieri ed i segreti inconfessabili di due amici che forse avrebbero potuto essere qualcosa di più.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ad un amore mai nato'
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“Nobody said it was easy,
No one ever said it would be this hard,
Oh take me back to the start”.

(Coldplay, The Scientist)

 

 

 

La lama che mi passa da parte a parte è fredda, più di quanto avessi immaginato. Credo sia giusto così. Me lo merito. Ho fatto terra bruciata intorno a me, dimenticando la compassione e sradicando dal mio cuore qualunque sentimento potesse rendermi vulnerabile. L’unica fine possibile per una persona del genere è morire avvolta dal gelo della solitudine. C’è stato un tempo in cui ho creduto di poter vivere in modo diverso, riscaldato dai raggi del sole e dall’affetto dei miei amici. Mi illudevo.

Dong Soo, sento il tuo corpo sussultare sotto il mio. Ti aspettavi un mio attacco, lo so. Ti ho visto chiudere gli occhi all’ultimo, forse rassegnato all’idea, forse perché non volevi vedere. Invece ti ho beffato ancora una volta. Non sei riuscito a prevedere la mia mossa successiva e adesso mi ritrovo accasciato su di te, con la tua spada che mi trapassa appena sotto il cuore. Alla fine sei riuscito a sconfiggermi.

Ma a quale prezzo, Dong Soo?

 

 

Mi preparo a ricevere il colpo. Woon si libra nell’aria leggero come una libellula e un attimo prima di serrare le palpebre penso che non esiste al mondo una creatura più bella di lui. Woon è sempre stato uno spadaccino migliore di me, non ho possibilità di batterlo. Ne ero perfettamente consapevole, quando ho accettato di incrociare ancora una volta la mia spada con la sua.

Va bene così. Se l’unico modo per non perderlo e vederlo abbandonarmi di nuovo è venire ucciso da lui, posso accettarlo. Non c’è compromesso che non abbia accettato per amor suo, nulla che non gli abbia perdonato.

Cho Rip ha ragione: che Woon mi dica la verità o una menzogna è indifferente, perché nei suoi occhi riesco a leggere solo sincerità, e un abisso di tristezza. Per quanto mi abbia mentito, talvolta anche a fin di bene, non ho mai pensato a lui come un traditore –non veramente. Gli ho vomitato addosso accuse terribili, parole affilate come lame e altrettanto taglienti. Me ne pento, tuttavia se potessi tornare indietro credo che commetterei gli stessi errori. Non sono proprio le persone che amiamo di più a tirare fuori il peggio di noi?

Quando riapro gli occhi Woon mi è addosso, un peso morto che respira affannosamente. Non capisco. Non voglio capire.

“Woon. Woon” la mia voce trema.

 

 

Un assassino non ha cuore. Un assassino non ha sentimenti. Non sono ammessi né tollerati; non nel mio mondo, non se si vuole sopravvivere. Io ti ho amato, Dong Soo. Sono venuto meno all’etica del mio mestiere e ora ne pago le conseguenze. Un assassino che scopre, nonostante tutto, di possedere un cuore è destinato a morire. E’ la regola. Non è né giusta né misericordiosa, ma nemmeno il mio amore per te lo è stato.

Avrei ancora tante cose da dirti, tante colpe per cui chiedere il tuo perdono. Invece muoio, senza tanti clamori, ucciso dalla spada del migliore guerriero di Joseon. Il mio amico, il mio nemico. Il mio amore non corrisposto e il mio boia. Pronunci il mio nome come un’invocazione. Sorrido, nonostante l’agonia. Anche adesso ti aggrappi a me e alla mia finta superiorità perché non sai come venirne fuori. O non vuoi.

“Ho sempre desiderato morire in duello, ma è per mano tua che sono veramente felice di lasciare questo mondo, Dong Soo”.

Dovrai accontentarti, amico mio. Fatti bastare queste parole, perché sono tutto quello che potrai mai ottenere dal sottoscritto.

 

 

“Non dire così, puoi farcela. Puoi ancora vivere”.

Non andartene, Woon. Non lasciarmi. Non continuare a negarci la possibilità di far funzionare le cose. Siamo ancora in tempo. Ti ho appena ritrovato: sei sempre tu, il mio amico. La persona per me più importante, l’avversario più temibile, l’alleato più prezioso. Ti ho amato senza un briciolo di obiettività. Cho Rip non me l’ha mai perdonato, ma tu non te ne sei reso conto. O forse sì? Forse quella del destino era una scusa per non affrontare le complicazioni che i miei sentimenti per te comportavano. Hai cercato di convincermi a modo tuo, seminando cadaveri lungo il tuo cammino. Credevi che in tal modo io avrei rinunciato a te? Lo credevi davvero, razza di stupido?

 

 

Yeo Woon tossisce sangue dalla sua bocca già vermiglia.

“Woon, tu-” balbetta Baek Dong Soo.

“Non soffrire mai più per uno come me” lo interrompe con un rantolo l’altro. Gli allunga una debole pacca sulla spalla –è il loro ultimo abbraccio.

“Grazie, Dong Soo” esala poi prima di arrendersi alla Nera Signora. Muore con un sorriso appena accennato sulle labbra e l’animo finalmente in pace.

“Woon. Non morire, Woon. Woon, Woon” urla Dong Soo. “Yeo Woon! Yeo Woon!” grosse lacrime gli solcano le guance.

Il canto delle cicale fa eco al suo dolore.

 

 

 

 

 

   
 
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