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Autore: Neremir    10/10/2012    1 recensioni
Provincetown è davvero un'allegra cittadina del Massachusetts e le quattro ragazze che vi abitano l'adorano...la sua originale provincialità, però, risulta loro un po' ripetitiva e, per questo, cercano un nuovo passatempo che causerà diversi guai.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Provincetown, per chi ci vive P-town, è una ridente cittadina del Massachusetts che si trova nell'estrema punta della baia di Cape Cod. É un luogo ameno e pittoresco, posizionato sull'Oceano Atlantico, famoso come località turistica e come primo approdo dei Padri Pellegrini, che vi stanziarono per cinque settimane prima di raggiungere Plymouth, e come fiorente cittadina omosessuale. 

Sì, Provincetown vanta la più alta percentuale di abitanti omosessuali (principalmente uomini) del mondo ed è anche questo a renderla così interessante, perché grazie al loro contributo estetico, le vie sono curate e piacevoli e le case sono costruite e colorate in perfetto stile New England, rendendole un paradiso per gli occhi. I numerosi negozi e locali offrono uno svariato svago e non c'è persona che lasci P-town insoddisfatta.

Come è stato già detto, la percentuale di popolazione omosessuale, su un numero piuttosto esiguo di abitanti è piuttosto alta, ma vivono lì anche diverse famiglie e anche qualche persona dai diversi gusti sessuali, ad esempio le nostre eterosessuali protagoniste.

Blake, la più giovane, scrive per il Provincetown Herald: è nota per la sua bellezza, oltre che per la sua arguzia e il suo innegabile gusto, acquisito dallo zio e dal fidanzato di quest'ultimo. 

Kim, la più vecchia, ha indiscutibili origini ispaniche, rimaste solamente nei suoi lineamenti. Si occupa di viaggi, organizza eventi e gite a tema: mestiere con cui ha ottenuto un discreto successo.

Jennifer e Natalie, invece, potrebbero essere l'una la diapositiva dell'altra se non condividessero la medesima carnagione color latte, perché se la prima ha capelli ed occhi castani, la seconda ha capelli ed occhi chiari. Insieme lavorano nella più famosa ed unica pasticceria di Cupcakes della città, anche se la loro specialità segreta è la torta Red Velvet con mousse al cioccolato bianco, di cui hanno venduto la ricetta segreta al noto ristorante "Cheesecake Factory". 

Le quattro giovani sono sempre state ben felici di abitare in quella località di mare e non si può certo dire che la loro vita sia noiosa; oltre ad essere amiche fra di loro, hanno tantissimi amici gay con cui escono quasi tutte le sere e con cui si divertono a non finire. Li adorano letteralmente e spesso si chiedono se non sia la presenza di questi amici ad averle sempre trattenute in una città, che sebbene sia bellissima, è molto piccola.

Finché, a quasi trent'anni, un po' meno per Blake, non si sono rese conto che era dai tempi del college che non avevano un appuntamento, perché nessun ragazzo eterosessuale si recava lì in villeggiatura se non accompagnato da una fidanzata e, anche i turisti, erano per lo più composti da famiglie, coppie di ogni tipo e ragazzi in cerca di un fidanzato.

A nessuna di loro questa mancanza sembrava aver pesato, finché una sera, dopo l'ennesima divertente serata in uno dei pub della città, avevano notato i loro amici andare a casa accompagnati e le avevano lasciate lì, sole, prima del solito orario di rientro.

 

"Ragazze, così non va…" Aveva esordito Kim. "Questa nuova ondata di turisti, ce li ha conquistati tutti!"

 

"E noi chi potremmo mai conquistare?" L'aveva canzonata Blake, sapendo che loro non avevano possibilità.

 

Kim aveva sbuffato, ma Natalie non si era lasciata abbattere. "Forse dovremmo trovarci qualche altro passatempo per quando queste serate finiscono…"

 

"Ad esempio?" Jennifer, scettica, aveva alzato un sopracciglio. Le accadeva di rado ed involontariamente, ma in quel momento il suo tono di voce e il suo pensiero erano stati perfettamente in linea con quell'azione.

 

"Non lo so… la mia era solo un'ipotesi…" Natalie le aveva rivolto una smorfia, almeno lei si era sentita propositiva invece che piangersi addosso.

 

Blake aveva poi incurvato un angolo della bocca, pronta ad una delle sue argute uscite; inizialmente aveva dichiarato che, in effetti, stavano diventando tutte acide come zitelle e che forse dare la caccia ad un passatempo distensivo le avrebbe aiutate a non trasformarsi in rinsecchite prugne dall'amara espressione. Si erano rese tutte conto della gravità della situazione, non potevano fare affidamento per sempre sui loro adorati amici che anelavano a farsi una famiglia e, se al momento, non avevano trovato nessuno abbastanza coraggioso ed uomo da non essere omofobo, dovevano cercare qualcos'altro che le salvasse da quell'imminente trasformazione in yogurt scaduti.

E così, era iniziata la folle ricerca che aveva portato Kim ad affrontare le sue paure per gli sport estremi e che si era trovata a divertirsi più di quello che avrebbe pensato facendo kitesurf; mentre Natalie aveva scoperto che le piacevano i libri gialli, non era mai stata un'accanita lettrice (al contrario di Jennifer e Blake) ma, nella sua spasmodica ricerca, era inciampata in un'uscita settimanale di brevi romanzi gialli e, giusto come tentativo, l'aveva letto, scoprendo quella nuova passione. Blake aveva aperto un blog sulle avventure di quattro single, senza alcuna possibilità di accasarsi e in cui scriveva assiduamente; Jennifer, dal canto suo, dopo aver aiutato la nonna, che di recente aveva iniziato a vederci poco, per un pomeriggio intero a rammendare asole, aveva scoperto che il cucito la interessava particolarmente.

Il tempo passava e, nessuna di loro, aveva attuato la trasformazione completa, perché ogni giorno, dopo che i loro amici si erano ritirati con i rispettivi nuovi partner, Kim andava in acqua o si dedicava alla sistemazione del suo equipaggiamento; Natalie leggeva cercando di indovinare l'assassino; Blake raccontava online le ultime news e Jennifer rammendava e cuciva.

Poi, un giorno, qualcosa cambiò… Natalie decise che ne aveva abbastanza di quei romanzi, le piacevano, ma ormai scoprire l'assassino era un gioco da bambini, così si recò in quel luogo, a lei finora sconosciuto, che si chiama biblioteca a cercare qualche cosa di più intricato.

Trovò una serie di gialli scritti da un certo scrittore dal nome comune: John Smith. Secondo i bibliotecari, quei libri scritti duecento anni prima erano l'emblema del giallo e del mistero, considerato che contenevano anche una ben evidente traccia di magia ed esoterismo. Natalie li prese tutti, ma una volta a casa, scoprì che alla lunga collana numerata, ne mancava uno, tornò alla biblioteca e chiese informazioni, credendo che fosse stato preso in prestito, ma quel libro sembrava proprio perduto. La ragazza se ne lamentò con la madre, che però le suggerì di dare un'occhiata in soffitta: sua nonna era stata un'accanita lettrice dei libri di John Smith e magari poteva possedere anche quello. Natalie non se lo fece ripetere due volte e, una volta trovato il vecchio baule della nonna, incominciò a cercare, trovando alcuni libri dell'autore, soprattutto, l'assente, il numero tredici! La giovane lo fissò incredula e il titolo le piacque moltissimo: "La confraternita del libro magico"; ovviamente iniziò la sua lettura proprio da quello.

Lo finì quella notte stessa e adorò la trama che parlava di questo sortilegio che permetteva a chi lo leggeva ad alta voce di entrare nei libri e vivere meravigliose avventure; ovviamente poi c'era un omicidio e un'intricata indagine per scoprire cosa fosse avvenuto. 

Natalie, esaltata da cotanta bellezza e ancora presa dalle vicende del romanzo, il giorno seguente ne raccontò la trama alle amiche, venute a casa sua per una fetta di torta, sperando di convincerle a leggerlo a loro volta.

 

"Sei diventata un topo di biblioteca! Tu! Che l'unico posto che hai sempre trovato interessante è la cucina!" aveva esclamato Kim divertita.

 

"Lo so… ma questo dovreste leggerlo e non vedo l'ora di iniziare gli altri!" 

 

Jennifer lo aveva osservato incuriosita e poi aveva aperto la pagina in cui i protagonisti effettuavano il primo viaggio, utilizzando le stesse parole per tornare indietro. "Quindi se io volessi, ad esempio, salutare Catherine in "Cime Tempestose" dovrei solo dire: "Diem ex die facultatem sentiendi augeo et veneficium penitus didìco".

 

"Si pronuncia "senziendi"!" L'aveva corretta Kim che qualcosa di latino ricordava ancora.

 

Jennifer aveva ripetuto la formula e davanti agli occhi increduli delle altre era sparita, per poi riapparire qualche minuto più tardi, spaventata ed eccitata al tempo stesso.

 

"Grazie al cielo è corta da ricordare o sarei rimasta ad osservare Catherine ed Heathcliff che passeggiavano all'infinito!" Aveva dichiarato ancora sorpresa.

 

"Vuoi dire che ha funzionato?" Aveva domandato Natalie esaltata, mentre Blake aveva sfoggiato il solito ghigno.

 

Jennifer spiegò l'accaduto, si era sentita risucchiata via da lì, anche se la sensazione non era stata affatto spiacevole, per poi ritrovarsi nella brughiera inglese del XVIII° secolo; non aveva esitato a recitare nuovamente la formula, prima di dimenticarla, non appena aveva sentito i due protagonisti che pronunciavano i rispettivi nomi e aveva capito dove si trovava. Gridolini di gioia avevano invaso la stanza e, quel giorno, aveva avuto inizio un nuovo divertimento che aveva accomunato tutte e quattro.

 

***

I mesi erano passati e dal momento della scoperta, le ragazze si erano tolte diverse soddisfazioni letterarie, ma alcune restavano le loro preferite. Kim e Natalie si erano trasformate in accanite lettrici, dal momento che avevano la prospettiva di poter vedere quello che leggevano su carta, accadere davanti ai loro occhi.

In poco tempo avevano imparato come funzionava la formula e soprannominato loro stesse: La confraternita del libro magico. Le regole erano semplici, come era accaduto a Jennifer, bastava nominare il libro desiderato, recitare la formula e il gioco era fatto. Potevano viaggiare singolarmente, in coppia o in gruppo, andare contemporaneamente in libri diversi e poi ripetere le parole del sortilegio e tornare nel mondo reale, quando volevano: quell'incantesimo non aveva vincoli.

Jennifer, che di tutte era sempre stata la più appassionata di libri, era entrata più e più volte in uno dei suoi romanzi preferiti: "Harry Potter" per osservare dal vivo le vicende e, principalmente, per seguire alcune lezioni di "Difesa contro le arti oscure".

Blake, che portava un nome piratesco ed era cresciuta in un luogo dove molti pirati avevano prosperato, aveva visitato più volte, il libro "Pirate" riportando a casa diversi souvenir ed eccentrici vestiti.

Kim aveva letteralmente divorato "Memorie di una Geisha" e, non l'aveva nemmeno finito, la prima volta che andò ad assistere ad una delle famose cerimonie del tè, mentre Natalie, fra i diversi libri, si era dedicata alla lettura de "La cattedrale del mare" che le era piaciuto moltissimo, ma aveva deciso di entrarci non per incontrare quel gran bel pezzo di figliolo che era Arnau, bensì per schiaffeggiare l'insopportabilmente viziata e spocchiosa Margarida, che non perdeva occasione per mettere in cattiva luce il bel protagonista.

Tutto andava bene, le quattro giovani uscivano con i loro amici, oppure vivevano migliaia di avventure letterarie, vivendo quello che sembrava loro un autentico sogno, fino al giorno in cui Jennifer combinò un disastro.

Da tempo, nella mente della ragazza era nata un'idea; pensava che se non potevano trovare un fidanzato reale potevano trovarne uno fittizio, che per loro però sarebbe stato in carne ed ossa. Non ne aveva parlato con le altre e non lo avrebbe fatto finché non avesse effettuato la sua scelta. Aveva fatto diverse prove, frequentando alcuni dei libri più famosi, restando sempre delusa dall'aspetto degli uomini che rispondevano a canoni di bellezza diversi da quelli a cui lei era abituata, così aveva deciso, in segreto, di tentare di entrare in un film e far innamorare di sé il protagonista. La sua scelta era caduta sul principe Dastan di "Prince of Persia", bello, valoroso e nobile ed un giorno, mentre erano tutte a casa sua, si assentò un istante prese il dvd e recitò la formula. Il suo piano consisteva nell'andare e tornare come era accaduto con "Cime tempestose" e poi riferire il suo progetto alle altre, convinta che concordassero; quello che accadde però non poteva essere previsto da nessuno.

Si sentirono tutte risucchiare e corsero verso la stanza dove era Jennifer, quando le vide all'inizio del viaggio spalancò gli occhi.

 

"Com'è possibile?" Gridò.

 

"Cos'hai fatto?" Le domandò Kim.

 

"Volevo entrare in "Prince of Persia" e conquistare Dastan!" rispose lei.

 

"Non capisci? La formula è valida solo per i libri, non sappiamo cosa potrebbe accadere con i film!" Natalie gridava disperata.

 

"Riusciremo a tornare indietro?" Blake rivolse la sua domanda a Natalie, questa la guardò preoccupata ed un attimo dopo scomparve insieme alle altre.

 

***

Inutili furono i tentativi di recitare nuovamente la formula per tornare al loro mondo, sembrava aver smesso di funzionare e, il guaio causato da Jennifer non si limitava solo a questo; primo erano finite in quattro film differenti, separate e sole, ma a finire in "Prince of Persia" non era stata Jennifer come aveva desiderato, bensì Blake, che riconobbe subito quei luoghi e, per qualche istante sperò di essere lì con le amiche; inutile descrivere il suo sgomento quando aveva capito che non era così.

 

Ma dove erano finite le altre? 

 

Fortunatamente, i film che le avevano risucchiate, appartenevano alla collezione di Jennifer e tutte loro li avevano visti. Natalie riconobbe subito le atmosfere settecentesche, seppur magiche di "Moonacre", così come Jennifer stessa batté i piedi, quando capì che qualcosa era andato storto, vedendo il villaggio che aveva fatto da sfondo alle vicende di "Stardust". Kim impiegò un po' più di tempo a raccapezzarsi visto che la sua pellicola era stata visionata dalle ragazze diversi anni prima, ma, alla fine, capì di essere dentro ad "Ella enchanted".

Trascorsero diverse ore prima che tutte capissero che erano sole e che ripetere la formula non le avrebbe riportate indietro, non questa volta. A quel punto, le loro menti trassero un'unica soluzione: forse, se avessero aiutato la storia del film a restare sugli stessi binari narrativi, sarebbero automaticamente tornate a casa.

Così, Jennifer aiutò Tristan nella ricerca della sua stella e poi, insieme ad Yvaine, tornarono indietro cercando di salvare quest'ultima da innumerevoli pericoli e riuscendo nell'intento di uccidere Lamia. Un unico inconveniente occorse nel corso della storia: Tristan dimenticò Victoria, ma invece di innamorarsi di Yvaine, si prese una cotta indesiderata per Jennifer.

Natalie accompagnò Maria e Robin nella salvezza della loro amata terra e fece in modo che lo zio della ragazzina e Loveday si rappacificassero e si sposassero ma, alla fine di tutto, non accadde niente.

Kim seguì Ella nella sua ricerca della fata madrina, vide nascere l'amore fra lei e Char e l'ordine dello zio di quest'ultimo di ucciderlo da parte della ragazza; Ella fece tutto ciò che doveva fare e Kim non fece altro che offrirle il suo sostegno.

Blake, invece, dopo aver partecipato alla salvezza del regno persiano dalle grinfie di Nisaam, aiutando Tamina e Dastan, si era ritrovata con quest'ultimo cotto perso di lei, che provava in ogni modo a convincere Garsiv che non desiderava sposare la principessa di Alamut e poteva tenersela lui.

Ed è qui che ritroviamo le nostre eroine… Jennifer e Blake intente a respingere degli innamorati a cui non sono interessate, Natalie dedita all'equitazione e alla lettura nella villa dei Merryweather e Kim, che dopo aver lasciato la cerimonia nuziale di Char ed Ella, diretta da tutte le fate per cercare un contro incantesimo.

 

"Qualcosa che possa riportare al mondo di appartenenza… hai detto?" Le aveva domandato l'ennesima fata a cui si era rivolta.

 

"Sì, qualcosa che possa trasportare qualcuno a casa alla velocità della luce!" Kim sapeva che esistevano incantesimi del genere rivolti a persone che dopo un lungo viaggio desideravano tornare a casa in un batter d'occhio e non era affatto certa che avrebbe funzionato, ma era l'unica alternativa che aveva ed era anche l'unica che si stava dando da fare per tornare a casa: Blake e Jennifer erano troppo impegnate a respingere i loro corteggiatori e a convincerli che le donne adatte a loro erano Tamina ed Yvaine; l'unica che sembrava essersi adattata era Natalie che si godeva quell'ozio, rassegnata all'idea che se non aveva funzionato portare il film al termine, niente avrebbe funzionato e in attesa che un gentiluomo la chiedesse in sposa.

 

"Sì, credo di avere qualcosa del genere…" Aveva risposto la fata, "è un incantesimo facile e per nulla pericoloso, a meno che tu non intenda fare un salto dimensionale!" aveva riso, ma le budella di Kim si erano attorcigliate. Era esattamente quello che intendeva fare e il suo piano consisteva nel tornare alla realtà e poi andare a prendere le altre, sperando che non succedessero altri guai.

 

"Cosa potrebbe succedere se qualcuno facesse un salto dimensionale?" Domandò fingendo curiosità e nascondendo la preoccupazione.

 

"Oh niente di particolarmente grave…" La fato scrollò le spalle, "potrebbe mancare qualche pezzo… sai gambe o braccia…"

 

"Oh." Kim emise solo quel suono, ma cosa poteva fare? Non poteva certo non prenderlo! Doveva almeno fare un tentativo e così lo comprò.

 

Tornò nel campo dove Ella era stata legata all'albero e lesse ad alta voce: "Invocum domus mea."

 

"Tutto qui?" Si domandò ad alta voce, "tre parole?"

 

Non fece in tempo a finire di parlare che si sentì risucchiata via dal campo e, poco dopo, atterrò nel salotto di Jennifer. In pochi secondi, riapparvero anche tutte le altre, così come erano partite tutte insieme, erano rimaste collegate, ed insieme erano tornate; Blake indossava ancora degli abiti adatti al deserto e ad una danzatrice del ventre e Jennifer l'abito argentato appartenuto ad Yvaine, entrambe tirarono un sospiro di sollievo, ora Tristan si sarebbe interessato ad Yvaine e Dastan a Tamina. Kim aveva l'abito medioevale prestatale da Ella e Natalie un pomposo vestito del settecento; vedendosi scoppiarono tutte a ridere sollevate e, una volta che si furono riprese dallo spavento, si raccontarono le loro vicende. Al termine del racconto e dopo aver ringraziato Kim, decisero che, dopo lo scampato pericolo, il libro andava nascosto; lo riposero nella soffitta di Natalie e concordarono tutte insieme che ne avevano abbastanza di quelle avventure, che i loro divertenti amici sarebbero stati più che sufficienti e che, se proprio volevano trovare un fidanzato, potevano andare in vacanza nella non lontana Boston.

 

   
 
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