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Autore: Hyrim    11/10/2012    2 recensioni
Epoca d'oro della colonizzazione Americana, inglesi e Spagnoli che non fanno altro che sfidarsi nel tentativo di affermarsi come i più potenti.
Ed è proprio in questo tempo di corsari e Pirati che il giovane Spagna, Antonio Fernández Carriedo, si trova a dimostrare il suo lato più crudele e spietato... almeno così pare voglia mostrarsi.
peccato che un giorno a raggiungerlo è una sua vecchia conoscenza... Una conoscenza che non ha alcuna esperienza in tutto ciò che riguarda il mare.
Con l'intento di riportarlo in Europa, finirà per perdersi insieme a lui in questo mondo completamente alieno alle sue abitudini, divenendo comunque il suo compagno di avventure... e forse anche qualcosa di più.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Avete presente quei momenti di pace e tranquillità, quei momenti nei quali ci si può sentire serenamente un tutt’uno con la natura che si ha intorno?
Ecco, era esattamente uno di quei momenti sul veliero pirata che aveva già da qualche ora preso il largo.
L’unico rumore costante era l’acqua, ed ogni tanto il vociare dei marinai a bordo.
Un momento di pace apparentemente eterno, finché…
- Capitano! Capitano! -
La calma e la tranquillità di quegli istanti fu spezzata da quella voce, accompagnata da un frenetico rumore di passi.
Tre uomini stavano attraversando in tutta fretta il ponte.
Il primo, un nostromo, precedeva gli altri due correndo, mentre i restanti stavano trascinando, tenendo ognuno un braccio, un giovane ragazzo che sembrava avere tutt’altra intenzione di farsi trascinare in quel modo. Era vestito semplicemente, un povero cappello privo di qualsiasi ornamento gli copriva metà viso, una bandana a nascondergli i capelli sotto di esso.
- Lasciatemi!! Lasciatemi!!! – Sbraitava e si dimenava come un forsennato.
- Devo vedere il capitano!! Ditemi dov’è!! – nel frattempo gridava l’uomo più avanti di tutti.
- Il capitano è nella sua cabina, ma ha detto di non voler essere dist… - Il pover’uomo che aveva risposto non fece neanche in tempo a finire la frase che il nostromo spalancò senza alcuna accortezza la porta di quella cabina di lusso.
- Capitano, abbiamo sorpreso… - L’uomo fu interrotto da un semplice cenno. Un cenno proveniente da un individuo in piedi di schiena intento ad osservare il mare dalla grande vetrata di quella cabina di poppa. Aveva le mani giunte dietro la schiena, indossava una giacca che ad occhio sembrava molto costosa, tutta su toni caldi come il rosso e l’oro.
Sul capo portava un cappello decorato, ornato da due piume. Una sciabola dorata era assicurata al suo fianco.
-  Spero che tu abbia una buona ragione per disturbarmi a quest’ora, nostromo. – Disse poi, con tutta la calma di questo mondo.
- Chiedo scusa, capitano! E’ una situazione urgente!! – Si scusò l’altro.
- Abbastanza urgente dal distrarmi dal carteggio per aggirare gli Inglesi!?
No, no creo… Entonces? -
Chiese nuovamente.
Finalmente gli altri due che trascinavano il prigioniero arrivarono, e l’uomo poté finalmente spiegare la situazione.
- Abbiamo sorpreso quest’uomo nascosto a bordo! Parla con uno strano accento… Pensiamo sia Inglese! –
- I-Inglese!? – La mano del capitano si strinse convulsamente a pugno, tremante.
A quanto pare non doveva correre buon sangue fra quel veliero e gli inglesi…
Il che era anche comprensibile, dato che questi ultimi erano per la maggior parte corsari al servizio della regina e il loro compito era proprio quello di cacciare i pirati…
Eppure c’era dell’altro.
Qualcos’altro che alimentava astio non solo fra i pirati e gli inglesi, ma fra due navi in particolare e soprattutto fra due uomini in particolare.
Il ragazzo si voltò, e fissò i tre marinai ed il prigioniero con un paio di occhi color smeraldo.
Aveva gli occhi verdi il capitano.
Occhi verdi e capelli castani.
Mentre da dietro appariva come un individuo avvolto dal mistero e minaccioso, da davanti sembrava un giovane gentile ed innocuo.
La pelle era abbronzata, ma di sicuro anche normalmente non doveva essere affatto pallido.
Chiunque avrebbe riconosciuto quel ragazzo, anche fra mille altri.
España. El país de la pasión era il capitano di quella nave pirata.
Si avvicinò al prigioniero, scrutandolo per qualche secondo, per poi chiedere nuovamente:
– Inglese, eh? Chissà perché la cosa già non mi piace affatto… da dove vieni?? Ti manda quel cane di Inghilterra, non è così!? –
Nessuna risposta.
- Il capitano ti ha appena fatto una domanda, razza di verme!! – Lo scosse uno dei due uomini che lo stavano tenendo.
 Il prigioniero non rispose nemmeno stavolta, ma sorrise… o meglio, ghignò.
- Tu, maledetto!! Sei per caso sordo!? – Urlò in preda alla rabbia il nostromo, estraendo una pistola e puntandogliela immediatamente alla fronte-
Nemmeno quest’ultima domanda ricevette una risposta, ma finalmente il ragazzo clandestino si decise a parlare.
- War eine lange Zeit, nicht wahr? –
Tutti si pietrificarono.
Non era Inglese, non lo era affatto.
E neanche la voce… era quella di un ragazzo.
Immediatamente il capitano afferrò la bandana del prigioniero e la tirò via, facendo cadere con essa anche il cappello malandato.
Lunghissime ciocche di capelli argentati scivolarono sulle spalle e lungo la schiena di quello che ormai si era rivelato non essere affatto un ragazzo.
Antonio alzò gli occhi verso il viso di quest’ultimo… e li spalancò.
  
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