… Il mio affanno si faceva sempre più pesante in quel dungeon. Al livello 12 era ancora difficile superare le grotte delle Crisalidi, ma Paskah doveva guarire. Sì, lo so che era solo un animale creato dagli algoritmi del sistema di Sword Art Online, ma Renji, il proprietario di quella tigre, era in lacrime quando mi chiese di recuperare il collirio dello zaffiro. Un mostro aveva accecato Paskah e l’unico rimedio era quello. Renji era un domatore davvero fortunato ad aver scoperto un uovo di tigre al solo livello 6. Eheh, lo so che le tigri non nascono dalle uova, ma questo è soltanto un gioco… soltanto un gioco.
   E io stavo per essere uccisa. All’interno di un gioco. Ero inseguita da più di venti minuti da un Tylossus. All’inizio sembra la statua di un minotauro, ma quanto sono passata oltre, si è impazzita ed ha cominciato ad inseguirmi agitando quella sua clava gigante. Non ho nemmeno vie d’uscita, ad ogni passo che faccevo mi addentravo sempre più nel dungeon.  Ero entrata in una caverna con un soffitto così alto che quando mi guardavo intorno, mi sembrava di vedere il cielo notturno. A destra, a sinistra, in alto. Era tutto nero. Tutto, tranne una miriade di piccoli zaffiri che luccicavano come stelle. L’unica strada era un ponte di ghiaccio irregolare che attraversava tutto il precipizio e finiva chissà dove. Anche davanti a me vedevo solo il ‘cielo’.
   Quando il Tylossus giunse al ponte, questo cominciò a tremare: il livello era fatto in modo che l’eroe dovesse sconfiggere il mostro prima di arrivare ad esso. Non ci avevo pensato. Non avevo notato quel grosso cartello ‘Il ponte non regge il Tylossus’ appena prima di passarci sopra …
   Una lacrima mi stava scendendo sul viso mentre prendevo il cristallo del teletrasporto, ormai era l’unica soluzione per andarmene. I miei HP non avrebbero più retto, erano vicini alla zona gialla.
   Un rumore squarciò l’aria. Il Tylossus emise uno strano verso, a metà tra un urlo e un esclamazione di sorpresa. Il verso si sentì sempre meno, finché non scomparve del tutto.
   Mi girai e vidi un ragazzo al posto del mostro. Aveva sconfitto il mostro?
   Smisi di correre. Lui sembrava più giovane di me. Mentre si avvicinava, avevo sempre più la sensazione di averlo già visto.
   !!!
Certo, lui era il beater di quella volta! Kirito, se non sbaglio. I suoi capelli arruffati gli coprivano la fronte e scendevano sugli occhi  e la lunga veste nera lo seguiva nei suoi passi. 
«Asuna! Che strano, che ci fai qui? Non mi sembrava che fossi ad un liv-»
«Mi stavi seguendo??», gli sbottai in faccia.
«Cos- Perché ti dovrei seguire?», Kirito si mise le mani dietro la nuca e volse lo sguardo da un’altra parte con un’espressione annoiata.
«Ho visto dirigerti dalla Starting City verso le Montagne di Borok. Sono al livello 20 se non sbaglio.», lo fissai con lo sguardo, finché lui non mi guardo. Quando mi fissò con quei suoi b-… con i suoi occhi neri, ebbi all’improvviso io la voglia di voltare lo sguardo, ma resistetti.
«Ah…  Beh, sì, è vero. Mi stavo solo facendo un giro qui», rispose con la solita espressione annoiata.
«Che diavolo di posto è per farci un giro?? Non dovresti andare a distruggere il boss sulle Montagne? Non mi sembra che qualcuno abbia ancora superato il livello 20!!», non so perché gli stavo praticamente urlando contro, mi dava fastidio che lui stesse lì e fosse così forte, così…
«Che posto è per farci un giro?», Kirito si incamminò verso di me.
«C-che vuoi?», perché ero imbarazzata?
«Guarda… ­», lui prese le mie guance, che si fecero più rosee, e volse il mio sguardo in alto. I zaffiri-stelle brillavano più che mai. Erano bellissimi. Non so per quanto tempo rimasi lì a fissarle, ma quando tornai nel mondo reale ( si fa per dire ) Kirito non c’era più. Se n’era andato di nuovo. Quel idiota.
   Al suo posto luccicava un item per terra.
<Collirio di Zaffiro>
Quel idiota sapeva benissimo che io ero andata lì per quella quest? Mi stava spiando a Starting City? Mi seguiva?  Quando ancora l’avrei rivisto? Ehi, l’ultima domanda non c’entra niente, stupida Asuna…
   Presi l’item e guardai di nuovo il ‘cielo’.

 La prossima volta lo guarderemo di nuovo insieme, vero, Kirito?