C’erano giornate in cui Izaya cominciava parlare come una dannata ragazzina.
Shizuo conosceva quelle giornate.
Ed oggi era una di quelle maledette giornate.
Era la tipica mattinata che seguiva una loro nottata di sesso.
Shizuo si rivestiva per raggiungere Tom mentre Izaya se la prendeva comoda arrotolandosi tra le lenzuola.
Ogni volta che lo faceva Shizuo si chiedeva se lo facesse inconsciamente o se era un dispetto quello di apparire così sexy da avere voglia di mandare al diavolo debiti, Tom e lavoro per dare un degno seguito ad una grande notte.
‘’Ne Shizu-chan, ti piace proprio scopare con me eh?’’
Izaya non attese una risposta che sapeva già non sarebbe arrivata mai.
‘’Ma mi chiedo cosa del mio corpo ti attragga tanto’’
Cominciando a vestirsi, continuò.
‘’Voglio dire, cos’ è che mi rende preferibile ad una donna, o ad una prostituta, che probabilmente saresti meno disgustato di scopare?''
''Che cosa ami tanto di me?’’
Si portò davanti allo specchio, mentre si infilava la sua giacca. Il silenzio di Shizuo lasciava intendere che non si sarebbe prestato a questo gioco. Almeno così la pensava Izaya, concentrato sulla sua immagine riflessa allo specchio e sul suo discorso a senso unico.
Così concentrato da non accorgersi di Shizuo, che l’ha raggiunto alle spalle.
Così concentrato da sussultare quando sente un braccio che gli stringe la vita e una mano che si avvicina al suo viso.
E trattiene il fiato,finalmente senza parole, mentre lo sente sussurrargli all’orecchio: