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Autore: Beauty    12/10/2012    13 recensioni
Quando ci si ritrova in un mondo nuovo, i problemi con la tecnologia non mancano, e anche farsi una semplice doccia può diventare difficoltoso. Belle ne sa qualcosa...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Va bene.

Blu per l’acqua fredda, rosso per quella calda.

Sembra abbastanza facile. E allora perché non ho neanche il coraggio di toccare questo aggeggio?

Santi numi, Belle, Rumpelstiltskin ti ha spiegato almeno dieci volte come funziona questo bagno in piedi – com’è che l’ha chiamato? Ah, sì, doccia –, se non hai ancora capito allora tanto vale che ritorni in quel reparto psichiatrico! E poi, dovrai pure farti un bagno, no?

D’accordo, adesso entro. Dunque, cos’è che devo fare?

Ah, sì. I vestiti.

Mi tolgo il maglione, lo afferro per il bordo e lo tiro fin su la testa. Ora devo sfilare le braccia. Forza, Belle, ce la puoi fare. Ecco. Ora passiamo alla camicia. Grazie al cielo Rumpelstiltskin me ne ha regalata una con dei bottoni. Prima ne avevo una con una strana apertura sulla schiena. Rumpel ha detto che ha un nome anche quella. Com’era?

Oh, giusto. Zip.

O trappola mortale, come la chiamo io. E’ una cosa strana che si apre e si chiude solo tirando su e giù un gancio di metallo. O almeno, Rumpel ha detto che dovrebbe funzionare così. Io ci ho provato, ma quella zip si è bloccata a metà della schiena e non voleva saperne di andare né su né giù. Ho tirato e tirato per almeno un’ora, ma niente, non c’era verso.

Ero così impegnata a tirare che non mi sono accorta del tostapane sul ripiano della cucina, e gli ho dato una gomitata. Ed è finito per terra. Si è rotto.

E io mi sono messa a piangere. E la zip non andava né su né giù.

Ma Rumpel non era tanto arrabbiato. E’ venuto da me e mi ha abbassato la zip. Ha detto che si era solo impigliata, ma per me ha usato la magia. Mi ha dato un bacio – che dolce, il mio Rumpel! – e ha detto di non preoccuparmi per il tostapane. Beh, in effetti quel tostapane non funzionava più. Si era bruciato la settimana scorsa.

Io l’ho bruciato.

Cercando di metterci dentro otto fette di pane per risparmiare tempo.

Ma questa è un’altra storia.

E va bene, ho tolto anche la camicia. Ora mi restano solo i jeans. Ovvero pantaloni. Vestiti da uomo. Ma Rumpelstiltskin dice che in questo mondo li mettono anche le donne.

Mettono anche le gonne, ma sono fuori moda. Non so che significhi, ma Rumpel ha detto proprio così. E’ una cosa tipo che un vestito, se è fuori moda, non si mette più. Che stupidaggine.

Il vestito blu che mi ha regalato quando ero al castello l’ho fatto durare dei mesi.

In questo mondo è tutto difficile. Anche i bottoni sono piccoli e difficili da sfilare.

Regina, se ti metto le mani addosso ti strangolo!

Brava, Belle, così, un bottone alla volta. Niente zip per fortuna. D’accordo, ora devo solo sfilarli.

Non vanno giù. Certo che no, che sciocca, devo sfilare le gambe.

Il che significa che dovrò rimanere in equilibrio su una gamba sola per sfilare l’altra. No, mi voglio sedere! E’ più facile così.

Non ci sono sedie in bagno.

Promemoria: la prossima volta, portati uno sgabello.

E va bene, cosi infernali, a noi due!

Mi reggo sulla gamba destra e inizio a sfilare quella sinistra.

Maledizione, ma quanto sono ruvidi questi cosi?!

Inizio a saltellare su una gamba sola.

Non va bene.

Non va per niente bene.

Sto per perdere l’equilibrio!

CRASH!

Ho perso l’equilibrio. E con me anche tre asciugamani, una lozione di profumo, due saponette, uno degli altri strani aggeggi di questo mondo che asciuga i capelli e che non avrò mai il coraggio di usare, una bottiglia di acqua senza tappo, un tappo, una dozzina di lamette, una spazzola e credo di aver centrato anche lo specchietto che stava sul cassettone.

Il pavimento sembra un campo di battaglia. E i jeans sono ancora ancorati alle mie ginocchia.

Promemoria: dire a Rumpel di regalarmi solo abiti e gonne, da qui in avanti.

Come quel bel vestito che mi ha regalato la settimana scorsa, il giorno in cui ci siamo ritrovati. Che bello, quel giorno, quando mi ha chiamata amore e mi ha dato un bacio, si vedeva che gli ero mancata, dopo tutto quel tempo lontani…Oh, Dio, avevo voglia di abbracciarlo, baciarlo, e stringerlo a me…che dolce, il mio amore, è sempre così…

Riprenditi!

Avrai tutta notte per pensare a questo, Belle, ora hai altri problemi.

Rimango distesa sul tappeto, così almeno so che non farò altri danni. Riesco a sfilarmi i jeans. Oddio, qui è un macello! Non importa, metterò a posto più tardi.

Ora devo farmi la doccia.

Entro dentro, sorprendentemente riuscendo a far scorrere lo sportello nella direzione giusta. Nulla di speciale, dite? Beh, sappiate che anche questo ha richiesto ore e ore di pratica, ve lo posso assicurare.

Santi numi, ma perché si scivola così?

Perché è bagnato, certo.

Rumpel dice che è più comodo farsi il bagno in piedi, ma mi sa che anche questa è un’altra trappola mortale.

Forse peggio della zip.

No, va bene, peggio della zip non può essere, ma resta comunque il fatto che non ho il coraggio di staccare le mani dal muro!

Belle, ora lasci la presa. Lascia la presa!

Va bene, al tre.

Uno…due…tre!

Sono calma. Sono calma. Sono in equilibrio.

D’accordo, ora accendo l’acqua.

Blu per l’acqua fredda, rosso per quella calda.

Semplice, no?

Lo spero tanto…

Okay, voglio l’acqua calda.

Gira la maniglia, Belle. Su, da brava.

Ce l’ho fatta!

Oddio, è bollente!

Spegniti, spegniti, spegniti!

Si è spenta.

E io sono zuppa. Gocciolo da tutte le parti.

Uffa, rivoglio la mia vasca da bagno!

Era tutto così semplice, tu mettevi dentro l’acqua – tiepida! – e ti lavavi. Ora non so nemmeno come cavolo faccia a uscire l’acqua da questo coso, da quando in qua piove da dei fori nel metallo?

Beh, se non altro sono bagnata. Ora mi devo insaponare.

Ma in questo mondo non ci sono le care vecchie saponette rettangolari.

No.

Sarebbe stato troppo semplice, dico bene?

Qui il sapone è in delle scatolette. Scatolette con delle scritte strane e senza senso che si vedono sempre in uno specchio che riflette immagini diverse dalla tua. Rumpel mi ha detto che si chiama televisione, e che quella è pubblicità.

La televisione si chiama anche TV, e mi spaventa a morte.

Quasi più della zip e di quella carrozza senza cavalli che si chiama auto.

O meglio, mi spaventava all’inizio. Ora mi piace. C’è anche un oggetto pieno di tasti che si chiama telecomando, e se premi i tasti la TV cambia immagine. Ieri Rumpelstiltskin è uscito per andare al lavoro e io non ho resistito, e l’ho provato. Ho continuato a premere i tasti fino a che non è tornato. Poi, però, Rumpel ha spento la TV e ha detto che devo aspettare lui prima di usarla.

Dice che non gli piace il mio sguardo quando la vedo.

Dov’ero rimasta?

Ah, sì, il sapone chiuso nelle scatolette.

Ci sono tante scatolette, qui. Ne prendo una a caso, tanto posso farlo.

Rumpel ha detto che posso fare quello che voglio e prendere quello che voglio, nella sua casa. Dice che io sono la regina, qui, e che devo solo dirgli i miei desideri, e lui li esaudirà.

Che tenero, il mio Rumpel…

Dunque, devo aprire la scatoletta.

Il tappo è durissimo. Tiro. Tiro. Tiro. Tiro ancora.

E che cavolo…!

Ce l’ho fatta!

Il sapone liquido – ? – esce fuori e finisce per terra.

Maledizione, com’è scivoloso!

Belle, mantieni l’equilibrio, mantieni l’equilibrio…!

CRASH!

Secondo capitombolo della giornata.

Se è vero che non c’è due senza tre…

No, no, non ci pensare, rialzati!

Okay, sono di nuovo in piedi, il sapone ce l’ho, mi manca la spugnetta.

Eccola qui.

Ci metto sopra il sapone.

Incredibile, nessun incidente!

Comincio a insaponarmi. Wow, ma come sono brava, sto migliorando…

D’accordo, ora devo solo sciacquarmi e finalmente potrò uscire da questo aggeggio infernale.

L’acqua.

No, non mi faccio più fregare, stavolta giro sul blu.

Oh, no, adesso è gelata!

Va bene, va bene, mi sono sciacquata abbastanza, ora spegniti!

Perché non si spegne?!

Basta, dov’è l’asciugamano, io esco!

Il mio polso si impiglia nel filo da cui l’acqua esce attraverso i fori.

Inciampo, scivolo fuori dalla doccia, ma quella non si spegne!

Quell’affare sembra impazzito, continua a spruzzare acqua da tutte le parti!

Aiuto, che devo fare???!!!

La porta si spalanca.

- Belle, ma che…

Non voglio guardare, non voglio guardare, non voglio guardare!

Il rumore dell’acqua cessa all’improvviso.

Silenzio.

Apro un occhio. Poi l’altro.

Rumpel ha spento la doccia. Ora è in piedi di fronte a me.

E’ bagnato fradicio.

Non devo ridere.

Non devo ridere.

Non devo ridere.

Sto ridendo.

- Ma che hai combinato?

Okay, ritorno in modalità cagnolino abbandonato.

Meno male che ho addosso l’asciugamano, sarebbe davvero imbarazzante se Rumpel mi vedesse senza nulla addosso. O meglio, se mi vedesse senza nulla addosso in questo frangente. Ieri notte, al buio e nel suo letto, confesso che non ero molto imbarazzata…

Lo vedo osservare la scena con una sola occhiata.

Acqua da tutte le parti, oggetti sparpagliati sul pavimento e me.

Dite che se faccio gli occhioni da cerbiatta non mi ammazza?

- Ehm…ero venuto a vedere come te la cavavi, ma credo che questo basti per…- non termina la frase.

Non è un buon segno.

Sicuramente starà pensando che sono una stupida incapace. Perché io sono una stupida incapace. Non so neanche far funzionare una doccia…

Ecco, ci mancava pure che mi mettessi a piangere!

- Scusami…- singhiozzo.- Sono un disastro, lo so…

Tengo la faccia affondata nelle mie mani, e mi accorgo che mi si è avvicinato solo quando mi tocca una spalla. Sollevo lo sguardo. Rumpel mi asciuga le lacrime con le dita.

- Non preoccuparti, non è niente…

La sua voce è carica di tenerezza. Mi guarda intensamente, e mi sorride con quel sorriso così dolce che io adoro.

Appena abbassa la guardia gli salto addosso.

- Perché non mi hai detto che eri in difficoltà?- mi chiede.- Potrei aiutarti…

Aiutarmi a fare la doccia?

Niente male, come idea. Proprio niente male.

Sorrido maliziosa.

- In effetti, ho bisogno di aiuto…- mi alzo e ritorno alla doccia.

Lui mi guarda.

- E in che modo potrei aiutarti?

Entro dentro, ma tengo lo sportello aperto.

- Potresti entrare con me e…aiutarmi a insaponarmi…

Non mi ero mai accorta di quanto la voce innocente da ragazza maliziosa mi venisse bene.

Lui mi guarda e inarca un sopracciglio.

- Nella doccia? Con te?

- Perché no? Tanto sei già bagnato…- distolgo lo sguardo e faccio la finta delusa.- Però, se non vuoi…

Inizio a richiudere lentamente lo sportello.

Tre…due…uno…

Blocca di colpo lo sportello.

- Non ho detto che non voglio…

Lo immaginavo, tesoro…

- Ti propongo un accordo…

Uffa, mai una volta che mi vada liscia!

- Io entro nella doccia con te…ma tu ti togli di dosso quell’asciugamano…

Sorrido.

- Affare fatto.

 

Angolo Autrice: Eccomi qui, pronta per fischi e lanci di pomodori e uova marce! XD. Non so che mi sia preso, in questo periodo il mio cervello sembra essersene andato in vacanza a Cipro…Se fa schifo, ditelo, che questa demenzialità la cancello subito.

Ciao!

  
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