The Dalton
Beyoncé Week
Avvertenze:
sovrabbondanza di cantanti pop e coreografia –
secondo la definizione di un certo Chris Colfer – way too sexy
«Blaine, dobbiamo
fare qualcosa», disse Wes
mordendosi un labbro.
Blaine
non staccò gli occhi dalla schiena di Kurt, impegnato a
cercare un libro di
biologia per la loro ricerca. «Mh-mh».
«Blaine
Anderson Cooper!»,
sbottò Wes, guadagnandosi
un’occhiataccia da parte di Miss Ridge, la bibliotecaria. «Smettila
di
fissare il sedere del tuo ragazzo ed ascoltami!».
Il
ragazzo
si girò, le guance che si coloravano di una vivace sfumatura
di rosso. «Non
stavo
fissando il sedere di-».
«Non
cercare
nemmeno di negare, glielo stavi fissando eccome!».
Wes lanciò
un’occhiata al ragazzo in questione, che nel frattempo aveva
cambiato scaffale.
«Ma non posso biasimarti. Kurt
è davvero carino e se fossi
gay-».
«Wes,
devo
iniziare a preoccuparmi?».
«No,
scemo, ero
etero l’ultima volta che ho controllato. Ora che ho la tua
attenzione vuoi
ascoltarmi, sì o no?».
Blaine
si girò, sedendosi dritto e distogliendo lo sguardo da Kurt.
«Sono
tutt’orecchi».
«Il
morale
dei Warblers è a terra»,
dichiarò
Wes con voce mesta. «Abbiamo
perso le Regionali – per non
parlare della dipartita del povero Pavarotti! Mentre
tu e
Kurt cavalcate per i corridoi della Dalton a cavallo di un unicorno
color
arcobaleno i nostri ragazzi si asciugano le lacrime con le maniche dei
loro
blazer».
Blaine
lo
guardò alzando un sopracciglio, in una tipica reazione da
“Wes stai esagerando”.
A Wes venne quasi nostalgia: era dalla settimana prima delle Regionali
che non
la vedeva – precisamente, da quel giorno in cui aveva
proposto di presentarsi
sei ore prima nell’auditorium di Columbus per avvantaggiarsi
con il sound check.
Ma ora come ora non stava affatto esagerando.
«Blaine»,
ripetè con
enfasi.
«Sì…?»,
chiese
Blaine con una leggera sfumatura divertita nella voce.
Alla
tiepida
reazione del ragazzo Wes decise di iniziare a rivelare il materiale
pesante. «Trent
è
depresso e Thad è venuto a lezione con la cravatta slacciata»,
rivelò il
Warbler. Blaine sembrò piuttosto scosso da questa
rivelazione. Ma Wes non si
fermò lì. «E
Jeff ha smesso di cantare le Destiny’s
Child sotto la doccia!».
Quell’informazione
lasciò Blaine a bocca aperta. «Come?
Sei
sicuro?».
«Sì,
Blaine.
Nick è molto preoccupato».
«Preoccupato
per cosa?».
Kurt poggiò sul tavolo un paio di libri
dalla copertina consunta e si sedette accanto a Blaine, rivolgendogli
un
sorriso adorante e ricevendo come risposta un sonoro bacio sulla
guancia.
Wes
sospirò
rumorosamente. Da due settimane a quella parte avere
l’attenzione di uno dei
due ragazzi quando l’altro era nella stessa stanza era
diventato praticamente
impossibile.
«Per Jeff, Kurt»,
disse in
tono deciso, richiamando l’attenzione dei due. «È
molto giù.
Come tutti i Warblers del resto».
Blaine
si
girò di nuovo verso di lui, mentre Kurt gli allacciava un
braccio attorno alla
vita.
«Cosa
proponi
di fare?»,
chiese con aria preoccupata.
«Non
lo so –
per la prima volta da quando sono nel Consiglio sono a corto di idee.
È per
questo che sono venuto a rompere la vostra gigantesca bolla di sapone:
sono aperto
a qualsiasi proposta».
Il ragazzo si rilassò contro lo
schienale della sedia, congiungendo le mani. «Sparate
pure».
Blaine
sembrava combattuto. «Non
saprei. Sono
nel gruppo da appena due anni e non ho mai attraversato una crisi del
genere».
Wes
annuì. «Vero.
È una
situazione unica nel suo genere. Kurt?».
Il
ragazzo si
ravviò il ciuffo. «Le
New Directions erano spesso in
crisi»,
sbuffò. «Purtroppo».
«Hai
qualche
idea da darmi?».
«Beh,
di
solito facevamo delle sfide a squadre che-».
Si illuminò
improvvisamente. «La
Britney Week!»,
esclamò
battendo le mani. I ragazzi lo guardarono con aria confusa. «Il
professor
Schue ci assegnava dei temi su cui preparare alcuni pezzi»,
iniziò a
spiegare il ragazzo. «E
per una
settimana abbiamo fatto solo canzoni di Britney Spears! È
stato fantastico, e ci
ha caricato un sacco prima dell’assemblea studentesca
– che… non è andata molto
bene effettivamente, soprattutto quando-».
«Non
voglio
sapere cos’è successo»,
dichiarò
Wes. «Sovraccaricare
dei teenager con musica di Britney
Spears potrebbe fare male ai loro
ormoni».
«Esattamente
quello che è successo»,
rise l’altro.
Wes
annuì,
perdendosi nei propri pensieri per qualche secondo. «Credo
possa funzionare, come idea», dichiarò infine.
«Ma non con Britney».
Kurt
aggrottò le sopracciglia. «Perché
no?».
«Noi
non facciamo suoi numeri», si affrettò a spiegare
Blaine.
«Non
più», precisò Wes. Kurt aprì
la bocca per chiedere spiegazioni, ma il ragazzo
lo interruppe. «È
una lunga storia che
comprende una casa di riposo e un’interpretazione troppo
energica di Do Something e questo
non è il momento
per raccontarla. Ora»,
si grattò il mento, in cerca di idee.
«Ci serve un’icona della musica, che faccia canzoni
energiche, pop…».
«E
soprattutto che piaccia ai ragazzi del gruppo»,
precisò Kurt.
Blaine
incrociò
lo sguardo di Wes.
«Avevi
nominato le Destiny’s Child?».
Wes
ricambiò il suo sorriso malvagio. «Geniale,
Blaine. La settimana prossima sarà…».
«…
la Beyoncé
Week!».
I
Warblers sembravano eccitati, ma nessuno quanto Jeff, che
saltò sopra il tavolo
del Consiglio per abbracciare Wes.
«Ma
io
ti adoro!», urlò stringendogli la testa in una
stretta mortale.
«Warbler
Jeff! Un po’ di contegno insomma!»,
protestò Thad, cercando di separarli.
Non
appena fu libero Wes si raddrizzò la cravatta, cercando di
non scoppiare a
ridere.
«Grazie,
Thad. Ora,
la nostra idea era di dividerci in due squadre:
ognuna avrà tre giorni di tempo per preparare un numero di
Beyoncé, e si esibiranno
entrambe durante l’incontro di venerdì. Tutti
d’accordo?».
Ci
furono vari assensi e numerose esclamazioni eccitate.
«Un’altra
cosa», aggiunse Wes. «Non pensate a questa
settimana come ad una gara, ma
piuttosto come ad un modo per ricaricarci di energia positiva dopo le
Regionali.
So che ci siete rimasti male, ragazzi, ma è il momento di
superare la
delusione, okay? Ora voglio che vi dividiate in due squadre. I membri
sono a piacere,
ma fate in modo di essere equilibrati con le voci».
I
ragazzi annuirono e si radunarono al centro della stanza, discutendo
animatamente.
I
tre
membri del consiglio si alzarono dal loro tavolo, e David mise una mano
sulla
spalla di Wes. «Bel discorso, collega».
Wes
gli
sorrise, mentre teneva d’occhio i ragazzi, che si stavano
velocemente dividendo
in due gruppi distinti, ai due angoli opposti della sala. Con la coda
dell’occhio
vide Kurt e Blaine dirigersi verso lo stesso lato della stanza,
tenendosi per
mano.
«No.
No,
no, non credo proprio», esclamò nella loro
direzione. I due ragazzi si
voltarono con espressione stupita.
«Ma
perché-»,
iniziò Blaine.
«Ehi,
non sarebbe valido», si intromise Jeff. «Le vostre
voci suonano benissimo
insieme, c’eravamo tutti quando avete cantato Baby
It’s-».
«CANDLES, voleva dire Candles!»,
esclamò Nick interrompendolo
a metà discorso.
«L’avete
sentito!», esclamò David dall’angolo
destro della sala. «Forza
Kurt, vieni con noi! Un controtenore
ci farà
comodo e abbiamo già un’idea
fantastica!».
Il ragazzo
scrollò le spalle prima di schioccare a Blaine un bacio
sulla guancia. «Sarà
per un’altra volta, tesoro».
«E tu
vieni
con me», aggiunse Wes, prendendolo per una spalla e
trascinandolo con sé. «E
ti avverto, non provare nemmeno per scherzo a suggerire di cantare Naughty Girl».
Venerdì
pomeriggio i Warblers arrivarono qualche minuto prima per sistemare la
Sala
Comune, come facevano prima delle prove di ogni coreografia –
l’unico difetto
della Dalton Academy era che non aveva un auditorium indipendente. Spostarono tutte
le sedie ed i divani di pelle contro le
pareti e arrotolarono il tappeto, creando un grande spazio vuoto nella
stanza.
Dopo
pochi minuti metà dei Warblers erano in attesa, mentre il
resto dei ragazzi si
era radunato al centro della sala, ridendo e preparandosi
all’esibizione.
Quando
furono tutti in posizione, Trent iniziò a cantare.
«Bring the beat in!»,
esclamò, mentre gli
altri ragazzi iniziavano cantare e a schioccare le dita dietro di lui.
Kurt
sorrise quando Blaine fece un passo avanti, ponendosi in testa al
gruppo, ed
iniziò a cantare Love On Top guardandolo
negli occhi – l’ennesima canzone che non
c’entrava un fico secco con il loro
rapporto ma che Blaine faceva sembrare incredibilmente dolce e
romantica.
I ragazzi
dietro di lui lo accompagnavano, cantando la melodia con
un’intonazione perfetta
e passi misurati – ma atteggiandosi da perfette dive,
calamitando l’attenzione
su di loro più che sul cantante solista.
«Every time you touch me I just melt away»,
cantò Blaine, facendo l’occhiolino nella sua
direzione, e Kurt arrossì
violentemente mentre Jeff gli tirava una gomitata nelle costole e gli
altri
ragazzi ridacchiavano.
L’esibizione
continuò: Wes e Thad fecero dei passi di breakdance davvero
spettacolari, fra
gli applausi generali, e il gruppo di ragazzi concluse la canzone
cantando il ritornello
in perfetta armonia.
Ci fu un
giro di applausi e di fischi, mentre i ragazzi che si erano appena
esibiti
facevano degli inchini scherzosi, con dei sorrisi enormi sulle labbra.
Wes si
complimentò con sé stesso, lasciandosi cadere su
una delle poltrone addossate
alla parete: era stata davvero una buona idea, i ragazzi erano pieni di
energia.
Anche
l’altro
gruppo di Warblers sembrava piuttosto carico mentre si spostava al
centro della
stanza, sistemandosi di spalle rispetto agli altri.
Iniziarono
a prendere il ritmo battendo insieme una mano sul fianco – e
alcuni Warblers
riconobbero immediatamente la canzone, ridacchiando fra loro. Wes si
sarebbe infuriato.
Gli altri
ci arrivarono solo quando David iniziò a cantare la parte
solista. «All the single ladies!».
Tutto il
gruppo rispose in coro. «All the
single
ladies».
La
coreografia era la stessa del video di Beyoncé –
ovviamente semplificata in
alcuni punti, non erano così
snodati –
e i ragazzi applaudirono sonoramente quando Nick e Jeff iniziarono a
cantare la
prima strofa della canzone, flirtando, atteggiandosi da dive e
scontrando
scherzosamente i fianchi mentre cantavano «I’m
doing my own little thing».
Alla fine
del ritornello gli spettatori stavano ridendo come dei matti:
l’armonia e la
coreografia erano perfette, ma mentre cantavano i ragazzi continuavano
a
lanciare sguardi esageratamente sexy agli amici, che non riuscivano
semplicemente a stare seri.
La seconda
strofa iniziò – e Blaine smise di ridere
immediatamente.
Kurt era
davanti al gruppo e stava cantando la parte da solista, e –
soprattutto – stava
ballando: chinandosi per terra, strofinandosi una gamba, rialzandosi,
sventolando
la mano davanti al suo viso, muovendo le spalle e i fianchi che
– oh, Dio –
erano decisamente più snodati di
quelli di tutti gli altri.
Blaine non
poté far altro se non restare a guardare e cercare di non
fare pensieri troppo
inappropriati mentre i Warblers cantavano l’ultimo ritornello
e si davano delle
scherzose pacche sul sedere – il ragazzo sprofondò
ancora di più nel divano –
finendo la canzone con «If you liked
it
then you shoulda put a ring on it!», e una mano che
indicava l’anulare dell’altra.
Gli
spettatori si alzarono in piedi, applaudendo e fischiando ancora
più
rumorosamente di quanto avevano fatto gli altri dopo la loro esibizione.
«E tu
hai
osato dubitare di me,
Wes», sibilò
Blaine verso l’amico, che però era troppo occupato
a ridere fino alle lacrime
per sentirlo. Il ragazzo si diresse verso Kurt, che si stava
congratulando con
Jeff per quanto fosse migliorata la sua voce – e lo prese per
mano.
«Posso
parlarti un attimo? In privato?».
«Certo»,
annuì Kurt, girandosi per avvertire l’amico
– scoprendo che Jeff si era
volatilizzato, con dei riflessi da perfetta spalla.
Blaine
guidò Kurt nel corridoio: era praticamente deserto, visto
che erano le sei di
un venerdì sera. Dopo essersi accertato che non ci fosse
nessuno in giro,
cedette all’impulso che aveva provato fin da quando
l’aveva visto ballare e lo
baciò, prendendogli il viso fra le mani.
Kurt fece
un verso di sorpresa, ma non si staccò dalle labbra di
Blaine, che lo spinse gentilmente
con la schiena contro il muro e approfondì il bacio
abbastanza da lasciarlo
senza respiro quando si staccarono.
«Tu…».
Scosse
la testa, incapace di continuare, mentre Kurt riprendeva fiato.
«Immagino
che ti sia piaciuto, allora», osservò
l’altro con voce flebile.
Blaine lo
guardò come se fosse pazzo. «La prossima volta che
cerco di convincerti che non
sei sexy… tirami un pugno, per favore»,
dichiarò, prima di baciarlo di nuovo.
A/N:
Eeeee…
okay, lo ammetto, l’ho fatto solo perché volevo
che Blaine vedesse Kurt ballare
Single Ladies ;)
Mi scuso
in anticipo per errori/cazzate che potrei aver scritto, ma non ho avuto
tempo
di controllare tutto maniacalmente, come faccio di solito.
Chi segue
il mio profilo, o le mie OS – tre persone? Due? Okay, zero
– avrà notato che
non ho scritto alcuni dei prompt: purtroppo gli impegni universitari mi
hanno
sommerso e non ce l’ho fatta, ma ho già pronta una
OS per domani e proverò a
scrivere anche i prompt che ho tralasciato :)
Le canzoni
presenti in questa OS sono Love On Top
e Single
Ladies, e non credo che ci
siano persone che non l’hanno ancora vista, ma
perché non rivederci insieme l’esibizione
di Chris Colfer °ç°
Baci a
tutti!!
MM