Disclaimer: I personaggi di
Hetalia: Axis Powers non mi appartengono
Ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
Non mi appartengono nemmeno i diritti sulla canzone
“Viva Las Vegas” che vanno tutti ad Elvis –e a chi ora li detiene ©
.: Swinging
Time :.
-Bright light city gonna set my soul, gonna set my soul..- si
volta con uno scatto verso il lungo banco della roulette -On fire!-
Un urlo di gioia da parte della bionda mozzafiato,
un abbraccio con l’amica sbalordita, grida, risate, eccitazione che sale, sale,
sale, mozza il fiato, ticchettii silenziosi di orologi inesistenti, e America
soffia sull’indice teso, come avesse appena fatto fuoco con una pallottola di autentica
fortuna.
Soddisfatto, mette le mani in tasca e sfila tra le
luci singhiozzanti delle macchine, avvolto dal trillante tintinnio delle monete
e fruscio delle carte mescolate dal croupier in giacca e cravatta; le slot
machine si aprono a ventaglio, le persone ingobbite sulla manopola hanno il
volto che brilla, illuminato dallo schermo.
Le labbra di America si incurvano, disegnando un
ghignetto divertito nell’istante in cui il bancone del bar si riflette sulle
lenti degli occhiali, in intarsi di bottiglie e cocktail.
-Ma guarda..!- esclama, deliziato, sedendosi veloce
accanto ad un grosso e russo
avventore -Non credevo di poter trovare la granitica Grande Madre Russia in un
luogo di perdizione come Las Vegas!-
Russia inarca un sopracciglio, finisce di bere la
sua Vodka, posa il bicchierino e si volta, sorridente.
-Non sai nemmeno come sillabare la parola granitica, da-
America gonfia le guance, offeso.
-E comunque- continua Russia, ordinando un altro
bicchiere di liquore -Lo stesso non si potrebbe dire di te, da- ridacchia -Pare proprio che “un
luogo di perdizione come Las Vegas” ti piaccia molto, Amerika-
-Ma come siamo simpatici oggi- rimbrotta
-Tanto lo so il perché!- l’espressione sul viso si fa vittoriosa, gongolante -Quest’anno
sei tu la moglie, vero?-
E detto questo affonda una mano nel colletto della
camicia, per poi sollevare col pollice una catenina di metallo: tra le piastre
militari, graffiate e arrugginite, il barbaglio dondolante d’un piccolo anello.
Russia gli rivolge un sorriso sghembo, prima di
posargli la mano sulle nocche; a quel gesto, una collanina d’oro scivola fuori
dal pastrano.
America sorride.
-Nyet-
Appeso alla collana, lo scintillare dell’anello.
Non hanno mai tenuto il conto
Di quanti anniversari hanno passato così.
Ma che importa? Non ci sono orologi, a Las
Vegas.
Il tempo non esiste.
Note
Avevo voglia di scrivere una RusAme,
così, senza troppe pretese.
Credo che dietro ci sia anche un non
so che di malinconico, visto che la loro “condizione matrimoniale” vale
solamente a Las Vegas –Nei cui locali non esistono davvero orologi.