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Autore: YUIandAI    16/10/2012    5 recensioni
Un salto tra presente passato e futuro. Una storia senza tempo, tra Jang WooYoung e Oh HaeMi.
HaeMi è una ragazza coreana che vive in America, per via del lavoro del padre. Nel 2009 incontra WooYoung a Los Angeles, città in cui vive. Da lì nascerà qualcosa di più di una conoscenza, più di un'amicizia, qualcosa che diventerà un forte amore.
Alla ragazza verrà poi comunicata una cosa spiacevole... sarà la fine per il rapporto tra WooYoung e HaeMi? O il futuro riserverà loro delle sorprese?
La mia seconda FF, spero proprio che vi piacerà! :3
Il titolo è dovuto alle parole della canzone Take off ma la storia non mi è venuta in mente da quello ♥
Yui delle YUIandAI.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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woo

(Avvertimento: i caratteri in grassetto indicano che si sta parlando in inglese)

Capitolo 1

Presente e passato.

Jang WooYoung

Tutti, nella nostra vita, abbiamo bisogno di qualcuno: per i momenti felici, allegri e anche per quelli tristi.
Ma arriva quel momento della nostra vita dove la tristezza è talmente forte e logorante, forte quanto l’amore per quel qualcuno, che per non farlo star male, spesso ci si tiene il dolore per sé.
Non è per certo la cosa migliore da fare, in quanto, se l’amore è reciproco ed equivalente, questo qualcuno sarebbe ben contento e disposto a condividere qualsiasi dolore con la persona amata, aiutandola a superare qualsiasi momento difficile le si presenti davanti.

Ma questa è un’altra storia…



24 Dicembre 2012

Seoul, concerto di Natale

Bagliori colorati provenienti dall’albero di Natale all’interno di una sala adibita per i concerti, decorazioni verdi e rosse, lucine scintillanti. I 2pm si esibivano in questa sala, infondendo calore a tutte le Hottest. Come mai era successo prima.
Forse era il freddo pungente ma, tutti, in quel posto enorme erano fermamente convinti che si trattasse dell’amore tra
idols e fans.

Jang WooYoung, uno dei main vocalist, non riusciva a distogliere lo sguardo dal loro pubblico, per la maggior parte formato da ragazze in giovane età che li incoraggiavano urlando felici e sventolando cartelloni, stoffe e luci.
Era sicuramente una notte particolare, si sentiva come… fortunato.
Guardava le fans, una ad una, ma mai e poi mai si sarebbe aspettato che, tra di esse, ci sarebbe stata proprio lei.
Era forse un sogno?
Come poteva essere lì?
Credeva di averla persa per sempre molti anni prima.



Circa 3 anni e 6 mesi prima

Los Angeles

Era stato un viaggio lungo e, dopo essere arrivati all’hotel dove avrebbero alloggiato, i 2pm si rilassarono un po’ e fecero un giro dell’edificio. Molte camere di quell’hotel erano riservate ad artisti che dovevano esibirsi nello stesso luogo dove si sarebbero esibiti i 2pm. Oltre alle Wonder Girls, che facevano il tour insieme a loro, c’erano moltissimi americani.
L’albergo era davvero molto bello:
le stanze erano tutte ampie e ben arredate con colori sulle tonalità del bianco crema, i mobili e il pavimento erano in legno e tutto era reso più elegante da rifiniture oro. WooYoung camminava verso la stanza a loro riservata attraverso un corridoio apparentemente infinito, seguito da JunSu, con il quale scambiava discorsi e battute casuali in base a ciò che vedeva e pensava. Una ragazza di circa 168cm uscì dalla stanza di fronte alla loro con una chitarra dietro la schiena. Quest’ultima andò a sbattere leggermente contro il petto di WooYoung.
-Mi dispiace, mi dispiace- disse la ragazza girandosi verso di lui e chinando il capo in segno di scusa.
-È ok- disse lui con un accento un po’ strano, ma non troppo brutto.
Lei alzò il capo timidamente e si trovò di fronte il cantante coreano in tutto il suo splendore. Non poté far altro che spalancare gli occhi dallo stupore sorridendo. Aveva lineamenti orientali ed era sicuramente una ragazza semplice, lo si vedeva dal viso poco truccato. I capelli erano di un castano scuro ma lucente e gli occhi erano rigorosamente neri, come un’asiatica che si rispetti.
-Oh, tu sei Jang WooYoung dei 2pm, giusto?- lui annuì sorridendo e la ragazza, come essendosi ricordata di qualcosa, scosse la testa: -Chiedo scusa, ormai sono così abituata a parlare inglese che non mi viene nemmeno in mente di parlare coreano!!- disse ridendo.
WooYoung continuò a sorridere e così fecero anche gli altri ragazzi.
-Oh, non vi avevo visti! Molto piacere- disse lei volgendo lo sguardo verso gli altri membri per poi presentarsi: -Io sono Oh HaeMi, ma qui tutti mi chiamano Amy… che poi in realtà suona quasi nello stesso modo! In effetti qui il mio nome è davvero scomodo! Tutti mi fanno il coro e dicono Amy è andata e il tempo è passato… Quanto lontano, quanto veloce, quanto a lungo?… ma non riesco a capire perché!!-
Tutti fissarono la povera HaeMi, che a furia di parlare e intonare la canzone “Amy’s song” dei Switchfoot credeva di essere diventata ridicola.
Ammutolì di colpo e iniziò a guardare verso il pavimento, osservava i lacci delle converse nere come se fossero la cosa più interessante di questo pianeta.

-Molto piacere HaeMi!- disse a quel punto WooYoung per farla sentire a suo agio. HaeMi rivolse il suo sguardo verso di lui e il fatto che fosse stato così gentile le riscaldò per un attimo il cuore facendole sentire come una scarica elettrica in tutto il corpo. Chinò un po’ il capo e sorrise nuovamente, molto felice della conoscenza appena avvenuta.

Prima che HaeMi potesse ricominciare a parlare di cose stupide, dalla camera dove era uscita spuntò un ragazzo occidentale, poi un altro e poi un altro ancora.
-Amy- disse uno biondo con delle bacchette da batteria in mano -sei pronta? Stasera dobbiamo…- non continuò la frase perché volgendo il suo sguardo verso HaeMi vide altri sei ragazzi asiatici e si fermò a guardarli meravigliato.
-Sì, sì, Aaron, lo so che stasera dobbiamo suonare, perché credi che mi sia messa la chitarra in spalla?!- lo riprese lei voltandosi a guardalo infastidita.
Non ricevette risposta da Aaron perché i suoi occhi castani erano troppo impegnati a contemplare quei sei nuovi arrivati. Era un po’ fissato con gli asiatici, gli piaceva lo stile, soprattutto quello dei cantanti coreani.
-Ti sei sdoppiata?- chiese imbambolato ad HaeMi.
-Ma che stai dicendo?- gli domandò lei con lo stesso sono scocciato di prima.
-Questi ragazzi! Sono fantastici! Guarda che look! Dove li hai trovati?- disse Aaron entusiasta di poter vedere nuovi stranieri facendo roteare le bacchette con le mani. Era un po’ fissato, forse, un po’ è dir poco.
Diciamo che gli piacevano le novità.
Gli altri due ragazzi fissarono i 2pm senza fiatare. Uno con i capelli neri come la pece li guardò completamente disinteressato, l’altro, con i capelli castano chiaro, cercò solo di capire cosa stesse succedendo.

-Oh, lui è Aaron!- esordì HaeMi rivolgendosi ai 2pm e indicando il biondo, il quale saluto vivacemente tutti e sei i membri. Era alto all’incirca quanto WooYoung ed aveva anche lui 20 anni, solo che sembrava molto più giovane.
-Questo emo qui dietro è Brandon- e indicò ridacchiando il ragazzo dai capelli neri, che li aveva tutti davanti agli occhi. Lui aveva un’aria più matura ed era evidentemente il maggiore del gruppo.
-Ed io sono Leslie, molto piacere!- disse il castano sorridendo gentile. L’unica cosa che si poteva dire di questo ragazzo era solo che emanava gentilezza da tutti i pori. Aveva un sorriso perfetto e gli occhi, castani come quelli di Aaron, facevano trasparire tranquillità interiore e infondevano calma anche a chi lo guardava.

-Giusto!- riprese a parlare HaeMi in coreano: -Vi va di venirci a sentire stasera? Tanto il vostro live è tra qualche giorno…-
-Come lo sai?!- le chiese stupito JunHo.
-Oh, beh, mi esibirò anche io lì quel giorno e mi avevano detto che ero prima di alcuni coreani… ero molto felice, mi fa piacere ogni tanto vedere qualcuno del mio paese, dopo tutti questi anni qui- sorrise timida e guardò nuovamente il pavimento come prima.
-Da quanto tempo sei qui?- le domandò allora ChanSung curioso.
-Da quando avevo 8 anni… ed ora ne ho 19, quasi 20-
-Oh… e come mai?-
-Questo hotel è di mio padre, lui deve stare sempre qui, ha molte catene di hotel, e quindi io e mia madre ci siamo trasferite qui, in modo da poter stare sempre con lui… ogni tanto vado nei suoi hotel, quando devo suonare da qualche parte- disse tutto ciò con un’aria così triste da far rattristare tutti i ragazzi.
-Bello, no?- disse WooYoung, come per tirarla su di morale.
-Oh, sì, è comodo… ma mi manca la Corea, mi mancano le mie amiche. Sento la mia migliore amica tutti i giorni, ma la vedo davvero raramente e la maggior parte delle volte è lei a venire qui…-
Brandon le mise una mano sulla spalla apprensivo, capiva il coreano?
WooYoung lo guardò con aria curiosa. Si stava chiedendo se avesse capito o meno. Brandon ricambiò lo sguardo, seppur il suo fosse gelido come i suoi occhi color ghiaccio.
-Certo che ci va di sentirvi, comunque- disse WooYoung a quel punto, senza distogliere lo sguardo da quello di Brandon.

   
 
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