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Autore: wyatt88    17/10/2012    2 recensioni
Song-Fic su Finn Hudson e Santana Lopez. La canzone utilizzata per la storia è "The scientist" dei Coldplay
"Ti addormenti su una di quelle scomode poltrone, sognando come sarebbe stato se tutto fosse andato diversamente mentre aspetti il primo autobus in partenza per Lima, il primo autobus per tornare a casa."
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn Hudson, Santana Lopez
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I'm going back to the start

I'm Going Back To The Start







Come up to meet you, tell you I'm sorry, 

You don't know how lovely you are. 
I had to find you, tell you I need you, 
Tell you I set you apart.
 

Ti ritrovi da sola, nella tua stanza, guardando sul desktop del tuo portatile, la schermata di skype. La freccia comandata dal mouse girovaga sullo schermo e ti rendi conto che stai disegnando cerchi immaginari non sul nome che di solito di fa sorridere sempre quando lo vedi online, ma ad un altro.
 Un ragazzo, un amico che solo ora ti accorgi quanto ti manca.
Quanto ti manca vedere il suo sorriso, sentire la sua voce, avvertire il suo abbraccio protettivo su di te.
Non lo ammetteresti mai, ma quel giorno in cui ti ha dedicato la canzone in aula canto e poi ti ha abbracciata ti ha fatto sentire al sicuro, ti ha fatta sentire amata. Per la prima volta nella tua vita ti sei sentita meno sola e forse lì volevi dirgli quanto lo amavi ma il suo “ti voglio bene” ti aveva spiazzato e tu reprimesti i tuoi sentimenti rispondendogli nello stesso modo ma sapevi che il tuo sentimento era più forte.
Che cosa potevi farci? Lui aveva il suo hobbit personale e non c’era spazio per te. Ora rimpiangi di non averlo fatto e ti rendi conto che, anche se ora il nome della tua ragazza è online sulla schermata, non ce la fai a chiamarla e così chiudi il computer.
Non puoi fingere che va tutto bene, perché non è così.
Ti manca lui.
Perché in fondo hai sempre saputo che sarebbe stato sempre e solo lui.
E ora l’unica cosa che vuoi fare è andare da lui e dirglielo, dirgli di scegliere te.

 Di scegliere il tuo carattere complicato e difficile ma che in compenso è in grado di amarlo come quella nanetta non ha fatto mai. Te ne stai lì persa tra i tuoi pensieri, abbracciando il tuo cuscino mentre una lacrima solca inesorabile sul tuo viso perdendosi poi nel candore delle lenzuola.


Tell me your secrets and ask me your questions, 

Oh, let’s go back to the start. 
Running in circles, coming in tales, 
Heads are a science apart.
 

Stai viaggiando su un bus diretto verso la Grande Mela. Il cielo è buio là fuori. La tua immagine riflessa al finestrino è di qualcuno che neanche riconosci. Cerchi nel tuo borsone militare l’iphod per scacciare i pensieri e le domande che affollano la tua mente. La musica ti è sempre stata vicino, anche nei momenti buoi passati nel campo d’addestramento.
Ti hanno insultato, umiliato e schernito ma tu hai tenuto duro. Ti sei impegnato con tutte le tue forze e quando ti hanno detto che eri passato, hai rifiutato preferendo tornare a casa. Certo, eri orgoglioso di te per avercela fatta ma ti mancava qualcosa. Hai capito che, se quella strada era andata bene per tuo padre, non andava bene per te.
Ti mancava qualcosa.
 Ti mancava l’amore.
Ti mancava amare ed essere amato. Ed è stato lì che hai ascoltato per la prima volta il tuo cuore rendendoti conto che era occupato già da una persona.
Non quella che volevi sposare, non quella con cui pensavi di voler trascorrere la tua vita, ma una persona che hai sempre considerato solo amica. Ora però sai che non è così perché quando pensavi di non potercela fare durante l’addestramento era lei quella a cui pensavi.
Quando ti spingevano la faccia nel fango non pensavi a Rachel ma a lei. Era lei che ti dava la forza di reagire, ma pensare a questo ti mette un groppo alla gola perché sai di non poterla avere. Sai che non potrà mai ricambiare il tuo amore. Così ti dirigi verso quella che ormai consideri un porto sicuro e anche se non credi sia la donna della tua vita, ti accontenti… perché sai come si dice “non si può avere tutto dalla vita” ed infondo Rachel ti rendeva felice. Ciononostante anche questo pensiero ti da alla nausea. Nausea che aumenta come vedi le luci di New York avvicinarsi, e ti domandi: “Posso davvero accontentarmi dell’amore?” Certo, non credi più alle storie da fiaba, ma la parte ingenua di te cerca sempre il lieto fine anche se, allo stesso tempo,  sei convinto che questa volta non ce ne sarà uno.
Così, ingoiando quel boccone amaro, ti carichi il borsone in spalla scendendo dal bus.
    

Nobody said it was easy, 
It's such a shame for us to part. 
Nobody said it was easy, 
No-one ever said it would be this hard, 
Oh take me back to the start. 
 

Passano giorni, ti ripeti che questo sentimento passerà ma è ancora lì e non vuole andarsene. Non ti spieghi il perché provi quest’amore per una persona che non può ricambiarti e non per la tua ragazza che malgrado tutto continua a chiamarti e tu puntualmente indossi la tua maschera dicendole che va tutto bene. Arrivata ad un certo punto ti senti esplodere dentro, e anche se, materialmente non hai fatto nulla, percepisci di star tradendo comunque Brittany e tu sai che non se lo merita.
Di punto in bianco lasci il college inventando una scusa sul momento che propini ai tuoi insegnanti prendendo il primo bus per Lima. Arrivi in città e anche se sei mancata pochi mesi la senti completamente diversa. Non perdi tempo e t’incontri con la tua ragazza. Lei come ti vede non può fare a meno di saltare di gioia per la sorpresa e ti bacia sulle labbra. Ti sembra strano però. Non sono come i soliti che vi davate prima che le vostre strade si dividessero e senti che non è solo da parte tua ma anche l’altra sembra preoccupata per qualcosa. Parlate del più e del meno ridendo e scherzando come un tempo finché non arriva il momento fatidico e le dici che i tuoi sentimenti per lei sono cambiati. Vedi la delusione iniziale nel suo volto, che scompare immediatamente quando ti racconta del suo avvicinamento a Sam e conoscendola bene, capisci che la bionda è la prima volta che lo ammette a sé stessa. Entrambe capite che la vostra storia è finita ma convenite nel restare migliori amiche. Perché in fondo sapete che nulla è cambiato: vi volete bene come prima. Lasci la sua casa augurandole il meglio, promettendole di tenerti in contatto e quando ti chiudi la porta alle spalle un senso di angoscia ti assale perché sai che ora lei ha qualcuno e ne sei felice, ma a te chi è rimasto? Nessuno. Ed è proprio in quel momento che speri con tutte le tue forze di poter tornare indietro e comportarti diversamente, ma sai che è impossibile. 



I was just guessing at numbers and figures, 
Pulling your puzzles apart. 
Questions of science, science and progress, 
Do not speak as loud as my heart.
 

Sei nella città dei tuoi sogni, o almeno lo credevi. Quella metropoli così rumorosa ed attiva anche in tarda serata ti da quasi fastidio ora. E ti guardi intorno, spaesato, in cerca di qualcosa. Sai benissimo che mezzi prendere per raggiungere casa di Rachel. Hai tutto scritto sul tuo cellulare, impresso in un messaggio di risposta ricevuto da Kurt, al quale avevi scritto che saresti arrivato. Eppure cerchi di ritardare il momento, di rallentare l’inevitabile, perché fondamentalmente tu sai che non vuoi questo. Ora però sei qui e non puoi fare altrimenti.  
Predi la linea “J” della metro e segui tutte le indicazioni per arrivare all’appartamento. Sospiri davanti al portone di ferro e pensi un ultima volta di scappare ma ormai sei lì e sai che puoi essere felice con Rachel o almeno ti convinci di questo.
Bussi e aspetti che ti apra.
Quando la porta si spalanca e vedi la sua faccia sorpresa nel trovarti lì. Sorridi, anche se ti rendi conto che guardandola non provi più quello che sentivi una volta. I pensieri vengono spazzati via dalla tua mente nel momento in cui vedi un ragazzo alzarsi dietro di lei. Questa visione ti spiazza e torni a guardare lei deluso, triste, finchè non ti rendi conto che questa è la tua possibilità per andare avanti. Senza dire nulla, sorridi ai due, sentendo come se un grosso peso si fosse sciolto nel tuo petto, e le volti le spalle .
Rachel ti chiama a gran voce ma tu non ti giri.
 Ci sarebbe stato tempo per parlare ma non adesso. Adesso hai bisogno di tornare a casa. Non ce l’hai con la ragazza, anzi, sei quasi felice di come è andata, perché ora non avresti più mentito a te stesso e non ti saresti accontentato di Rachel. Sai benissimo che non puoi avere l’altra e che ora ti saresti trovato da solo, ma il pensiero di vivere una relazione di comodo ti sembra anche peggio della solitudine. Così, riprendendo i mezzi al contrario ti dirigi verso la stazione. Ti addormenti su una di quelle scomode poltrone, sognando come sarebbe stato se tutto fosse andato diversamente mentre aspetti il primo autobus in partenza per Lima, il primo autobus per tornare a casa.
 

And tell me you love me, come back and haunt me, 
Oh and I rush to the start. 
Running in circles, chasing tails, 
And coming back as we are. 


Passi il giorno seguente con la tua famiglia, inventando anche con loro una scusa per cui ti trovi lì. Ti sono mancati ed è bello trascorrere il tempo in quel clima che avverti solo quando sei a casa ma, come si dice, il tempo è denaro, così riprendi il tuo borsone e te ne vai verso la stazione. Ti è sempre piaciuto quel posto e seduta sulla tua sedia, osservi le persone che arrivano e che partono. Gli ultimi abbracci, gli ultimi saluti. Oppure le lacrime di gioia nel rivedere qualcuno tornare. Ti assale inevitabilmente un senso di malinconia e ti guardi intorno ma non c’è nessuno per te. La stazione comincia a svuotarsi e vedi gli ultimi autobus in arrivo prima che altri ne partano, prima che il tuo riparta e ti riporti alla tua vecchia-nuova vita. Quando all’improvviso un bus si ferma e pochi metri da te, è in arrivo da New York e una figura nell’ombra ti sembra dannatamente familiare. Spalanchi gli occhi ripetendoti che non può essere lui. Quando però si volta con la sua solita aria goffa e il suo mezzo sorriso sghembo in viso non puoi più negare l’evidenza. Gridi il suo nome prima che scompaia nella folla e lui si gira, ti riconosce, e sul suo viso appare un sorriso a trentadue denti, lo stesso che sai benissimo si è dipinto sul tuo. Ti raggiunge a passo veloce e tu ti alzi andandogli incontro. V’incontrate a metà strada e vi abbracciate per diversi secondi sentendo il tuo cuore che batte all’impazzata.
Restate così stretti senza dire una parola per quasi un minuto godendo semplicemente della presenza dell’altro.



Nobody said it was easy, 
oh it’s such a shame for us to part. 
Nobody said it was easy, 
No-one ever said it would be so hard. 


La chiamata per il bus che aspettavi ti sveglia da quel bel sogno che stavi facendo. Con malavoglia recuperi il tuo borsone ed a passo pesante sali su quel mezzo che ti riporterà a Lima, e  ti basta quel pensiero di casa a farti tornare il sorriso sul volto. Ti godi il panorama durante tutto il viaggio, ascoltando il tuo gruppo preferito.  A Mano a mano che scende la sera comincia a riconoscere i luoghi a te familiari e sai che ormai sei vicino. Pensi, divertito, alla faccia che farà tua madre quando gli piomberai davanti casa facendole una sorpresa sperando al tempo stesso che non si senta male.
All’arrivo in stazione continui a sorridere anche mentre scendi dal bus finchè non senti una voce familiare che urla il tuo nome. Il tuo cuore comincia a battere più forte sapendo che quella voce poteva appartenere solamente a lei.

Ti volti, vedi lei che ti chiama e tu, istintivamente, gli sorridi da orecchio ad orecchio. Ti avvicini a passo veloce mentre lei ti viene incontro. Vi abbracciate a lungo e sentire la sua testa che riposa sul tuo petto e il fatto di averla tra le braccia ti sembra tutto troppo bello per essere vero, come se stessi continuando il sogno di qualche ora prima, così ti dai un pizzicotto costatando che è tutto reale.
A malincuore rompete l’abbraccio andandovi però a sedere l’uno accanto all’altra. Non perdete neanche un secondo ed iniziate raccontarvi tutto quello che vi è successo da dopo il liceo. Ridete e scherzate ritrovando la complicità che c’era un tempo. Entrambi però evitate di dire il vero motivo per cui siete lì, finchè tu non ti fai coraggio ed esprimi i tuoi sentimenti: del tuo amore per lei e della forza che ti trasmetteva il solo pensare a lei durante tutto l’addestramento.

Lei ti guarda scioccata e tu per un attimo pensi che voglia scappare ed invece ti si avvicina fino a far combaciare le vostre labbra. Tu istintivamente chiudi gli occhi lasciandoti andare e per la prima volta dopo tanto tempo, entrambi vi sentite a casa come se quella fosse la cosa più naturale e semplice del modo. Lei si allontana per prima, sorridendoti ed inizia a raccontarti del perché si trova lì. Tu ascolti estasiato trattenendo la voglia di iniziare a saltare di gioia e una volta che la ragazza finisce di raccontare la sua storia, gli ripeti di nuovo che la ami baciandola con dolcezza. Lo continuate a fare per ore e lei sembra quasi non sentire, o forse semplicemente vuole ignorare, la chiamata per il suo bus. Non v’importa che la gente che passa vi osservi facendo anche dei commenti pochi carini, in quel momento ci siete solo voi e finalmente dopo tanto tempo vi siete ritrovati, nulla ha più importanza se non questo
 

Im going back to the start. 

 

 All’improvviso lei ti guarda negli occhi con aria preoccupata chiedendoti: “Finn ti amo, ma come facciamo a sapere che questa volta può davvero funzione?” tu le sorridi, scostandole una ciocca di capelli, sistemandogliela dietro l’orecchio per poi risponderle “Perché questa volta ci impegneremo affinché funzioni, oppure potremmo semplicemente ricominciare dall’inizio” lei ti guarda confusa e tu immediatamente le chiarisci il concetto, porgendole la mano “Piacere, mi chiamo Finn Hudson e penso che tu sia veramente carina” lei ti sorride dolcemente e ti stringe la mano “Piacere, mi chiamo Santana Lopez e penso che anche tu non sia niente male.”



 
The End
 
 
 

★★★★★★★★★★

 

 
Nda.
 
Bene, eccoci alla fine ù_ù
Per chi non l’avesse riconosciuta, la canzone che ho utilizzato è “The Scientist ” dei Coldplay
Per prima cosa ringrazio la mia beta, nonché mia ragazza, Greta
. Grazie anche per la pazienza che hai con me e tutti gli ottimi consigli che mi dai per migliorare. I U.
Come nasce questa SongFic? Presto detto. Durante il periodo di attesa prima della puntata “Break up” di glee ci stavano tartassando di spoiler e quando è uscito il titolo di questa canzone io speravo con tutto me stesso che la cantasse CoryFinn. Poi però la mia amica Marta mi scrisse in chat “immagina come sarebbe se la cantassero Finn e Santana e se la dedicassero” e bam è uscita fuori tutta la storia. Quindi se la storia vi ha fatto schifo prendetevela anche con lei.
Come ho detto questa idea mi è venuta prima dell’episodio, quindi noterete un piccolo cambiamento: ossia Finn che declina l’offerta dell’esercito invece di spararsi alla gamba (cosa che io trovo fin troppo assurda, anche per gli standard di glee, ma vabbeh). Ora mi direte: “Beh se ci hai messo tanto a pubblicarla potevi cambiare quel dettaglio” ed io vi rispondo: No, perché Finn potrà essere anche un po’ tonto ma se si mette in testa una cosa non c’è niente che si possa fare per dissuaderlo, questo lo sanno anche i RIB ed è per questo che hanno escogitato quella baggianata per farlo uscire dall’esercito ma nella mia visione non è così quindi ho preferito di gran lunga lasciare come ho scritto io ù_ù
Bene dopo questa sfilza di parole inutili, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi ha fatto piacere leggerla o se vi ha fatto schifo. Fatemi sapere, sappiate che accetto di tutto… ù_ù

Alla prossima, un abbraccio Rob



 
 
  
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