In una giornata cupa e uggiosa
si sdraia l'ingenua fanciulla
sul suo giaciglio;chiude gli
occhi e sogna. Sogna
la tenera e dolce ragazza
ingnara di ciò che le si presenterà.
Circondata da una selva infinita,
illuminata da padre Sole che
coi suoi raggi irradia e dona
luminosità al fogliame
multicolore di quest'ultima.
Una brezza,fin troppo tersa e fresca,
da sollievo alla pelle delicata
e chiara della giovane;poi
tra la natura scorge una figura
ma non è una figura qualunque
sembrerebbe una donna,no
è una creatura meravigliosa
forse addirittura divina:i capelli
lunghi e fluenti vengono mossi
dal vento e i suoi incredibili
occhi zaffiro spiccano sulla
sua carnagione radiosa,la sua
bellezza supera quella della
stessa natura,inumana,perfetta.
Un forte ruggito arriva alle orecchie
di quella donna e della giovane che,
impaurita e attirata dalla curiosità
segue la splendida divinità.
Corre veloce come una gazzella,
ed essa non può che far altro che starle
dietro. Giunta in mezzo ad una steppa,
rimane ferma,immobile ad ammirare
lo splendido animale dalle proporzioni
titane. Esso è il destriero degli dei,degli
immortali che spiegando le sue ali
voluminose e immense copre il cielo
intero oscurando la piccola sfera di
fuoco. I suoi occhi argentati mirano
sospettosi e vigilanti la ragazza ma essa
non lo teme;va piccola e scopri
la meraviglia di assaporare la scoperta
e la rivelazione che solo quel luogo
e quegli esseri potranno mai farti provare.
Con le tue dita esili,sfiori tremante il
maestoso divino ma dopo...è già svanito.
Sconsolata ti risvegli dal tuo sogno,incapace
di riuscire a comprendere di nuovo il
senso della realtà.