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Autore: Loreena McKenzie    20/10/2012    6 recensioni
Bizzarro.
La protagonista rincasa alle tre del mattino completamente sbronza, ma, nello stato più incredibile della confusione, va a sbattere contro... qualcuno, qualcuno di molto bizzarro. Chi sarà mai?
P.S. è una specie di tema che ho scritto durante un compito in classe. alla prof è piaciuto molto e ho pensato di pubblicarlo ^.^
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INCONTRI PARANORMALI…
 
 
Cammino a tentoni, fino a sbattere la mia testa dura contro lo stipite della porta.
-Casa dolce casa!- borbotto.
Ed eccomi, rincasando a casa alle tre del mattino completamente sbronza.
-Non dovevo bere così tanto… non dovevo bere così tanto!- continuo a farfugliare mentre inciampo ripetutamente contro svariati oggetti . Salendo le scale, mi volto per osservare l’atrio di casa mia, completamente al buio. Se fossi sobria avrei dovuto vedere il casino che avevo combinato, ossia vasi rotti a terra,  quadri rovesciati, le scarpe di mia madre sparse per il pavimento e una serie di cianfrusaglie lanciate nei posti più inimmaginabili, ma nel mio stato di semi-incoscienza, vedevo solo un lungo corridoio che vorticava sopra la mia testa.
Salendo, inciampo ripetutamente contro gli scalini, fino a quando mi trovo a camminare a gattoni.
Filo diretta in camera mia, con l’intenzione di buttarmi sul letto e cominciare a russare indisturbata, ma vado a sbattere contro una persona bassa e robusta.
-E guarda dove cammini!- borbotto rialzandomi e chiedendomi  come mai il mio fratello minore se ne dovesse sempre andare in giro per la casa.
Faccio qualche altro passo nella confusione più totale, quando ad un tratto mi irrigidisco, rendendomi conto che io non ho affatto un fratello minore… o meglio, un fratello ce l’ho, ma ha ventisei anni e si trova all’università.
Corro verso la parete, con l’intento di accendere la luce, ma inciampo per l’ennesima volta e sbatto forte la testa al muro… che per chissà quale coincidenza preme proprio l’interruttore.
Mi volto di scatto, ancora più intontita di prima, e urlo quando vedo un essere basso e tozzo, pelle olivastra e sulle spalle un paio di… cosa sono quelle? Ali? Quelle che sembrano un paio di ali nere, insomma.
-Taci, brutta vipera! O sveglierai i tuoi genitori!- mi urla quel nanetto.
Io, nel sentire quel mostro parlare, comincio a urlare ancora più forte e a dimenarmi come una schizzata mentale.
-Un ladro! Un ladro!- strillo con tutto il fiato che ho in gola.
Il mostriciattolo mi si avvicina e mi tira una sberla di santa ragione.
-Ehi! Brutto maleducato!- borbotto io, abbassando il tono di voce e portandomi una mano sulla guancia.
-Vuoi tacere o no?!- mormora lui.
Io lo fisso a braccia conserte e farfuglio un:- Carnevale è finito da un pezzo, ragazzino. Levati quelle brutte ali malconce che ti porti sulle spalle!
Il nanetto mi fissa incredulo ed esclama:- Signorina! Ma lo sai che oltre ad essere una vipera sei anche ignorante?!
-Oh mio Dio! Come ti permetti di parlarmi in questo modo, brutto sconosciuto che non sei altro?!?!-
-Veramente qui la sconosciuta sei tu, non sono io!-
-Ti sbagli! Ci troviamo a casa mia e quindi qui sei tu quello fuori posto!-
-Si si certo, continua a gracchiare, brutta gallinaccia che non sei altro.- borbotta, con fare disinteressato.
-Ma posso capire chi diavolo sei?! Uno dei nanetti di Biancaneve?!-
-Nient’affatto! Io sono uno dei demoni più prestigiosi di tutto l’Inferno e sono stato mandato da Lucifero in persona, direttamente dal mondo degli Inferi, per rovinare la vita agli umani.- fa lui con sguardo fiero, ma non fa in tempo a finire di parlare perché io sto già ridendo in modo rauco e farfugliando un:- La vodka fa proprio male… adesso ho anche le allucinazioni!
Sono quasi arrivata in camera mia, quando sento il nano che esclama:- Alt, signorina!
-Che diavolo vuoi adesso?!-
-Voglio che tu mi porti più rispetto, sciocca umana!-
-Tornatene all’Inferno, okay?! Voglio dormire!-
-Uffa! Sai che ti dico?! Rovinare la vita a un’umana come te non ne vale proprio la pena! Vado a cercarmi un’altra preda, che è meglio!-
-Arrivederci.- borbotto, dopodiché affondo la testa nel cuscino e comincio a russare, convinta del fatto che quel mostro fosse solo frutto della mia immaginazione e dell’alcool eccessivo.
Non rividi mai più il demone, ma la mattina dopo trovai delle piume nere a terra e cominciai a pensare che forse non ero del tutto ubriaca…
 
Loreena McKenzie
   
 
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