Title: Bloodlust
Fandom: The Vampire Diaries
Character: Elena Gilbert
Notes: Che
dire, VampElena rimane la solita buonista Elena, ma mi piacerebbe
molto vederla perdere il controllo, prima o poi. Questo simboleggia un
po’ l’enorme
difficoltà di non cedere alla natura vampiresca, a non
uccidere.
Sangue.
Sangue, vene, cuore, polmoni,
sangue.
Sangue, sangue, sangue.
Sempre e solo sangue.
Ovunque, comunque, in qualsiasi
momento.
Ne beveva dagli animali –
assaporandone il dolciastro sapore
dal retrogusto ferroso –, ne fiutava l’odore
quand’era vicina agli umani – e le
vie respiratorie bruciavano in risposta come se avesse dei tizzoni
ardenti
dentro di esse –, lo sentiva scorrere nei corpi di colore che
le erano vicino –
riusciva ad udirne il percorso per ogni canale sanguigno, udire il
cuore che ne
pompava ancora, ed ancora, ed ancora –, ne vedeva fluire
nelle vene dei polsi,
del collo – lento, inesorabile, come se cercasse di tentare
proprio lei.
Non era mai abbastanza, non ne
poteva mai avere a
sufficienza.
Era così frustrante.
Talmente irritante da farle
scoppiare il cervello, farla
venir voglia di urlare, come se la gola esplodesse in un mare di fiamme
e le
gengive venissero continuamente trapanate.
La inseguiva, non le dava mai pace.
Quando si nutriva, sentendosi
tremendamente in colpa per
quei piccoli, poveri animali, la sete si fermava.
Ma era solo per poco.
Poi il desiderio di quel nettare
tanto succoso e
dolciastro la assaliva nuovamente, facendola tremare, piangere,
crepitare per
trattenersi.
Nei momenti peggiori, faticava a
sentire le parole di
conforto di Stefan – dette con un tono dolce come una
spolverata di zucchero a
velo ma allo stesso tempo con una serietà che lo
contraddistingueva – che la
aiutavano a mantenere il controllo.
Era così stufa, di
mantenere il controllo.
Quanto ci sarebbe voluto, prima che
quella situazione di
stallo cambiasse?
Un anno, dieci, cento? Sarebbe mai
accaduto? Poteva, in
qualche modo, smettere di voler uccidere chiunque le capitasse ad un
palmo di
naso?
Lei non era così!
Non era un mostro.
Se lo ripeteva così
spesso, una sorta di litania continua,
che era arrivata a crederci.
No, non
era un mostro.
Se lo sarebbe fatta dire fino alla
nausea, finché non
avrebbe pregato l’interlocutore di smettere,
finché non le sarebbero sanguinate
le orecchie, pur di crederci.
Eppure, era così facile
dimenticarlo.
O, meglio, sarebbe stato davvero,
davvero semplice.
Bastava guardare negli occhi la sua
inerme ed incosciente
preda, indurla a credere che sarebbe andato tutto okay, scostare ogni
impaccio
dal collo. E, finalmente, eccola.
Una linea bluastra leggermente in
rilievo, dove scorreva
tutto quello di cui aveva bisogno per sopravvivere. Tutto quello che
bramava
così ardentemente da farla dimenticare chi fosse la vera se
stessa.
La dolce, ingenua Elena.
“Non
voglio essere un vampiro. Non l’ho mai voluto.”
È vero. Eppure era come
sparito, di fronte allo spettacolo
che aveva davanti.
Ora era sufficiente finire
ciò che aveva iniziato: chinare
la testa di lato, sorridere, lasciare che i canini si allungassero, con
un
sordo dolore alle gengive in fiamme.
Alla fine, tutto quello che restava
da fare era ciò per
cui era stata fatta la razza della quale anche lei era parte
integrante.
Mordere, dilaniare, succhiare tutto
quello che poteva
essere.
Sanità,
lucidità, vita, sangue.
Elena si tirò su a
sedere di scatto, gli occhi spalancati
dal terrore residuo del sogno del quale aveva appena perso ogni
traccia.
L’unico rumore,
irregolare e spaventato, era il respiro
ansante.
Poi, in meno di un secondo,
l’intorpidimento dei sensi
sparì.
Si accorse che Stefan doveva
essersi già alzato, perché
non era accanto a lei.
In risposta, sentì il
ticchettio felpato e familiare dei
passi di Stefan al piano di sotto. La porta che si apriva, la voce di
Jeremy
tra il frastuono degli altri rumori.
Inevitabilmente, la concentrazione
sfumò in un’altra
sensazione fin troppo conosciuta: la sete.
Elena si premette le mani contro il
viso il più forte
possibile, e scoppiò a piangere.
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Heey!
Ancora, non so da dove escono
queste cose.
Spero che a qualcuno piaccia,
perché a me proprio…non
molto, insomma.
Ho provato ad immaginare come
sarebbe immedesimarsi in
Elena, sempre in conflitto tra il rimanere umanamente (?) vampira ed
allo
stesso tempo la confusione della perenne sete che uno della loro razza,
soprattutto una new entry, deve sopportare.
Un commentino? :3
xAlly.