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Autore: Assasymphonie    21/10/2012    3 recensioni
Tony Stark poteva vantarsi di riuscire a fare molte cose, dal costruire un computer in grado di interagire fino al programmare e progettare un'armatura che lo ha reso poco meno di un supereroe.
Ma se c'è una cosa che non sa fare, quella è cuocere le uova.
{ SteveTony }
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo del capitolo: Homecoming.
Personaggi: Anthony 'Tony' Stark { Ironman } / Steve Rogers { Captain America }
Rating: Giallo
Note dell'autore: One-shot / Fluff / Missing Moments / Shonen-ai
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del'autore; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Homecoming.


Tony Stark poteva vantarsi di riuscire a fare molte cose, dal costruire un computer in grado di interagire fino al programmare e progettare un'armatura che lo ha reso poco meno di un supereroe.
Ma se c'è una cosa che non sa fare, quella è cuocere le uova.

« STEEEEVE! »
L'ennesimo uovo esploso nel pentolino, l'ennesimo pulcino volato in paradiso. Una volta il fuoco era troppo alto, un'altra volta lo stesso Tony ha pensato bene di far cadere l'uovo ancora prima di cuocerlo, e in quel preciso momento la colpa era stata del cucchiaino, manovrato da Anthony ovviamente, che è andato a toccare e ad intaccare la superficie del guscio, facendo esplodere il contenuto.
Si era svegliato con tutte le intenzioni di cuocere uova sode per colazione: era persino uscito per andarle a comprare, una bella confezione da sei pezzi. E di quelle sei piccole, ignare, uova, ne rimanevano due. Due superstiti che tremavano nel loro angolino, povere stelline, in attesa che qualcuno venisse a salvare loro e il pentolino.
L'urlo fece accorrere il supereroe per antonomasia, probabilmente più preoccupato dell'urlo altrui che della sorte delle uova: ciò che Steve vide fu peggio dell'apocalisse.
La cucina imbrattata, il bacon ormai annerito su una padella con il gas ancora acceso sotto, le uova distrutte contro il ripiano della cucina e il pane ancora da tostare.
E dire che Tony, ospite nell'appartamento di Steve, si era offerto da solo di preparare la colazione da solo per entrambi e lui aveva accettato, ignaro di quanto incapace fosse quel genio unico e raro - per fortuna - di Stark.
Non avesse mai accettato.
Lentamente si passò una mano sul viso, impedendosi la visuale di quel macello e del suo autore, ritto di fronte ai fornelli, addosso la sua solita maglietta dei Black Sabbath, pantaloni neri e mani sui fianchi, intento a minacciare i fornelli con tutta la forza possibile.
« Steve, è inaudito. Questi fornelli sono antiquati, il pentolino è troppo piccolo e mi impedisce di cuocere le uova. Possibile che tu non voglia comprare qualcosa di più innovativo? Non siamo più nel 1930. »
In verità, più che arrabbiato Tony si sentiva frustrato.
Lui voleva davvero preparare quella colazione, ed essendo abituato a riuscire in ogni cosa che si accingeva a fare, quell'insuccesso plateale lo gettava in uno stato di acidità e di ignoranza da cui difficilmente si sarebbe risollevato, a meno di non riuscire miracolosamente a finire quanto intenzionato a fare.
Probabilmente Steve lo capì, o lo intuì più probabilmente, perché ciò che Tony sentì furono le sue mani sulle proprie, il petto largo e caldo contro la sua schiena, il suo respiro tra i capelli.
Lo stava guidando a prendere un altro uovo e a lasciarlo lentamente cadere nell'acqua bollente; a mettere nuove fette di bacon sulla padella, spandendo ovunque il piacevole sfrigolio e odore di grasso che cuoce. Lo guidò persino nel mettere il pane a tostare, spiegandogli come funziona un tostapane "all'antica". Ogni movimento lo compivano insieme, e Tony era sempre più interdetto e sbalordito.
Perché lo stava facendo?
Perché, nonostante tutto, si era alzato al suo grido lanciato senza un vero motivo?
Perché...
« Ti saresti potuto ferire. »
La sua voce ruppe ogni pensiero: una voce troppo vicina all'orecchio, alla guancia, alle labbra stesse. Il suo respiro solleticava il pizzetto scuro dell'uomo di acciaio con insolita precisione.
Brividi ovunque, giù per la schiena.
« Non dire sciocchezze. Rischio la vita ogni giorno, un fornello non può uccidermi. Anche se hanno la loro pericolosità: come facevate a vivere così? Questa casa è un pericolo unico e costoso. »
La risata di Steve arrivò fino al soffitto, trillando come una campana.
« E' più eccitante. Le cose vecchie hanno il loro fascino. »
Una frase che gli regalò un bacio all'angolo delle labbra, un rigirarsi di corpo fino ad avere due occhi scuri e profondi come la notte a puntarsi nei propri.
« Ti stai definendo eccitante, Rogers. »
Un attimo di silenzio, le mani di Tony che scalarono la montagna dei muscoli del suo collo fino ad allacciarsi alla nuca.
« Non posso negare che tu abbia ragione. »

.Fine.

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Scritta un po' per noia, un po' perché ho fame, un po' perché li adoro.
Uova 4 - Tony Stark 1.
   
 
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