Videogiochi > Prototype
Ricorda la storia  |      
Autore: GreedFan    21/10/2012    3 recensioni
Non fece in tempo a voltarsi, che qualcosa di appuntito e gelido accarezzò lentamente la sua nuca.
«Ciao, Eric». La voce era gelida, metallica, eppure roca e suadente come quella di un predatore che convinca gentilmente la preda a lasciarsi ghermire. Holmes poteva quasi vederne il proprietario, gli occhi d’acciaio luccicanti nell’oscurità e il viso dai tratti belli e affilati ‒ e pensò, anche in quel frangente, che non aveva mai creato nulla di meglio.
«Chi sei?» Domandò, comunque, una vaga scintilla di speranza incastrata da qualche parte nel cervello.
«Oh, sai perfettamente chi sono».

Alex Mercer si prende la più grande delle sue vendette.
[Possibili spoiler su Prototype2]
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Murder Your Maker


Eric Holmes sedeva davanti al pc nella penombra accogliente del suo salotto.

Erano già le dieci e mezza ‒ concentrato com’era sul soggetto di un nuovo videogioco, non aveva registrato il passare del tempo ‒ e i grattacieli di New York brillavano come torri incantate, si innalzavano simili a pinnacoli e montagne fuori dalle finestre panoramiche dell’attico.

Tutto stava andando per il meglio, nella vita di Eric: dopo il successo di Prototype, che si era conquistato un codazzo di fan assolutamente incredibile, Prototype 2 aveva venduto decisamente bene e c’era la possibilità che gli facessero sviluppare anche un terzo capitolo della serie. Si rilassò sullo schienale imbottito della sedia, immaginando il proprio futuro radioso e una casa ancora più bella di quella in cui già abitava, un avvenire in cui persino titoli come Skyrim si sarebbero piegati davanti ai suoi lavori.

In quel momento, alle sue spalle risuonò un rumore umido, come di cose viscide e bagnate che scivolano l’una sull’altra. Eric riconobbe quel suono ‒ dopo tutto, l’aveva scelto lui ‒ e smise immediatamente di respirare, con il cuore che accelerava forsennatamente i battiti e una sensazione di panico a ottundere la mente.

Non fece in tempo a voltarsi, che qualcosa di appuntito e gelido accarezzò lentamente la sua nuca.

«Ciao, Eric». La voce era gelida, metallica, eppure roca e suadente come quella di un predatore che convinca gentilmente la preda a lasciarsi ghermire. Holmes poteva quasi vederne il proprietario, gli occhi d’acciaio luccicanti nell’oscurità e il viso dai tratti belli e affilati ‒ e pensò, anche in quel frangente, che non aveva mai creato nulla di meglio.

«Chi sei?» Domandò, comunque, una vaga scintilla di speranza incastrata da qualche parte nel cervello.

«Oh, sai perfettamente chi sono,» Era certo che stesse sorridendo, in quel momento, con quel suo ghigno cattivo e le iridi scintillanti nell’ombra del cappuccio «così come sai esattamente perché sono qui».

La lama gelida della spada ‒ o forse erano gli artigli ‒ graffiò la pelle, e Holmes rabbrividì violentemente.

«No-non c’è più niente che io p-possa fare, Alex».

Mercer emise un suono che somigliava vagamente ad una risata e insieme ad un ringhio, poi spinse ancora di più la lama contro la nuca di Eric.

«Sarà meglio che tu ti stia sbagliando, Eric... per me e per te».

«I-il gioco è già uscito, non posso fare nulla per cambiare le carte in tavola  ora. E poi non capisci, non c’era altro modo per sviluppare il tuo personaggio in maniera coer‒»

«Non osare». Sibilò Mercer, infuriato, e Holmes chiuse definitivamente la bocca «Non osare dire che farmi sconfiggere da quel povero imbecille di Heller dopo avermi trasformato in un ridicolo esempio di idiozia era l’unico modo di sviluppare il mio personaggio. Io non ho mai voluto dominare il mondo, e voi piccoli imbecilli avete osato infangare il mio nome e rendermi più debole di quell’essere in nome di un ridicolo buonismo che non vi sarà perdonato».

Eric stava sudando freddo. Ecco cosa succedeva a creare protagonisti eccessivamente amorali e strapotenti ‒ chissà se l’ideatore di God Of War aveva il suo stesso problema? Beh, Kratos seguiva un percorso decisamente più onorevole, però...

«Quel videogioco» disse Alex, abbassando pericolosamente il tono di voce «è la cosa più incoerente e vergognosa che abbia mai dovuto tollerare in tutta la mia vita. Non credere che non mi vendicherò, Eric, ma prima...» da mormorio divenne rantolo, sussurro rauco «... ritira Prototype2 dal mercato. Ora».

«Ma non p-posso, io‒»

«In questo caso me ne occuperò personalmente».

Un attimo dopo Eric Holmes avvertì un dolore impossibile all’altezza del petto, e quando abbassò lo sguardo vide rivoli di sangue e budella che precipitavano sul pavimento lucido dell’attico e la spada di Alex Mercer che si faceva strada nel suo sterno strappando via ossa e muscoli come fossero burro.

Decisamente, creare un protagonista onnipotente e per di più malvagio non era stata una buona idea.

Qualche secondo dopo, nella stanza non era rimasta che una chiazza di sangue e la figura alta e non troppo slanciata di Eric Holmes, in piedi; nei suoi occhi brillava una luce malvagia piuttosto inconsueta, e le labbra erano piegate in un ghigno vittorioso.

«A noi due, Activision». Sussurrò «Dopo tutto sei stato tu, Eric, a chiamare l’ultima missione del gioco “Murder Your Maker”».










__________________ _ _ _

Cosuccia assai brutta e senza pretese scritta dopo aver finito Prototype 2, che mi ha deluso come poche altre cose in vita mia. Il primo gioco era una bomba, aveva un protagonista meraviglioso e una trama ben sviluppata, ma il secondo... voglio dire.

Heller. Heller, alias “sono il protagonista de ‘Io Sono Leggenda’ che non trovava più lavoro ed è passato ai videogiochi”.

Bah, sono ancora irritatissima.

Mi auguro che questa storiella vi sia piaciuta, alla prossima!

See you soon,

Roby


   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Prototype / Vai alla pagina dell'autore: GreedFan