Anime & Manga > Yu degli spettri
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Autore: hieiblackdragon    04/05/2007    4 recensioni
se e una koorime di grado S volesse vendetta per se e per i suoi figli? se non fosse morta come doveva essere? commentini grazie!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L’Hyooga era tormentato orami diversi giorni da una terribile bufera di neve, sembrava che le impietose raffiche di vento miste a ghiaccio volessero cancellare quelle inospitali montagne dal Makai. L’isola era caduta a terra da più o meno trecento anni e la valle si era trasformata nel giro di breve. Le foglie degli alberi si erano colorate di scuro, i tronchi ricoperti da un vivace manto di gelo, gli esseri che abitavano nella foresta erano scappati per impedire a quella morsa di ghermirli. Nessun youkai sano di mente osava avvicinarsi a quei luoghi, salvo non cercasse volontariamente la morte; un ombra però sembrava quasi indifferente alle violente sferzate, preoccupata riguardo a ben altre questioni di gran lunga più gravi. Doveva far presto o la sua padrona se la sarebbe presa con lui, e di certo non voleva subire la sua furia. Al sol pensarci gli vennero i brividi… Fra tutte le Koorime lei era la più potente… una donna appartenente alla SS-class capace di uccidere col sorriso sulle labbra, che adorava il colore del sangue… lo stesso dei suoi occhi, che si divertiva a giocare con le sue vittime per vedere i loro volti trasfigurati dal terrore pochi istanti prima della loro morte… Questa era la sua padrona. I suoi seguaci la conoscevano col nome di “Guardiana del tempio”, per le Koorime era una “Traditrice”, ma fra i demoni lei era “La Regina senza trono”. Secondo gli youkai una creatura dotata di una potenza così disgustosamente grande aveva il pieno diritto a comandare, come del resto avveniva negli altri regni, ma a lei non interessava il potere, l’unica cosa alla quale tenesse davvero era la libertà di prendere da sola le proprie decisioni. Aveva perso molto a causa del suo modo di pensare, qualcosa di insostituibile… le uniche creature per le quali aveva combattuto, tanto da abbassarsi alle suppliche… Tanto da prostrarsi ai piedi di quelle impietose vecchie, inutilmente, che la consideravano al pari di una puttana, ma non si era arresa… non un istante era passato senza che il vento si fosse fatto portatore delle sue grida di disperazione... Ciò che le rimaneva era la fuga, sola e smarrita continuò ad avanzare aspettando la mera consolazione della morte. Lui la incontrò proprio in quei giorni, quando il suo spirito era afflitto da sensi di colpa che non ammettevano scuse; accasciata ad un albero, gli occhi vuoti che fissavano un punto impreciso, nulla aveva più importanza solo il voler scomparire per sempre. L’inedia aveva corrotto impietosamente il suo corpo, la voglia di vivere era scomparsa con i suoi figli. Ormai erano trascorsi ben quattrocento anni, ma alla fine era riuscito a far rinascere il suo antico carattere, scontroso e testardo. Aveva deciso che l’avrebbe seguita sempre, in qualsiasi circostanza si fossero trovati, non perché bramasse il potere o il suo amore. No. Semplicemente si prendeva cura di lei come con un piccolo passero sperduto, infondendole quel coraggio e sicurezza che la portavano avanti. L’aveva salvata dimostrandole la sua fedeltà. Il gigantesco demone-lupo sentiva la sua leggera armatura bagnarsi sempre più e imprecò contro quel tempo maledetto che di placarsi non ne voleva proprio sapere. Salì in cima ad una rupe per orientarsi e il suo sguardo dorato vagò per la valle bianca, offuscata dalla violenta nevicata. Riuscì a scorgere la grotta solo dopo diversi minuti, nei quali aveva dovuto distogliere più volte la vista a causa dell’eccessivo candore che rifletteva la luce e che feriva i suoi occhi sensibili. Riuscì con diversi balzi a scendere davanti all’apertura della grotta e solo dopo essersi assicurato che nessuno lo avesse seguito vi entrò. Non appena mise la zampa sulla roccia asciutta emise un flebile sospiro di sollievo, finalmente contento di essere al riparo dalla furia degli elementi, appoggiò le zampe anteriori a terra e come avrebbe fatto un cane qualunque si scrollò via tutta la neve. Si avviò poi verso il centro del passaggio sotterraneo, questo conduceva direttamente sotto l’isola delle Koorime, dove sorgeva un magnifico tempio dedicato alle divinità custodi di quella antica razza. Sorgeva in mezzo a un lago che si era formato in migliaia si secoli, e che ogni cinquanta anni si scioglieva da quella presa fredda per accogliere gli spiriti delle anime smarrite, ma ora al disgelo mancava molto tempo, e loro non ne avevano. Impiegò all’incirca tre ore per raggiungerlo, non prestò troppa cura a dove mettesse le zampe, di certo il suo peso era nulla dato che il ghiaccio del lago poteva sopportare persino un drago adulto, rallentò visibilmente solo alla vista della sua signora, questa era seduta su di uno spuntone, una gamba pendeva giù, teneva le braccia conserte e il volto inespressivo… Brutto segno, decisamente brutto… -- Ho completato il compito che mi avevate assegnato… mia signora. Nel dire ciò si inchinò al cospetto della donna, solo allora questa chiuse gli occhi e annuì compiaciuta. -- Hai scoperto dove si trovano? -- Sì, sono nel Ningenkai. La donna lo guardò accigliata, ma non così stupita come si era aspettato, era tipico da parte sua. -- Sai, Royakan, forse è meglio così sarà molto più semplice riportarli indietro, non trovi anche tu? Io non posso ancora lasciare il tempio, le anziane se ne accorgerebbero subito… tu invece puoi muoverti a piacimento nell’Hyooga perciò… -- Perdonate padrona se oso interrompervi ma ho anche delle notizie poco confortanti per voi. Fece una pausa per trovare il coraggio a continuare. -- Le anziane hanno scoperto che Yukina è sopravvissuta alla fuga e hanno chiamato alcuni mercenari per costringerla a tornare all’isola, ma nel qualcaso lei rifiutasse… -- La uccideranno! Bah… sono davvero dei tipi scontati, non c’è motivo di preoccuparsi sempre che tu riesca ad arrivare prima di loro, ovvio! Sai bene cosa ti attende se fallirai, vero? Oh sì, Royakan lo sapeva fin troppo bene. Un inferno di gelo, spettacolo a cui aveva già assistito, quel nemico tanto sconsiderato da attaccare lo loro dimora aveva pregato di non dover mai subire una simile sorte. -- Sono pronto a partire immediatamente, mia signora, li riporterò ad ogni costo. Detto ciò si voltò per riprendere la missione, ma fu fermato ancora dalla Koorime, che nel frattempo si era alzata. -- Non ti sembra che qualcosa non quadri, lupaccio? Perché le anziane cercano di riportare nell’Hyooga Yukina? In fondo è una ragazzina qualunque, un Fammin è ben più grave di una piccola ribelle… allora mi sorge spontaneo un dubbio, loro sanno che Yashamaru è vivo? Se fosse così, le vecchie si insospettirebbero nel vedere la tu preoccupazione nei confronti di due mocciosi, ti pare? Lo youkai ascoltò riflettendo sulle sue parole, era vero, e questo fatto costituiva un punto a loro favore. Ora sapeva cosa fare, ringraziò la donna col solo sguardo ma poi non riuscì a resistere e aggiunse, -- La prego, mi auguri buona fortuna… La Koorime sogghignò, serrando le braccia al petto. -- Fortuna? Io non ti auguro buona fortuna, ti auguro buon senso! Royakan sorrise e se ne andò, solo allora Hina lasciò cadere gli arti mormorando… -- Buona fortuna piccolo mio…
  
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