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Autore: SaraMichaelis_Ciel    21/10/2012    1 recensioni
Artefatti, paradosso, viaggi temporali, chiavi che aprono il futuro. Un intreccio di ragionamenti che non riusciva a districare. Possibile che questo misterioso ragazzo, sapeva tante cose che nessun altro sapeva? L’idea di ritrovare e potere abbracciare nuovamente la maggiore delle Farron, era un braciere ardente che alimentava il desidero della sorella minore. -NoelxSerah-
Final Fantasy XIII-2
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una realtà distorta, laddove il futuro modificava irrimediabilmente il corso degli eventi presenti e passati.

Lo scontro colossale avvenuto tre anni prima tra Orphan, il Fal Cie -che permetteva a Cocoon di fluttuare, preservandone l’ordine- e i sei l’Cie -che si erano opposti alla sua volontà-, lasciò un marchio indelebile nell’intera storia.

Niente più epurazione. La maledizione dei marchi, spezzata.

L’equilibrio che aveva apparentemente trovato una propria stabilità, era sul punto di vacillare per la seconda volta, perdendo gradualmente solidità. Un pericolo imminente stava per palesarsi; lento, ma inesorabile, trasportando con sé un nuovo profumo: cambiamento.

3DD -tre anni dopo l’avvento di Ragnarock-

New Bodhum. Un insediamento immerso nella natura, un villaggio sul mare dove Serah Farron –ex l’Cie scampata al proprio destino- viveva. Il soffio di vento che quel pomeriggio si era levato, aveva regalato una sorta di refrigerio, smorzando l’afa asfissiante di una normalissima giornata estiva.
Le foglie verdi e lucenti delle palme, scosse dal vento, producevano un fruscio rilassante che si intonava al piacevole suono delle onde. Alcune girandole, poste sui tetti delle abitazioni, presero a muoversi in sincronia. Non si udivano rumori di strana natura, eccetto alcuni miagolii soffusi appartenenti ad una coppia di gatti che si rincorreva giocosamente, e diverse risate di un gruppetto di bambini allegri e vispi.

Da quando l’eroe’ -così Snow Villiers amava definirsi- era partito verso destinazione ignota, alla ricerca di Lightning -scomparsa nel nulla in seguito a circostante misteriose- Serah trascorreva gran parte delle giornate in compagnia dei componenti del team NORA, e del piccolo gattino ricevuto in regalo.
Gli ultimi raggi solari, caldi ed intensi, squarciarono il cielo permettendo al tramonto di concludersi. La giovane Farron era lì, su quella passerella in legno, intenta a contemplare la maestosità di quel cielo tinto di arancione, tintura che sembrava non volesse finire mai.

Ricordi il tocco del vento su di te?
Ricordi il suono delle onde, che dolcemente si infrange sui caldi granelli di sabbia?
Pensieri fugaci, un orizzonte infinito che sembrava imprigionare totalmente la sua attenzione.

-Hai fame Snow?- sorrise, rivolgendosi al tenero gattino che strofinava la guancia sulla sua gamba.

-Meow!- miagolò in risposta, leccandosi la zampetta.

Accorgendosi del grado di fame del cucciolo, lo sollevò lentamente tenendolo tra le braccia, per poi far ritorno a casa. La notte non tardò molto ad arrivare, permettendo al un manto nero di abbracciare ogni cosa, facendola sprofondare nelle tenebre.

-Sto sognando? Tutto questo è reale, o solo la mia fantasia?-

Si rigirava nel letto Serah, strizzando d’istinto gli stessi occhi, che voleva riaprire. Da qualche tempo, sogni strani la perseguitavano, sogni a cui lei stessa non sapeva attribuire un perché. Tutto ciò che ricordava in modo nitido e corretto, era l’eco di una voce familiare che comunicava con lei attraverso il mondo onirico.

-Lightning? Sei davvero tu…?- sibilò, invocando il nome della sorella.

Non ricevette risposta. Solo un ronzio fastidioso e dei continui flashback che si sovrapponevano in maniera confusionale.

Un rumore assordante. Una scossa che fece tremolare il letto e il mobiletto situato lì accanto.

Leggermente frastornata, la giovane si destò all'improvviso. Corse repentinamente fuori, constatando con immenso stupore ed incredulità, quanto stesse accadendo. Alcune creature si erano riversate sulla spiaggia, creando danni dappertutto.

Un bagliore di luce accecante.
Uno strano ragazzo che ruzzolò improvvisamente a terra.
Brandiva abilmente due lame di diverse dimensioni, scagliandosi in modo temerario contro le creature che invasero l’insediamento. Magnifici capelli color nocciola chiaro, lisci e setosi, che gli arrivavano fino alla spalla, un paio di occhi azzurro cielo, indossava abiti singolari.

A battaglia conclusa, le diverse tensioni e il panico che si erano venuti a scatenare, si dissiparono lentamente.

Noel Kreiss, era questo il suo nome. Semplice e diretto, non amava raccontare e parlare del suo passato misterioso. Dal fortissimo senso di dedizione e protezione verso gli altri. Pacato e allegro, talvolta goffo ed impacciato nei rapporti interpersonali, e nei dialoghi che iniziava, vista la provenienza da un futuro dove l’umanità era del tutto inesistente.

-
Noel, sapresti dirmi qualcosa in più di te?- Chiese lei, incuriosita.

Annuì lui, attendendo che concludesse la domanda.

-Chi sei?-

-Un cacciatore.-

Insoddisfatta della breve e scarna risposta che le aveva fornito, cercò di insistere nel tentativo di capire quante più informazioni possibili.

-E’ un mestiere che faccio per sopravvivere. E’ di vitale importanza, da dove vengo io.-

Strofinò un dito al di sotto del naso, rivolgendo lo sguardo verso il cielo. Era un cielo diverso da quello che era avvezzo ammirare. Le stelle luminose che lo adornano, illuminandolo con la loro flebile lucina, sembrano brillare ad intermittenza.

Per lui, tutto rappresentava una sorpresa continua. Talvolta la sua distinta curiosità, lo paragonava ad un bimbo desideroso di apprendere tutto, in tutta fretta.

Passarono giorni da quell'avvenimento, eppure ogni singolo istante si ripeteva nella sua mente. Le era bastato davvero poco per potersi fidare di lui? Il sentirsi nervosa e poco sicura, il temporeggiare durante i tempi di risposta. Come riuscire a spiegarlo? I due, trascorrevano diverso tempo a chiacchierare, che il giovane temerario impiegava per racconti di portali e argomenti affini. Delucidazioni essenziali e curiosità che non potevano di certo passare inosservati, o essere meno importanti.

Artefatti, paradosso, viaggi temporali, chiavi che aprono il futuro.

Un intreccio di ragionamenti che non riusciva a districare. Possibile che questo misterioso ragazzo, sapeva tante cose che nessun altro sapeva? L’idea di ritrovare e potere abbracciare nuovamente la maggiore delle Farron, era un braciere ardente che alimentava il desidero della sorella minore.

-In giro ho sentito parlare di un certo Snow. Dov’è? Non si trova da queste parti?-

Noel camminava lungo la spiaggia, affiancato da Serah che lo ascoltava e rispondeva prontamente ad ogni curiosità che muoveva. Quella domanda la spiazzò; ormai, aveva realizzato il suo grande spirito di curiosità ed osservazione. Cosa mai avrebbe potuto rispondergli?

-Ecco, Snow, è…- si ammutolì, congiungendo le mani in direzione del petto. 

-Hn? Lui è...? Il capo di questo insediamento?- Azzardò una risposta, arcuando istintivamente il sopracciglio.

-In verità, è una persona molto importante nella mia vita, a cui voglio molto bene.- proferì, con incertezza.

Il moro si guardò in giro, osservando ogni singolo volto.

-Eppure, mi pare di capire che non si trova qui, in questo momento.-

-No… è partito, per cercare Lightning.-

L’espressione del viaggiatore, divenne improvvisamente seria; si fermò, congiungendo i piedi.

-Lasciandoti qui da sola, mentre tu attendi il suo ritorno? Ha il coraggio di definirsi tale? Sarebbe dovuto restare al tuo fianco, invece di pavoneggiarsi da 'eroe', che non è.-

Il viso del ragazzo si oscurò.

-Lo fa, perché vuole riportare Lightning a casa, è un bravo ragazzo... generoso ed altruista.-

-E non ha pensato a te? Credo che non sappia cosa significhi proteggere qualcuno che si ama. Come ti senti Serah, sapendo di dover attendere qualcuno che non sai neppure dov’è andato a finire?-

-Io…-

Con un movimento repentino, il moro poggiò le mani sulle spalle della ragazza, scuotendola appena.

-Sei sicura di voler restare qui? Le cose non cambieranno, se decidi di trascorrere la tua vita attendendo che siano gli altri ad agire al posto tuo. Vieni con me, insieme riusciremo a trovare tua sorella.-

Il tono deciso, la misteriosa luce che si intravedeva risplendere nei suoi occhi, brillava di sincerità.

Le sue, erano forse promesse vane?

-Posso portarti da tua sorella.-

-Noel, tu sai dov’è mia sorella?-

-Vieni con me.- le afferrò un polso, facendola avvicinare a sé.

-Stai lontano da lei. Lightning è morta!- Gadot sbraitò, assestandogli un pugno sulla guancia.

-Non starlo a sentire, sono un mucchio di sciocchezze!- aggiunse Maqui, appoggiando il compagno. -Non lasciarti imbambolare Serah, lo conosci solo da qualche giorno.-

-Eppure…-

Qualcosa la spingeva a fidarsi di quel ragazzo, nonostante le conoscenze e le informazioni che possedeva su di lui, erano piuttosto frammentarie. Sosteneva di aver incontrato Lightning in una terra ignota, conosciuta con il nome di Valhalla, e che lei stessa le avesse affidato una missione. Il piccolo Moguri allora? Come poteva spiegarlo? Un regalo da parte sua, lui affermò. Una sorta di portafortuna.

Malgrado avvertiva la chiara sensazione che la sorella fosse ancora viva, in qualche angolo remoto del mondo, sembrava che nessuno volesse credere alle sue parole. Molti ipotizzavano una confusione, dovuta alla lunga prigionia della ragazza nel cristallo. Nulla di più.

Avventurarsi per l’ignoto, incurante delle eventuali conseguenze. Era questo il futuro che l’attendeva?

-Noel, io mi fido di te, delle tue parole.- annuì senza alcuna traccia di esitazione.
 
Gli occhi dei presenti si spalancarono, completamente attoniti e stupiti dalla sua affermazione. Il team NORA tirò un profondo sospiro, preferendo non insistere.

-Se accade qualcosa a Serah, non la passerai liscia.- gli puntò un dito contro, mentre Maqui e Lebreau lo trascinavano via.

-Quando due epoche si sovrappongono, accadono cose terribili. Sarà un viaggio intenso, prenditi il tempo necessario per prepararti.- con un lieve imbarazzo si massaggiò la nuca, sviando lo sguardo.

Un concetto che precisava continuamente, una sorta di avvertimento per un'eventuale mutazione.

-Sono pronta, Noel.- avvicinò una mano verso il suo viso, accarezzando la guancia colpita in precedenza.

Cambiare il futuro… se tutto ciò fosse lontanamente possibile… Il prezzo da pagare sarebbe altissimo.

Noel proviene da un’epoca che non comporta l’esistenza di Cocoon. Ha intrapreso innumerevoli viaggi nel passato, per cambiare il triste futuro del suo mondo. Non esisteva nessuno più determinato di lui. Che motivo avrebbe avuto per mentire?

-Devi fidarti di me… è ancora presto, me ne rendo conto.-

-Lo farò.- gli rivolse uno sguardo tranquillo, e mosse alcuni passi sulla passerella in legno, fermandosi a pochi metri dal bordo.

Passarono alcuni secondi immersi nel silenzio, interrotti solo dal verso di alcuni gabbiani che, leggiadri, affollavano il cielo. Il discorso pareva essersi concluso a quel modo, poiché nessuno dei due aveva preso l’iniziativa di parola. Un rumore di scarpe fece scricchiolare innocuamente le assi che componevano la costruzione; si fermarono dietro le esili spalle della ragazza.

-Ehi Noel...-

Istintivamente, roteò appena il viso verso di lui.

Un candido bacio sulle labbra. L’indice destro che teneva sollevato il mento di lei. Un dolce profumo maschile e fruttato che pervase completamente le sue narici, lambì con dolcezza la candida pelle di Serah, completamente ferma nella posizione in cui si trovava. Avrebbe potuto respingerlo, rifiutando così il suo gesto. Che la sua decisione fosse dovuta ad un istinto non represso?

Lasciando che gli interrogativi tuonassero impazziti nella sua mente, non si accorse che le labbra di Noel si erano allontanate. Non poteva ignorare il rossore localizzato e centrato sulle pallide gote, che gradualmente si stava espandendo a macchia d’olio, né il lieve tremore che colpì le sue minute mani.

-Non è affatto carino, prendere le persone alla sprovvista...- spaesata, tossicchiò incollando lo sguardo all'orizzonte.

Il moro replicò con un buffetto amorevole sulla fronte, osservandola con interesse.

-E’ proprio ciò che ho fatto.- esordì lui scherzosamente, regalandole un raro sorriso

Mosse un passo all’indietro e si voltò, portando le mani dietro la sua nuca.

-A-aspetta!-

-Coraggio, non restare indietro altrimenti ti lascio qui!- accelerò il passo, agitando una mano per invitarla a seguirlo.

Forse, era proprio questo il futuro che l’attendeva.


Una piccola fic realizzata per la mia cara tyurru_chan. Ho cercato di mantenere i personaggi IC, spero di esserci riuscita.
Buona lettura! <3
  
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