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Autore: Tittili    25/10/2012    3 recensioni
E' la mia prima one-shot su Nathan e Stana...siate buoni. Tittili
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Devo assolutamente fare qualcosa.
Non posso andare avanti così.
 
“Dieci minuti! Si gira fra dieci minuti
 
La voce fuori dal camerino mi fa sussultare.
Sono giorni che vado avanti così.
Credevo di essere “guarita” e invece...quella maledetta puntata.
L’ultima scena della quarta serie, e eccomi qui.
Robe da manicomio.
Sono ormai quattro anni che lavoriamo insieme e francamente credevo si trattasse della tipica cotta tra colleghi.
In fondo capita spesso nel nostro lavoro.
Stai ore e ore insieme, ti immedesimi troppo nei personaggi e voilà…la frittata e fatta!!
Alla seconda serie mi ero proprio persa per lui ma tutto solo nella mia testa.
Lui era impegnato, con tante oche giulive, ma pur sempre impegnato.
E quindi credevo di esserci passata oltre.
Un buon amico insomma. E poi…la puntata 23 della quarta serie e io vado fuori di testa.
Sto rasentando il ridicolo.
In fondo non è mai successo niente, non abbiamo mai neanche detto niente, solo battute, sguardi e sorrisi.
Ma l’altra settimana sono come impazzita.
Avevo già avuto un assaggio due anni fa quando ci siamo scambiati il primo bacio.
Sentire le sue labbra sulle mie mi avevano provocato sensazioni indescrivibili ma ero riuscita a mascherare bene il tutto.
Tutto sommato nella sceneggiatura si trattava di un bacio sotto copertura e la faccia imbarazzata e nello stesso tempo sconvolta era da copione.
Ma quella scena era diversa, i baci che dovevamo scambiarci erano diversi, le carezze, gli sguardi.
Il calore della sue mani su di me, le sue labbra morbide e esigenti, i suoi occhi…dio i suoi occhi..il blu dei suoi occhi.
Tutti hanno applaudito alla fine della scena per la nostra bravura e Nathan era piuttosto soddisfatto.
“Che dici Stana, abbiamo fatto un buon lavoro vero?” mi ha detto sorridendo.
Certo Nathan, finalmente abbiamo finito e ci meritiamo un po’ di vacanza”ho risposto cercando di rimanere distaccata.
Mi ha guardato come deluso ma ha sorriso come al solito.
E l’estate ci ha divisi.
Ero felice di questo, potevo recuperare un certo controllo ma adesso sono nei guai.
Ho mantenuto il controllo perfettamente e abbiamo  
Ma oggi abbiamo dovuto rifare la scena finale per almeno una decina di volte.
Quando inizio a parlare dell’omino di legno costruito sulla spiaggia lui, come previsto dalla sceneggiatura, si posiziona davanti a me con la mano sulla bocca fissandomi con quegli occhi blu…e io perdo la ragione, perdo la parola, perdo la testa e sbaglio le mie battute.
E più ci proviamo più combino guai.
E lui ride rendendo il blu dei suoi occhi ancora più intenso e irresistibile.
 
Cinque minuti!”
 
Non posso farcela.
Adesso dico che sto male e me ne vado a casa.
 
Toc Toc
 
“Ho sentito, adesso arrivo”rispondo irritata.
Stana, sono Nathan. Sei sicura di stare bene?” dice entrando lentamente.
Nel sentire la sua voce il cuore mi balza nel petto e appena me lo trovo davanti non riesco neanche a respirare con naturalezza.
Sei pallida Stana.Vuoi che chiami un medico?”mi dice con dolcezza.
No, sono solo un po’ stanca. Grazie Nathan. Arrivo subito sul set”rispondo cercando di rimanere controllata dandogli le spalle.
Sento la porta chiudersi e convinta che sia uscito mi volto trovandomi invece appoggiata al suo petto.
Il suo profumo di inebria e per un attimo rimango con le mani sul suo torace cercando quasi di memorizzare la sensazione.
“S-Stana..”mi sussurra sfiorandomi il viso con le dita.
Alzo lo sguardo e mi perdo in quel mare in tempesta che sono adesso i suoi occhi.
“N-Nathan..io..”sussurro ad un soffio dalle sue labbra.
Non posso più tacere Stana. So che ti sembrerà ridicolo e infantile, ma non riesco a stare lontano da te. Non vedevo l’ora di ricominciare le riprese di questa quinta serie perché avrei potuto baciarti, abbracciarti e perdermi nei tuoi occhi. Ti..amo Stana. Ecco..l’ho detto. Adesso puoi anche cacciarmi a calci ma dovevo dirtelo o diventavo pazzo”mi dice tutto d’un fiato imbarazzato come un bambino.
Lo guardo come fosse un marziano e lui si allontana come a scusarsi per le sue parole indietreggiando verso la porta.
“Scusami Stana, mi dispiace tanto di averti off…”ma non riesce a finire la frase perché le mie labbra sono sulle sue.
Finiamo appoggiati alla porta proprio come in “Always” solo che stavolta le posizioni sono invertite e non c’è sceneggiatura.
Siamo solo noi e i nostri cuori.
 
  
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