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Autore: UsaSama    28/10/2012    2 recensioni
Può il tempo chiarire i sentimenti di una persona? Può il tempo rafforzare i sentimenti?
Il tempo è passato, eppure sembra che non sia mai passato.
Si presero per mano e camminarono insieme, come se quei tre anni non fossero mai passati.
{ShinichixShiho}
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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{ Time Passed By

 

Erano passati tre anni da quando se n'era andata, così, da un giorno all'altro, senza far sapere nulla a nessuno. Ed ora, proprio mentre lui era al mare con gli amici, per un fine settimana di puro relax, ecco che l'aveva davanti a sé, che ricambiava il suo stesso sguardo attonito. Aveva gli occhi grigio-verdi di sempre, i capelli ramati corti di sempre. Era bella, come sempre.
Lui non poteva credere ai suoi occhi. La rivedeva. Aveva capito che amava quella ragazza giusto un mese dopo che lei se n'era andata via, lasciandolo solo con il mondo. Rivedeva quella ragazza che molte volte l'aveva mandato in confusione, facendogli capire che cosa fosse il vero amore. Rivedeva quella ragazza che tante volte aveva visto con uno sguardo triste e distante, mentre ora lo guardava con stupore e con un'altra cosa che non seppe bene decifrare.

 

Lei, invece, era fuggita proprio per stare lontana da lui per sempre. Le faceva male pensare che lui stesse con un'altra ragazza. Lei lo amava, lo amava davvero. Non si era mai interrogata sui suoi sentimenti, ma lui era stata la prima persona che le aveva fatto venire dei dubbi su cosa provasse davvero. E nessun sentimento che aveva mai provato era così forte. Solo parlando con Ran, che era la ragazza che piaceva al suo lui, aveva capito che era proprio amore.
 

Nessuno dei due sapeva cosa dire, e forse dall'esterno questa scena sarebbe stata vista con ilarità: erano immobili come statue, a contemplarsi l'un l'altra come se fossero degli estranei. Ma nessuno sapeva, a parte l'amico Heiji, che quei due in realtà si conoscevano da tanto tempo, e che si amavano a vicenda.
 

"Ciao." disse lui, freddo e distaccato. Lei se n'era andata via il giorno dopo che ebbero preso l'antidoto per tornare grandi, dopo che ebbero sconfitto definitivamente l'Organizzazione.
 

"Ciao." fece lei di rimando, con un po' di vergogna: sapeva che aveva sbagliato ad andarsene via da lui, ma d'altronde non voleva soffrire, almeno, non di più di quanto aveva già fatto in vita sua.
 

"Allora, Shiho... Come stai?" esclamò lui con freddezza.
 

"Bene... Tu?" anche Shiho rispose con freddezza, anche se lei era più abituata di lui.
 

"Bene..." fece una breve pausa:"Allora... E' da tanto che non ci si vede..." aggiunse, continuando a guardarla.
 

"Già." disse lei, levando lo sguardo da quegli occhi cerulei: lo sguardo di lui conteneva così tante emozioni che le faceva paura. Temeva che lui sarebbe esploso di rabbia da un momento all'altro. Riconosceva di essere stata fin troppo avventata, avrebbe dovuto avvisare prima di levare le tende, ma d'altronde non se la sentiva: lui le avrebbe chiesto di restare. "Allora, Shinichi... Con Ran?" la sua voce tremò un istante, forse per la paura di scatenare nel ragazzo quella reazione di cui aveva una paura folle.
 

"Con Ran, mi chiedi? Non c'è stato nulla. Siamo stati insieme, è vero... Ma è finita praticamente subito..." sospirò, guardandola ancora:"In realtà, abbiamo capito di provare solo un amore fraterno, e la gelosia che provavamo era fraterna... " concluse.
 

Silenzio.
 

Se solo si potesse pesare questo silenzio, sarebbe pesato più del mondo. Era carico di tensione, di cose mai dette, di cose mai fatte. Non c'erano giochi di sguardi, e nemmeno scambi di parole amare, c'era solo quel dannato silenzio che sapeva di amaro. La ragazza non poteva credere alle parole di Shinichi, e si rese conto di essersene andata via troppo, troppo presto. Avrebbe dovuto aspettare. Magari poteva realmente succedere qualcosa con lui.
Ma non lo avrebbe mai saputo.

 

D'altronde, lui sembrava rincuorato nel vedere la ragazza. Decise di sciogliere tutto il ghiaccio che si era accumulato nel momento in cui l'aveva vista dopo tanto tempo, e quindi di mettersi il cuore in pace. Avrebbe passeggiato con lei e le avrebbe chiesto tutto quel che c'era da chiederle. E magari sarebbe riuscito anche a confessarle quei sentimenti che erano rimasti racchiusi nel suo cuore per troppo, troppo tempo. Ad un tratto, Shinichi andò verso la ragazza e le chiese:"Senti... Avviamoci, stiamo facendo la figura dei cretini." le sorrise, e lei ricambiò timidamente. Quel sorriso era quello che l'aveva mandata in confusione tante, troppe volte. Quel sorriso era il sorriso da cui era fuggita.
Lui le fece strada, e lei andò avanti. Sperava solo che il detective non desse di matto improvvisamente, che non si arrabbiasse. Temeva solo quell'unica domanda, quella domanda che le avrebbe incasinato la giornata.
Come se la sua sola presenza non le bastasse.

 

Camminavano fianco a fianco, le mani si sfioravano in continuazione, ma nessuno dei due aveva il coraggio di afferrare quella dell'altro. Guardavano avanti, mentre il rumore del mare, il chiacchiericcio della gente e le auto che passavano accompagnavano la loro passeggiata. Il sole stava già calando all'orizzonte, e il cuore dei due ragazzi si stava scaldando sempre di più grazie alla presenza reciproca di uno per l'altra.
D'un tratto, Shinichi si fermò. Appoggiò i gomiti sul cornicione che separava la spiaggia dal lungomare, e osservò attentamente l'orizzonte, mentre inspirava quella leggera brezza che gli scompigliava i capelli corvini. A questa visione, il cuore della ragazza cominciò ad accelerare i battiti: Shinichi era sempre stato un ragazzo bellissimo, ma in quel momento, appariva ancora più bello. Era il suo angelo custode, che l'aveva protetta anche nell'atto finale dell'Organizzazione. Era stato lui che si era frapposto tra la pallottola e lei, ed era Shinichi che era riuscito a deviare quella stessa pallottola.
Gli doveva la vita.

 

Lei decise di imitarlo. Si avvicinò a lui, appoggiò i gomiti sul cornicione e guardò il tramonto. Era il suo momento preferito della giornata. Anche a lei la brezza scompigliava i capelli, e Shinichi non fece a meno di girarsi e di ammirare la bellezza di quella rosa: nonostante avesse ormai più di vent'anni, non sembrava neppure essersi sfiorita. Sembrava, invece, che quegli anni passati senza vederla l'avessero resa più bella.
Tuttavia, doveva chiederglielo. Doveva sapere, era suo diritto:"Che fine hai fatto? Come mai te ne sei andata?"

 

Lei raggelò. Ecco la domanda che temeva. Ecco la domanda che le avrebbe fatto crollare il muro di difesa che si era costruita in quegli anni. Decise di rispondere, era più per questione di correttezza:"Perché... Perché non volevo soffrire. Mi sentivo di troppo e quindi ho preferito andarmene via..."
 

"Che idiota..." disse lui, per poi incrociare il suo sguardo e capire le sue emozioni:"Come ti è saltato in mente che potessi soffrire?!" fece lui, nella speranza di capire meglio i suoi sentimenti.
 

"Perché..." e qui non seppe cosa rispondere. Doveva dirglielo? Oppure era meglio che se ne stesse zitta? Ora che ci pensava, però, per troppo tempo aveva nascosto quello che provava per paura di soffrire ulteriormente, per cui decise di essere sincera, per una volta, e di non mentire a lui, e soprattutto, di non mentire a sé stessa:"Perché... Perché ti amo, Shinichi. Ti amo e avevo paura di soffrire, vedendoti con Ran. Ti ho sempre stimato, ti ho sempre ammirato per la tua grande tenacia e testardaggine. Ti ho sempre ammirato perché, nonostante ti avessi rimpicciolito, tu volevi proteggermi... Chissà per quale motivo poi! Sono scappata perché ti amo, Shinichi. E amandoti volevo che tu fossi felice con Ran, tutto qui."
 

Il ragazzo rimase colpito dalla risposta di Shiho. Non si aspettava che lei lo amasse così tanto profondamente da lasciarlo andare da Ran. Gli bastava come risposta, perché lui si avvicinò a lei e la abbracciò con forza, facendole capire che il sentimento era ricambiato. Lei ricambiò l'abbraccio e si mise a piangere, perché finalmente aveva detto quello che non era mai riuscita a dire. Lui sciolse per un momento l'abbraccio, la guardò in faccia e le disse:"Shiho... Anch'io ti amo. L'ho capito troppo tardi. Le tue risposte ironiche, i tuoi sguardi, i tuoi gesti, il modo in cui sbrigavi le cose... Mi piacevano. Da quando te ne sei andata, io non ho mai smesso un attimo di pensarti. Ero preoccupato per te, temevo ti potesse succedere qualcosa..." fece una pausa, nella quale abbracciò nuovamente la ragazza, e le sussurrò ad un orecchio:"Temevo potesse succedere qualcosa al mio fiore..."
 

A quel punto lei si strinse ancora di più nell'abbraccio così familiare di lui. Poi decisero di assaporare il sapore dell'altro, e avvicinarono le loro labbra, finché non si toccarono formando un bacio.
 

Il sole stava tramontando e gli uccelli si ritiravano nei loro nidi. Il frusciare delle foglie e il biancheggiare del mare facevano da sottofondo al cicaleccio della gente, che a sua volta faceva da sottofondo ad un bacio romantico tra due persone che si erano viste dopo tanto tempo. Il loro cuore ormai era pieno di gioia, tanto che il loro bacio si fece sempre più appassionato, senza che loro si accorgessero di avere degli spettatori che li stavano guardando ridacchiando.
 

Dopo un po', si staccarono e si accorsero di essere guardati dagli amici di Shinichi. Arrossirono improvvisamente. Heiji li guardò e disse:"Meno male che vi siete ritrovati... Però non mi aspettavo che già vi baciaste!" e tutti scoppiarono a ridere, compresi i due ragazzi implicati nell'argomento della conversazione.
 

"Quindi adesso stiamo insieme, vero?!" domandò Shiho al ragazzo.
 

"Sì, stiamo insieme."
 

Si presero per mano e camminarono insieme, come se quei tre anni non fossero mai passati.
 

  
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