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Autore: msmerybolla21    28/10/2012    3 recensioni
Ho immaginato così il ri-incontro del dottor Gelo e i due cyborg. Spero di aver fatto un buon lavoro e di aver dato dei nomi adeguati ai due fratelli.
"Terza classificata al contest Ciak: si balla e si canta…. Ovvero Musical, che passione!" di babykit87l
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 17, 18
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nickname (su EFP e sul forum): Bolla12

Titolo della storia: Occhi di ghiaccio.

Pacchetto musical scelto: Mamma mia.

Personaggi: C-17, C-18

Prompt (se utilizzato): Silenzio

Rating: Verde

Genere: Triste.

Note: Ho immaginato così il ri-incontro del dottor Gelo e i due cyborg. Spero di aver fatto un buon lavoro e di aver dato dei nomi adeguati ai due fratelli.
“Partecipa al contest Ciak: si balla e si canta…. Ovvero Musical, che passione!”

 

Occhi di ghiaccio.
 

 

“Occhi di ghiaccio”, quello era il loro soprannome.
Caroline era il nome della bimba dai capelli color della sabbia, Carl era il nome del bimbo dai capelli neri come l'ebano.
Erano stati rinchiusi in un orfanotrofio i due fratelli alla sola età di tre anni. Si diceva che un anziano dottore li avesse lasciati lì, promettendo alla direttrice del collegio che li avrebbe ripresi con se appena avrebbero compiuto dieci anni.

Era mattina inoltrata, quanto Caroline si era svegliata, il giorno prima del suo compleanno.
Con i piedini nudi, era scesa dal letto e si era precipitato su quello del fratello, urlando:
“Carl, domani è 26, domani è il nostro compleanno!”
Era entusiasta la piccola di poter finalmente utilizzare tutte quante le dita delle sue mani per rispondere alla gente che le chiedeva “Quanti anni hai, tesoro?”.
Il suo caschetto da poco rinfrescato si muoveva con la stessa velocità dei balzi sulla branda del fratellone.
Il moro, invece, si era rintanato sotto le coperte lasciando uno spiraglio per far traspirare un po' d'aria. Lui sapeva che il giorno del loro compleanno sarebbe arrivato a prenderli il loro tutore.
Era un bambino intelligente, Carol, sapeva che il dottore stava escogitando qualcosa.
Gelo era il suo nome, uno degli scienziati più in gamba dell'intero pianeta, una delle menti più diaboliche dell'intero universo. L'aveva sentito dire tante volte dalla loro direttrice:
“E' uno scienziato pazzo!” aveva sussurrato ad una delle segretarie dell'orfanotrofio.

Aveva percepito il peso del materasso equilibrarsi dopo aver ascoltato la voce della cameriera che aveva chiamato la sorellina per fare colazione.
Era un bambino silenzioso, cauto, pacato. Non si era fatto amici in quei sette anni; parlava solo di tanto in tanto con la gemella, senza raccontarle, però, i suoi pensieri più intimi, senza inquietarla del prossimo arrivo del loro sconosciuto tutore.
Ricordava poco di lui, solo gli occhi color ghiaccio come i propri e quelli della sorella.

Con pigrizia si era alzato dal letto e diretto verso il bagno.
Dopo una lavata di denti e di viso, aveva preso la via del corridoio per raggiungere la sala da pranzo, dove la sorella lo stava sicuramente aspettando.

Era notte inoltrata quando Caroline si era svegliata di soprassalto, sudata e sconcertata.
Si era sentita vuota, d'un tratto, come se qualcuno le avesse strappato via l'anima.
Aveva visto, in controluce, due occhi molto simili ai suoi che la stavano chiamando.
Si era alzata dal letto e senza pantofole, in silenzio, aveva iniziato a camminare nella stanza raggiungendo quella luce, quello sguardo in mezzo al nulla. Due mani forti le avevano afferrato il braccio sinistro ed un urlo strozzato aveva riempito la camera.

“Caroline!” aveva gridato Carl, svegliandosi d'un tratto.
Aveva visto anche lui quello sguardo, quegli occhi simili ai suoi, che, come per incanto, gli avevano rammendato la sua tenera infanzia.
“Lasciala stare!” aveva urlato ancora il moro. “Non toccarla, non toccare mia sorella!”.
Aveva preso a tirare calci alla sagoma sfocata nel buio, ma i suoi colpi erano stati tutti bloccati.
“Fermo ragazzo, stai fermo.” aveva sibilato il dottore, con voce roca. “I bambini che giocano col fuoco si bruciano le dita!”. Aveva ghignato, per poi stordire e far cadere al suolo i due fratelli.

 

**


3° CLASSIFICATA
Bolla12 Occhi di ghiaccio
- Grammatica e ortografia: 23/25
Scritta bene, ogni tanto si è persa qualche virgola ma nulla di grave. Mi è piaciuto il fatto che abbia usato anche il punto e virgola, cosa che non spesso succede, visto che si è persa l’abitudine di usarlo. C’è solo qualche errore di distrazione:
- ad un certo punto Carl è diventato Carol;
- nella frase. “Era mattina inoltrata, quanto Caroline si era svegliata…” dovrebbe essere quando e non quanto;
- nella frase “… quegli occhi simili ai suoi, che, come per incanto, gli avevano rammendato la sua tenera infanzia” il verbo è rammentare, non rammendare, per cui dovrebbe essere “… gli avevano rammentato…” Comunque in generale è scritta molto bene. Brava!
- Originalità: 19/20
A mio parere è originale. Insomma pensare che il dottor Gelo fosse stato il loro tutore fin dalla più tenera età non l’avevo mai letto. Non ti do il massimo per i nomi ce hai utilizzato, perché sono troppo “normali” e non li trovo in linea con DragonBall visto gli strani nomi che la storia contiene. La storia comunque mi è piaciuta come l’hai strutturata.
- Gradimento personale: 19/20
Mi è piaciuta tantissimo. Scorre talmente bene che sembra un drabble e non una flash. Mi è piaciuta la caratterizzazione dei due ragazzi, C18 alias Caroline mi ha ricordato Marron e questa è una buona cosa perché alla fine Marron è sua figlia e trovo plausibile che possano assomigliarsi, nonostante C18 abbia poi subito un cambiamento. C17 invece è sempre stato lo stesso personaggio chiuso e introverso e questo mi è piaciuto perché vuol dire che hai saputo renderlo IC. Insomma mi è piaciuta davvero tanto!
- Stile: 8/10
Bello. Scorrevole e senza momenti di cedimento. Ci sono solo un paio di cose che avrei cambiato se l’avessi scritta io:
- “Erano stati rinchiusi in un orfanotrofio i due fratelli alla sola età di tre anni” io avrei scritto “Erano stati rinchiusi in un orfanotrofio i due fratelli all’età di soli tre anni” perché dà più attenzione al fatto che abbiano quell’età e penso che questo era il tuo intento, giusto?
Comunque mi è piaciuto il tuo stile, deciso e conciso, come dovrebbe essere, senza però tralasciare la descrizione precisa e dettagliata dell’ambientazione e dei personaggi. Complimenti!
Uso del pacchetto: 23/25
Decisamente ben utilizzato. La frase l’ho trovata talmente perfetta in quel frangente che mi si è raggelato il sangue nel leggere il finale della flash. Il personaggio di C18 che avevi trovato nel pacchetto hai saputo renderlo protagonista, nonostante ci fosse anche c17 che domina la scena.
Totale: 92/100
- Bonus prompt: 2/5
Ecco qui non è andata proprio benissimo, nel senso che è nominato ma non è ben presente, anzi piuttosto trovo la voce della piccola Caroline che riempie la storia, invece avrei preferito che ci fosse più spazio al silenzio magari proprio in contrasto con la voce di lei.
Totale con bonus: 94/100

  
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