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Autore: orphan_account    30/10/2012    3 recensioni
Carissima Danielle,
oggi sono passati esattamente due anni dall'ultima volta che ti ho visto. Ogni tanto il ricordo di te e di tutto quello che abbiamo passato assieme mi sorprende, costringendomi a fermare quello che sto facendo e digrignare i denti per trattenere le lacrime. A volte succede perché vedo qualcuno con i tuoi occhi, o sento il rumore di una risata incredibilmente simile alla tua, altre volte è senza motivo, semplicemente mi manchi. Nelle prime settimane, invece, qualunque gesto mi riconduceva a te, in un modo o nell'altro. Ero arrivato al punto di rinchiudermi in camera e passare le mie giornate sotto le coperte con le tapparelle abbassate per evitare tutto ciò che mi avrebbe ferito.
Sono passati due anni da quando hai deciso che non valeva la pena combattere per quello che avevamo creato assieme, lasciando sfumare i nostri sentimenti in una pila di cenere fredda.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lover Dearest...

 

closure (noun)
1. A bringing to the end; a conclusion.
2. A feeling of finality or resolution, especially after a traumatic experience.

 

Carissima Danielle,
oggi sono passati esattamente due anni dall'ultima volta che ti ho visto. Ogni tanto il ricordo di te e di tutto quello che abbiamo passato assieme mi sorprende, costringendomi a fermare quello che sto facendo e digrignare i denti per trattenere le lacrime. A volte succede perché vedo qualcuno con i tuoi occhi, o sento il rumore di una risata incredibilmente simile alla tua, altre volte è senza motivo, semplicemente mi manchi. Nelle prime settimane, invece, qualunque gesto mi riconduceva a te, in un modo o nell'altro. Ero arrivato al punto di rinchiudermi in camera e passare le mie giornate sotto le coperte con le tapparelle abbassate per evitare tutto ciò che mi avrebbe ferito.
Sono passati due anni da quando hai deciso che non valeva la pena combattere per quello che avevamo creato assieme, lasciando sfumare i nostri sentimenti in una pila di cenere fredda. Certo, non ti biasimo per la scelta che hai fatto. Io non sarei mai stato capace di sopportarmi per così tanto, assecondando ogni mio capriccio. Non te ne faccio una colpa, ma non nego che abbia fatto male. Quando mi hai detto che tra di noi era finita, le lacrime agli occhi ma con le labbra a formare una linea determinata, ho chiaramente sentito qualcosa in me rompersi con un rumore sordo. È stato un dolore simile a quando mi sono rotto il braccio durante il secondo anno di liceo. Una fitta lancinante è esplosa all'altezza del mio cuore, espandendosi poi al petto. Non potevo muovere un muscolo senza triplicare il dolore, ed ogni battito cardiaco era come una stilettata al cuore, una ferita che si rimarginava immediatamente solo per essere riaperta un istante dopo.
I giorni subito dopo la tua partenza sono stati i peggiori. I ragazzi mi sono stati vicini quanto più possibile, ma era come se mi avessero asportato la parte di me capace di provare sentimenti. Ho pianto più lacrime per te che in tutta la mia vita. Tutte le sere mi addormentavo piangendo, afferrando convulsamente il cuscino su cui un tempo tu appoggiavi la testa, i tuoi ricci morbidi premuti contro la superficie e i tuoi occhioni da cerbiatto puntati nei miei, pieni di luce e vita. La mattina mi svegliavo con le guance ancora umide, perché avevo pianto nel sonno mentre il mio subconscio mi bombardava con la scena del tuo addio in replay. Ma nonostante questo, non riuscivo a provare nulla per la tua partenza. La mia capacità di provare emozioni di qualunque genere era come scomparsa, sparita assieme a te. Non avevo più una chiara percezioni di cosa fosse il dolore, sia fisico che emotivo. Non credo che tu ti renda del tutto conto di cosa mi hai fatto. È stato solo da pochi mesi che ho ricominciato ad acquisire sensibilità al mio corpo, a guardare fuori dalla finestra e accorgermi che il mondo non è più in una scala di grigi, a provare reale ilarità nel sentire una delle battute squallide di Louis.
Ma anche oggi non sono più la stessa persona che ero due anni fa. In effetti, non mi riconosceresti nemmeno, tanto sono cambiato. Non dirò se in meglio o in peggio, semplicemente cambiato.
Ho relegato tutto ciò che ti riguarda in un angolo remoto della mia memoria, ma anche con tutti i miei sforzi non riesco a non concedermi una capatina nel passato di tanto in tanto, e quei giorni sono i peggiori, perché sento la tua mancanza come non mai.
Ci sono giorni in cui penso che ingerire dell'acido, sentirlo corrodere la mia gola e lo stomaco al suo passaggio, bruciare i tessuti che incontra, sarebbe meno doloroso di quello che provo ricordandoti. È come se ci fosse una forza invisibile che mi preme giù, lasciandomi boccheggiante e inerte di fronte alla pura forza del dolore. La tua assenza fa male tanto quanto due anni fa, anche se a volte riesco a non pensarci.
E poi ci sono altri giorni, quando mi vieni in mente e non riesco a fare altro che una smorfia schifata, ripensando a che persona disgustosa eri. Avevi me, Liam James Payne, un astro nascente nel mondo dello spettacolo e il fidanzato più dolce che avresti mai potuto trovare, e hai buttato tutto al vento perché non riuscivi a sopportare i paparazzi e le nostre stupende fan. In quei giorni mi auguro tutte le sventure possibili per te. Poi me ne pento tremendamente, ma rimane il fatto che, come si dice, è il pensiero che conta.
Ma Danielle, quello che voglio farti capire con questa lettera è che il giorno che hai fatto le valigie e sei uscita da casa mia io non ho perso solo la mia ragazza, ma anche la mia migliore amica, una delle mie più strette confidenti, la persona di cui pensavo di potermi fidare ciecamente. Con qualche parola di scuse hai mandato a pezzi il castello di carte che era la mia vita, hai fatto sbriciolare tutte le mie convinzioni.
Quel giorno io sono morto. E poi sono risorto dalle ceneri che tu hai lasciato di me, ma non sono più uguale a prima. Anzi, molti dei miei tratti principali sono cambiati radicalmente.
Oltre a questo, la ragione per cui mi sono deciso a scriverti e rompere il silenzio che dura da due anni è perché ho realizzato che non è sempre vero che il tempo guarisce tutte le ferite.
Al contrario, le mie ferite sembrano essere guarite perché epidermide si è ricreata, lasciando dietro di se un tessuto cicatrizzato, ma sotto il muscolo sanguina ancora, rischiando molto di più di prima.
Era già da tempo che Zayn e Niall mi esortavano a scriverti, ma solo oggi, in ricordo del secondo anniversario della tua partenza, ho trovato il coraggio di farlo.
Non so se poi brucerò questa lettera oppure te la spedirò, ma immagino che non abbia importanza, in ogni caso. Scrivo per me, non per te.
Mi manchi, eppure non voglio incontrarti. Perché in realtà quello che mi manca non sei tu, ma il ricordo che io ho di te. Sono ancora follemente innamorato del tuo ricordo, ma con ogni probabilità non ti riconoscerei nemmeno per strada se ti incrociassi. Ironico, no? Nessuno di noi due si sarebbe mai aspettato questo risvolto degli eventi. Ma quel che è fatto è fatto.
Ti voglio bene,
Liam


Eat me, Drink me, Read me!
Sono tornata con quella che credo (ho perso il conto xD) sia la mia quarta o quinta OS.
Ha preteso di essere scritto, non è stata colpa mia. Stavo cercando di continuare la mia long e avevo il cervellino che mi urlava di scrivere questa storia.
Tra l'altro sono anche abbastanza soddisfatta di come è uscito, tranne un paio di passaggi qua e là, il che è molto meglio del solito 'mi fa schifo'.
Ma non so, magari a voi non piace. Quindi fatemi sapere, e non siate timidi, sono assolutamente innocua e non vi picchio se avete delle critiche costruttive.
Baci,
Ele :)

   
 
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