Sette volte*
di Urdi
Ino, quella mattina, aveva un esame difficile da sostenere ed era intenzionata più che mai a fare colpo sul professore. Non perché lei fosse una che scendeva a compromessi, pensava solo che avrebbe potuto -
un pochino - aiutare non presentarsi con le occhiaie, i capelli sfatti e la tuta da ginnastica logora, come le ultime
sei volte.
Per questo, indossava un abito nero, elegante, ma non eccessivo e si stava rimirando al bellissimo specchio comprato all’ultima fiera sul design. Le piaceva molto quell’oggetto, lo aveva scelto con cura fra una miriade di altri e l'aveva conquistata per due motivi: il disegno floreale sul lato destro, che saliva per tutta la lunghezza, e il fatto che la snellisse il più possibile.
Shikamaru, seduto sul letto, avvertì il desiderio di stirarsi, ma si scoprì già stanco persino per quello e rimase fermo a fissare il vuoto. Come ogni suo risveglio, esso rappresentava per lui un trauma da cui si sarebbe ripreso solo in una buona ventina di minuti.
"Io ho quasi fatto, Shika! Vedi di darti una mossa!" l'urlo di Ino lo avrebbe riscosso, se solo non fosse stato ancora con la mente annegata nel sonno. Quando riuscì a trovare la forza di mettersi in piedi, il cervello protestò, offeso. Solo diciassette minuti? Così, pensò bene di vendicarsi, facendogli mettere il piede in fallo su una ciabatta. Non una comune pantofola, ma il
sandalo-tacco-dodici e ponpon rosa di Ino, una creatura infernale, che lo fece inciampare fino a rovinare verso la porta del bagno. Quella si aprì nell'esatto istante in cui Ino decise di recuperare calze e scarpe, provocando la caduta libera del ragazzo dentro la stanza. Travolse la compagna senza riuscire a evitarlo, scorgendone a malapena l’ espressione furente. Nell'attimo, che parve durare un'eternità, in cui entrambi rimasero a mezz'aria, lui deglutì un grumo d'ansia. Poi, Shikamaru calcolò che la loro traiettoria mirava alla vasca da bagno. Ruotò, tirandosi dietro la compagna e atterrando di schiena. La giovane, nel tentativo di salvarsi, si aggrappò alla tenda - a foglioline verdi, manco a dirlo - strappandola via con una mano; con l'altra cercò appiglio nel lavandino, ma invece di afferrare la ceramica riuscì solo a ritrovarsi tra le dita il tubetto di dentifricio. Nella caduta, lo strinse tanto forte da far partire il tappo e rovesciarne il contenuto sull’abito.
Ino puntò le mani sul petto del ragazzo, guardandolo critica, indecisa se incazzarsi come una iena o scoppiare a ridere. Era una situazione tragicomica.
”Avrei un esame” riuscì solo a sussurrare.
”Mi…dispiace…” bofonchiò in risposta Shikamaru, preoccupato per la propria salute. La giovane donna si guardò, poi notò la loro posizione: la gonna del vestito alzata, le sue gambe fra quelle di lui… La mente le presentò una terza opzione e a quell’idea sorrise, sorniona.
”Oh be’, una volta più, una meno…”
“Lo dirai tu a nostro figlio, che l’abbiamo concepito in una vasca da bagno, vero?”
Shikamaru sbuffa, fuori dalla porta, cercando di nascondere l’agitazione per quel maledetto test di gravidanza.
Owari
31 ottobre 2012
Ok, ci ho provato. slice mi
ha dato un prompt e io ho buttato giù questa sciocchezzuola. L'idea era Shikamaru/Ino,
ciabatta, specchio e dentifricio. Spero di averlo rispettato almeno un
po' XD scusa ali, te l'ho detto che non sono in grado! Sono prolissima,
inutilmente e stupidamente prolissa e tendente all'angst. *abbracciobacia ali*
è tua, così facciamo pace (?).
Il titolo si riferisce al fatto che Ino verrà bocciata una settima volta
a causa di questo Imprevisto-impedimento. Povere noi anime universitarie. Altro
che le scuse di Kakashi, non ci laureeremo mai!
A tutti i lettori auguro una buona festa di
Halloween-ponte-dei-Santi-Morti-non-lo-so-mai *inchino* per me coincide solo
con il Lucca Comics a cui, dopo 10 anni di onorato servizio, non potrò
partecipare. Quindi coccolatemi nelle recensioni T_T anche se vi dovesse aver
fatto schifo, schifatemi con amore (?).
Abbracci gioiosi (???)
Urdi