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Autore: _yulen_    31/10/2012    2 recensioni
Era tempo che volevo fare una FF su CoD ma per un motivo o per l'altro ho sempre rimandato perchè non avevo l'ispirazione. Poi mi sono resa conto che il CoD non si vedono quasi mai ragazze e quindi ho deciso di inserirne una io anche perchè secondo me è una cosa ingiusta U__U
Fine della Terza Guerra Mondiale, Praga. Una ragazza, ex spia e ora Spetsnaz, è in giro per la città alla ricerca di sopravvissuti e si imbatte nel corpo quasi senza vita di un soldato.
Una nuova guerra all'orizzonte e un'altro nemico da affrontare. Sembra che per la Task Force 141, alla quale poi si aggiungerà anche la stessa ragazza, la pace non sia destinata a durare molto e anche il mondo, guarda il sole sorgere all'alba di una nuova guerra.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il viaggio fu tormentato, a un certo punto ho iniziato a credere che il mio passeggero sarebbe morto ma con un po’ di fortuna riuscii a portarlo al sicuro, la parte difficile veniva ora, dovevo fare in modo che sopravvivesse.
Era piuttosto mal concio e anche nel sonno, non riusciva a calmarsi e io non sapevo come fare per alleviare il dolore, se gli avessi dato troppa morfina sarei stata punto e a capo, ero sola perché tutti credevano che io fossi stata uccisa da quando “tradii” la Russia perché non mi trovavo d’accordo con i piani di Makarov. Eppure io ero viva, e loro lo sapevano perché qualche giorno fa, riuscii a mettermi in contatto con una delle squadre di salvataggio e non si erano nemmeno preoccupati di venirmi a cercare, le uniche persone che si mobilitarono furono il mio sottotenente e il mio sergente che puntualmente, mandai via perché avrebbero messo a rischio la loro carriera disobbedendo agli ordini dei superiori.
Pregavo solo che ce la facesse, una volta rimesso in sesto, lo avrei fatto rimpatriare. Era di questo che mi occupavo dopo che mi abbandonarono, convinta che fossi passata a miglior vita, cercare i sopravvissuti e farli ritornare a casa loro, sempre sperando che una casa ce l’avessero ancora, era il mio nuovo lavoro.
Continuavo a guardarlo mentre si agitava, provai a svegliarlo per farlo mangiare, ma fu inutile.
Presi la radio per cercare aiuto ma tutti i canali erano occupati e non avevo nemmeno un dannatissimo computer per stabilire un collegamento con un satellite, sperando che facesse rimbalzare il segnale verso qualche caserma.
Mi appoggiai alla parete incrociando gambe e braccia e chiudendo gli occhi, non c’era alcun rumore intorno. Tutto silenzioso, nemmeno il vento sembrava soffiasse eppure sentivo qualche spiffero d’aria entrare dalla finestra, era uno scenario post-apocalittico, macerie ovunque, cadaveri dietro ogni angolo e la vita sembrava fosse stata spazzata via. Mi avvicinai alla finestra prendendo il mio fidato fucile di precisione, dovevo sorvegliare la zona e tenere fuori dalle palle qualsiasi nemico fosse sopravvissuto in quel paesino.
Quella notte sembrava interminabile, io ero distrutta e non avevo più le forze per reggermi in piedi e il soldato che avevo trovato, mi aveva fatto dannare in tutti i sensi. Non aveva smesso un solo secondo di agitarsi o delirare dicendo cosa senza senso.
La mattina arrivò gelida, portando solo un po’ di luce che non mi fece sentire meglio perché avevo mal di testa e il brillare del sole lo aveva fatto aumentare, se poi aggiungiamo che ero diventata fotosensibile da quando una flash bang mi scoppiò a meno di due centimetri dal naso, ero a cavallo.
Cercai i miei occhiali da sole che erano puntualmente spariti e imprecai a voce così alta che temevo che qualcuno mi avesse sentita.
Avvertii un leggero scricchiolio dietro di me e prontamente portai una mano alla pistola per poi girarmi con velocità. Rimasi sorpresa nel vedere che il soldato che avevo trovato stava cercando di reggersi in piedi, appoggiandosi alla branda, cercò di dire qualcosa e poi cadde.
“Uomini” pensai facendolo distendere di nuovo. Si era alzato nonostante sapesse di essere forte quanto un budino.
Perlomeno sembrava che stesse recuperando, anche se ci sarebbe voluto un po’ e io non avevo tutto quel tempo. Faceva parte della 141 ed era ancora un ricercato, se lo avessero trovato lì e in quello stato,non ci avrebbero pensato due volte prima di ucciderlo.
Mi buttai su una sedia e sospirai, avevo anche io bisogno di dormire, ma se lui si fosse svegliato mentre io ero addormentata, sarebbe stato un bel guaio perché non c’era nessuno lì pronto ad aiutarlo a parte me e poi non dubitavo che avrebbe cercato di uccidermi, dopotutto, ai suoi occhi, potevo sembrare un nemico che aspettava un suo risveglio per interrogarlo e ricavare chissà quali informazioni.
Chiusi gli occhi, sperando di non addormentarmi, non potevo permettermelo.
 
Un forte tuono mi costrinse ad alzarmi, guardai fuori dalla finestra e sembrava che fosse notte dato il cielo scuro e nero. Mi guardai intorno sospettosa e mi avvicinai alla branda.
Le condizioni del soldato andavano peggiorando, lo sapevo che alzarsi era stata una pessima mossa. Presi altre fasce per poterle cambiare e quando tolsi quella che aveva al petto, altro sangue iniziò a uscire copiosamente.
Cercai di premere sulla ferita e di prendere la cartina che avevo in tasca, sapevo che nelle vicinanze c’era un ospedale, ma non sapevo come arrivarci. Accesi la torcia e cercai di illuminare la mappa quel tanto che bastava per farmi trovare il percorso più semplice che era a tre minuti in’auto.
Spinsi la barella fino al furgone e la caricai cercando di assicurarla con le cinture di sicurezza.
Misi in moto sperando solo che l’edificio fosse ancora in buone condizioni e soprattutto pregando di non trovarvi nemici all’interno altrimenti sarebbe stato tutto inutile. Anche guidare sembrava impossibile, avevo li occhi che si chiudevano da soli e sbandai più di qualche volta.
Ero pronta a tutto, ero uno Spetsnaz ed ero stata addestrata per ritrovarmi in situazioni peggiori, eppure quella guerra mi aveva prosciugato qualsiasi energia, come un limone che viene spremuto fino a ridurlo alla sua sola buccia.
 

 
   
 
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