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Autore: nana101    02/11/2012    2 recensioni
Nel telefilm non si è mai parlato di un ipotetico incontro tra Blaine e la famiglia di Kurt, così ho deciso di farci un pensierino.
Dalla storia: “Buona memoria! Buona memoria un corno, mi odia! Lo so, sono sicuro”
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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THE MEETING
“E se non gli piaccio?” domandò preoccupato Blaine,
“Gli piacerai non preoccuparti” Kurt stava cercando di tranquillizzare il suo ragazzo che tra poche ore avrebbe dovuto incontrare suo padre.
“Kurt, l’ultima volta che ho visto tuo padre gli ho detto di parlarti di sesso prima che fosse stato troppo tardi e non mi è sembrato molto felice di questa mia richiesta, chissà che impressione gli ho dato. Oddio.”
“Ah…allora sei stato tu a suggerirglielo? Effettivamente mio padre non avrebbe mai preso l’iniziativa. Torniamo a noi, non so che impressione gli hai fatto ma ti assicuro che gli piacerai e anche se non fosse così a me non interesserebbe ”
“Ma a me si! Io voglio piacere a tuo padre, voglio che mi accetti perché se mai io e te dovessimo sposarci voglio anche la sua approvazione”
“E l’avrai” Kurt lo guardava quasi divertito per quanto si stava agitando per una cosa a parer suo così stupida, non riuscì a trattenersi e iniziò a ridere a crepapelle mentre il suo ragazzo lo guardava quasi offeso. ”Non ridere Kurt! Sono serio!”
“Blaine andiamo anche se non li piaci: cosa impossibile visto che sono sicuro del contrario, il nostro rapporto non cambierà in nessun modo, ok? ”
“Oddio, oddio, oddio. Cosa mi metto? La cravatta? I papillon? O niente? Gli piacciono queste cose? O sembro troppo serio? Ok sono nel panico” Blaine si buttò sul letto disperato e si coprì gli occhi con le mani “Non gli piacerò ne sono sicuro…”
“Tesoro vuoi stare tranquillo e vestiti che tra poco dobbiamo andare e se non sai cosa mettere non so vieni in boxer…a me piacerebbe molto”
“Già…ma non credo che tuo padre gradirebbe” detto questo Kurt si avvicinò a Blaine e gli poggiò un bacio sulle labbra.
“Ti amo”
“Ti amo anch’io”
“E ora vestiti o ti porto davvero a casa in boxer” gli fece una linguaccia e Blaine sorrise.
“Ok. Dici che va bene questo?” gli porse un maglione rosso con una camicia bianca e il suo papillon preferito, ai pantaloni ci pensò Kurt dimostrando ancora una volta di saper coordinare perfettamente i colori degli abiti.
Salirono in auto, Kurt si era offerto di guidare vedendo che il suo fidanzato era troppo agitato anche per quello, non faceva altro che guardare nello specchietto retrovisore se i suoi capelli erano a posto o se il papillon si era scomposto di qualche centimetro, questo suo atteggiamento fece sorridere Kurt: era felice che il suo ragazzo si preoccupasse così tanto di piacere a suo padre, era in qualche modo una cosa estremamente dolce che si addiceva molto al suo Blaine, il ragazzo che due settimane prima gli aveva dichiarato il suo amore mentre stava decorando la piccola bara di Pavarotti. Tu mi emozioni, era questo che gli aveva detto prima di sporgersi per baciarlo. Da quel momento la sua vita era cambiata, ma non in peggio, in meglio, finalmente aveva trovato qualcuno con cui confidarsi, con cui passare le serate, con cui sfogarsi quando qualche idiota se la prendeva con lui perché ora che aveva Blaine tutto era diverso e non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinare il loro rapporto neanche a suo padre se non lo avrebbe accettato.

Kurt parcheggiò l’auto difronte a casa spense l’auto e si voltò verso il suo ragazzo che sospirò voltandosi e vedendo la casa di Kurt.
“Pronto?”
“Cambierebbe qualcosa se ti dicessi di no?”
“Assolutamente no”
“Uffa. D’accordo sono pronto alla mia condanna a morte” chinò leggermente la testa con aria sconfitta. A quel punto Kurt gli prese la testa tra le mani e lo guardo negli occhi.
“Che c’è?” chiese con aria interrogativa Blaine
“Niente, voglio solo memorizzare questo momento”
“Sono nel panico e tu vorresti memorizzare questo momento?”
“Esatto…sei estremamente adorabile quando sei nel panico” un bacio, Kurt gli diede un bacio sulla fronte e riprese a guardarlo negli occhi, in quegli occhi in cui si perdeva sempre.
“Andiamo forza”
“Se proprio devo. Courage.”
“Courage”

Kurt bussò alla porta e Carol andò ad aprire.
“Ciao Carol, lui è Blaine.”
“Emm…salve signora Hudson io sono Blaine Anderson è un piacere conoscerla. Questi sono per lei, Kurt mi ha detto che i gigli sono i suoi fiori preferiti ed ecco…si…le….io avevo pensato che gli sarebbero piaciuti”
“Grazie mille Blaine, e non darmi del lei chiamami Carol”
“Ah…o-ok”
“Ora venite dentro la tavola è già apparecchiata,  io e Burt vi stavamo aspettando”
Seguirono  Carol all’interno della casa,
“Tranquillo” disse a Blaine nell’orecchio con una risatina che non riusciva a trattenere
“La fai facile Kurt non sei tu quello che ha fatto una figuraccia davanti alla matrigna del tuo ragazzo. Non balbetto io! E invece non sono riuscito a formulare una frase di senso compiuto, io…”
“Ciao figliolo, lui deve essere Blaine giusto? Ci siamo già incontrati qualche tempo fa in officina”
O no! Se  lo ricorda, perfetto sono proprio fortunato. “Si…è…è un piacere rivederla signor Hummel, casa sua è bellissima, è molto accogliente”
“Grazie Blaine, e ti prego non darmi del lei chiamami Burt”
“O-ok sign-Burt”
Kurt si era reso conto che il suo ragazzo era leggermente in difficoltà non l’aveva mai visto senza parole, fino a quel momento. Kurt decise di intervenire per “salvarlo”.
“Bhè, io faccio vedere camera mia e il resto della casa a Blaine, non appena è pronto chiamateci”
“D’accordo Kurt. Oh a proposito oggi si mangia pollo con contorno di noci, ti piace il pollo con le noci Blaine?” domandò Carol.
“I-io si mi piace il pollo, ecco però ci sarebbe un piccolo problema”
“Che succede Blaine?” disse Kurt quasi preoccupato
“No, niente di grave e che sono allergico alle noci. Mi dispiace, avete preparato tutto e ora vi dico che sono allergico, ma non fa niente mangerò solo un po’ di frutta mi sazio facilmente”
“Stai scherzando? Non ti lasceremo mangiare solo frutta, poi il pollo non è ancora nel forno possiamo sempre cambiare il contorno, non è un problema” disse Carol sorridendo rivolgendosi a Blaine che era decisamente imbarazzato per quello che stava succedendo. Si limitò ad annuire leggermente con il capo, a quel punto Kurt lo prese per mano e lo portò con se su per le scale.

“Bhè cosa ne pensi?” chiese Carol a suo marito che stava controllando se c’era qualcos’altro da usare come contorno per il pollo.
“A proposito di cosa?”
“A proposito di cosa Burt?! A proposito del ragazzo di Kurt, sembra un bravo ragazzo. Non credi?”
“Sembra”
“Cos’hai?”
“Qual è il suo cognome?”
“Anderson”
“Allora avevo capito bene. Gli Anderson sono una famiglia molto ricca, ho paura che Blaine si senta troppo superiore nei nostri confronti, nei confronti di Kurt. Non voglio che Kurt soffra per una cosa così stupida come i soldi”
“Andiamo caro, non sembra quel genere di persona. Kurt non l’avrebbe scelto come fidanzato se fosse stato così, non credi?”
“Si, forse hai ragione. Però ho bisogno di più tempo per conoscerlo”
“Ok ma non metterlo in imbarazzo, lo sembra già abbastanza”

“Oddio che figura”
“Tesoro andiamo non è successo niente”
“Come non è successo niente?! Tuo padre si ricordava dell’officina! E quindi se l’è presa per quello che gli dissi. E…e tua madre aveva un’aria così dispiaciuta quando le ho detto che ero allergico alle noci. Oddio Kurt! Forse è meglio che scappo dalla finestra non se ne accorgeranno”
“Stai calmo, e poi se scappi dalla finestra rischieresti di ucciderti o di farti molto male visto che non sei proprio agile. E Blaine, Carol era dispiaciuta perché non sapeva che eri allergico alle noci e ha cucinato qualcosa quindi che tu non puoi mangiare e non perché non ti piace ma perché non puoi proprio. E mio padre…bhè ecco lui ha una buona memoria”
“Buona memoria! Buona memoria un corno, mi odia! Lo so, sono sicuro” era disperato
“Ehi, ehi, ehi non dirlo neanche per scherzo, lui ancora non ti conosce e sono sicuro che se ora è un po’ scettico e solo perché qualcuno e quel qualcuno sei tu tesoro sta portando via il suo bambino ” Kurt cercò di calmarlo, non l’aveva mai visto così agitato.
“Lo credi davvero?”
“Ne sono più che certo”
“Se lo dici tu allora ci credo, proverò a calmarmi, a respirare e a pensare prima di parlare”   i due si guardarono e iniziarono a ridere fino a che non sentirono la voce di Carol che li avvisava che la cena era pronta, scesero subito e presero posto a tavola, Kurt difronte a Carol  e Blaine per sua sfortuna difronte a Burt.

“Allora Blaine parlaci un po’ di te, hai fratelli o sorelle?”
“S-si ho un fratello, Cooper, però ecco non vive qui a Lima si è trasferito qualche anno fa a Holliwood per lavoro e diciamo che non ci sentiamo molto spesso”
“Capisco”.
 Silenzio, nessuno osava parlare, si sentivano solo le forchette e i coltelli che sbattevano contro i piatti.
“E invece con i tuoi genitori come va?” intervenne Burt, Kurt poggiò le posate e rivolse lo sguardo al suo fidanzato che a questa domanda quasi non si soffocò con il pezzo di pollo che aveva appena messo in bocca.
“Bhè, si, ecco, diciamo che è tutto ok”
“Non mi sembri tanto convinto ragazzo” Kurt e Carol lanciarono un’occhiata a Burt che aveva quasi ringhiato pronunciando quelle parole,
“No, io sono convinto di quello che ho detto”
“Mi stai mentendo ragazzo e non mi piacciono i bugiardi, non mi piacciono affatto” Kurt era rimasto paralizzato non riusciva ad aprire bocca l’unica cosa che faceva in quel momento era osservare lo sguardo spaventato di Blaine che a quanto pare non sapeva se rispondere o stare zitto, optò per la prima quindi rispose.
“Io…io non sto mentendo”
“Non è molto educato presentarsi in casa d’altri e mentire così sfacciatamente ad un adulto. Non ti hanno insegnato le buone maniere o ti senti così superiore che non meritiamo di conoscere la verità sul ragazzo di mio figlio?! Allora!?” Blaine spalancò gli occhi guardando fisso l’uomo che Kurt gli aveva descritto come un uomo dolce, calmo e che non si scomponeva mai, ma ora quell’uomo, il padre del suo Kurt lo stava accusando di sentirsi superiore a loro e che quindi non gli dava rispetto. Non poteva crederci.
“Papà!”
“No Kurt, non voglio che qualcuno ti faccia soffrire in nessun modo e soprattutto non voglio che qualcuno si senta in diritto di sottometterti solo perché noi non abbiamo abbastanza soldi! ”
“Ma…ma…i-io no-non farei mai una cosa del genere, specialmente a Kurt, io lo amo e non gli farei mai una cosa del genere”
“E allora non mentire”.
Stava per esplodere non ce la faceva più ad essere accusato da una persona che neanche lo conosceva, doveva difendersi in un modo o nell’altro per troppo tempo si era fatto scivolare tutto addosso: i rimproveri dei suoi genitori, gli insulti e ora questo.Basta.
 “Io non ho mentito!” stava urlando si era alzato dalla sedia e stava parlando o meglio gridando contro Burt “Io non volevo mentire! I miei genitori? Vuole sapere come mi trovo con i miei genitori? Perfetto glielo dirò! Mia madre non è mai in casa e quando c’è e come se non ci fosse e mio padre ah bhè lui da quando ho fatto coming out mi rivolge a mala pena lo sguardo, e come se non esistessi. Io ci sto provando, sono due anni che provo a fare qualcosa ma quando la situazione comincia a migliorare si ricordano che hanno un figlio che non è normale, un figlio che andrebbe curato, mandato in qualche centro per guarire. E’ questo il rapporto che ho con i miei genitori! Spero che ora sia soddisfatto! ” Blaine si incamminò verso la porta, ma subito Kurt lo raggiunse lo afferrò per un braccio e lo trascinò in camera sua lanciando per l’ultima volta un’occhiata a suo padre che era rimasto a dir poco sconvolto all’udire di quelle parole.

“Burt ma cosa ti è preso?” gli chiese sua moglie con aria severa
“Non lo so, davvero, oddio devo averlo terrorizzato. E solo che quando mi sono accorto che mentiva ho reagito spontaneamente, non volevo proprio. Kurt mi starà odiando in questo momento, ho costretto il suo ragazzo a dirmi qualcosa che ancora non voleva condividere con noi, mi sento uno schifo”.
Era davvero dispiaciuto, non voleva che succedesse una cosa simile non l’avrebbe mai voluto. Decise che più tardi sarebbe andato a chiedere scusa ai due ragazzi, ora preferì non avvicinarsi alla camera del figlio.
“Mi dispiace” era così dispiaciuto, aveva urlato contro il padre del suo fidanzato, non avrebbe dovuto farlo si sentì una vera e propria merda in quel momento.
“No Blaine, non è colpa tua davvero, non so cosa gli sia preso, di solito non è così aggressivo, non è mai aggressivo”
“Non avrei dovuto mentire, dovevo dirgli subito la verità senza cercare di evitare quella domanda che sicuramente mi avrebbe fatto  durante la serata, sono stato uno stupido”
“Ti amo”
“Cosa?”
“Ti amo. Non devi preoccuparti di quello che è successo andrà tutto bene, io parlerò con mio padre e si risolverà tutto te lo prometto”
“No, devo essere io a parlargli. Andrò adesso, gli chiederò scusa e gli spiegherò che ti amo e che mai, mai io ti farei soffrire e se dovesse succedere lui avrà il diritto e il dovere di prendermi a pugni fino a quando non si sarà sfogato definitivamente”
“E io ti prometto che se mai farai qualcosa di sbagliato non permetterò comunque a mio padre di torcerti un solo capello perché nessuno ha il diritto di farti del male” Kurt lo baciò ma sentì qualcosa di bagnato sulla sua guancia, era una lacrima, Blaine stava piangendo.
“Ehi, cos’hai?”
“Niente e che sono così felice di averti trovato e Dio, Kurt ti amo così tanto”
“Anch’io Blaine, anch’io ti amo”
“Credo sia ora di scendere e di andare a chiedere scusa a tuo padre e a Carol” Kurt fece cenno di si con la testa, asciugò con un dito le lacrime di Blaine e si incamminarono verso la cucina.

“Signora Hudson, signor Hummel, volevo chiedervi scusa per la reazione che ho avuto prima, non so cosa mi sia preso, di solito riesco a controllare la rabbia mi dispiace, mi dispiace davvero tanto, non volevo. Vi ho rovinato la cena e forse anche la giornata quindi credo che sia meglio se me ne torno a casa”
“Ma Blaine” gli disse Kurt prendendogli la mano.
“Ragazzo. Blaine, non è colpa tua, sono io che ti ho provocato accusandoti di cose orribili, tu ti sei solo difeso e questo mi piace perché vuol dire che difenderesti anche mio figlio con persone adulte. Inoltre dovrei essere io a chiederti scusa per quello che ho fatto, non avrei dovuto costringerti a dire cose che non avresti voluto dirci e per questo mi dispiace moltissimo, davvero. E Kurt mi dispiace di averti fatto questo, scusami”
“Papà l’importante è che tu abbia capito che hai sbagliato e hai chiesto scusa a Blaine. Strano, anche perché di solito non chiedi mai scusa, credi sempre di avere ragione” Burt e Kurt sorrisero e poi successe: Burt si avvicinò a Blaine e lo abbracciò.
“Grazie per l’altra occasione, benvenuto in famiglia” Blaine rimase immobile in quell’abbraccio non sapeva che fare ma lo ricambiò,
“Grazie a lei” si staccarono, Blaine guardò Kurt che gli fece l’occhiolino come per dire Hai visto gli piaci dopotutto, si sedettero di nuovo tutti  e quattro a tavola, ora però c’era meno tensione nell’aria e stavano sorridendo compreso Blaine che fino a poco tempo prima voleva morire.
Kurt prese la mano di Blaine che si voltò subito a guardarlo, Kurt si avvicinò al suo orecchio “Bene hai conosciuto la mia prima famiglia, domani tocca alla seconda”
“Cosa?” sussurrò Blaine stupito,
“Il glee” Blaine spalancò gli occhi, ecco ora era davvero terrorizzato, forse di più di quanto lo fosse per l’incontro con Burt e Carol abbassò lo sguardo con aria sconfitta e Kurt seguito dai suoi genitori che erano riusciti a sentire tutto iniziò a ridere.
FINE
  
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