03/11/2012
3 recensioni*
“Eden, cosa si prova a stare con la persona che si ama?” mi chiese Justin, guardandomi dritto negli occhi, mente si torturava le mani, sdraiato sul suo letto.
“Perché questa domanda?” chiesi di rimando, guardandolo piuttosto sorpresa.
“È che io.. niente, torniamo a studiare, meglio.” Avrei voluto sapere cosa lo turbava, ma non obbiettai e posizionandomi meglio, cominciai a sfogliare le pagine del libro di storia dell’arte. Aveva lo sguardo perso,
“La novità più originale dell'architettura gotica è la scomparsa delle spesse masse murarie tipiche del romanico: il peso della struttura non veniva più assorbito dalle pareti, ma veniva distribuito su pilastr.. Justin, mi stai ascoltando?” sembrò svegliarsi dalla trans mentale in cui era imprigionato e scuotendo piano la testa, farfugliò qualcosa che optai fosse un sì.
“senti, che ne dici se ci prendiamo una pausa e continuiamo dopo?” gli chiesi poi, vedendolo ancora distratto, troppo perso in qualcosa di incomprensibile per me. Lui scosse nuovamente la testa, in segno nettamente negativo questa volta.
“non voglio fare una pausa, voglio fare un’altra cosa.” Mi lanciò una veloce occhiata e poi, leccandosi le labbra sputò fuori tutto d’un fiato “mi insegni a baciare, Eden?”
“c-cosa? Perché?”
“io voglio, cioè … così, per favore” mi implorò con lo sguardo. Avrei dovuto baciarlo seriamente? Il mio cuore non avrebbe retto, nossignore. Tutta quella situazione era già abbastanza frustrante per me, e sapere che baciandolo lui non avrebbe provato ciò che io avrei sentito, la rendeva ancora più demotivante. Lui non è come gli altri ragazzi, o almeno la gran parte di essi.
“perché proprio io Justin? Insomma, ci sono tante altre persone che potrebbero aiutarti con questo..” cercai di divincolarmi io, gesticolando vivacemente con le mani, scostandomi i capelli da un lato all’altro.
“perché hai avuto diversi ragazzi Eden, hai esperienza” lo guardai torva, pronta a rispondergli ma mi anticipò
“e poi sei la mia migliore amica, non dovresti neanche chiedermi il perché sono venuto da te, giusto?” un punto per Bieber. “mi fai questo favore?” mi domandò nuovamente, prendendomi una mano, per poi stringerla tra le sue.
“Ma dopo studiamo. Non ho intenzione di prendere un’altra D, d’accordo?” mi sorrise felice e fece per sedersi, quando lo bloccai. “puoi stare anche così, non c’è una regola specifica su come bisogna mettersi, Justin” lo vidi arrossire e tornare a sdraiarsi come prima. Era teso e si notava. Ma come biasimarlo? D’altronde lo ero anche io, davvero tanto. E credo che se non ci fosse stata la gabbia toracica a trattenerlo, il mio cuore sarebbe già schizzato fuori dal petto, tanto forte batteva. Ma sapevo come nascondere tutto, dopo anni di menzogne, di sorrisi finti e di delusioni avevo imparato a controllare me stessa, comportandomi come se fossi totalmente calma, come se non stessi provando nulla, anche se in realtà sarei esplosa all’istante.
“per prima cosa rilassati, tu stai fermo e lasciati guidare, ok? Segui i miei movimenti” dissi sicura, mettendomi in ginocchio di fianco a lui, posizionando le mie mani una per ogni lato del suo collo, sopra alle spalle. I miei capelli ricadevano leggiadri sul suo petto e posso giurare di averlo visto sorridere, una volta che essi sfiorarono il suo corpo, causandogli un lieve solletico. Sorrisi di rimando e i avvicinai piano, osservando ogni centimetro del suo viso.
Sorrisi ancora di più non appena vidi il suo sguardo con traiettoria labbra-occhi e viceversa.
Poi fu un attimo.
Le nostre labbra a contatto, lo sfiorarsi dei nostri nasi, i miei capelli sul suo viso, la sua mano sul mio fianco.
Era tutto più che perfetto, nonostante fosse il suo primo bacio.
Lo sentii premere ti più sulle mie labbra, alzando di poco la testa dal materasso, così decisi di intensificare il bacio e lui sembrò non avere problemi a seguire le mie mosse, chiudendo gli occhi.
Quando ruppi il contatto, lasciando fare alle nostre labbra un piccolo schiocco, aveva ancora gli occhi chiusi e la mano sul mio fianco.
Lo scrutai per bene e feci per rimettermi al mio posto, ma mi bloccò dal polso, portando così la mia mano sul suo petto nuovamente.
“fallo ancora” mi disse, sussurrandomi a fior di labbra, una volta che avevo già preso la via per il suo viso.
Un centimetro ci separava, o forse metà.
“perché il mio cuore batte così forte tutte le volte che ti avvicini pericolosamente a me? Lo senti?" mi disse facendo aumentare la pressione della mia mano sul suo petto, con la sua. "Io sono diverso. Perché succede, Eden?”
Mi allontanai velocemente, schiarendomi la voce.
“no, non lo- è meglio che vada”
Lo lasciai lì, sul suo letto, con la testa fra le mani a dire qualcosa, rivolto a me o a se stesso.
Ma ormai ero troppo lontana per capire, ero troppo lontana per fermarmi e correre ad abbracciarlo. Ero troppo lontana, eppure troppo vicina, ad un passo dal suo cuore. Ad un passo dal mio cuore.
sup bitches?
ehiehiehi pivelle, la vostra amata ( diciamo meno cazzate ) ragazza di provincia e tornata
con una one shot calda calda.
era da un po' che questa idea mi frullava in testa e oggi, non avendo una pippa da fare
-come al solito d'altronde-
l'ho messa per iscritto, tataaaaaaaaaaaaaan!
si è capito che justin è gay o devo mettere i manifesti, fare un paio di conferenze stampa e tatuarmelo sulla fronte?
sì, in questa fanfic justin è omosessuale, ed è questo che la rende più intrigante, non credete?
ah no? merda, sono una fallita.
forse, e sottolineo forse, sta sera/domani pubblicherò il quarto capitolo di burlesque quindi
STAY TUNED PIVELLSSSSSS.
basta, adesso vado.
mi fate sapere cosa ne pensate? ci tengo moltissimo.
un bacio,
outoftowngirl♥