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Autore: M4RT1    03/11/2012    7 recensioni
La Banda del Lupo è stata sgominata. I RIS meritano una pausa, vero? Ma si può chiamare così una vacanza tra colleghi? Tra stanze per due, inquilini di troppo e situazioni... scomode, una nottata passata tra... amici?
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Ok, oggi mi sono data alla pazza gioia con i RIS... spero che vi piaccia :D
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'RIS... ate'
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-Sai, Daniele? Questo aggeggio si chiama paravento. L’hanno inventato apposta per situazioni del genere.
-Lo so, Bartolomeo. Ma non credo che ci sia bisogno, cioè… siamo tra di noi, no?
-Ce n’è bisogno, Ghirelli. Assolutamente.
Daniele Ghirelli sbuffò e tirò il paravento con uno scatto, urtando il piede del suo compagno momentaneo. Su quel punto avevano insistito molto con la Brancato, ma almeno per la prima notte non c’era stato nulla da fare: le camere erano solo due e le persone davvero tante. Troppe.
-Ghiro, ti spiace spegnere la luce?- domandò la voce di qualcuno che teneva la testa affondata nel cuscino. Forse era Emiliano, ma in quel groviglio umano non si poteva essere certi di niente.
-Sì, Ghiro… per favore! 
-Ma ce l’avete con me, stanotte?- mormorò il tenente mentre, con aria contrariata, si trascinava fino all’interruttore dall’altro lato della stanza.
E pensare che era stata proprio una sua idea…
 
*-La Banda è stata sgominata, dobbiamo festeggiare! 
Erano tutti lì, nell’ufficio che per tante volte aveva ospitato riunioni strategiche e che, finalmente, aveva visto anche l’interrogatorio di Mario Pugliese. Aveva visto la fine dell’era della Banda del Lupo. Il Lupo che era stato tradito dai suoi stessi alleati, dal suo branco, che era stato quasi consegnato per mano di Maiale e Scimmia. Che era stato abbandonato dal suo stesso fratello, catturato poche ore dopo. E poi due giorni estenuanti fatti di interrogatori, rapporti, conferenze stampa, e, finalmente, i festeggiamenti.
-Perché non ci facciamo un viaggetto?
La proposta era stata accettata.*
 
-Se aveste lasciato prenotare a me il viaggio, avremmo avuto almeno tre stanze!- si lamentò Orlando, confinato in una brandina accanto alla porta del bagno. Emiliano e Bart mormorarono il loro assenso. Daniele sbuffò:
-Pensate positivo: se l’avesse organizzato Bianca probabilmente non avremmo avuto neanche abbastanza letti… da quando il suo bell’Emiliano l’ha lasciata, poi…
Una pantofola blu volò a colpire il naso di Ghiro:
-Smettila di ossessionarmi, Ghirelli…
-Ma quella era la mia pantofola! 
Le proteste di Orlando si mischiarono con i mugolii di Daniele in un coro di lamenti. Dalla stanza accanto provennero due colpi secchi alla parete.
-Comunque non capisco perché dobbiamo starcene in sei qui e le ragazze solo in due…
 
Quando erano arrivati all’albergo, in tarda notte, avevano scoperto l’errore: due stanze da due.
-Due da due, Ghirelli? Eravamo dieci, capisci? Dieci! Ringrazia Eleonora e Giada se ci hanno dato buca all’ultimo momento…
 
E così si erano stretti: ragazze da un lato, ragazzi dall’altro.
-Da domani io dormo con Lucia…
-E io con Bianca! 
-Daniele! 
-Meglio Bianca che Bartolomeo Dossena, Cecchi. Fidati, è così.
Emiliano cercò l’altra pantofola di Orlando: erano già tre mesi che lui e Bianca avevano chiuso, per sempre; lui tentava di riallacciare con Giada, lei frequentava un tizio della Procura. Eppure Ghirelli non perdeva occasione per prenderli in giro. E poi c’erano Orlando e Lucia. Era stato da subito ovvio che sarebbero tornati insieme, ma con il tradimento di Stefano era diventato chiaro come il Sole. Quelli che ci avevano messo più tempo erano stati Bart ed Eleonora. Giorni di telefonate, messaggi, dubbi, e ancora telefonate. E, finalmente, il primo appuntamento. Orlando li aveva battezzati i giorni della morte.
 
-Sai, Ghirelli… non credevo che fossi così insopportabile anche di notte.
-L’apparenza inganna.
Orlando chiuse gli occhi:
-Buonanotte, gente.
-Buonanotte, Orlando.
-Buonanotte, Milo.
Trascorsero tre minuti di pace, poi Daniele si alzò:
-Sapete una cosa? Accendo il pc.
Un movimento, un tonfo e un urlo seguirono quell’affermazione:
-Ma che… Ghirelli, voglio dormire. E la prossima volta non scegliete una camera in mansarda!- strillò Bartolomeo, massaggiandosi il cranio.
La luce bianca del pc accecò tutti, subito smorzata dal corpo del proprietario, che ci si piazzò davanti.
Fu allora che anche Carnacina si svegliò: era alloggiato in un sacco a pelo, tra i letti di Emiliano e quello di Ghirelli.
-Se non ti spiace, tenente, uso il tuo letto.
-Mi dispiace davvero tanto, invece. Vai da Sasso.
La sagoma del carabiniere emerse dal bagno: lui aveva la brandina ma non il pavimento, e così era incastrato tra la doccia e il lavandino, alla destra del water.
Altri due colpi rimbombarono per la stanza:
-Non è giusto… loro sono due! 
Bartolomeo Dossena si alzò: i capelli simili a quelli di un pazzo, il pigiama grigio in stile carcerato, torreggiava sui compagni distesi e anche su quello seduto.
-Basta, dobbiamo prendere in mano la situazione! Qualcuno deve fare irruzione e dormire dalle donne. Insomma, almeno due! 
Emiliano si nascose sotto le coperte.
-Vado io! 
-Carnacina, sei squallido.
Orlando si alzò:
-Vado io, su… chi viene con me?
Silenzio.
-Su, ragazzi… non dobbiamo dormire con le ragazze. Solo dalle ragazze, no?
La chiamata di Giada giunse tre minuti dopo.
-Vado io.- si offrì Sasso, ma tutti rifiutarono.
-Non dobbiamo spaventarle!- sussurrò Orlando, in piedi accanto alla porta e con una sola pantofola.
-Questa storia è ridicola! Abbiamo sgominato la Banda del Lupo e non sappiamo fare irruzione nella camera della Brancato! Dei liceali sarebbero più veloci! 
E così si organizzarono: Bartolomeo e Orlando avrebbero bussato con una scusa e poi, come dei veri duri, avrebbero fatto capire alle ragazze che non era giusta la situazione in cui erano finiti.
-… e loro capiranno. Sono donne mature, dopotutto.
 
Eppure quella notte dormirono tutti lì, confinati in quella stanza per due.
  
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