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Autore: BeFree    03/11/2012    8 recensioni
Lui avrebbe dovuto accorgersene.
Lui avrebbe dovuto impedirlo.
Lui avrebbe dovuto obbligarla a mangiare.
Lui avrebbe dovuto capirlo che era anoressica.
Ma non lo aveva capito.E lei era finita in ospedale.
Non aveva capito che lei era perfetta?!Che era perfetta per lui anche se provava a infilarsi dei pantaloni che non le stavano?!Anche se non voleva mai pesarsi perchè pensava che la bilancia scoppiasse sotto il suo peso?!
Lei era perfetta per lui.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                              LITTLE THINGS

 



For you One Direction,
because you make me feel perfect,
when i'm not.





Suonai il campanello di quella immensa casa.

Aspettai qualche secondo e poi schiacciai di nuovo.Ero impaziente,come sempre,quando dovevo vederla e stringerla tra le braccia.

Ancora nessuno venne ad aprire.Come al solito era terribilmente distratta.E disordinata.E casinista.Ma era per questo che l’amavo così tanto.

Sospirai di nuovo.Ogni volta che mi veniva in mente quel pensiero mi sentivo strano,diverso.Lui,Zayn Malik,amava lei.

Amava le sue piccole cose.I suoi gesti,i suoi movimenti,le sue unghie sempre perfettamente curate,il modo in cui si legava i capelli,in uno strano chignon che solo lei riusciva a fare,il quale spostava quei dolci boccoli da un lato.

Amava anche i suoi capelli lunghi fino a metà schiena che era circondata da dolci boccoli,così dannatamente perfetti.Il dolce profumo di fiori d’arancio che emanavano;ogni volta che lei muoveva la testa poteva sentire quel profumo colpire le sue narici e lui ogni volta se ne beava,di nascosto.

Si,di nascosto.Ann non sapeva di tutto questo.

Lui e Ann erano semplicemente migliori amici.Niente di più.Almeno,per lei.

Lui l’amava alla follia.Se ne era reso conto quando lei stava per andarsene,per sempre.

Se pensava a quella notte gli venivano i brividi,ma non come quelli che provava quando ripeteva a se stesso che l’amava.Erano brividi di terrore allo stato puro;erano quelli che avevano scoperto i suoi sentimenti più profondi.
Lei era svenuta ai suoi stessi piedi e l’unica cosa che era stato in grado di fare era stato chiamare l’ambulanza e vederla uscire da quella casa su una barella e circondata da paramedici:non ci aveva fatto molto caso al resto.In quel momento continuava a rivivere l’istante in cui gli occhi di lei si erano girati indietro ed era caduta a terra come se il burattinaio che la faceva muovere con così tanta grazia avesse tagliato i fili e la povera bambola fosse crollata a terra.

Lo riviveva all’infinito,anche ora,quando erano passati ormai 2 anni.

Lui avrebbe dovuto accorgersene.

Lui avrebbe dovuto impedirlo.

Lui avrebbe dovuto obbligarla a mangiare.

Lui avrebbe dovuto capirlo che era anoressica.

Ma non lo aveva capito.E lei era finita in ospedale.

Non aveva capito che lei era perfetta?!Che era perfetta per lui anche se provava a infilarsi dei pantaloni che non le stavano?!Anche se non voleva mai pesarsi perchè pensava che la bilancia scoppiasse sotto il suo peso?!

Lei era perfetta per lui.

Si passò una mano sul ciuffo perfettamente modellato dal gel e da anni di esperienza con il phon:non lo faceva mai,tranne quando era nervoso,perchè teneva molto ai suoi capelli.

Ann infatti l’aveva chiamato e gli aveva chiesto di venire subito a casa sua,dicendogli che  aveva bisogno di lui;ovviamente non si era fatto attendere,aveva afferrato il suo giubbotto di pelle e ora stava solo aspettando che lei gli aprisse.

Gli toccò suonare ancora un paio di volte il campanello prima che la porta si spalancasse.

“Oh cazzo fin-” si bloccò subito.

Sentì un colpo al cuore.

Davanti a lui c’era una Ann sconvolta,con il trucco colato,i capelli scompigliati,gli occhi gonfi e rossi.Stingeva ancora il fazzoletto con cui probabilmente,fino a poco prima aveva provato ad asciugarsi le lacrime.Ma non c’era riuscita con successo.I suoi occhi erano stracolmi di acqua salata e le guance erano rigate da strisce dove le lacrime avevano portato via il fondotinta.

Stava soffrendo.E io mi sentì morire,come ogni volta che succedeva.

Non persi un momento.Sapevo come fare quando succedevano queste cose.

Sapevo cosa fare quando lei all’improvviso cadeva in depressione,ricordando gli avvenimenti negativi del suo passato.Ed erano tanti.E l’anoressia era quello meno grave forse.

La presi per mano e sentì che la mia mano si adattava perfettamente nella sua,come se fosse fatta apposta per tenere la mia.

Lei chiuse gli occhi e respirò profondamente mentre io entravo in casa e mi chiudevo la porta alle spalle.

Adesso il mio ruolo non era quello del migliore-amico-innamorato-alla-follia-della-sua-amica ma quello di migliore amico;dovevo starle vicino e farla ridere:e sapevo esattamente che cosa dovevo fare.

La feci accomodare sul divano e io mi sedetti di fianco a lei,abbracciandola.

Tutto quello di cui aveva bisogno adesso era calore.E io ero il suo braciere e lo sarei stato per sempre anche se lei si sarebbe sposata con qualcun altro e avesse avuto dei figli che non fossero miei.Ci sarei sempre stato.

La cullai per quella che mi parve una buona mezzora.Lei piangeva sulla mia spalla e sapevo che dovevo farla sfogare.

Non amava se stessa neanche la metà di quando l’amassi io,non si trattava come merita,si ostinava a soffrire,sembrava quasi che avesse paura di essere felice.Ma io avrei potuto farlo.Io volevo farlo.Io volevo renderla felice.

La strinsi ancora più forte e lei smise di piangere dopo qualche minuto.

“Grazie Zayn.” disse con la testa ancora appoggiata al mio petto.Avevo paura che sentisse che il mio cuore battesse a un ritmo non normale,che battesse per lei.

Mi limitai a baciarle la fronte e mi beai per l’ennesima volta di quel profumo ai fiori d’arancio,di cui non mi stancavo mai.

“Vai a farti una doccia Ann,sciacqua via i brutti pensieri e poi torna da me.”Dissi mentre sollevavo la sua testa da sotto il mento e la fissavo negli occhi ancora umidi ma dai quali cominciava a rinascere una piccola fiammella di vita.Senza dire una parola si alzò e andò in bagno.La sentì sbattere la porta.

Io rimasi a pensare a lei.Mi rendeva così triste il fatto che avesse sofferto e che stesse attualmente soffrendo così tanto.Non lo trovavo giusto.Meritava tutto il meglio.E io ero sicuro di poterglielo dare.

Sospirai per l’ennesima volta e mi misi all’opera.

Presi dalla videoteca il suo film preferito,l’unico che potesse tirarla su di morale “Letters to Juliet” e lo infilai nella tv a schermo piatto mettendolo in pausa prima che potesse partire.

Poi andai in cucina;se si guardava quel film con lei dopo uno dei suoi momenti potevi essere sicuro che si sarebbe addormentata.E lei non poteva andare a letto senza una tazza di te.Anche questo capriccio aveva il suo sfondo di tristezza:quando i suoi morirono in un incidente d’auto,4 anni fa,fu la prima cosa che bevve dopo 3 giorni d’astinenza da cibo e liquidi.Fu sua nonna a portarglielo e così aveva fatto tutte le sere fino a quando non era venuta a mancare un anno fa,quando Ann era ormai maggiorenne.Ereditò tutta la ricchezza dei genitori,ma si sentiva vuota dentro.E in un certo senso questo te serale la riempiva di quel vuoto:un vuoto che io,sono sicuro,sarei riuscito a colmare.

Amavo il fatto che necessitasse del te.
Appena ne versai una tazza lei scese le scale.

Era una meraviglia.Non c’erano altre parole per descriverla.

Le sorrisi e l’avvolsi in un abbraccio.

“Come stai?!”

“Meglio.Meglio quando ci sei tu Zayn.Grazie.”

Ci sedemmo sul divano e io feci partire il dvd.

Lei sorrise appena capì di cosa si trattava.

Mi persi ad osservare le sottile pieghe che si creavano sotto gli occhi quando un sorriso increspava quelle labbra sottili e perfette.

Lei le odiava.Io le amavo.

“Tu si che mi conosci...”

Finì di bere il suo te e circa a metà del film si addormentò,accoccolata al mio petto.

Non volevo rischiare di svegliarla così la distesi su quell’enorme divano e io mi sdraiai al suo fianco,ammirandola in ogni suo piccolo dettaglio,ogni sua piccola cosa.

Mi ritrovai ad unire le lentiggini che costellavano il suo viso come se fossero delle piccole stelle in miniatura;lo facevo spesso e mi divertivo a creare dei disegni sul suo dolce viso che raramente era così rilassato come quando dormiva.Per me erano disegni che avevano un senso.

A lei ovviamente non piacevano.Tempo fa aveva anche pensato di farsele sbiancare ma io ero riuscita a dissuaderla.E meno male,le amavo così tanto.

Ma d’altra parte non le piacevano le sue gambe,che io trovavo perfette.

La irritavano le fossette che aveva alla base della schiena.

Odiava il suo corpo.Era uno dei motivi per cui era finita in quel tunnel buio chiamato depressione.E aveva cominciato a lasciarsi morire di fame.E a impasticcarsi.

Ma ne stava uscendo.Piano piano aveva cominciato a mangiare regolarmente e a ridurre le dosi di antidepressivi.E io la stavo aiutando.Mi sentivo fiero del lavoro che stavo facendo,perchè era qualcosa che mi veniva assolutamente normale.

Ma io l’amavo.Amavo queste cose infinitamente.L’avrei sempre amate.

Le sue ciglia lunghe sfioravano gli zigomi quando abbassava lo sguardo imbarazzava e un colorito rosso si diffondeva sulle guance,confondendosi con le lentiggini.La trovavo terribilmente dolce quando si atteggiava così.

Il corso dei miei pensieri fu interrotto da lei che prese a parlare.

Era una della altre,innumerevoli,infinite cose che amavo di lei.Parlava nel sonno.

Ripeteva frasi magari senza senso,a volte,altre volte le lezioni che aveva appena studiato.

Se si era fortunati poteva cominciare a conversare con una persona che solo lei vedeva.

Per me la maggior parte non avevano senso,in quanto non sapevo cosa diceva l’altra persona,ma le avrei gelosamente tenute nel mio cuore.

Sorrisi pensando che non potevo farmi sfuggire queste piccole cose dalla bocca.

Ma era lei,loro erano la sua essenza.

“Zayn perchè sei venuto?” 

Rimasi bloccato per un attimo...si era svegliata?!No altrimenti avrebbe aperto gli occhi e io mi sarei inevitabilmente perso in quelle due sfere color smeraldo.

“Perchè ti amo principessa.” 

Era la prima volta che lo dicevo ad alta voce.E un senso di liberazione si diffuse al centro esatto del petto,come se mi fossi tolto un macigno che non mi ricordavo di avere.Le accarezzai un fianco e scesi fino ai fianchi perfetti.La desideravo così tanto.

La desideravo anche quando quei fianchi non erano così magri ma in carne.L’avevo sempre desiderata,solo che per capirlo avevo dovuto vederla su un letto d’ospedale.

Ma lei adesso aveva bisogno di me come amico,non come ragazzo.

Risalii verso li braccio prendendole la mano e baciandola.

Sentivo la sua pelle dannatamente liscia sotto le mie labbra e risali con la bocca tutto il braccio fino ad arrivare al collo e fermarmi a pochi centimetri dalle sue labbra.
Fissai il suo viso perfetto,le sue lentiggini quelle due sottili strisce che erano le sue labbra,le sue lunghe ciglia...

No,non si sarebbe mai amata quanto l’amavo io.Lei si odiava.

Ma io dovevo farle capire che era perfetta.Anche a costo di rovinare la nostra amicizia.Se fosse stata con me sarei riuscita a farle capire quanto fosse dannatamente perfetta.Mi avvicinai al suo viso,pronto a lasciarle un bacio quando parlò di nuovo.

“Anche io ti amo Zayn.”

Mi bloccai.

Lei all’improvviso aprì gli occhi,ancora impastati dal sonno e si accorse subito della mia vicinanza.

La guardai negli occhi,pensando che rischiavo di buttarmici dentro e perdermi.Potevo quasi vedere il mio riflesso.

Ricambiò lo sguardo e mi fissò seria.Sembrava stesse pensando a qualcosa.

“Ti do fastidio?”sussurrai.

La vidi trattenere il fiato quando il mio alito caldo colpì il suo volto.

Scosse impercettibilmente la testa.

“Ann...”dissi sussurrando,di nuovo.

Non mi lasciò parlare,e avvolse le sue braccia attorno al mio collo,tirandomi ancora più vicino a lei se possibile.

“Ho un problema Zayn...” mi soffiò nell’orecchio.

Io rabbrividii e strinsi le mie mani sui suoi fianchi.

“Credo di essere innamorata di te.”

Il mio cuore perse un colpo.Il respiro mi si bloccò.

La testa iniziò a girarmi,le mani a tremare.

Lo stomaco si chiuse all’improvviso e sentì un improvviso calore invadermi il corpo.

Aveva detto che era innamorata di me.

“Cosa?!...”

Non potevo crederci.Forse era un sogno.

“Sono.Innamorata.Di.Te.” disse scandendo ogni singola parola.

“E’ stupido lo so...ma stavo dormendo e ho sognato che tu mi dicevi che eri innamorato di me e li ho capito che lo ero anche io.Spero che questo non rovini niente di tutto quello che abbiamo costruito insieme.”

La guardai negli occhi.Erano bagnati,ancora.Aveva paura.Paura che potessi andarmene per quello che aveva appena detto.

La strinsi a me più forte di quanto avessi mai fatto,sentendo il suo corpo caldo contro il mio,bollente.

Mi staccai e la baciai.Presi le sue guance tra le mie mani e delicatamente la baciai.
Sentì le farfalle nello stomaco,o gli elefanti;prima d’ora pensavo che fossero cose da bambini.Invece ci sono davvero.

Schiuse subito le sue labbra,lasciando che le nostre lingue si incontrassero e si studiassero,prima di lanciarsi in un prendi e fuggi.

Mi lasciai travolgere dalla passione e dall’amore che provavo per lei.

Salì a cavalcioni sopra di lei e continuai a tenerle il viso fra le mani.

Mi staccai per guardarla.Non era mai stata così felice.Sorrideva e per la prima volta vedevo delle lacrime di felicità nei suoi occhi.

“Io sono innamorato di te da 2 anni.Due anni che aspetto di baciare le tue labbra,due anni che aspetto di dirti che TI AMO.

Due anni che aspetto di dirti che sei dannatamente perfetta per me,che amo le tue lentiggini,che amo il fatto che parli nel sonno,che non puoi non bere del te prima di andare a letto,i tuoi capelli,il tuo profumo,che ti ostini a metterti dei pantaloni che ti stanno troppo stretti nonostante tu abbia un fisico ormai perfetto.Amo le tue fossette dietro la tua schiena,e le pieghe che ti formano sotto gli occhi quando sorridi.Amo tutte queste piccole cose di te.Ma sei tu.E io ti amo.Forse non ti amerai neanche la metà di quanto lo faccio io,ma farò di tutto affinchè tu cominci ad amare te stessa.”

“Ti amo,Ann.”

Dissi tutto questo in un fiato,guardandola dritta negli occhi che a ogni parola si riempivano di lacrime.Sorrisi e la baciai con trasporto di nuovo.

Lei ricambiò prontamente il bacio e allacciò le sue gambe intorno ai miei fianchi.

Senti il mio desiderio crescere,ma nessuno dei due voleva staccarsi dall’altro,neanche per riprendere il fiato.

Infilai una mano sotto la sua maglia e la sentì sorridere contro le mie labbra.

Non avevo fretta.Volevo godermi ogni singolo istante,ogni singolo momento di quello che stava per succedere.

Lentamente le sfilai la maglia e cominciai a baciarle il collo,scendendo fino alla scapola mordicchiando leggermente la sua pelle dannatamente morbida,mentre lei mi sbottonava la camicia.

Volevamo ciascuno l’altro più di quanto potessimo immaginare.

Quando entrai in lei avevo la mia fronte sulla sua,la guardavo diritto negli occhi,con il respiro sincronizzato al suo e le sussurrai un ‘ti amo da sempre’ tra i gemiti.

 

Ann si addormentò tra le mie braccia più serena che mai.La stavo facendo felice.Mi bastava questo per stare bene.

Aveva finito di soffrire.Era con me.Sapevo che l’avrei fatta felice.

Con me,si sarebbe amata.

Mi strinsi a quell’esile corpo ancora di più addormentandomi inebriato dal suo profumo.

  
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