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Autore: Hyrim    05/11/2012    3 recensioni
Se si vive per una persona non la si abbandona mai.
E se pure si è obbligati... non ci se ne accorge.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liechtenstein, Svizzera/Vash Zwingli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tic... 
Tic... 
Tic... 
L'orologio della grande banca Svizzera scandisce sempre gli stessi ritmi regolari.
 Nessun cambiamento, nessuna variazione. 
Soltanto la rassicurante noia della routine.
 Dedicare una buona giornata di banchiere a conoscere nuovi potenziali clienti da dietro quel banco non sembra un'idea così cattiva, aveva pensato Svizzera quella mattina prima di recarsi in banca. 
Di fatti eccolo lì, a trattare con un'infinità di clienti che non sembra voler mai finire. Prova ad essere il più cordiale possibile, lì fra mille mutui, prestiti, saldi, depositi, assicurazioni... 
Tic... 
Tic...
 Tic...
 L'orologio continua il suo giro. 
Svizzera continua il suo lavoro.
 Noioso, sì, ma essenziale. 
Un lavoro schematico. 
Nulla di nuovo da aspettarsi, nulla di nuovo da fare. 
Finchè... 
- Posso aiutarla? -
 Un'altra domanda retorica di routine, la quale però riceve una risposta molto diversa stavolta. 
- Sì. Dammi tutti i soldi che hai. - 
- ... Prego? -
 In certe situazioni si impiega qualche secondo ad analizzare tutti gli elementi per capire un minimo cosa sta accadendo. 
Svizzera alza lentamente gli occhi dalle varie scartoffie che ha sul banco da lavoro, e si ritrova davanti alla fronte qualcosa di gravemente inconfondibile: una pistola.
 - Metti tutti i soldi in questa borsa. SUBITO! -
 Comincia a ragionare sul come uscirne. 
Se lo avesse fatto quell'uomo avrebbe potuto prendere con se degli ostaggi per assicurarsi una via di fuga. 
Se non lo avesse fatto invece... Quello che rischiava di morire era proprio lui. 
Tenta in tutti i modi possibili di guadagnare tempo.
 La paura nel frattempo si fa strada dentro di lui. 
- N-Non mi sparerai... Non sei una cattiva persona. 
Hai semplicemente bisogno di soldi e per un motivo serio. 
Ti capisco. 
Se solo mi dessi la possibilità di... - 
Ma purtroppo le sue parole vengono interrotto dal metallo freddo dell'arma che gli preme improvvisamente contro la fronte. 
- Non ho tempo per le stronzate!! -
 Non ci sono altre scelte. 
Così si alza lentamente, le mani in alto.
 - Seguimi. -
 Dice poi, avviandosi lentamente verso le casseforti. 
Mentre cammina osserva le espressioni spaventate di tutti i presenti, appiattiti a terra.
 Deve fare qualcosa. Lo sente. 
Lancia così un'occhiata eloquente ad un'impiegata, la quale grazie al cielo coglie il messaggio al volo e preme di nascosto il pulsante di sicurezza.
 Svizzera nel frattempo prende tempo rallentando di poco il passo.
 Il suo cuore sembra innaturalmente schematico come un orologio anche in un momento simile. 
I poliziotti irrompono nella sala.
 Altri momenti di panico. 
Ordinano di gettare le armi. 
- Brutta puttanella! Sei stata tu a chiamarli, non è così!? - 
Grida il rapinatore, mentre corre verso quella povera ragazza lì nell'angolo e la prende per i capelli.
 Questo è troppo. 
Il biondo non ci pensa due volte, e tenta di bloccare quell'uomo, il cuore che improvvisamente schizza a mille, mentre i poliziotti accorrono per aiutarlo.
 Si sente uno sparo.
 Momento di terrore.
 Silenzio. 
L'eco del colpo che si dilegua lentamente nella grande sala.
 Il pericoloso individuo viene finalmente bloccato. 
Svizzera trae un sospiro di sollievo. 
Si assicura che tutti stiano bene, gli ostaggi vengono scortati fuori dalla polizia, ma lui non aspetta nessuno.
 Si passa una mano fra i sottili capelli biondi, la mente portata alla sorellina Liechtenstein. 
Dopo una storia del genere vuole soltanto rivederla al più presto per dirle che va tutto bene. 
Impiega qualche ora per il rientro.
 Quella sede è lontana. 
Quando finalmente arriva trova la sorella seduta nel giardino di casa, sulla panchina dove di solito si siedono loro due insieme a parlare nelle giornate di sole.
 Oggi è una giornata di sole.
 Magari più tardi avrebbero potuto farlo. 
La chiama sorridendo. 
...
Nessuna risposta. 
La ragazza non alza nemmeno so sguardo.
 La chiama un'altra volta, avvicinandosi lentamente a lei, ma non riceve di nuovo alcun saluto, anzi, Liechtenstein si alza di colpo ed entra in casa.
 Lui la segue, non si preoccupa nemmeno di richiudere la porta alle loro spalle.
 La segue in cucina, per poi osservarla strapparsi letteralmente con rabbia il nastro che lui le ha regalato dai capelli e buttarlo sul tavolo, accanto ad un giornale aperto sulla notizia della tentata rapina di quella mattina. 
Prende a piangere disperatamente, le mani premute sugli occhi mentre un fiume di lacrime comincia a bagnarle le guance. 
Svizzera è allibito. Solo allora lo nota.
 Ha la divisa sporca sul petto. 
Si porta una mano sulla macchia e sente del bagnato, per poi osservarsi inorridito le dita, piene di sangue.
 Quella che ha sul cuore non è una macchia. 
E' un foro da proiettile.  
Gli occhi verdi saettano sul titolo del giornale della sorella. 
 
Sventata rapina in banca. 
Nessun ferito. Soltanto un morto.




  
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