Cloud
"Life is not about
waiting for the storm to pass, it's about learning to dance in the rain"
Ai
meravigliosi gleek che ho incontrato al Lucca Comics,
e a quelli che ancora devo conoscere.
Rendete le mie giornate
semplicemente qualcosa di più.
Capitolo uno
"Great ideas, evil
plans"
“Anderson, chico, ti si sta per
slogare la mascella. Smettila di guardarlo così, por
l’amor de dios. Finirà che ti cascheranno i bulbi
oculari, o cascherà a lui il culo per l’intensità con cui gli stai
sbavando addosso”.
Blaine si domanda ogni santo
giorno cosa c’è che non va nella sua vita. La metà delle volte la risposta è Santana Lopez. In una qualche esistenza precedente deve essere stato un serial killer di
cuccioli o Joker, o qualcosa del genere, perché non vi è
altra spiegazione riguardo alla sfiga che lo perseguita. Il karma,
probabilmente. Chissà quanti gattini ha fatto fuori.
C’è un’orribile nuvola nera
che gira per il McKinley da quando si
è trasferito, un anno fa, e Blaine Anderson è perennemente sotto di essa, senza
ombrello, aggrappato ad un parafulmini.
Per metterla in metafora,
insomma.
“Non gli sto sbavando
addosso” risponde acidamente Blaine, schiarendosi la gola e sistemandosi
attentamente il cravattino a quadri. Da alla ragazza una lieve spintarella in
direzione della classe nel vano tentativo di distrarla. “Sbrigati,
o faremo tardi a lezione di biologia”.
Santana lo fulmina con
un’occhiataccia, afferrando a sua volta Brittany per un polso e trascinandosela
dietro.
“In ritardo?” domanda
Brittany perplessa, incespicando per seguirli lungo il corridoio fino alla
porta del laboratorio di bio. “Non possiamo essere in
ritardo, la professoressa McGee mi ha promesso che avremmo studiato la
composizione della polvere di fata!”
“Siamo già in ritardo per la
lezione, hobbit” soffia Santana, tendendosi verso
di lui come una gatta. “Perché tu ti sei fermato per fingere di allacciarti le
scarpe – Cristo, Blaine, i calzini - per poi lasciarti ipnotizzare dal
dondolio dei fianchi di un certo ciuffo rosa. Sai come li chiamiamo questi, a
Lima High?”.
Blaine alza gli occhi
ambrati al cielo e si sistema la tracolla. “Adolescenti nerd sfigati senza
speranza, il tutto in spagnolo?”
la anticipa, già sapendo dove vuole andare a parare.
Santana ghigna. “Stalker”.
Brittany, in mezzo a loro,
fa scorrere lo sguardo dall’uno all’altra e alza le spalle. “Scusa, San, ma mi
piaceva di più quella di Blaine”.
A volte la vita è davvero
ingiusta.
Blaine sospira e le due
ragazze lo precedono entrando in classe, ma lui si volta verso il corridoio e
sporge la testa giusto in tempo per vedere un familiare ciuffo rosa scomparire
dietro l’angolo, sfuggente come sempre.
*
Un’altra cosa che Blaine si
domanda tutti i giorni è come diavolo è diventato amico di Brittany e Santana.
Non lo sa. Boh. Non l’ha mai capito, è semplicemente
successo che la coach Sylvester l’ha
acciuffato per i corridoi, narcotizzato, rapito e ricattato, costringendolo a
fare da tutor alle
due cheerleader per riportare la loro media in una posizione meno vergognosa.
Santana, quando gli è stato comunicato, l’ha guardato come avrebbe guardato un
insetto particolarmente orribile – o un goblin, o Shrek in
persona – e non ha perso una sola occasione per insultarlo o prenderlo in giro
da allora.
Solo che con il tempo Blaine
ha imparato che quello è il modo in cui generalmente la ragazza dimostra il suo
affetto. E lui si prende più insulti di tutti, quindi…
“…quindi dovete
immaginare la vostra cellula divisa a metà e…”
“Anderson, dimmi che non
stai davvero prendendo appunti, por favor”.
Blaine solleva un
sopracciglio – geometrico, come ama definirlo Santana – e
sottrae il foglio alla vista della cheerleader, sfortunatamente sua compagna di
banco.
“No” sussurra per non farsi
sentire dall’insegnante. “L’ho già studiato alla Dalton, questo argomento. Sto
progettando la mia prossima campagna militare in Civilization IV”.
Santana gli lancia uno
sguardo schifato e gli ruba il foglio dalle mani, afferrando una penna e
iniziando a scrivere furiosamente.
Blaine sospira – perché, perché è ancora aggrappato al parafulmini?
– e attende pazientemente qualsiasi insulto la ragazza sia in procinto di
mettergli per iscritto.
Brittany, dall’altro lato
del banco, sta placidamente disegnando un arcobaleno sul libro. Beh, se non
altro l’ha disegnato per collegare due cellule.
La povera campagna militare
ricompare tra le sue mani un istante dopo.
Sei disgustosamente nerd,
non riesco a capire perché continuo a gironzolare intorno a te. Saresti carino,
se non fossi gay come il quattro di luglio e indossassi dei maledetti calzini, dios. Allora, vogliamo parlare
del tuo piccolo problema con ciuffo rosa?
E Blaine ci prova a negare,
perché gli risponde Non ho
idea di cosa tu stia parlando.
E gironzoli intorno a me perché ti ho salvato la pagella, provi una qualche
contorta soddisfazione nel prendermi in giro e sei lesbica, Santana. Per i
calzini non so che dirti, non ricordo di averne mai comprati.
Passa il foglio alla ragazza
in divisa e attende pazientemente che lei sgrani gli occhi o inizi a picchiarlo
violentemente davanti a tutta la classe, come
sempre.
Santana afferra la penna e
lo punzecchia sull’avambraccio prima di rispondere in fretta.
Sei fortunato, Blaine
Anderson. Io e Britt abbiamo deciso che a) ti saranno
comprati calzini, una montagna di calzini e b) ti aiuteremo ad entrare nei
pantaloni di ciuffo rosa.
Sapeva che prima o poi
sarebbe successo – non hai come pseudo migliori amiche Santana e Brittany senza
conseguenze – quindi Blaine si limita a scuotere la testa e scribacchiare sotto
al commento della ragazza.
Io non voglio entrare nei
suoi pantaloni, San. E non voglio dei calzini. Sto benissimo così.
E quei pantaloni sono talmente
stretti che non ci entrerei nemmeno ricoperto di lubrificante, vorrebbe
aggiungere, ma si trattiene. Sarebbe come infilarsi una mela in bocca e
offrirsi a Santana su un piatto d'argento con contorno di patate.
Santana sbircia la risposta
da sopra la sua spalla – visto che è basso – ma non ha il tempo necessario a
strappargli il foglio dalle mani perché Brittany la precede ed estrae i
pastelli.
“Oh, non di nuovo” geme
Blaine massaggiandosi la base del naso oltre gli occhiali. Santana ha l’aria di
essere indecisa se dare una martellata in testa a Brittany o baciarla davanti a
tutta la classe. Uh, forse più la seconda, vista da quest’angolazione.
Entrambi attendono
pazientemente che Brittany finisca di scrivere il suo piccolo, arcobalenoso monologo,
e quando finalmente il foglio – che una volta era un’ottima campagna – viene
restituito loro, si piegano entrambi su di esso per leggere.
Blaine Warbler,
in quanto delfino, è tuo dovere unirti al tuo branco di
delfini, e non quelle brutte copie di nerd che ti porti in giro vestiti da
personaggi di Harry Potter. Soprattutto perché quello vestito da Voldemort mi
spaventa. Sei sicuro che non ci siano squali, sotto a quei costumi?
In qualità di
rappresentante d’istituto ti ordino di seguire i nostri consigli, così Santana
la smetterà di lamentarsi del secchio che deve portarsi dietro per raccogliere
la tua bava da lumaca ogni volta che passa Hummel e noi potremo tornare a fare
le nostre cose da ragazze senza rischiare di farti deprimere.
Santana esibisce un sorriso
soddisfatto di fronte alla sua espressione basita, girandosi verso Brittany per
lanciarle un bacio.
Brittany accarezza la spalla
del ragazzo con affetto. “Mi piace Kurt, stareste bene insieme. Ma devi mettere
i calzini, Blaine”.
Blaine scuote la testa con
tanta energia da farsi quasi cadere gli occhiali dalla faccia.
“Ragazze, non posso.
Andiamo, mi avete visto? Sono il peggior sfigato dell’intero McKinley, un caso disperato, l’obiettivo
preferito della squadra di football. Non mi ha mai notato in un anno, non lo
farà di certo adesso. No, lasciamo perdere, ok? Va bene così”.
Santana inarca un
sopracciglio e gli pesta un piede da sotto al tavolo, guadagnandosi un gemito
di dolore da parte di Blaine e un’occhiataccia dell’insegnante. Tante volte
Blaine pensa che Santana gli gironzoli intorno solo perché si diverte a
malmenarlo.
“Va bene così come, esattamente?
Continuerai a guardarlo da lontano senza avere le palle di chiedergli di
uscire? Gli muori dietro! Stupido Anderson, è per questo che
vogliamo…darti una sistemata, ecco. Cos’hai da perdere? Facciamo un tentativo!
Sono stufa di vederti ogni giorno vagare per i corridoi come un’anima in pena
nella speranza di andargli a sbattere addosso o cose del genere, dios. Ti fa sembrare più patetico di
quanto tu non sia già.
E tu parli tramite citazioni del Signore delle Mosche”.
“Signore degli Anelli,
Santana. Il signore degli Anelli” la corregge esasperato. Santana gli lancia
un’occhiata da ‘beh? E io cosa ho detto?’ e Blaine scuote la testa con cupa
rassegnazione.
In
effetti cosa gli costa fare un tentativo? Magari Santana sa davvero come
attirare l’attenzione di Kurt – che non guarda mai nessuno in faccia, figuriamoci. Però tentar
non nuoce.
Che bella idea che ha avuto,
prendersi una cotta per l'essere più sfuggente - e probabilmente pericoloso -
di tutta la scuola.
“Tu oggi vieni a casa di
Brittany e vedrai che quando avremo finito con te, Frollo,
Hummel non riuscirà più a toglierti gli occhi di dosso”.
Inutile farle notare che è Frodo, Blaine sa che
peggiorerà solo le cose. Santana lo prenderà per sfinimento, probabilmente
piombando a casa sua e interrompendo una lunga ed elaborata partita a D&D con
il solo scopo di rapirlo, quindi tanto vale arrendersi subito.
Oh, beh. Tanto male non
potrà fare, vero? Vero?
*
Fa tanto, tanto male.
“Blaine, smettila di
agitarti come una medusa, non riesco a fare niente!” ringhia Santana
esasperata, scivolando più vicina a lui sul letto di Brittany e tenendogli la
faccia con una mano.
Blaine ha le lacrime agli
occhi e si sta internamente maledicendo con tutti gli incantesimi che conosce
per aver acconsentito a quella tortura anziché starsene a casa e farsi una bella ruolata. O expare. Maledizione,
che gli passa per la testa? Non riuscirà mai a ottenere la fata d'acqua se non expa.
Farsi aiutare da Santana e
Brittany a conquistare Kurt Hummel, lo skank più stravagante dell’intera scuola? Ma
che splendida idea, Blaine, complimenti! Masochista.
“M-mi sento
come se mi stessi strappando la faccia, per Godric!” geme il
ragazzo, afferrando il lenzuolo dietro di lui con una mano e trovandoci invece
la coda del gatto di Brittany. Ops.
Santana gli blocca la
mascella con una mano e gli scivola di più in grembo, strusciandosi contro i
suoi fianchi.
“Stai fermo, Nerderson”
“La mia faccia!”
Brittany entra in quel
momento con tre bicchieri di succo d’arancia e una grattugia per il parmigiano
sottobraccio, li osserva perplessa per un attimo e domanda: “Ma Santana, non
avevamo deciso di non uccidergli le sopracciglia?”
Santana allontana la
pinzetta dalla faccia di Blaine e sospira. “Lo so, Britt, ma vuoi davvero presentarlo davanti ad Hummel con questi cosi? Ci potrebbero spiegare
il teorema di Pitagora!”
Blaine mugugna una supplica,
incapace di muovere il viso, e cerca di attirare l’attenzione di Brittany per
farsi salvare da Santana. La
ragazza bionda piega di lato la testa e si siede sul letto di fianco a loro,
afferrando a sua volta una pinzetta.
“Il teorema di Pitagora non
è sulle tartarughe marine?”
Oh, dio.
*
“Ora, Anderson, guardati
allo specchio e dimmi che non ti piaci” canticchia Santana un’ora e mezza – e
tante lacrime – dopo.
Blaine socchiude appena gli
occhi e li richiude immediatamente. “Oh, dio” sussurra con voce strozzata.
“Cosa avete fatto alla mia faccia? Sembro – Sembro – aiuto”.
Le sue sopracciglia non
hanno affatto cambiato forma, sembrano solo un po' meno folte e un po'
più…umane? Sì, forse si potrebbero definire umane. Però, quanto bruciano, Merlino!
“Guarda che Hummel ha una
pelle praticamente perfetta e ti posso assicurare che vive con la pinzetta per
le sopracciglia in tasca, perché –“
“Il piercing al
sopracciglio sinistro. Sì, l’ho notato. Così come ho notato quello alla
lingua”.
Santana sorride
maliziosamente e gli artiglia le spalle, piazzandosi dietro di lui – tanto è basso. “Lo so che
l’hai notato, nano. Eccita persino me quando lo vedo”.
Blaine arrossisce violentemente,
causando le risatine di Brittany e i singhiozzi strozzati dell’ispanica.
“Bene, ora che abbiamo
risolto la questione sopracciglia, passiamo alla seconda della lista” decreta
Santana, sistemandosi le pieghe della gonna. “Britt?”
Brittany abbassa lo sguardo
sul foglio tutto colorato che ha appena strappato dalle grinfie del gatto.
“Punto numero due” legge, lanciando un'occhiata offesa
all'animale. “Cospargere le sigarette di Lord Tubbinghton di burro”.
Sia Blaine che Santana - che
la palla di pelo del gatto - rimangono immobili a fissarla. “Punto numero tre?”
“Punto numero tre: bruciare
i papillon. In alternativa, tagliuzzare i papillon e utilizzarli come bandana”.
Blaine fa un passo indietro
e si spiattella contro la parete. “Sta’ lontana da me e dai miei cravattini, Sauron”.
Santana borbotta qualcosa
che suona sospettosamente come 'Melodrammatico'.
*
Dopo due ore di torture - in
altro modo non saprebbe definirle, purtroppo. La morte di Kakashi è
stata molto meno dolorosa da sopportare - la
situazione ha raggiunto un livello drastico.
Blaine sembra una comparsa
di The Walking Dead.
Se ne sta seduto sul letto, tremante, dopo aver preso parte all'esperienza più
traumatica della sua intera esistenza - pari forse solo al finale di Final Fantasy X.
Oh, quello sì che è un trauma.
"Ti stanno benissimo,
Anderson, non fare quella faccia" borbotta Santana squadrandolo a lungo.
"Stavolta sarà Hummel che non riuscirà a guardare da nessun'altra parte se non questi meravigliosi, attillatissimi jeans".
"Non respiro"
pigola Blaine tastandosi le cosce strizzate nel tessuto scuro. Niente, non
sente più niente. Paralizzato dalla vita in giù. Oh, dio, dovrà strisciare sui
gomiti fino ai piedi di Kurt Hummel e chiedergli di uscire sperando di impietosirlo.
"La mia circolazione, non sento più il sangue che mi scorre nella parte
inferiore del corpo. Mi hai ucciso. Salazar, ci sei
riuscita, mi hai ammazzato".
Brittany gli si siede
vicino, accarezzandogli il ginocchio. Oh, dio, non sente più nulla.
"San, sei sicura che non sia sotto shock? Lo shock è pericolosissimo,
potrebbe trasformarsi in un'anguilla, e io ho paura delle anguille. Sai che
stanno complottando per conquistare il mondo".
Santana ghigna malignamente.
"Aspetta di rivedere Hummel e quel suo fisico da urlo strizzato in
pantaloni il doppio attillati. Vedrai come ti circolerà il
sangue verso sud".
Tirargli una cuscinata è
l'unica cosa che può fare, perché Blaine non
riesce a muoversi.
*
"No, no e poi no. Te lo
scordi" esclama Blaine, indietreggiando velocemente verso la porta.
Maledizione, è chiusa a chiave. "Dovrai passare sul mio cadavere, Santana.
E noi siamo gay".
Santana si limita a
sorridergli, un po' come ti sorriderebbe un alien prima di picchiettarti sulla
spalla e divorarti dall'interno. Che è precisamente ciò che Santana ha
intenzione di fare. Più o meno. Dove Merlino è la sua bacchetta magica quando
serve?
"Brittany dice che Kurt
bacia da dio" commenta con nonchalance, dando dei
colpetti al letto per invitarlo a sedersi vicino a lei. Sì, proprio ora che
Blaine ha vinto la forza di gravità ed è riuscito a muovere le gambe in
semi-cancrena. "Non vorrai mica fare una brutta figura perché non sai
baciare, vero?"
Blaine serra le labbra in
una morsa quasi dolorosa quando Santana si alza e fa un passo verso di
lui. Ok, le ragazze lo terrorizzano. Blaine è gay, per le mutande di
Silente, perché diavolo dovrebbe baciare Santana?
"Non sono affari tuoi.
Ti ho lasciato torturarmi per le scorse quattro ore, Lopez. Quattro ore che avrei potuto passare
davanti alla play station con il mio amato Resident Evil 6, o magari a complottare un vero
piano per chiedere a K-Kurt di uscire. Non ti sei divertita abbastanza?"
Santana sembra sinceramente
offesa. "Sto solo cercando di aiutarti" lo rimprovera. Oh, dio, è seria. "Puoi pensare
alle formule matematiche, se vuoi". Non sta succedendo, non sta
succedendo. Un incubo, Blaine, è solo un incubo. Ora compariràSuperMario, ti dirà che dovete salvare Peach e
- "Forse hai solo paura di non essere abbastanza bravo" lo provoca la
cheerleader.
Ok, questo è troppo.
Con uno scatto quasi felino
Blaine fa un passo avanti e afferra Santana per i gomiti, facendo scontrare le
labbra con quelle della ragazza.
Il valore della derivata
di f(x) calcolata in X con 0 -
Blaine le morde
delicatamente il labbro inferiore e Santana si stacca da lui ad occhi sgranati,
appoggiandogli le mani sul petto.
"Cazzo, Anderson.
Sai baciare".
Qualcuno mi uccida, per
favore. Sto per dare di stomaco.
*
"Un ultimo
consiglio" gli dice Santana fermandolo sulla porta di casa di Brittany.
Blaine ormai ha esaurito tutte le lacrime, le battutine in nerdese e
le formule matematiche, quindi non gli resta che voltarsi e affrontare il suo
destino. Un po’ come Harry che va spontaneamente nella Foresta Proibita e si fa
fare secco da Voldemort.
"Sentiamo".
"Domani mattina non
mettere il gel" gli suggerisce la ragazza, facendogli l'occhiolino. Blaine
sbatte le ciglia un paio di volte. Forse è un tic nervoso.
"Dovrai strappare il
tubetto dal mio corpo freddo e morto".
Brittany compare alle spalle
di Santana, i grandi occhi azzurri ricoperti di lacrime.
"Sapevo che Lord Tubbington ti
avrebbe ucciso, alla fine!" sussurra stringendolo in un abbraccio
stritolare. "Mi dispiace, Blaine, ora sei un fantasma? Potrai comunque
provarci con Kurt? Perchè bacia davvero bene! Se sei un fantasma puoi sentirlo,
se ti bacia?"
E sì, forse la nuvola nera
che Blaine si porta appresso e che non fa altro che ficcarlo nei guai è proprio
di fronte a lui, sullo stipite della porta, nella diabolica forma di due
cheerleader.
*
Santana si appoggia con un
sorriso allo stipite della porta, stringendo Brittany in un abbraccio mentre guardano
Blaine Anderson allontanarsi con passo incerto verso la sua auto.
“Credi che la mia idea
funzionerà?” domanda Brittany sottovoce mordendosi il labbro preoccupata. Santana le sorride e bacia
via quel piccolo broncio con leggerezza, appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Ma certo che funzionerà,
piccola. Tu hai idee straordinarie. Dobbiamo solo avere pazienza”.
*
Quella sera Blaine torna a
casa dolorante, psicologicamente distrutto e pericolosamente in bilico sul parafulmini.
Gettandosi sul letto e
accoccolandosi sotto le coperte, non può fare a meno di domandarsi se
funzionerà. Perché dopotutto potrebbe: guardandosi allo specchio di Brittany si
è riconosciuto a stento, con il viso arrossato, quei pantaloni così stretti euh, niente papillon.
Kurt Hummel è un tipo
particolare, sembra appena uscito da un libro. Ogni volta che ci pensa, a
Blaine quasi viene da ridere perché era ovvio che si sarebbe preso una cotta senza
speranza per uno come
Kurt, Santo Gandalf. Ciuffo rosa e aria silenziosamente
pericolosa compresi.
Blaine sospira e afferra un
libro a caso dalla pila sul comodino. Ha bisogno di distrarsi, perché se pensa
finirà per avere in testa solo Kurt. E al momento Kurt è il maggiore dei suoi
problemi: è il fulmine che sta per piombare su di lui e ridurlo a nient’altro
che un mucchietto di insignificante cenere.
*
Blaine si sente osservato.
Nel senso di molto, molto osservato. Ha qualcosa tipo gli occhi
di mezzo corridoio puntati addosso, ci sono un paio di mandibole che stanno
spazzando il pavimento e a Susan Jones sono appena caduti i libri di mano.
Sembra quasi l’incubo che ha
avuto un paio di mesi fa, nel quale si presentava a lezione di economia
domestica vestito da druido, con tanto di barba e libro di incantesimi,
circondato da persone vestite da Stonehenge, e tutti lo
fissavano.
Solo che ora è reale e lui è
vestito da Blaine Anderson. O meglio, la versione ampiamente riveduta e
corretta – e mutilata –made in Brittana. E tutti lo fissano lo stesso.
Fa un altro paio di passi e
si lancia nel bagno dei ragazzi con un’agilità ninja che
non sapeva di possedere, evitando per un pelo Brittany e Santana. Una volta nel
cubicolo – energicamente chiuso a chiave perché non ci tiene a farsi infilare
la testa nel water di nuovo, grazie tante – Blaine si prende un momento per
osservare il modo in cui è conciato.
Se non fosse stato un
malvagio piano pre-organizzato avrebbe detto di essersi vestito senza
mettersi prima gli occhiali – e lui è piuttosto miope, quindi questo la dice
lunga sul suo stato. I jeans
attillati gli stanno letteralmente tagliando via le gambe e probabilmente
presto si ritroverà privo della parte inferiore del corpo. Quella superiore non
è tanto male, in fondo indossa solo una t-shirt scura e una sciarpa verde
oliva. Niente caviglie di fuori, dei maledettissimi calzini e un paio di vecchissime converse di
suo fratello completano il tutto.
Sembra un fattone. No, peggio. Non sembra Blaine Anderson.
E inizia a realizzare ora che potrebbe essere un problema se il
non-Blaine Anderson finisse per piacere a Kurt.
Kurt, con il quale non ha
nemmeno mai parlato, perché Blaine è schifosamente timido. Canta nel Glee Club,
una volta sul palco riesce ad esibirsi di fronte a migliaia di persone e
contemporaneamente saltare sui mobili e poi – poi si ritrova davanti Kurt Hummel
e balbetta.
Cosa che sta succedendo
proprio adesso. Merda.
“Uh – i-io, ehm”.
Fantastico, Blaine,
fantastico. Ora lanciagli un Oblivion e scappa!
Davanti a lui – quando
diavolo è uscito dal cubicolo, Blaine nemmeno se lo ricorda – c’è Kurt in carne ed ossa, ciuffo rosa pallido, piercing al sopracciglio, naturalmente
inarcato, pantaloni praticamente cuciti addosso e occhi azzurri a poca distanza
dai suoi.
Oh, e la sua bocca si sta
muovendo.
“…cosa diavolo ti è
successo, Anderson?”
E un momento. Perché Kurt sa
il suo nome? E perché è appena arrossito? E perché Silente non ha mai detto ad Harry di Ariana?
No, aspettate, sta andando
fuori tema.
Angolino
Selene
Ebbene, eccoci qui con la
mia nuova long. Spero di non partire in sordina, si vedrà! Questo primo
capitolo molti di voi probabilmente lo hanno già letto durante
Il secondo capitolo arriverà domani, tanto per non
farvi aspettare troppo! :D In ogni caso, il mio giorno
di aggiornamento, escluso domani, rimarrà il martedì come per On My Way!
Stay tuned, quindi, e ci riaggiorniamo (ah-ah) domani!
Per chi volesse contattarmi su faccialibro
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Baci, Selene