Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: devonnesvoice    07/11/2012    4 recensioni
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quattro. 
 
Da quel giorno in poi le cose andarono molto meglio, non tanto perché incominciavo ad avere più autostima, perché non era così. Ma più che altro perché ora oltre alla musica di Demi c'era anche Andrew a migliorare almeno un po' quelle giornate. 
Il giorno dopo venne a prendermi e andammo a scuola insieme. Quando arrivammo, riuscivo a percepire tutti i pensieri di quelli che mi videro arrivare con lui. 
"t'oh, ora se la fa con quello nuovo." 
"macché, davvero stanno insieme?" 
"guarda con chi è arrivato quello nuovo.." 
E tutte le varie cose che la gente stupida pensa quando mi vede arrivare con qualcuno di nuovo. Infondo, diciamola tutta, tutti loro pensavano, come me, che non avrei mai trovato qualcuno che mi avrebbe aiutata in tutto questo e che mi sarebbe stato accanto quando il resto del mondo mi rifiutava. 
E invece eccolo là,con quel sorriso che faceva invidia agli angeli,arrivare all'improvviso e stravolgere la situazione in meglio. 
Ma la gente non sapeva nulla, e si limitava a sparlare  e sparlare in continuazione. 
Nel frattempo frequentavo uno di quei posti in cui insieme ad altra gente fai un cerchio e parlate dei vostri problemi esistenziali con uno psicopatico al centro che non faceva altro che dire 'su, sfogatevi!' 
Si, è così che vedo quel posto. Andrew diceva che mi avrebbe aiutato, ma ci credevo ben poco. Era una specie di centro di riabilitazione, c'erano altri autolesionisti, e adolescenti che soffrivano di autolesionismo, bipolarismo, bulimia,ecc. Una volta a settimana andavo lì, dopo la scuola, e uno psicologo era pronto ad ascoltarmi insieme a tanti altri ragazzi con i miei stessi problemi. 
Non parlavo spesso, anche se molte volte 'il tipo al centro del cerchio' (lo chiamavo così.) mi incitava a parlare di ciò che mi turbava e di ciò che passavo.
Ma ero ancora così chiusa in me stessa che non riuscivo a dire una parola. Restavo ad ascoltare gli altri, e a pensare a quanto vorrei,anche io, essere forte come loro. 
Dopo qualche mese che frequentavo quel posto, lo psicologo disse di aver trovato un modo per aiutare tutti noi. Andai lì pure quella settimana,ansiosa di sapere cos'era questa cosa e sperando che davvero ci avrebbe aiutato. 
Arrivai con qualche minuto di ritardo, e appena entrai vidi tutti i ragazzi seduti ed emozionati. Mi affacciai e accanto allo psicologo c'era la ragazza più bella che io abbia mai visto, con quel sorriso a 32 denti che aveva sempre 'indossato' e con gli occhi lucidi di una persone che 'c'era passata.' 
Il mio idolo, Demetria Devonne Lovato, era lì davanti a me, era pronta a parlare a tutti noi della sua storia e di come tutto questo si possa superare. La borsa che avevo cadde e io ero rimasta immobile davanti a lei a piangere e a sorridere come una deficiente. Subito dopo le corsi incontro e la abbracciai. 
Lei ricambiò il mio abbraccio in un modo dolcissimo e dopodiché iniziò a parlare, così mi sedetti e la ascoltai. 
"questo signore mi ha chiesto di venire per parlarvi della mia storia e cercare di incoraggiarvi. 
Anche se credo che una buona parte di voi la mia storia la sappia già." 
 
Continuò parlando della sua infanzia, degli atti di bullismo che subiva e di come sfogava tutto il suo odio verso se stessa con quei tagli e vomitando. Parlava con un po' di tristezza, ma sempre con un mezzo sorriso, perché nonostante tutto lei era li, si sempre in un centro di riabilitazione, ma stavolta era lei ad aiutare gli altri. 
Ad un certo punto iniziai a piangere, forse perché volevo essere forte come Demi e non volevo più nascondermi. 
Mentre parlava avevo i brividi, mi sentivo capita come la prima volta che lessi l'articolo di giornale che parlava di lei e di come era ritornata in azione più forte di prima.  
Ci chiesero di parlare di noi, e come sempre io non dissi una parola. Alla fine avevano parlato tutti, tranne me. Ero così delusa da me stessa in quel momento. 
Dopo tutti i ringraziamenti a Demi e dopo averla salutata, cantò 'skyscraper' per poi uscire dalla stanza. 
Dopo mezz'ora uscimmo anche noi, io la cercavo con lo sguardo, ma probabilmente se ne era già andata. 
Misi le cuffiette con Demi a palla e mi diressi verso casa ancora emozionata per quella giornata. Pensavo a ogni singola parola che aveva detto e intanto scrissi ad Andrew ciò che era successo, fin quando mi scontrai contro qualcuno. 
"Dio mio Angie, perché non stai attenta quando cammini?" parlai a me stessa. 
Raccolsi il cellulare caduto a terra e poi alzai lo sguardo per scusarmi, e lei era di nuovo lì. 
Sentivo battere il cuore fortissimo, non potevo crederci di essere davanti alla persone che mi aveva salvata un'altra volta. 
Demi mi sorrise dolcemente come per dire di non preoccuparmi, ma in quel momento non capivo più nulla. 
"hei bella, stai tornando a casa?" 
cercai di mettere in ordine qualche parola per formare una frase coerente ma l'unica cosa che riuscii a dire era "s-sei bellissima." 
"aww, sei così tenera! anche tu lo sei, davvero!" 
Era forse la persona più bella che io avevo mai visto o in un certo senso 'conosciuto' in vita mia. 
Mi guardò per un po' e disse: 'facciamo due passi? io e te dobbiamo parlare mi sa.' 
La mia risposta non poteva altro che essere un si, raggiante e sorridente come non mai. 
  
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