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Autore: Mon    09/11/2012    0 recensioni
Qualche secondo dopo, però, una vocina nella sua testa le disse: “Ma cosa diavolo stai facendo Stella?”.
La ragazza si alzò di scatto dallo sdraio, appoggiò la tazza sulla tavola della cucina e percorse di corsa il corridoio che portava nella sala e alla porta d’uscita.
Sébastien aveva appena appoggiato la mano sulla maniglia quando la voce di Stella lo raggiunse: «Ti prego! Resta a farmi compagnia...».
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pierre Bouvier, Sébastien Lefebvre
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“È arrivato il momento di chiarire” pensò Seb, una volta entrato in casa sua e dopo aver appoggiato le chiavi della macchina sul mobiletto dell’ingresso.
Si tolse la giacca, si allentò il nodo della cravatta che gettò sul divano, poi si sbottonò il primo bottone della camicia; aveva bisogno di respirare. Il bacio di Stella gli aveva fatto avvampare il viso e aveva ringraziato il cielo che fosse notte e lei non lo potesse vedere. Aveva guidato fino a casa con miliardi di pensieri che gli si accavallavano nella testa e solo un buon bicchiere di vino e la sua chitarra potevano districare quel caos.
Andò in cucina, aprì la credenza e tirò fuori una bottiglia di vino nero; al suo fianco c’erano i bicchieri, così ne prese uno e versò una parte del contenuto della bottiglia nel bicchiere che stringeva in mano. Compiuta questa operazione andò al piano di sopra, nella stanza dove teneva le sue amate chitarre. Ne scelse una bianca e si sedette, appoggiando il bicchiere di vino vicino a lui. Mise le dita sulle corde della chitarra, posizione LA, e passò il plettro su di esse, delicatamente. “Ok Seb. Da dove cominciamo?”. 
Respirò profondamente. 
La prima domanda che gli saltò alla mente fu perché Stella aveva detto con lui il motivo della rottura con Robert e non con gli altri. Trovò, però, subito una risposta plausibile: forse aveva deciso di cominciare a parlarne e lui si era trovato nel posto giusto al momento giusto. “Seb non ti illudere per una cosa così stupida!” pensò. Immediatamente dopo altre due domande fecero capolino nella sua testa: “E quello sguardo che ci siamo scambiati? E quel bacio?”. Sébastien sorrise ripensando al bacio di Stella; “Oh andiamo Seb! Sembri un ragazzino alla prima cotta! Piuttosto ammetti anche con te stesso quello che non vuoi ammettere, ormai da troppi anni!”.
Era giunto il momento; «Sono innamorato di Stella...» disse, allungando la mano verso il bicchiere, portandolo vicino alle labbra e bevendo un sorso di vino.
Come era strano sentire quelle parole, finalmente uscite a voce alta e chiara dalla sua bocca; facevano sembrare la cosa vera, invece che semplicemente immaginata e quindi soggetta a essere nascosta e messa in un angolo della testa, ma soprattutto del cuore, per poi fingere che tutto andasse bene. 
Sébastien era innamorato di Stella da anni, da prima che cominciasse il tour di “No pads,, no helmets... Just balls”. Per poco coraggio e per paura della reazione di Pierre non aveva mai confessato alla ragazza i suoi sentimenti, ripromettendosi di farlo una volta tornato dal tour. Ma a Montreal, dopo qualche mese di assenza, aveva trovato Robert al fianco della sua adorata Stella. Vedendo la ragazza felice, aveva deciso di soffocare i suoi sentimenti, fingendo anche e soprattutto con sé stesso che tutto andasse bene. Aveva così conosciuto Sarah e con lei si era illuso di poter ripartire, di potersi dimenticare quello che provava per Stella, ma così non era stato. Un anno prima, infatti, stanco di fingere con Sarah, l’aveva lasciata. 
Adesso Sébastien e Stella erano entrambi single; il ragazzo decise che era arrivato il momento di prendersi quello che aveva sempre voluto. Era giunto il momento di essere finalmente felice.

***

Stella scese dalla macchina di Seb e cominciò a cercare le chiavi di casa nella borsa; dietro di sé sentiva il rumore della macchina dell’amico, che stava aspettando di vederla entrare in casa.
Trovò le chiavi, le inserì nella serratura, aprì la porta e se la richiuse alle spalle, senza salutare Sébastien. Si appoggiò al vetro freddo della porta; “Cosa mi è preso? Sono impazzita? Perché ho dato quel bacio a Seb?” si chiese.
Non era certamente la prima volta che Stella dava un bacio ad uno degli amici di suo fratello; aveva passato talmente tanto tempo con loro che erano diventati la sua famiglia. Mai aveva pensato a David, Jeff, Chuck e Sébastien come a qualcosa di più di semplici amici, nemmeno quando era più piccola, nell’età, cioè, in cui gli ormoni dei ragazzi fanno la ola alla vista di un essere del genere opposto.
Le sue compagne di classe le chiedevano come facesse a non essere innamorata di David, che attirava per il suo fascino da tenebroso, e Stella rispondeva con un’alzata di spalle. Era, forse, la ragazza più invidiata della scuola e spesso riceveva richieste per combinare incontri con uno dei suoi amici, o direttamente con suo fratello. Stella solitamente declinava; avesse ascoltato tutte le richieste, sarebbe diventata un’agenzia matrimoniale. In più era sicura che Pierre, David, Jeff, Chuck e Seb erano in grado di trovarsi da soli la fidanzata, erano già abbastanza grandi per potersela cavare da soli, senza bisogno della badante. 
Il bacio di quella sera era, però, diverso, o per lo meno lo era stato per Stella. “Vedrai che non sarà la stessa cosa per Seb” pensò. Spostò la testa verso destra e vide la luce blu emanata dal decoder della televisione; segnava le 2.18 di notte. Si tolse le scarpe per non fare rumore e non svegliare Pierre e Lachelle e si diresse in camera sua. Si buttò sul letto. “Ma cosa mi sta succedendo?” domandò tra se.
Da quando aveva rotto con Robert la persona che le era stata più vicina, a parte Pierre, era stato proprio Sébastien. Questo non doveva, però, giustificare la sensazione che aveva provato dandogli quel bacio. Da parte sua non era più solo una questione di amicizia, e, forse, stava cominciando a capirlo
Scrollò la testa; “No, non deve succedere. Non è mai successo e non succederà mai!”.





Su questo capitolo ci ho lavorato parecchio. Finora direi che è il mio preferito. 
Spero piaccia anche a voi quanto piace a me. 

  
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