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Autore: Vitya    12/11/2012    3 recensioni
"Ancora mi viene difficile credere che mio fratello, in tutti questi anni passati nell’ombra dell’Organizzazione Alba, abbia scritto un diario. E pensare che quel diario ce l’ho in mano, proprio adesso ..."
Che cosa potrebbe esserci scritto nel diario di Itachi? Sasuke lo sta scoprendo proprio ora.
Preparatevi a scoprire un lato di Itachi che non pensavate potesse esistere ...
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore segreto del corvo'
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Il diario di Nii-san

(Parte 1)

Non ci avrei scommesso neanche un soldo, mai. Ancora mi viene difficile credere che mio fratello, in tutti questi anni passati nell’ombra dell’Organizzazione Alba, abbia scritto un diario. E pensare che quel diario ce l’ho in mano, proprio adesso, e lo tengo stretto fra le dita mentre leggo quelle pagine riempite della sua sofferenza e del suo amore. Nel covo dell’Akatsuki non c’era poi niente di speciale, ma Tsunade ci ha inviato lo stesso in cerca qualcosa di utile o interessante. In effetti qualcosa d’interessante c’era ed ora è in mano mia. E non solo questo; all’interno di questa semplice agenda nera ci ho trovato anche lettere, milioni di lettere e persino qualche foto. All’inizio mi sentivo un verme a leggere i segreti del mio adorato fratello defunto che,  quasi come se avesse voluto lasciarlo a me, lo aveva messo al sicuro con un lucchetto apribile solo con lo Sharingan. Non ho ancora capito se l’avesse fatto per permettermi di leggerlo o solo per tenerlo lontano da mani indiscrete, ma appena ho letto le prime pagine non sono più riuscito a smettere. Una notizia, un avvenimento speciale che Itachi non aveva mai rivelato a nessuno eccetto che a queste pagine piene d’inchiostro e di lacrime insanguinate. Una persona speciale che ha sempre cercato di proteggere e tenere al sicuro, qualcun altro oltre me a cui lui avrebbe dato la vita ma, non potendo, aveva dato tutto il suo cuore. E poi, fra tutte quelle lettere, ce n’è una che Nii-san non ha mai spedito …

 

Diaro,

personalmente non credo nel destino ma oggi ho dovuto ricredermi. Stavo tornando al covo, scocciato dall’idea di tonare in questo posto umido e freddo, passando per una strada più lunga ma indubbiamente più sicura. Mi sono fermato in un villaggio che conoscevo appena, in cerca di riposo e di una locanda dove poter mangiare qualcosa in attesa che la pioggia cessasse. Ero stanco e fradicio dalla testa  ai piedi, anche se per fortuna il copricapo mi riparava almeno il volto. Non avrei mai pensato d’incontrare qualcuno che mi conoscesse; per i pochi  che si fermavano distrattamente a guardarmi ero solo uno straniero, niente di più. Ma non era così per tutti … Camminavo tranquillo finché non l’ho vista e in quel momento, oltre che i piedi, mi si è fermato anche il cuore. Girata di spalle guardava golosamente la vetrina di un negozio di dolci, riparata da un ombrello bianco e con al collo la sciarpa nera che le avevo regalato tanti anni prima. Era impossibile che fosse lei ma non potevo proprio sbagliarmi, non era cambiata di una virgola. Era dimagrita rispetto a cinque anni fa, anche se  il suo amore per i dolci non sembrava essere scemato. Mi sono avvicinato, incerto se fosse la cosa giusta da fare o se fosse meglio andarmene senza essere visto. Quando a separarci erano rimasti solo pochi metri, finalmente spostò il suo sguardo su di me, osservandomi sorpresa con i suoi occhi castani. Non sapevo che reazione aspettarmi da lei: avrebbe potuto ridere, insultarmi, ignorarmi, rallegrarsi … ma non ha scelto nessuna di queste opzioni. Il suo volto pallido si è illuminato in un grande sorriso e mi è venuta incontro per salutarmi. Solo poche parole, giusto il tempo di salutarci e chiederle se conoscesse qualche locanda vicina e ci siamo ritrovati a camminare uno accanto all’altra stretti sotto il riparo del suo candido ombrello. Abbiamo deciso di pranzare insieme visto che anche lei era da sola e, dopo i primi istanti di imbarazzo generale, tutto sembrava essere tornato come cinque anni fa. Già, cinque lunghissimi anni fa, quando facevamo infinite passeggiate mano nella mano e potevo stringerla a me e considera solo mia. È stato strano parlare così e sapere di essere ormai solo conoscenti, forse amici, ma comunque non più quelli di una volta.
 
 
Diario,
anche oggi siamo andati a pranzo insieme nella solita locanda dove lei passa la pausa pranzo. Ci siamo messi a ridere e scherzare come due ragazzini e tu solo sai, diario, quanto adori la sua risata contagiosa. È così strano, rileggendo le precedenti pagine mi accorgo quanto spesso parlo di lei e mi sembra tutto come cinque anni fa. Durante il giorno mi fermo istanti interi a chiedermi cosa stia facendo o se stia sorridendo. Che mi stia succedendo di nuovo? Come cinque anni fa?
 
Diario,
in questo momento non riesco proprio a capire quello che sta succedendo dentro di me. Oggi stella mi ha detto una cosa che mi ha stravolto. Mi ha invitato a cena a casa sua … per conoscere suo marito. Sì, si è sposata due anni fa, ma già lei e suo marito pensano ad avere dei figli. Quando me l’ha detto il mio cuore ha fatto “crack” spezzandosi in due. Ma perché? Diario perché? Perché mi ha fatto così male? Tutto questo proprio non lo capisco e, sarò sincero, ho paura di capirlo.
 
Diario,
sono le tre di notte e non riesco a chiudere occhio. Questi sono i momenti in cui capisco la fortuna di avere una stanza tutta per me, dove se accendo un lume alle tre per mettermi a scrivere nessuno muove proteste o lamentele. E ora sono qui accanto alla finestra, seduto sul letto e con le spalle contro il muro, a osservare il cielo ancora buio. Oggi c’è la luna piena ma soltanto poche stelle a farle compagnia. Amo la luna piena, è semplicemente bellissima, ma non mi soffermo mai a guardarla troppo a lungo: mi ricorda quella notte di tanti anni fa in cui il mio personale incubo ebbe inizio e la storia del clan Uchiha si avviò verso la fine. Anche la prima volta che io e la mia stella abbiamo fatto l’amore c’era la luna piena. Dirai che sono un pazzo, ma ormai penso che la luna sia la mia più stretta compagna di vita, oltre che la mia protettrice. In ogni caso, neanche così riesco a prendere sonno e la cosa non è delle migliori visto che fra quattro ore devo partire per una missione. Tanto vale, ormai, raccontarti il mio sogno e sperare di non essere troppo stanco quando dovrò partire.
Ero all’entrata della residenza della Uchiha, la mia vecchia casa, e camminavo tranquillamente per quei corridoi tanto conosciuti. All’interno delle stanze, però, non c’era nessuno e sentivo una forte ansia impossessarsi di me, come se qualcuno fosse misteriosamente scomparso. Pian piano, però, sentii delle voci sovrapporsi e mi diressi verso il cortile interno. Camminavo ma poi iniziai a correre spaventato, sbattendo i piedi sul tatami freddo; ero spaventato e sudavo freddo dall’ansia. Spalancai la porta scorrevole, preoccupatissimo,  e vidi una scena quotidianità fin troppo insolita ma tanto ardentemente desiderata. Davanti a me, infatti, c’erano Sasuke e la mia stella che giocavano con un bambino, più o meno di cinque o sei anni, che rideva allegro mentre il mio fratellino lo teneva in braccio sollevandolo in aria. Appena arrivai, però, Sasuke lo lasciò andare e il bambino si diresse verso di me correndo e spalancando le piccole braccia. Lo presi in braccio istintivamente e una strana gioia mi riempì il cuore. Era come se tutto fosse finalmente al posto giusto e io avessi trovato la pace. Appena capii chi fosse quella piccola creatura, però, mi venne un colpo al cuore. Troppo simile, non c’erano dubbi, non potevano esserci. Quello era mio figlio, mio e della donna che amavo. Eccetto che per gli occhi marroni, uguali a quelli della mamma, e la mancanza delle mie rughe, era uguale a me quando avevo la sua età.
-Papà, finalmente sei tornato! – mi disse sorridente – Sai, lo zio mi ha insegnato una nuova tecnica con i kunai, la vuoi vedere? – mi domandò con tono innocente mentre gli scompigliai i capelli scuri e lisci. Intanto anche stella e Otouto si erano alzati e mi vennero incontro.
-pensi di portarlo a fare un giro? – mi chiese stella sorridente mentre il bambino, ancora stretto fra le mie braccia, le scioccò un bacio sulla guancia. Io annuii felice e vedi il piccolo voltarsi di nuovo verso di me.
-E poi papà mi avevi anche promesso di insegnarmi a usare lo sharingan – mormorò ancora mentre i suoi occhi diventarono rossi, mostrando già lo sharingan di primo livello. Aveva anche la parlantina di sua madre, oltre che quel modo di sorridere …
 
Diario,
oggi ti scrivo solo poche righe, sono troppo stanco e mi sento malissimo per riempire tutta la pagina. Purtroppo non ho niente di nuovo da raccontarti, sono stato a letto tutto il giorno e quel poco che ho mangiato l’ho ingoiato solo perché Kisame mi ha praticamente costretto a farlo, ricordandomi che non potevo prendere i farmaci a stomaco vuoto. Presto dovrò cambiare cura, ormai queste medicine fanno sempre meno effetto ma in due anni ho già raddoppiato la dose. Sono ancora molto giovane,è vero, ma tutto questo non fa bene al mio fisico già disastrato. Sto provando ogni tipo di farmaco per guadagnare un po’ di tempo. Non vivrò ancora a lungo, probabilmente, anzi, sicuramente non più di altri due, forse tre anni. Ma devo resistere ancora un po’, presto Sasuke arriverà.
 
Diaro,
oggi finalmente mi sento meglio e dopo una settimana di assenza posso tornare a scriverti. Questi giorni sono stati un vero inferno; li ho passati fra il letto e le medicine, come un malato terminale. Quando non dormivo ero ancora troppo stanco per alzarmi, ma comunque abbastanza sveglio per non dormire ancora. Ho cercato di ingannare il tempo leggendo qualche libro e sfogliando le tue vecchie pagine, in cerca di qualcosa che potesse distrarmi almeno un po’. Ho notato una cosa preoccupante tornando indietro di un po’ col tempo: la mia grafia è peggiorata, o meglio, peggiora perché non riesce più a rispettare le righe ed è sempre meno precisa. La luce nei miei occhi si sta spegnendo, ormai sono praticamente cieco. Sto cercando di sviluppare sempre di più tutti gli altri sensi, se dovrò continuare a combattere dovrò affidarmi totalmente a loro. Mentre ero semicosciente e attaccato alla flebo pensavo a questo e un altro domanda mi venne in mente: cosa sarà l’ultima cosa che vedrò? Se la mia situazione continuerà così, probabilmente saranno le macchie di umido sopra il mio letto o il contenuto delle flebo che lentamente scende e arriva al mio braccio. Già vedo molto sfocato, ma sono due le cose che vorrei poter vedere di nuovo nitidamente: il volto di mio fratello e il sorriso della mia stella. Spero solo di non essere totalmente cieco quando Sasuke mi ucciderà, voglio portarmi un suo ultimo ricordo nell’aldilà, anche se quelli che ho li custodisco gelosamente fra le prime delle tue pagine. I ricordi della mia stella, invece, sono troppi freschi per poter essere dimenticati.
 
In quel periodo, quando la vendetta imminente era il mio pensiero fisso insieme all’omicidio di Orochimaru, Itachi aveva già la consapevolezza che la sua morte era vicina. E sapeva che sarei stato io ad ucciderlo, gli era stato chiaro fin da quella notte in cui uccise i nostri genitori, ma era tutto un piano, un suo piano studiato fin nei minimi dettagli. L’unica cosa che doveva fare era restare in vita finché non l’avessi ucciso. E quanto mi sono pentito di quello che ho fatto, quanto vorrei tornare indietro e fermarmi da quel gesto folle, quanto vorrei averlo ancora qui con me. E leggendo queste pagine, spesso raggrinzite dalle sue lacrime e talvolta sporcate dal suo sangue, viene da piangere anche a me. Forse non ce l’avrebbe fatta a resistere senza le cure di quella donna, che ha sempre chiamato “la sua stella”, ma che alla fine ha dovuto lasciare.



***Angolo Autrice***
Salve :D Sì, lo so che sono indietro con le altre storie e che dovrei pensare a continuarle :( ma mi è venuta questa idea e non mi ha dato pace finchè non l'ho scritta. A dir la verità doveva essere una One-Shot ma ho scritto così tanto che ho dovuta dividerla in due parti. Anzi, la storia completa dovrebbe avere anche una parte in più, perciò diamo il via alla pubblicità :)
Lettori e lettrici, prossimamente in arrivo "La lettera che Nii-san non ha mai spedito" ;) -anche se non so quanto prossimamente XD
spero che la storia vi sia piaciuta, anche perchè ci ho lavorato molto. Quindi fatemi sapere cosa ne pensate con un commentino o una recensione. Domani o dopodomani spero di postare l'altra parte =) Ora scappo che devo ancora finire la matematica ç__ç
A presto :*


 

  
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