Guardavo le persone sedute in sala d’aspetto eccitata. Guardavo entusiasta attraverso il vetro della porta i cinque adolescenti seduti sulle sedie scomode. Alcuni erano accompagnati dai loro genitori, altri erano soli. Tutti erano diversi: alcuni biondi, altri castani, alcuni vestiti in modo più appariscente, altri avevano un abbigliamento più sobrio. Eppure qualcosa li accomunava. Su ognuno dei loro visi vi era un sorriso triste e degli occhi tristi e addolorati. Cercavo di immaginare il dolore che li divorava dentro, ma non era affatto facile. Tuttavia sapere che avrebbero diviso quel pesante peso che gli opprimeva il cuore con me, mi faceva sentire realizzata! Fare qualcosa per quei poveri ragazzi, mi avrebbe alleggerito la coscienza. Una lacrima solcò il mio viso e dopo aver attraversato la guancia, si sciolse sulle mie labbra. Ingoiai il groppo, che avevo in gola e sorrisi.
Guardai l’orologio : erano
le