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Autore: _Fely_    13/11/2012    2 recensioni
Amanda è una cantante famosa,che vive la sua stupenda vita in pace ma poi la scomparsa di sua nonna e il dono lasciato la portano in un mondo fantastico dove deve aggiustare i problemi causati dall'uomo,ma poi??
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1 - cambio di direzione

“la nostra Andy colpisce ancora, questa volta è stata lei ha fare goal, è stata avvistata con il famoso calciatore Luke Angels  .la nostra Amy comunque a rilasciato un commento << tra di noi non c’è niente,è solo un amico con cui ho avuto voglia di fare una passeggiata >>ci credete??noi vogliamo esserne certi,indagheremo”


Andy o Amy erano i soprannomi che i giornalisti usavano quando intendevano me,il mio nome per intero è Amanda White cantante di fama internazionale.
una delle cose che più mi infastidiva al mondo era quando i giornalisti lavoravano di fantasia,inventando storie come questa,io e Luke non ci eravamo neanche tenuti per mano e il motivo era semplice:a me lui non piaceva per niente e a lui piaceva un'altra ed era per questo che noi passeggiavamo per parlare “dell’altra” che non restituiva l’amore.
sul tavolo basso di camera mia c’erano i giornali del giorno che come tutte le mattine venivano sistemati dalle governanti di casa. ne lessi un paio ma gli articoli erano tutti molto simili.
 camera mia è enorme  con il letto matrimoniale a baldacchino sul piccolo palco apposito,divano con tavolino coordinato,la scrivania,il computer ultima generazione e l’immancabile mega schermo tutto ciò è basato sul rosa shocking; la mia stanza guardaroba grande all’incirca come un piccolo centro commerciale  ovviamente con camerino prove e ugualmente basato sulle diverse tonalità di rosa e l’immancabile bagno con idromassaggio e tutto ciò che si può desiderare in fatto di cosmetica questo però ha come tema l’oceano.
 casa mia in cui vivo con i miei genitori, Sofy e Peter, si trova a Londra è molto grande, - e dato che non  abbiamo problemi economici, colma di governanti, giardinieri, autisti e cameriere.
quella mattina decisi di andare a fare shopping mi misi un semplice vestito e scesi in cucina.
-esci?- mi salutò mio padre dolcemente.
-si -risposi con il mio sorriso più smagliante, i miei genitori mi adoravano.
-dove vai?-aggiunse mia madre,disinvolta.
-shopping-confermai sapendo che si aspettavano già quella risposta
-se vai avanti così bisognerà allargare il tuo guardaroba,hai più vestiti tu di tutto il centro commerciale-disse e probabilmente aveva ragione.
-bè… vedremo-conclusi.
mangiai velocemente un tost alla francese e salutai i miei, loro erano avvocati molto conosciuti ma ormai io guadagnavo in una settimana ciò che loro guadagnavano in un anno quindi lavoravano di rado.
mi feci portare dall’autista direttamente davanti al negozio lussuoso che preferivo ignorando la calca di fan e giornalisti che mi perseguitavano.
ormai mi conoscevano al negozio e sapendo che se mi avessero mostrato le cose giuste avrei potuto comprare tutto mi saltarono addosso:
-buongiorno, signorina white cosa stava cercando oggi?-io a volte sono molto esigente e quindi si preoccupavano molto.
-niente di preciso- la rassicurai -solo vedere i nuovi modelli della stilista,ho sentito che sono favolosi-
-certo, li prendo subito-.
Alla fine comprai mezzo negozio. non mi proccupai neanche del totale: erano solo numeri e io ero la diciasettene con più carte di credito al mondo.
tornai a casa e mostrai i miei acqusti , i miei genitori erano strani, non me ne proccupai sarà per lavoro pensai tra me e me.
riposti i vestiti mi dedicai ha rispondere alla lettere dei fan decisi che quelle cartacee erano più urgenti;
tutte uguali ormai mi risultavano noiose perché era da quando avevo dodici anni che canto e dopo tre sono diventata internazionale,solo ogni tanto mi colpivano le lettere.
scesi per pranzo , il nervosismo dei miei mi mi colpì, verso la fine del pranzo sputarono il rospo
-senti ,amy, tesoro- attacò mio padre- ti dispiacerebbe se ci trasferissimo per qualche tempo-
questo non me lo aspettavo e quasi mi andò di traverso il boccone di carne che stavo mangiando,perché trasferirsi a me piaceva questa casa era comoda, grande, bella e ci ero affezionata.
-e perché-chiesi la mia voce era piena di orrore.
-tesoro, ti ricordi nonna isabel?-mi chiese mia madre. certo che la ricordavo era mia nonna materna l’avevo vista poche volte perché lei non voleva lasciare il paese in cui viveva,mia madre era andata via per il college e non né era mai tornata, io invece avevo studiato da primatista appena  finite le elementari .
-si la ricordo ma cosa centra noi non ci dobbiamo mica trasferire  a holmes chapel -
i miei genitori si guardarono in faccia e poi mia madre deglutendo rumorosamente mi rispose:
-sai non è per molto, purtroppo la nonna stà male e quindi non possiamo non andare ha bisogno di noi, hanno chiamato stamattina dall’ospedale per dire che non le rimane molto la manderanno a casa perché insomma perché non  c’è altro da fare e ha avuto una bella vita sicuramente e alla sua età, voglio dire centodue anni mi sembra un bel po’-il discorso ingarbugliato di mia madre terminò e io rimasi a fissare il vuoto , bè …alla fine se mi fossi portata anche solo la metà dei vestiti e dei cosmetici e se mi fossi portata anche qualche cameriera,autista e insegnante non sarebbe stato male,no?se mi fossi chiusa in casa non immaginando ciò che c’era fuori e senza pensare che non c’era campo per il cellulare…
avrei potuto vivere , conclusi e risposi ai miei che mi stavano squadrando.
-penso che si possa fare,portandoci qualche comodità si può fare-
-cosa intendi per comodità?-chiese timidamente mio padre
-oh,niente di impossibile solo qualche governate e il mio insegnante magari un autista poi un pezzo del mio guardaroba ,mi rendo conto che tutto è un po’ difficile,i miei trucchi e poi non so ci devo pensare, sì, ecco ci devo proprio pensare su- 
questa volta fu mio padre a deglutire.
-tesoro,in casa di Isabel non c’è posto per tutte le tue cose e le persone-disse mio padre.
-affittiamo una casa, no?-lo dissi come se fosse scontato
-non ci sono case né in vendita né in affitto-sussurò come in attesa di urla.
-un hotel?-ma cosa era preso a tutti?
-non c’è ne sono nelle vicinanze-
stavolta fui io a deglutire
-quindi? Niente di niente, bene c’è la posso fare ma ci sarà posto almeno per il mio professore?-chiesi ormai la disperazione trapelava da ogni mia sillaba.
-sicuramente, quando viene oggi pomeriggio? Lo avvertiremo subito della partenza veloce-
veloce?
-papà, quanto veloce?-
-domattina-driiiin, si accese la lampadina e mi resi conto di ciò che stavo accettando.
dovevo farlo per i miei,mi feci forza.                     
-ok,quante valigie posso portare?-
Quando avevamo informato il mio professore della partenza ci disse molto gentilmente che eravamo dei pazzi e che lui non sarebbe mai  -uscito da Londra-che esagerato!!.
ugualmente ci avevano risposto i cinque sostituti che avevamo chiamato. Avrei  dovuto fraquentare la scuola che c’era lì, tremai al pensiero.
Ovviamente mi dispaceva molto per mia nonna ma comunque come aveva detto mia madre a centodue anni,non si poteva neanche pretendere molto.
le mie tre misere valigie erano stracolme e la mia borsa aveva perso la sua bellissima forma ed era diventata una palla con le maniglie.
risi di me stessa quando pensai di indossare più vestiti per portarne altri.
diedi un occhiata ai giornali posati sul tavolino della mia stanza:
Amanda White si trasferirà per qualche tempo nella cittadina di holmes chapel  e con suo grande dispiacere non potrà portare più di tre valigie,lì frequentare la scuola del luogo noi le staremo vicini e le auguriamo di trovare l’amore durante la sua permanenza lì”
Non capì come sapevano tutte quelle informazioni ma non me né stupì,nulla mi stupiva più sui giornalisti.
Mentre viaggiavamo con delle macchine di lusso,ovviamente,fui inondata da messaggi i primi due erano di luke “hei,come va????mi disp x l’articolo su di noi… comunque volevo chiederti se potevamo vederci,sono a pezzi… =)” e “come parti???ho letto ora l’articolo… non è poxibile… spiega!!!!” immaginavo fossero di quel genere, anche gli altri ci andavano molto vicino erano da amiche sconosciute ma anche da ragazze famose come me.battei un veloce messaggio di spiegazione e lo inviai a tutte le persone interessate,finìi il credito.
ci fermammo in un Autogrill ,dopo aver firmato gli autografi e fatto le foto mi diressi verso il bagno mentre i miei mi facievano la ricarica,mi guardai allo specchio – non potevo dire di non essere carina:ero bionda avevo gli occhi verdi e magra benchè non molto alta – ero pallida cadavere perciò decisi di stendere un fondo tinta.
ripartimmo e nel giro di poco entrammo a holmes chapel,mi sentìi opprimere,ma dovevo tenere duro!
davanti a casa di nonna avevo già gli occhi lucidi.
  
  
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