Sun.
-Sole.-
«“Io volevo proteggerti, volevo proteggervi tutti! Volevo
restare al tuo fianco senza
svegliarmi domattina e scoprire che eri corso di nuovo a farti
ammazzare, e che questa volta o quella dopo o
quella dopo ancora sarebbe stata quella buona, e non ti
avrei più trovato steso sull’asfalto,
non ti avrei portato a casa per curarti e per vederti aprire
gli occhi
una volta ancora, perché di te sarebbe rimasta solo cenere.”»
~quando il diavolo ti accarezza, cap.24
Il
sole stava abbandonando lentamente Limbo City, nascondendosi dietro i palazzi e
dando a questi un'aura sinistra, più del solito. Gli uomini d'ombra sembravano non far caso a lei, invisibile anima che
girava per quelle strade.
Lo
cercava, lo cercava quasi disperata. I passi rimbombavano muti, i suoni opachi
provenienti dalla città invece le riempivano la testa, impendendole di concentrarsi.
«La prossima volta che fa una cosa del genere io…―»
borbottò, fermandosi e alzando gli occhi verso una palazzina di qualche piano
con una scritta: “kill
dante”:
non sapeva se essere sollevata o preoccupata, non che fosse la prima volta che
la città volesse ucciderlo, certo, ma non si può mai sapere. Qualche secondo
dopo una massa non definita venne scaraventata dall’alto contro il suddetto
palazzo, dopo il polverone, il demone – constatò poi Kat
– si era disciolto, sparito. E Dante era lì: sospirò sollevata. Rimase distante
da lui, imbucandosi in un vicolo logoro, aspettando che finisse il lavoro o,
secondo la dottrina Dantesca, di
divertirsi.
«Il Capo ti ucciderà» borbottò usando le sue doti in modo che potesse sentirla
sebbene avesse un volume molto basso e ci fosse parecchio casino.
«Sto
facendo il mio lavoro, perché dovrebbe uccidermi?» Ridacchiò lui, fermandosi
finalmente e rimettendo al suo posto Rebellion, si passò una mano tra i capelli, come sempre.
Il vicolo era ritornato reale e ora Catherine possedeva una consistenza. Il Limbo non c’era
più. «Mi hai fatto preoccupare.» Mormorò, guardandosi attorno alla ricerca di
qualche videocamera – dell’Ordine o di Mundus che
fosse – che potesse in qualche modo spiarli.
Il
cacciatore di demoni si avvicinò a lei, mettendole una mano sul fianco facendola
poi scivolare fino ai reni, se la tirò contro, inarcandole la schiena. «Ripetilo.»
Un sorriso tenero gli dipinse il volto, la mano bene aperta sulla sua schiena.
«Neanche
per sogno.» Stizzì Kat, ironica, girando il volto da
un lato, bofonchiando maledizioni senza nessun senso logico e reali conseguenze.
«Vai a casa, Dante.» Intendendo la roulotte, non avrebbe mai passato la notte
nell’Ordine se non fosse costretto a farlo.
La
baciò possessivo, senza pudore o il permesso, non ne aveva il bisogno. Si staccò respirandole di proposito sulle
labbra rosee, lasciandole poi la vita. Si girò sorridendo sornione, alzò una
mano a pugno tenendo tesi solo il medio e l’indice, muovendo poi con un piccolo
scatto verso il basso. «Ci vediamo.» Disse suadente, prima di girare l’angolo.
Prima
che Kat potesse rendersi conto di tutto, lui se n’era
già andato, si allungò oltre il vicolo a guardare verso la direzione che prese:
sparito.
E
con lui anche il sole.
Sun.
¬end.
Una
flash-fic con qualche parole in più, nya ~
In
realtà non ha alcun spessore e non dice esattamente un cazzo, ma devo
assolutamente riprendere a scrivere e questo mi sembra il modo migliore per
farlo ;___;
In
tutti i casi, se qualcuno l’apprezza sono ben felice! ~
Non
c’è una vera storia dietro, è solo per sputare fuori una Datherine
a caso(?). x°
Il
problema è che ho un sacco di idee, ma troppi impegni e lo sapete anche voi com’è
la vita(??).
Pure
le note d’autore brevi.. faccio schifo. ;A;
Vi
lascio, và.
Buona giornata~ ♡
the worst toilet in Scotland ●