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Autore: M4RT1    15/11/2012    11 recensioni
Vedendo la puntata di ieri è scattata l'illuminazione (già preesistente, in realtà) per scrivere una storia su una coppia (di amici, ovviamente) un po' insolita: Gerry e Lara.
Premettendo che a me Lara, come il suo paparino, sta un po' antipatica, spero vi piaccia!
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Quelli che leggerete sono i pensieri, un po' confusi, di Gerry dopo che scappa.
Dal testo:
"Disegnava. disegnava seduta sul letto, con una calma che non avevi mai visto in nessuno.
Già, erano tutti spaventati da te.
E lei no.
La guardavi, attraverso la griglia della porta, e pi parlavi con lei.
Parlavi."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disegnava. Disegnava sempre.
La guardavi. 
La guardavi continuamente, come ti aveva ordinato tuo fratello.
La guardavi, ma non come quando guardavi le altre.
Non come quelle, no. Non volevi farle niente.

-Ecco, tieni!
-Questo sarei io? 
-Questo è come ti vedo.


Come ti vedeva? 
Ti vedeva diverso da come sei, migliore.
Si sbagliava.
Tu sei Tigre, sei il fratello del Lupo. 
Non sei diverso da lui, non puoi esserlo.

Disegnava. Disegnava seduta sul letto, con una calma che non avevi mai visto in nessuno.
Già, erano tutti spaventati da te.
E lei no.
La guardavi, attraverso la griglia della porta, e poi parlavi con lei.
Parlavi.
Non urlavi, non la minacciavi.
Semplicemente, parlavi.

-Qual è il tuo vero nome?
-Gerry.
-Come Tom e Jerry?
-Il mio nome si scrive con la G.


Certe volte entravi, ti sedevi accanto a lei.
Accanto a un ostaggio.
Certe volte, invece, la odiavi.
La temevi.
Temevi il momento di quella telefonata.
E in quegli attimi stringevi la pistola.
Volevi che arrivasse, che lei morisse.
Ma sapevi che insieme a lei sarebbe morta anche l'ultima possibilità di far di te una persona migliore. Una persona giusta, per quanto possibile.

Disegnasti anche tu, accanto a lei, quel giorno.
Stringesti tra le mani quei gessetti polverosi, gli unici che avevi trovato da darle.

-Non hai un ricordo d'infanzia? Un ricordo di prima che diventassi Tigre?

Ce l'avevi.
Disegnasti, sporcandoti le mani di qualcosa che non era sangue né terra. 
Disegnasti, sporcandoti le mani di quella polvere bianca che in un certo modo lavò via tutto il resto.
Una casetta celeste, due altalene.
Ci andavi con Mario, da piccolo. Era lui quello che andava più in alto.
Tu gli stavi dietro, obbediente. Diceva che non dovevi rischiare di farti male.
E invece, una volta si fece male lui.
Corresti da lui. Gli volevi bene. Gli vuoi bene.

-Ho capito, sai? Devi uccidermi.

Correvi lontano, correvi via.
Ti tappasti le orecchie. Non volevi sentirla.
Non volevi capire che eri diverso da lui.
Eppure una piccola parte di te lo sapeva.

E poi correva via, lontano.
E in un attimo tornasti ad essere Tigre.
Tornasti ad essere quel ragazzo famelico dagli occhi spiritati e la pistola alla mano.

-Inginocchiati e chiudi gli occhi.

E poi, all'improvviso, scappavi.
Dove, Gerry?
In un posto dove nessuno ti avrebbe potuto trovare?
Scappavi lontano da quella ragazza, dai carabinieri, dall'uomo che avevi ucciso?

-Avevo abbassato la pistola.

Non sei tu ad essere migliore, pensi. Sono gli altri ad essere stupidi.
Tanto stupidi da tirar fuori armi quando tu le abbassavi.
Violenti, codardi. Non buoni quanto gli altri credano.

-Gerry! La banda non esiste più! Tuo fratello sta morendo!
-Non ti credo!


E correvi. Correvi sulla sabbia, la stessa che quell'uomo aveva calpestato prima che tu lo uccidessi.
No, prima che lui si facesse uccidere.
Sì, è così.

Non è colpa tua.
Eppure, non riesci a toglierti dalla mente le parole di quella ragazza:
-Tu non sei come lui!


*-Hai paura?
-Chi non ne avrebbe...
-Già, chi? Ma io non ti ho fatto niente.
-Non ancora. Sai, so che non potremmo mai essere amici, non sono stupida.
-Lo so anch'io, Mara.
-Lara.
-Lara, Mara, non c'è molta differenza... tieni la cena.*


E te ne andavi, come sempre.
Scappavi da una verità troppo bella e terribile per essere considerata.
  
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