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Autore: niny90    03/06/2007    6 recensioni
La notte che Kayano e Takeru hanno passato insieme ha portato delle conseguenze...leggete per scoprire (^.^)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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LUI IL DIAVOLO

Mi chiamo Kayano Edogawa  ho cinquanta anni e questa è la mia storia, la storia delle mie amicizie, della mia famiglia e del mio amore, Takeru, un ragazzo che ho imparato ad amare all’età di sedici anni e che ancora adesso nonostante gli anni trascorsi non ho mai smesso di amare.
E’ anche la storia dei miei tre figli che ora, come me tanti anni fa sono diventati genitori.
Nella mia mente ripercorro i miei ricordi che pian piano riaffievoliscono facendomi tornare indietro nel tempo, al giorno in cui la mia vita è cambiata, portandomi a fare scelte a volte più grandi di me.
QUESTA E’ LA STORIA DEL MIO GRANDE AMORE TAKERU.


Quante volte…ci siamo addormentati…tra baci…e carezze?
Quante volte ci siamo baciati…?
Non ricordo, però...




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Erano le sette e ventuno di mattina e Kayano sdraiato per metà nuda nel gran letto matrimoniale dove aveva dormito, tentava, quasi con disperazione, di arrivare ai suoi indumenti, poggiati su di una poltrona vicino a lei.
Riusciva a sfiorarli, ma purtroppo non ad afferrarli. Diede un’occhiata alla persona sdraiata accanto a lei, per fortuna dormiva ancora.
Provò ancora una volta ad afferrarli, ma niente da fare. Non poteva far altro che alzarsi e prenderli, si era già seduta sul letto quando una voce da lei conosciuta la fece trasalire.
“Che…stai facendo?” Domando Takeru alla ragazza guardandola.
”B…buon giorno”Rispose ignorando la domanda.“Takeru, voltati un attimo…”
“Perché?”
“Perché sì” “VOGLIO CAMBIARMI UFFA!”Gli urlò lanciandogli un cuscino sul viso.
“Guarda che ti ho vista nuda, stanotte”Le rispose lui anche se si voltò dall’altra parte.
“Proprio tutta?!”
“Tutta”
“Bè? Com’è stato…?”domandò rossa in viso per la scoperta e per l’imbarazzo della domanda appena pronunciata.
“MA CHE COSA MI CHIEDI? Ma tu guarda… E Kayano disse “Takeru ti amo…”e vissero felice e contenti…”
“NO…NON L’HO DETTO! Anche se lo pensavo” disse l’ultima frase quasi bisbigliando.
“Mpf”
“Non…NON RIDERE!UFFA!”Gli urlò in faccia Kayano diventando rossa.
“Oh…scusa!”
Io gli apro il mio cuore…possibile che non riesca mai a essere serio?
“Posso pizzicarti?”
“NO!”
Però è il mio tesoro!




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Dopo che si furono alzati ed ebbero fatto colazione, si ricordarono di non aver avvisato Tokiko sull’aver passato la notte fuori.
A questo punto escogitarono un piano: Kayano avrebbe detto di aver dormito a casa di Haru, mentre Takeru avrebbe detto di essere stato da Yohei.
Dopo aver avvisato gli amici (i quali rimasero a dir poco skoccati) tornarono a casa tranquillamente.




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Ormai era deciso, Takeru sarebbe partito per l’Italia con la madre e suo fratello Yuzuru.
A questo pensiero Kayano si sentì molto triste, è vero le aveva promesso che si sarebbero sentiti ogni giorno, che si sarebbero scritti, e che a ogni festa lui sarebbe venuto a trovarli, ma non potè fare a meno di sentirsi sola perché lui sarebbe stato lontano da lei per talmente tanti kilometri da non riuscir nemmeno a contarli…e se lui si sarebbe innamorato di un’altra, se decidesse di non tornare più in Giappone ma di rimanere a vivere in Italia con la madre…
“Kayano sbrigati l’aereo parte tra due ore, dobbiamo andare”Fu così che i suoi pensieri vennero interrotti…già ormai era arrivato il fatidico giorno della partenza di Takeru.
Scese con molta calma ricordandosi della promessa fatta a se stessa…non avrebbe pianto…lo doveva fare per lui…doveva fargli sapere, nonostante i brutti pensieri di  prima, che si fidava di lui e che lo avrebbe aspettato fino a quando lui avrebbe capito di essere diventato un uomo degno di lei.
Ora si trovavano tutti all’aeroporto, la classe otto aveva fatto la sua bella figura(o brutta dipende da che punto di vista si guarda la situazione)…
Takeru era di fronte a Kayano, l’abbracciò e le sussurrò all’orecchio ”Giuro che un giorno…tornerò per te!”
“Ciao”Disse solamente lei.
 Ho deciso…di non piangere…perché la nostra…non è una separazione!
“Takeru!” Urlò d’improvviso Kayano ”Ti voglio tanto bene!, più che a chiunque altro!”
Lui le sorrise a quell’affermazione
E’ così vero?
Tu farai parte…anche del mio futuro…vero…Takeru?





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Sono ormai passati tanti giorni da quando non vedo Takeru vale a dire dalle vacanze Natalizie.
Siamo ai primi di gennaio, e una settimana fa mia madre Tokiko ha partorito un bel bambino che porta il nome di Hikaru proprio come desiderava Mamoru e proprio durante le vacanze Natalizie.
Io, nonostante ciò che il professore mi ha detto, sto continuando gli studi per l’indirizzo scelto in precedenza e più avanti mi specializzerò per diventare maestra d’asilo nido.
C’è un segreto però di cui nessuno è a conoscenza, ma non  posso tenerlo nascosto ancora per molto, per lo meno non a mia madre e a Mamoru. Ormai è già evidente, mi chiedo come mai mia madre non me lo abbia chiesto per niente, possibile che creda davvero che io sia ingrassata così tanto? Possibile che non abbia ancora capito che sono incinta?...
Già…incinta…se vi state ponendo la domanda su chi sia il padre bè… non penso che possiate metterci molto a capirlo.
E’ l’unico con cui io sia mai stata a letto…possibile che sia così sfortunata? In tutta la mia ho fatto solo una volta, e dico solo una, sesso, ma a quanto pare è bastato per fregarmi.
Non dico che sono triste per questo, assolutamente, ma a quanto pare sono la sfortuna fatta a persona.
Come già detto in precedenza Takeru l’ho rivisto per le vacanze di Natale…lui naturalmente non sa ancora niente…e come potevo dirglielo ”Sai Takeru ho una bella notizia, sono incinta e indovina un po’, il padre sei tu!” Sì certo, poi lui non sarebbe più partito per l’Italia e non avrebbe potuto più riallacciare il rapporto con sua madre.
No, la saprà al momento giusto.
“Buon giorno mamma” Sono le sette di mattina e sono appena scesa in cucina per fare colazione. Mia mamma stà dando da mangiare a Hikaru, poveri noi non ha neanche un mese e ci fa già disperare, non voglio sapere cosa combinerà quando inizierà ad andare a scuola. Speriamo non Faccia come Takeru.
“Buon giorno tesoro, la tua colazione è già pronta.”. Mi dice lei.
“Grazie mamma vado proprio di corsa. Ma dov’è Mamoru?” Strano…quando la mattina vado in cucina solitamente lui è seduto a fare colazione mentre legge il giornale oppure mentre gioca con Hikaru.
“E’ dovuto uscire presto per andare a scuola. Manca poco alla gita scolastica di tutta la scuola, se non sbaglio dovrebbe essere tra una settimana, non mi ha voluto dire la meta, tu sai dove siete diretti?”
“Non ne ho la più pallida idea non l’ha voluto dire neanche a noi ha detto che è una sorpresa, la classe 8 ha provato a cercare qualche indizio, ma non hanno trovato niente”
“Chissà che avrà in mente di fare” Sto per uscire di casa quando le parole di mia madre mi bloccano.
“Per quanto tempo hai ancora intenzione di tenere nascosta la cosa?”
“Di…di cosa stai parlando” Farfuglio io. Possibile che invece lo abbia capito e non mi abbia detto niente aspettando la mia confessione?
“Sai benissimo di cosa sto parlando…su di un po’ di quanti mesi sei? Non fare quella faccia non dirò niente a Mamoru per ora altrimenti puoi dire addio alla gita”
“Sono di cinque mesi circa…”
“Ho capito, bè è ora che tu vada a scuola…ciao tesoro…e fa attenzione”
Esco di casa ancora un po’ frastornata ma più leggera…non nel senso che ho lasciato il pancione dentro, ma perché ora che la mamma sa tutto so di non essere più sola e di poter contare su qualcuno nel caso mi succeda qualcosa…non che mi debba succedere qualcosa…pausa stò divagando…torniamo al fatto che stò tornando a scuola, anzi sono praticamente arrivata, ho deciso di dire tutto ai miei amici.




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Immagino siate curiosi di sapere le reazioni dei miei amici…bè per dirvelo dovrò descrivervele una per una perché le reazioni sono state diverse più o meno, anzi c’è stato qualcuno che non ne ha avuta per niente ma è rimasto lì come un baccalà e indovinate un po’ chi è stato…la risposta finale è…Kamijo, il poveretto è rimasto  in piedi con gli occhi fuori dalle orbite a fissarmi mentre Haru,la sua ragazza, continuava a menarlo dicendogli che anche lei avrebbe potuto aspettare un bambino se lui si fosse svegliato prima, Nacchan ha continuato a chiedermi per un ora come ho fatto a farmi fregare così,
Rika ha cominciato a ridere come una pazza e se per caso smetteva le bastava guardarmi per ricominciare e per finire Yohei, che secondo il mio punto di vista ha avuto la reazione più normale, mi ha detto che mi avrebbe regalato il suo coniglietto per farlo giocare con il bebè in arrivo...
Mia madre ha mantenuto la promessa fattami una settimana fa, infatti, Mamoru non sa niente e non penso che lo saprà molto presto.
In questo momento mi trovo in cucina mia madre continua a riempirmi il piatto di tutto e di più, è da una settimana che mangio come un maiale all’ingrasso. Non posso neanche dirle di smettere perché se per sbaglio si lascia sfuggire qualcosa non voglio immaginare la reazione di Mamoru che è impegnato a dar da mangiare a Hikaru.
Domani mattina partiremo, tutta la scuola, per andare in gita anche se non so per dove…sono tutta elettrizzata, spero di potermi rilassare insieme ai miei amici…ora sono già le undici di sera ed è proprio il caso che io vada dormire dato che la partenza è prevista per le cinque.



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In questo momento mi trovo su un aereo diretto in Italia e quindi… DRITTA VERSO TAKERU…appena mi capita sotto mano Mamoru lo strozzo…bè a parte lo skoc iniziale sulla meta della gita il resto del viaggio stà proseguendo bene.
Sono seduta in parte a Nacchan, Haru si trova davanti a me con Kamijo, mentre dietro ho Rika, Yohei e la classe otto mischiata alla mia…già sono capitata in aereo con loro, la classe più tranquilla e silenziosa della scuola e la classe di Rika, basti pensare che i professori per non farsi venire mal di testa si sono messi i tappi nelle orecchie addormentandosi…non si sono neanche accorti di avere la faccia impiastricciata di panna montata “Un’idea dei ragazzi, si stavano annoiando”.
Siamo arrivati dopo non so quante ore di viaggio, sono riuscita a addormentarmi anche se avevo paura che potessero farmi qualche scherzo, ma i ragazzi mi hanno assicurato che non avrebbero combinato nulla perché porto in grembo “il piccolo Takeru” e a questo proposito ho fatto promettere loro, se per caso lo dovessero incontrare, di non raccontare nulla del bimbo…lui non lo deve assolutamente sapere.
In albergo sono capitata in stanza con le mie amiche (Nacchan, Haru e Rika), mentre in parte a noi si trovano Yohei e Kamijo (a quante pare le stanze delle ragazze sono da quattro mentre quelle dei ragazzi da due).




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Ieri sera ero talmente stanca che mi sono addormentata alle 8 di sera per svegliarmi questa mattina alle 10…incredibile non ho mai dormito così tanto in vita mia…bè meglio così almeno non mi stancherò subito per il tanto camminare che faremo oggi pomeriggio.
Ok mi rimangio tutto sono distrutta, non ho mai camminato tanto, sono tre ore che giriamo senza un minuto di pausa…insomma sono una ragazza incinta nessuno ci pensa a me… in realtà Kamijo e altri ragazzi della classe otto si sono offerti di portarmi, ma ho rifiutato, già camminiamo tanto, non c’è bisogno che faticano il doppio per non farmi stancare anche se porto il peso di due persone.
Finalmente per grazia divina (oppure per la minaccia di qualcuno) i professori ci danno un’ora di pausa-svago, ed io con gli altri cinque (Nacchan,Haru,Rika,Yohei e Kamijo) abbiamo deciso di riposarci in un bar addocchiato poco fa.
Non appena entrati ci sediamo in uno dei tavoli più grandi mentre decidiamo cosa ordinare di caldo, poiché qui è pieno inverno…quasi dimenticavo di dirvi che qui ovunque ti volti trovi neve…da quello che ci ha detto la guida è più che normale perché ci troviamo in un posto chiamato Ponte di legno…credo.
Dopo aver detto ai miei amici di ordinarmi una cioccolata calda e una brioche (ad ordinare ci penserà Rika perché da piccola ha studiato l’italiano perciò lo sa parlare molto bene) mi dirigo verso il bagno…ho la vescica che mi sta per scoppiare sono tre ore che non vado in bagno caspiterina.
Dopo essermi liberata di un peso(non nel senso che ho buttato  fuori il bambino per carità) esco dal bagno e mi scontro con qualcuno, subito chiedo scusa ricordandomi solo dopo che quel poveretto non capisce una lettera di quel che dico, ma a quante pare mi sbagliavo perché subito anche lui si scusa con me in giapponese, un momento, ma io questa voce la conosco, e senza pensarci due volte dico:
“Yuzuru”
Alzando il viso vedo il suo a dir poco skoccato…bè non ha tutti torti come poteva aspettarsi di trovarmi qui davanti, ma a quante pare lui è più skoccato da qualcosa che non sono io perché è troppo impegnato a guardare il mio, a dir poco rotondo ventre…è vero lui non sa niente, vediamo se riesco a distrarlo abbastanza da fargli dimenticare ciò che vede…
“Ciao come mai ti trovi qui “  e dopo aver guardato il suo abbigliamento riprendo: “Immagino tu ci lavori…hem stai bene? Tutto ok con la tua mamma?”
“Hem sì…senti posso farti una domanda” Annuisco con un po’ di timore “Tu non sei in…incinta vero?”
“…”
“Kayano stai bene? Sei sbiancata di colpo”
“Per favore non dir niente a tuo fratello” Rispondo solamente prima di svenire.
Quando mi risveglio mi trovo in un letto di ospedale e mi ci vuole qualche secondo prima di ricordare cosa è successo…Yuzuru ha scoperto che sono incinta…ha scoperto…oh mio Dio ti prego fa che non abbia detto niente a Takeru ti prego fa che non abb…
“Buon giorno” Ero talmente immersa nei miei pensieri da non accorgermi che qualcuno è appena entrato nella mia stanza e non è neanche solo, dietro di lui ci sono due infermiere
“Yuzuru che ci fai qui? E cosa ci faccio io qui?”Domando molto stupidamente
“Quando sei svenuto e ho visto che non ti svegliavi più ho chiamato un’ambulanza…i tuoi amici hanno detto che ci penseranno loro a spiegare ogni cosa ai professori.” Io annuisco non sapendo cosa rispondergli “Ascolta queste due infermiere adesso ti visitano per vedere se hai subito qualche trauma e per vedere se con il bambino è tutto ok…io starò qui vicino a te nel caso debbano chiederti qualche cosa, a te sta bene?” Mi domanda lui.
“Oh…sì certo non c’è problema” Dopo di chè cominciano a visitarmi e ogni tanto mi fanno qualche domanda…meno male che c’è Yuzuru altrimenti non avrei saputo come fare.




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Dopo la visita, dalla quale è risultato che sia io che il bambino stiamo bene, ho avuto il permesso di tornare in albergo.
Ora mi stò dirigendo proprio lì insieme a Yuzuru che ha insistito nell’accompagnarmi per paura che potessi svenire un’altra volta.
Stiamo camminando in un silenzio a dir poco opprimente…non riesco a sostenere questa situazione ok adesso dico qualche cosa…
“Senti Yuz…”
“Hei Yuzuru che ci fai qui non dovresti essere al lavoro a quest’ora?” Domanda qualcuno dando una pacca al ragazzo in parte a me.
“Oddio Takeru che cosa ci fai qui?” Domanda a sua volta Yuzuru…un momento ha detto Takeru…oh mio Dio non può essere Takeru, cioè se adesso mi vede lui potrebbe capire…ok Kayano cerca di calmarti su vedrai che andrà tutto bene, rilassati o rischi di svenire di nuovo.
“L’ho chiesto prima io, in ogni modo, ero venuto al bar per dirti che sono riuscito a superare l’ammissione anticipata all’università ma non trovandoti ho chiesto ai tuoi colleghi, e loro mi hanno risposto che hai accompagnato una ragazza svenuta all’ospedale, chi era?” Ecco maledizione stava andando tutto bene, non si era accorto neanche della mia presenza, anche se la cosa mi ha un po’ irritata, ma ecco che giustamente doveva iniziare a fare domando…da quando in qua è così ficcanaso?
“Ha accompagnato me” Rispondo io smettendo di nascondermi dietro alle spalle di Yuzuru…è stato molto gentile a proteggermi, ma è arrivato il momento di prendermi le mie responsabilità.
“Kayano??!!” Dice fissandomi “Ma cosa ci fai tu qui?” Mi domanda giustamente…ecco Kayano rispondi alla domanda, fai finta di niente non si è ancora accorto di nulla
“Come meta della gita scolastica tuo padre quest’anno ha scelto l’Italia, perciò eccomi qui”Rispondo con un falso sorriso stampato in faccia.
“Sono felice di vederti” Mi dice docilmente mentre si avvicina per baciarmi…come mi sono mancata le sue labbra…ho perso consistenza di ciò che ci circonda…Yuzuru farfuglia qualcosa sul fatto che lui va a casa perché ha da fare…immagino…dopo qualche minuto ci stacchiamo senza fiato e ci fissiamo negli occhi.
Dio quanto mi è mancato, ma nonostante tutto non riesco a parlare e pensare che ho così tante cose da dire…ma è sempre stato così tra di noi…non c’è mai stato bisogno di molte parole, un solo sguardo rivelava ciò che pensavi all’altro e a me, va bene così.
“Ti vedo cresciuta” Mi dice all’improvviso.
“Già sono cresciuta di cinque centimetri, anche se accanto a te non si nota molto la differenza” Rispondo io.
“Già e a quanto vedo sei anche ingrassata, guarda che pancia che ti ritrovi ora mi sarà del tutto impossibile alzarti o c’è il rischio che mi venga un’ernia”
“Si bè non è certo colpa mia comunque…prima hai detto a Yuzuru che sei riuscito a superare l’ammissione anticipata all’università complimenti, ma io non ne sapevo niente perché non me lo hai detto?”
“Per non illuderti troppo e per non illudere troppo me” Mi risponde lui.
Il resto della giornata scorre velocemente, dopo i nostri battibecchi Takeru mi ha accompagnato al mio hotel, qui ha rivisto gli altri che erano al settimo cielo di poterlo riabbracciare, basti pensare che Yohei ha pianto per un’ora dalla felicità.
Takeru, a parte la piccola illusione rivolte alla mia pancia e al mio essere ingrassata, non si è minimamente accorto di niente.
Gli altri non hanno osato parlare, anche perché se ci provavano o si beccavano uno scappellotto da me oppure una fulminata da Rika (nessuno è più bravo di lei a fulminare le persone).
Ora è tardi ed è meglio che vada a dormire perché sono distrutta e perché domani mi aspetta una giornata snervante.
Con Takeru ci siamo messi d’accordo di incontrarci tutti insieme tra tre giorni, d’altronde lui con lo studio e noi con i vari musei da visitare non avevamo un giorno libero che coincideva prima di questo, perciò non posso lamentarmi.  




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Sono passati due mesi da quella fatidica gita la qual è finita meglio di quanto pensassi, io non sono più svenuta e Takeru non ha scoperto nulla sulla mia gravidanza, meglio di così…
In questo momento mi trovo sdraiata sul mio letto a parlare al mio bambino mentre accarezzo la mia pancia, ogni tanto sento scalciare…è la cosa più bella di questo mondo, perché è come se il bimbo, che non so ancora se è maschio o femmina e non lo saprò fino a quando non nascerà, mi voglia far capire che mi ascolta e che mi è vicino.
E’ una cosa stupida da dire poiché non può andare molto lontano almeno non prima di uscire dalla mia pancia e di imparare a camminare.
Mamoru ormai sa tutto, vorrei anche vedere che non glielo dicevo, anche perché se non notava il mio enorme pancione, e sottolineiamo enorme perché sembro una balena, vuol dire che bisognava portarlo immediatamente da un’oculista, ma uno dei migliori, per capire il perché della sua improvvisa cecità.
Riguardo a Mamoru che sa tutto bè vi dico solo che appena saputa la notizia era felice come una pasqua e stava per chiamare Takeru per congratularsi con lui per la bella notizia, ma per fortuna sono riuscita a fermarlo in tempo spiegandogli di non chiamarlo perché lui non sapeva nulla e, nonostante e miei brutti presentimenti e pensieri lui non ha fatto niente, ma ha rispettato la mia decisione…menomale.




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“ahhhhhhhhhhhhhhhhh”  Vi starete chiedendo perché io stia urlando come una pazza….bè la risposta è presto detta…STO PARTORENDO CON UN MESE DI ANTICIPO TRA L’ALTRO…in questo momento mi trovo in ospedale, per essere più precisi in sala parto dove stò spaccando i timpani a un dottore, quattro infermiere e mia madre, per il troppo dolore…non sapevo cha partorire un bambino fosse così doloroso, mi sa tanto che dopo questo chiudo baracca… e se quel disgraziato di Takeru prova un’altra volta a mettermi in cinta, bè gli conviene trovare un buon nascondiglio, perché appena lo prendo LO SPENNO VIVO COME UN POLLO.
“Avanti signorina l’ultima spinta, riesco a vedere già la testa” Mi dice il dottore. Certo facile parlare, provi lei a far uscire un bambino da un buco piccolo come una nocciolina e dopo ne riparliamo…nonostante questi pensieri e altre centinaia di maledizioni, do una forte spinta stritolando la mano di mia madre, che mi duole dire temo di avergliela rotta.
“Ueeeeeeeeeeeeeeee” Sono distrutta, ma non posso fare a meno di muovermi per vedere il mio bambino o bambina che piange a squarcia gola quasi fino a rompere i vetri…non c’è che dire il tono di voce l’ha preso tutto da me.
“E’ una femmina” Mi dice un’infermiera che mi viene in contro con la mia bambina piangente tra le braccia per poi depositarla delicatamente tra le mie, non appena la stringo con affetto e delicatezza lei smette subito di piangere…questo smettere improvviso di far la carogna lo ha preso invece tutto da suo padre.
“Ciao amore della mamma” Dico alla mia bambina che mi fissa con i suoi grandi occhioni sorridenti che sembra mi vogliano quasi parlare.
“Mi dica ha già scelto il nome?” Già il nome non ci avevo ancora pensato…ci sono ho trovato
“Si chiamerà…Yuka…Yuka Edogawa” Rispondo sempre fissando il mio piccolo angelo negli occhi.


Continua...


Non è un granchè come storia lo ammetto...spero comunque che abbiate voglia di lasciarmi una piccola recensione...sia se vi è piaciuta sia che nn vi piaccia...datemi anche consigli se lo riterrete opportuno...non disdegno niente

KISS KISS

_Gin_ ^o^
   
 
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