You
show the lights that stop me turn to stone
You
shine it when I'm alone
And
so I tell myself that I'll be strong
And
dreaming when they're gone
'Cause
they're calling, calling, calling me home
Calling,
calling, calling home
L i g h t
Ogni
tanto anche Homura cade.
Pensa al suo
sacrificio e a chi continua a perpetuare il male. Afferra il ricordo
del suo
sorriso, ma il passaggio di un gruppo di volgari teppisti la riporta
alla realtà.
Fugge, lontana da ogni rumore e da ogni vita,
sulla maestosa altitudine di un grattacielo, lì dove solo il soffio
leggero del vento le fa compagnia.
Cade sulle ginocchia e
piange, perché ha nostalgia di lei,
perché nessuno ha sua
memoria, perché nessuno può credere alla sua parola... è tutto
così ingiusto, crudele.
Il vento si alza e i
nastrini rossi
le schiaffeggiano la fronte e il naso, sono solo pochi secondi, ma
sufficienti per fermare le lacrime.
Una stella splende
maestosamente per l'ultima volta, prima di cadere ed essere la
romantica occasione per esprimere un desiderio. Homura ne è stata
testimone e sorride, chiude gli occhi e la vede -vede lei- come è
sempre nei suoi sogni: bellissima e avvolta nel
candore.
"Homura-chan,
così non va bene,"
la rimprovera col sorriso, con la gentilezza di una carezza.
"Purtroppo
la storia dell'umanità è fondata sul sangue, sulle lacrime, sui
sacrifici, su l'odio, su le ingiustizie..."
è amareggiata, lo nota anche se la sua figura è evanescente "...ma
sia te che io sappiamo che nulla di ciò è stato vano. E' da queste
ferite che gli uomini imparano lezioni importanti, da esse nascono
sogni e speranze e proprio grazie ad essi si hanno i cambiamenti più
importanti e il progresso"
sorride.
Il
suo sorriso... era
per quello che era diventata una maga dopotutto, per quel sorriso che
è luce.
"Le
ombre dell'animo umano sono proprio come la notte Homura-chan. Forse
sì, il male è così grande da sembrare immenso, ma quello che tutti
contemplano, desiderano, è la bellezza delle stelle. La luce è così
bella proprio perché può spiccare nell'ombra e distinguersi, è
l'unica a fare la differenza e ad aver importanza, non credi?".
Riapre gli occhi, non può più vederla ma sa che è lì, con
lei, con tutti; era in ginocchio ma si rialza, sorride, sublimata
dalla dolcezza della sua Fede.
"Grazie, Madoka...".
Un
giorno lo sa, non sarà utopia, ogni cosa sarà toccata dall'amore e
splenderà; ogni cosa sì, sarà illuminata, perché lei
-Madoka- è l'amor
che move il sole e l'altre stelle.
Amo
visceralmente questa serie e non poter scrivere di frequente fanworks
su di essa ma quasi ogni giorno news... era una sofferenza! Così,
trasportata dall'ispirazione per Lights
di Ellie Goulding, ho voluto creare questa raccolta incentrata
sulle piccole luci che si trovano nell'ombra. MadoMagi è una serie
di puro ANGST e l'ANGST è bello, è bello scriverlo, tuttavia queste
ragazze hanno già sofferto troppo, meritano momenti di felicità,
meritano ff hurt/confort, un po' di fluff, ma senza esagerare. L'idea
è di ambientare quasi tutta la raccolta post-anime, ma non nego che
escludo flashback e momenti passati, in più vorrei cercare di
trattare ogni personaggio e ogni coppia, dar la possibilità di
impensabili incontri anche, quindi -se volete- fate pure richieste
riguardo a drabble e flashfic che vi piacerebbe leggere e su chi,
contattatemi o fatemelo sapere.
Spero che questa prima
flashfiction sia stata gradita, io sono tipo da oneshot molto lunghe
e fiction multicapitolo, quindi per me queste sono esercitazioni, ff
senza reali pretese ma in cui c'è il mio cuore.
Grazie a tutti
coloro che si fermeranno e mi lasceranno la soddisfazione di una
recensione.